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Laboratorio di astronomia 2016
di Massimo Banfi A25 «Nova Milanese Observatory» (MB) A36 «Osservatorio delle Prealpi Orobiche di Ganda (BG)» C26 «Osservatorio Città di Seveso» (MB) «Wild Boar Observatory» di Manciano (GR)
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Gestione remota di un telescopio SKYPE – consente a più utenti di comunicare voce-video tramite PC TEAMVIEWER – consente a più utenti di vedere un desktop remoto e di accedere ai programmi installati su quel PC come se si fosse fisicamente presenti Sono GRATUITI, si scaricano da Internet (c’è un link anche nel mio sito – menù: laboratorio astronomia) e vanno installati sul proprio PC. Per comunicazioni rapide, soprattutto per le osservazioni al telescopio, è utile creare un gruppo di WHAT’S UP.
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Gestione remota di un telescopio La gestione in remoto del telescopio viene eseguita tramite il programma ASTROART 6.0. di cui si deve scaricare una versione demo gratuita dal sito del produttore. Il programma verrà usato per: Muovere il telescopio e puntare l’oggetto da studiare Riprendere le immagini del cielo Ottenere le misure della luminosità delle stelle studiate. Tali valori saranno poi studiati importandoli in Excel. A casa vostra potrete esercitarvi solo sul punto 3. I primi due punti funzionano solo se il programma è collegato ad un telescopio o ad una macchina fotografica: quindi, potete lavorarci solo in remoto.
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Cosa osservare? In Internet ci sono alcuni siti che propongono ai non professionisti dei programmi di ricerca e degli oggetti particolari da osservare. Se i dati ottenuti sono di buona qualità, è possibile la loro pubblicazione in riviste internazionali e in appositi database che poi sono utilizzati dagli astronomi professionisti per le loro ricerche.
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Cosa osservare? Noi faremo riferimento a tre siti specifici: A.A.V.S.O. (American Association of Variable Stars Observers), che studia le stelle variabili pulsanti e i quasars. BRNO database (Repubblica Ceca), che raccoglie misure di stelle binarie ad eclisse e di transiti di pianeti extrasolari M.P.C. (Minor Planet Center di Harvard), che studia le posizioni degli asteroidi sulle loro orbite, in particolar modo quelli potenzialmente pericolosi per la Terra
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Progetto 1: binarie ad eclisse
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Progetto 1I: posizione degli asteroidi
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Dove osservare? Individuata la stella che si vuole studiare, bisogna sapere dove cercarla in cielo. La posizione degli oggetti celesti è assegnata da una coppia di coordinate, l’Ascensione retta A.R. e la declinazione DEC che sono l’analogo della Longitudine e della Latitudine sulla superficie terrestre. AR: h 23m 47s (in ore) DEC: 58° 45’ 22’’ (in gradi)
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Dove osservare? Supponiamo che si voglia studiare la stella IP Aql (IP Aquilae, cioè la stella doppia IP della costellazione dell’Aquila….) perché il sito del BRNO ci informa che avrà un minimo (una eclisse) probabilmente attorno alle ore 17:08, come fare per ottenere le sue coordinate? Abbiamo due alternative: 1) scaricare un planetario sul PC (il migliore è Stellarium) 2) Accedere a VIZIER, l’immenso database dell’European Southern Observatory (E.S.O.) che, oltre a molte informazioni sull’oggetto prescelto, consente di ottenere l’immagine della zona di cielo interessata (tramite l’applicazione Aladin light)
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Il giorno giuliano Il giorno giuliano (Julian Day, JD) è il numero di giorni passati dal mezzogiorno del lunedì 1º gennaio 4713 a.C. I vantaggi sono: .) é decimale e non ha anni bisestili .) il giorno inizia a mezzodì, quindi non si ha cambiamento di data a mezzanotte, proprio durante le osservazioni .) è precedente ad ogni avvenimento storico-astronomico noto. Il 15 novembre 2016 alle ore la data giuliana è (talvolta si trascura il 24…e si scrive )
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Come misurare la luce delle stelle Immagine ingrandita: si vedono i pixel Unità Analogico Digitali
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Come misurare la luminosità di una stella
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Come misurare la luminosità di una stella La magnitudine apparente (m) di un corpo celeste è una misura della sua luminosità così come vista da Terra. La scala con cui sono misurate le magnitudini affonda le sue radici nella pratica ellenistica di dividere le stelle visibili a occhio nudo in sei magnitudini. Le stelle più luminose erano dette di prima magnitudine (m = +1), quelle meno erano di seconda magnitudine, e così via fino alla sesta magnitudine (m = +6), al limite della visione umana a occhio nudo (senza un telescopio o altri aiuti ottici). Questo metodo piuttosto rozzo di indicare la luminosità delle stelle fu reso popolare da Tolomeo nel suo Almagesto, e si pensa che sia stato inventato da Ipparco.
