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UN PIANO DI INVESTIMENTI PER L’EUROPA

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Presentazione sul tema: "UN PIANO DI INVESTIMENTI PER L’EUROPA"— Transcript della presentazione:

1 UN PIANO DI INVESTIMENTI PER L’EUROPA
Istituzione del fondo europeo per gli investimenti strategici A cura di Bratoni, Montagnana, Montesion e Moro Anno Accademico 2016 – 2017

2 ORIGINI DEL PIANO PRESENTATA DAL PRESIDENTE JUNCKER AL PARLAMENTO EUROPEO IL 15 LUGLIO 2014 SOSTENUTO NEL PIANO D’AZIONE DI BRISBANE DEL G20 (16 NOVEMBRE 2014)

3 BANCHE DI PROMOZIONE NAZIONALI
PARTI COINVOLTE STATI MEMBRI DELL’UE BANCHE DI PROMOZIONE NAZIONALI AUTORITÀ REGIONALI INVESTITORI PRIVATI

4 FINALITÀ E MOTIVAZIONI
Aumento degli INVESTIMENTI AGGIUNTIVI Assicurarne la destinazione ALL’ECONOMIA REALE Miglioramento del CONTESTO REGOLAMENTARE nell’UE in ambito degli investimenti pubblici MOTIVO URGENTE BISOGNO DI RILANCIARE GLI INVESTIMENTI NELL’UE  CRISI ECONOMICA E FINANZIARIA  Calo del 15% rispetto al picco del 2007 CALO PARTICOLARMENTE PRONUNCIATO IN ITALIA  -25% FINALITÀ E MOTIVAZIONI

5 QUOTA INVESTIMENTI PUBBLICI (in % del PIL)

6 MARGINE DI MANOVRA – IL CONTESTO
MARGINE LIMITATO DA… AL TEMPO STESSO PERÒ… INCERTEZZA GENERALE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA ELEVATI LIVELLI DI DEBITO PUBBLICO E PRIVATO INCIDENZA DEL DEBITO SUL RISCHIO DI CREDITO LIVELLI DI RISPARMIO ELEVATI ESISTONO VOLUMI ELEVATI DI LIQUIDITÀ FINANZIARIA DA MOBILITARE L’EUROPA DISPONE DI NUMEROSI PROGETTI ECONOMICAMENTE VALIDI IN CERCA DI FINANZIAMENTI

7 NECESSARIO AGIRE SU PIÙ FRONTI
INTERVENIRE SIA SUL LATO DELLA DOMANDA CHE SU QUELLO DELL’OFFERTA ECONOMICA SERVE FIDUCIA NEL CONTESTO ECONOMICO GLOBALE E NEL POTENZIALE ECONOMICO DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO CHIAREZZA E TRASPARENZA NELLA DEFINIZIONE DELLE POLITICHE E DEL QUADRO NORMATIVO USO EFFICACE DELLE RISORSE CAPACITÀ DI RISCHIO SUFFICIENTE AD INCENTIVARE I PROMOTORI DEI PROGETTI E GLI INVESTITORI

8 RUOLO DEGLI STATI E DELLE REGIONI
PORTARE AVANTI LE NECESSARIE RIFORME STRUTTURALI DARE PROVA DI RESPONSABILITÀ DI BILANCIO GARANTIRE LA CERTEZZA DEL DIRITTO RILANCIARE GLI INVESTIMENTI A FAVORE DELL’OCCUPAZIONE E DELLA CRESCITA

9 RUOLO DEGLI STATI E DELLE REGIONI
STATI MEMBRI CON PIÙ MARGINE DI MANOVRA IN TERMINI DI BILANCIO INVESTANO DI PIÙ UTILIZZINO I FONDI UE PER CREARE UN CONTESTO PIÙ FAVOREVOLE AGLI INVESTIMENTI PRIVATI STATI MEMBRI CON MARGINE DI MANOVRA PIÙ LIMITATO GLI SFORZI DI STATO/AUTORITÀ REGIONALI SARANNO INTEGRATI DAL PIANO…

10 CONTENUTI DEL PIANO Il piano si articola in 3 pilastri:
MOBILITAZIONE DI ALMENO 315 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI AGGIUNTIVI NEL TRIENNIO ; GARANZIA CHE TALI INVESTIMENTI AGGIUNTIVI SODDISFINO I BISOGNI DELL’ECONOMIA REALE; RIMOZIONE DEGLI OSTACOLI ALLA REALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI E MOLTIPLICARE, DI CONSEGUENZA, GLI EFFETTI DEL PIANO

11 IL PIANO INVESTIMENTI EUROPEO

12 OBIETTIVI STRATEGICI INVERTIRE LA TENDENZA AL CALO DEGLI INVESTIMENTI
 CONTRIBUIRE AL RILANCIO DELLA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO E DELLA RIPRESA ECONOMICA, SENZA AUMENTARE IL DEBITO RAGGIUNGERE IL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI A LUNGO TERMINE  MIGLIORARE LA NOSTRA COMPETITIVITÀ RAFFORZARE LA DIMENSIONE EUROPEA DEL NOSTRO CAPITALE UMANO, DELLA NOSTRA CAPACITÀ PRODUTTIVA, DELLE NOSTRE CONOSCENZE E DELLE INFRASTRUTTURE FISICHE

13 PRIMO PILASTRO Fondo EUROPEO PER GLI investimentI STRATEGICI

14 MOBILITAZIONE 315 MILIARDI DI €
PARTE DEL BILANCIO DELL’UE DOVREBBE ESSERE UTILIZZATA DIVERSAMENTE AUMENTARE LA CAPACITÀ DI RISCHIO UTILIZZANDO FONDI PUBBLICI COME? PER INCORAGGIARE I PROMOTORI DI PROGETTI PERCHÉ? ATTIRARE FINANZIAMENTI PRIVATI A FAVORE DI PROGETTI PER INVESTIMENTI VALIDI

15 MOBILITAZIONE 315 MILIARDI DI €
USO OTTIMALE DELLE RISORSE PUBBLICHE DELL’UE  VERRÀ CREATO UN FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI STRATEGICI CHE COPRIRÀ IL RISCHIO ASSOCIATO AGLI INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE AGEVOLERÀ L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI PER LE PMI E LE IMPRESE A MEDIA CAPITALIZZAZIONE ( DIPENDENTI)

16 PER ACCELERARNE LA CREAZIONE
CREAZIONE DEL FONDO IL FEIS (FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI STRATEGICI) SARÀ CREATO MEDIANTE UN PARTENARIATO TRA COMMISSIONE EUROPEA E BEI  GRANDE ESPERIENZA E CAPACITÀ DI ATTUAZIONE PER ACCELERARNE LA CREAZIONE IL FONDO SARÀ ISTITUITO COME FONDO FIDUCIARIO IN SENO ALLA BEI PERCHÉ? PER PERMETTERE DI USARE I FINANZIAMENTI E LE COMPETENZE DELLE STRUTTURE DI GESTIONE DELLA BEI IN MATERIA DI PRESTITI E GESTIONE DEL RISCHIO

17 MECCANISMO PER COLLEGARE L’EUROPA
CREAZIONE DEL FONDO SOSTERRÀ PROGETTI CON VALORE SOCIO-ECONOMICO ELEVATO INVESTIMENTI STRATEGICI DI RILEVANZA EUROPEA NELLE INFRASTRUTTURE LE ATTIVITÀ DEL FONDO SARANNO COMPLEMENTARI ALLE ATTIVITÀ TRADIZIONALI DELLA BEI BANDA LARGA, RETI ENERGETICHE E ENERGIE RINNOVABILI, INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO, NELL’ISTRUZIONE E NELL’INNOVAZIONE MECCANISMO PER COLLEGARE L’EUROPA ORIZZONTE 2020