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Come misurare la luminosità di una stella Nel 1856, Pogson formalizzò il sistema definendo una stella di prima magnitudine come una stella che fosse 100 volte più luminosa di una stella di sesta magnitudine. Perciò, una stella di prima magnitudine si trova a essere 2,5 volte più luminosa di una stella di seconda, perché =2,5 𝑜𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒 (2,5) 5 =100. La scala è di tipo logaritmico-inversa, dove la differenza di magnitudine tra due stelle è espressa dalla seguente relazione: dove m1 e m2 sono le magnitudini di due stelle, I1 e I2 le loro rispettive intensità luminose (energia irradiata al secondo).
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Come misurare la luminosità di una stella Gli oggetti più deboli rivelati dal telescopio spaziale Hubble (foto a lato) hanno circa magnitudine m = +30. Con la scala moderna, la stella più luminosa del cielo, Sirio, viene ad assumere una magnitudine negativa m = -1,5, mentre il telescopio scolastico, sotto buoni cieli, può arrivare a m = +17.
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Come misurare la luminosità di una stella La magnitudine calcolata dalle immagini riprese al telescopio è una MAGNITUDINE STRUMENTALE: dipende dal telescopio, dal cielo locale, dai sensori usati….Per avere la corretta MAGNITUDINE APPARENTE di una stella bisognerebbe conoscere in qualche modo la costante COST. Per ottenere tale valore corretto, quello che si fa è confrontare la magnitudine STRUMENTALE ottenuta dalle foto con quella di stelle note che compaiono nella stessa immagine attraverso l’uso di opportune cartine di riferimento o dei cataloghi contenuti in Vizier.
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Come misurare la luminosità di una stella A fianco ad alcune stelle è visibile un numero che esprime la loro magnitudine apparente Queste cartine si trovano in appositi siti web, come l’A.A.V.S.O. In alternativa, si possono usare i cataloghi contenuti in VIZIER
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…ma c’è un problema ! La magnitudine apparente di una stella è sicuramente utile per misurare le variazioni di luminosità degli astri, ma NON ci dice nulla sulla luminosità VERA dell’oggetto !!!! Bisogna conoscere la DISTANZA.
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Dalla luminosità alla distanza delle stelle La luminosità L è l’energia totale emessa dalla stella in tutte le direzioni ogni secondo f è il flusso luminoso, cioè la quantità di energia che ogni secondo arriva sulla superficie del sensore
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Dalla luminosità alla distanza delle stelle L è l’energia totale emessa veramente dalla stella. Il flusso f è quanto arriva al telescopio e il suo valore dipende da d.
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Dalla luminosità alla distanza delle stelle Definisco magnitudine ASSOLUTA di una stella la sua magnitudine quando è posta ad una distanza convenzionale di 10 parsec (32,6 anni luce). Posto: 𝑚 1 =𝑀 𝑚𝑎𝑔𝑛𝑖𝑡𝑢𝑑𝑖𝑛𝑒 𝑎𝑠𝑠𝑜𝑙𝑢𝑡𝑎 𝑒 𝑑 1 =10 𝑝𝑎𝑟𝑠𝑒𝑐, la formula precedente diventa:
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La sequenza principale Dalle nebulose si formano le stelle per contrazione gravitazionale…
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Il diagramma H-R: la sequenza principale
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Le classi spettrali . Le stelle possono essere suddivise in CLASSI SPETTRALI (O,B,A,F,G,K,M) a seconda delle righe presenti nel loro spettro. Tali differenze dipendono dalla temperatura T e, quindi, dal colore della stella. Per ricordarsi le classi spettrali: «O, Be A Fine Girl, Kiss Me….»
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L’emissione a righe dei gas Ad ogni riga corrisponde una determinata frequenza della luce Ad ogni riga corrisponde un preciso salto quantico dell’elettrone, da un orbitale atomico all’altro
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L’analisi chimica delle stelle Ogni elemento chimico è contraddistinto da una serie precisa di righe spettrali. Dallo spettro, è quindi possibile risalire alla composizione chimica delle stelle
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Le velocità radiali e l’espansione dell’Universo Dallo spostamento delle righe spettrali si può ottenere la velocità di allontanamento (di avvicinamento) della stella. In questo modo si è scoperta l’espansione dell’Universo…
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