18 POSSIBILI CONTRIBUTI PUBBLICI E PRIVATI
GARANZIA DEL FONDO COSTITUITA A BILANCIO UE UNA GARANZIA DI 16 MILIARDI DI EURO LA BEI IMPEGNERÀ 5 MILIARDI DI EURO POSSIBILI CONTRIBUTI PUBBLICI E PRIVATI

19 SCHEMA - FEIS

20 EFFETTO MOLTIPLICATORE
“MEDIA PRUDENTE” (1:15) A titolo di riferimento: AUMENTO DI CAPITALE BEI del 2012 (1:18) Progetto COSME (1:20) STIMA REALISTICA? DESTINATARI SONO PROGETTI INFRASTRUTTURALI A REDDITIVITÀ INCERTA PER DEFINIZIONE ( poco attraente per gli investitori) 21 MILIARDI  315 MILIARDI DI €

21 OBIETTIVI COPERTURA DEL RISCHIO associato agli INVESTIMENTI STRATEGICI A LUNGO TERMINE NELLE INFRASTRUTTURE  DESTINAZIONE DEI 16 MILIARDI iniziali (3/4 risorse FEIS) AGEVOLAZIONE ALL’ACCESSO AI FINANZIAMENTI DEL RISCHIO PER PMI E IMPRESE A MEDIA CAPITALIZZAZIONE  DESTINAZIONE 5 MILIARDI (1/4 risorse FEIS) IL SECONDO OBIETTIVO SI ESPRIME COME POTENZIAMENTO DELL’ATTIVITÀ FEI (nuovi canali di sviluppo ATTIVITÀ BANCHE A PROMOZIONE NAZIONALE)

22 Nuovi STRUMENTI FINANZIARI (prestiti, capitale proprio, garanzie)
IMPATTO FONDI FONDI A DISPOSIZIONE Nuovi STRUMENTI FINANZIARI (prestiti, capitale proprio, garanzie) DIVERSI DA SOVVENZIONI

23 PREVISIONI AUMENTATIVE
Nel periodo di programmazione :  PREVISTO UN IMPIEGO DI 30 MILIARDI DI EURO A FAVORE DI STRUMENTI FINANZIARI INNOVATIVI  EFFETTO LEVA DIRETTO  MILIARDI DI INVESTIMENTI AGGIUNTIVI CON EFFETTO MOLTIPLICATORE SUPERIORE NELL’ECONOMIA REALE Nel periodo potrebbero essere mobilitati ulteriori investimenti aggiuntivi per 20 miliardi di euro

24 PREVISIONI AUMENTATIVE
Accordo sul FEIS è aperto all’adesione degli Stati Membri e a terzi, tra cui banche di promozione nazionali o enti pubblici di proprietà degli Stati Membri e soggetti privati, il che porterebbe a ulteriori cofinanziamenti nazionali e conseguente rafforzamento dell’effetto moltiplicatore. Gli Stati Membri possono contribuire SIA IN CONTANTI CHE SOTTO FORMA DI GARANZIA, gli altri terzi SOLO IN CONTANTI.

25 CARATTERISTICHE E COMPATIBILITÀ
I progetti finanziati devono: EVITARE DUPLICAZIONI DI INFRASTRUTTURE (bisogni non soddisfatti) RIUNIRE IL MASSIMO DEI FINANZIAMENTI PRIVATI SODDISFARE LE CONDIZIONI DI EQUITÀ, RAGIONEVOLEZZA E ADEGUATEZZA (progetti aperti a tutti) LA COMMISSIONE SUGERISCE LA DESTINAZIONE DI PERCENTUALI SPECIFICHE PER I PRINCIPALI SETTORI DI INVESTIMENTO  Per evidenziare la necessità di un UTILIZZO EFFICACE Eventuali contributi nazionali vengono approvati con procedura di verifica semplificata e accelerata con particolare attenzione a verificare l’assenza di sovracompensazioni.

26 (APPROFONDIMENTO) IL FEIS
Il Fondo è un'entità distinta e trasparente ed è gestito dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in separazione contabile. È stato istituito nel luglio 2015 dal regolamento relativo al Fondo europeo per gli investimenti strategici, al polo europeo di consulenza sugli investimenti e al portale dei PROGETTI DI INVESTIMENTO EUROPEI.

27 FEI Istituito nel 1994 per SOSTENERE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Fornisce CAPITALE DI RISCHIO ALLE PMI, in particolare alle attività orientate alla tecnologia Offre GARANZIE A ISTITUZIONE FINANZIARIE  opera attraverso banche e altri soggetti d’intermediazione finanziaria avvalendosi dei propri fondi o di quelli affidatigli da BEI/UE  non è un istituto di credito e quindi non concede prestiti o investe direttamente in alcuna società DOVE: opera negli Stati Membri dell’UE, in Turchia e nei tre paesi EFTA (Islanda, Lichtenstein e Norvegia)

28 DURATA E CONDIZIONI FINANZIARIE DEL FONDO
In base alla posizione negoziale del Consiglio: La durata del Fondo sarebbe prorogata fino al 2020 La garanzia del bilancio UE sarebbe aumentata di 10 miliardi di EUR, raggiungendo un importo totale di 26 miliardi di EUR (di cui i 16 miliardi di EUR della garanzia iniziale sarebbero disponibili fino a metà 2018) Il contributo della Banca europea per gli investimenti (BEI) passerebbe a 7,5 miliardi di EUR (dagli attuali 5 miliardi di EUR) L'obiettivo di investimento totale del fondo salirebbe a 500 miliardi di EUR Il sostegno del FEIS dovrebbe essere facilmente combinato, se necessario, con quello di altri fondi UE, come i Fondi strutturali e d'investimento europei e altri

29 GOVERNANCE La governance del Fondo europeo per gli investimenti strategici è strutturata in due livelli: UN COMITATO DIRETTIVO UN COMITATO PER GLI INVESTIMENTI L'amministratore delegato è responsabile della gestione quotidiana del FEIS e presiede le riunioni del comitato per gli investimenti. L'amministratore delegato riferisce periodicamente al comitato direttivo. Il candidato al posto di amministratore delegato è selezionato dal comitato direttivo. La selezione deve essere approvata dal Parlamento europeo a seguito di un'audizione.

30 COMITATO DIRETTIVO IL PROFILO DI RISCHIO DEL FEIS
Il comitato direttivo è composto da quattro membri, di cui tre nominati dalla Commissione europea e uno dalla BEI. Il comitato direttivo del FEIS prende decisioni sui seguenti punti: LA STRATEGIA COMPLESSIVA DEL FEIS IL PROFILO DI RISCHIO DEL FEIS LE PROCEDURE E LE POLITICHE OPERATIVE DEL FEIS LE NORME APPLICABILI ALLE PIATTAFORME DI INVESTIMENTO E ALLE BANCHE DI PROMOZIONE NAZIONALI Decide per consenso

31 COMITATO PER GLI INVESTIMENTI
Il comitato per gli investimenti ESAMINA I PROGETTI e decide quali di essi possono essere ammessi a beneficiare della garanzia UE. È responsabile dinanzi al comitato direttivo. Il comitato è composto da otto esperti del mercato indipendenti e un amministratore delegato. Gli esperti sono nominati dal comitato direttivo a seguito di una procedura di selezione aperta e trasparente per un periodo massimo di tre anni rinnovabile una volta. Il FEIS è organizzato in modo da assicurare l'indipendenza operativa del comitato per gli investimenti. Il comitato adotta le decisioni a maggioranza semplice

32 SECONDO PILASTRO GARANZIA DI SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI DELL’ECONOMIA REALE

33 SCOPO Garantire che i FINANZIAMENTI AGGIUNTIVI (generati dal FEIS) siano destinati a progetti redditizi che vadano ad incidere sull'economia reale, creando valore aggiunto.

34 RISERVA DI PROGETTI LA RISERVA, CONTINUAMENTE AGGIORNATA, è PUBBLICA:
Una lista preliminare di progetti viene prima stilata dalla “task force per gli investimenti” (BEI e Commissione insieme agli Stati membri). Un primo screening individua ben 2000 progetti in tutta l'UE per un valore complessivo attorno ai 1300 miliardi. Va sottolineato che non vi è alcun impegno di finanziamento da parte della task force.. Si individua poi una riserva di progetti (rilevanza europea) per 300 MILIARDI DI EURO. LA RISERVA, CONTINUAMENTE AGGIORNATA, è PUBBLICA: view.html#c,projects=+title/desc  PER ESSERE CONSULTABILE DAGLI INVESTITORI PUBBLICI E PRIVATI.

35 EVITARE UNA POSSIBILE MANCANZA DI CREDIBILITÀ...
Potrebbe scaturire un sistema di certificazione europea dei progetti di investimento validi che soddisfano determinati criteri, utilizzato dalla BEI e dalle banche di promozione nazionali per attirare gli investitori privati, attribuendo un "marchio di credibilità" per i progetti di investimento europei. Si intende in tal modo tenere conto che del fatto che per molti dei soggetti interessati il problema più grave non è la mancanza di finanziamenti, ma la sensazione che manchino progetti validi, determinata dalla mancata conoscenza del potenziale di progetti esistenti. Inoltre, i potenziali investitori sono poco propensi a investire da soli, viste la complessità intrinseca dei progetti stessi e la mancanza di informazioni che consentano una valutazione adeguata del rischio. Ciò vale soprattutto per i grandi progetti di investimento a lungo termine nelle infrastrutture.

36 LISTA A CARATTERE ILLUSTRATIVO
Rilevante è la predisposizione di una specifica lista, a carattere meramente illustrativo delle tipologie di progetti potenzialmente finanziabili (che non implica che il progetto venga effettivamente finanziato). ESEMPIO DI UN PROGETTO ITALIANO INCLUSO NELLA LISTA INVESTIMENTI PER L'INTEGRAZIONE DELLA RETE ELETTRICA ITALIANA AL MERCATO UNICO, CON COSTI STIMATI IN 480 MILIONI DI EURO. I progetti identificati nel rapporto sono solo un punto d'inizio. La decisione finale sull'assegnazione dei finanziamenti spetterà alla BEI e alla Commissione europea.

37 TERZO PILASTRO MIGLIORAMENTO DEL CONTESTO DEGLI INVESTIMENTI

38 PERCHÉ INVESTIMENTI STRATEGICI?
ITALIA: Dall’articolo di Economia&Politica del 29/3/14 di Monica Montella, emerge dai conti nazionali dell’Istat uno scenario macroeconomico e finanziario negativo: infatti alla fine del 2013, rispetto al 2008, il PIL al netto delle imposte indirette è crollato del 69 % a causa di un crollo degli investimenti fissi lordi del 24% (pari a 74 miliardi di euro) e del consumo delle famiglie del 7 % (60 miliardi di euro). Inoltre dai dati di finanza pubblica è emerso un crollo degli investimenti strategici di 8 miliardi di euro, nonostante un aumento delle entrate di 19 miliardi. C’è stato infatti un pagamento di debiti passivi di 398 miliardi di euro (alla fine del 2013, miliardi erano pari al 132,6 % del PIL). Se l’Italia volesse diminuire il rapporto debito/PIL, deve crescere a tassi elevati e ciò sarebbe possibile grazie a una ripresa degli investimenti pubblici in settori strategici.

39 DI CONSEGUENZA Priorità dell’Italia dovrebbero essere:
Sviluppo dei SERVIZI DIGITALI e investimenti in infrastrutture a banda larga (il nostro Paese non può più evitare lo sviluppo tecnologico!) Utilizzo di TECNOLOGIE INNOVATIVE per riqualificare i settori tradizionali Investire nella GREEN ECONOMY: secondo uno studio ”Smart Energy Project” di Confindustria: se l’Italia attuasse politiche incisive sull’efficienza energetica, si potrebbe avere fino al 2020 un aumento della produzione industriale di 65 miliardi di euro (pari circa al 0,5%Pil) con aumento di 500 mila posti di lavoro

40 MIGLIORARE IL CONTESTO – 3 MODI
SEMPLIFICAZIONE  OBIETTIVI: RIDURRE GLI ONERI AMMINISTRATIVI SEMPLIFICAZIONE DELLA NORMATIVA FINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE RIMUOVERE GLI OSTACOLI AI FINANZIAMENTI nell’ambito degli investimenti dell’UE PROGREDIRE VERSO UNIONE DEI MERCATI DEI CAPITALI INTERVENTI SETTORIALI NEL BREVE E MEDIO PERIODO  OBIETTIVO: ELIMINARE GLI OSTACOLI DEGLI INVESTIMENTI

41 1. SEMPLIFICAZIONE A LIVELLO EUROPEO A LIVELLO ITALIANO
Priorità del mandato sono: MIGLIORAMENTO DELLA REGOLAMENTAZIONE Programma REFIT: programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione (misura per il programma di lavoro 2015) CHIAREZZA SEMPLICITÀ LEGGEREZZA Delle misure di RECEPIMENTO DELL’UE Per evitare di creare oneri aggiuntivi Legge 234/2012 art. 32 comma 1: atti di recepimento di direttive dell’UE non possono prevedere introduzione o mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive stesse

42 2. FINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE
In che modo? RIDUZIONE DI DIPENDENZA DEGLI INVESTIMENTI DALL’INTERMEDIAZIONE BANCARIA (soprattutto per le PMI) RESTRIZIONI PER FINANZIAMENTI A LUNGO TERMINE PER LE INFRASTRUTTURE (dovuto al fatto che la circolazione di capitali nell’UE non è stata totalmente liberalizzata) Si ricorda che OBIETTIVO è MERCATO UNICO DEI CAPITALI CONSIDERATO LA PRINCIPALE REALIZZAZIONE EUROPEA IN TERMINI DI RISORSE STRUTTURALI UNIONE DEI MERCATI DEI CAPITALI

43 Tuttavia, il piano prevede anche INTERVENTI A BREVE TERMINE, tra i quali: Adottare la proposta di regolamento per rendere operativi a metà 2015 fondi di investimento europei a lungo termine (ELTIV) Definire criteri di cartolarizzazione per Sviluppare un mercato secondario più liquido Attrarre investitori Riflettere insieme al settore privato i regimi di collocamento privato (Private Placement) già applicati ad alcuni mercati europei Prevedere misure già vigenti (esempio: direttiva relativa al prospetto) per alleggerire gli oneri che gravano sulle PMI e rispettare con più agevolazione gli obblighi per le quotazioni in borsa  CREARE CONDIZIONI GENERALI OTTIMALI PER L’ATTIVITÀ DELLE IMPRESE IN TUTTO IL MERCATO UNICO è FONDAMENTALE PER SFRUTTARE A PIENO IL POTEZIALE DELL’EUROPA IN TERMINI DI INVESTIMENTI

44 3. INTERVENTI SETTORIALI
Prevede interventi nel BREVE e MEDIO PERIODO per i settori: ENERGIA TRASPORTI MERCATO UNICO DIGITALE MERCATI DEI SERVIZI RICERCA E INNOVAZIONE

45 3. 1 – ENERGIA : Attraverso la realizzazione di:. 1
3.1 – ENERGIA : Attraverso la realizzazione di: UNIONE EUROPEA DELL’ENERGIA III PACCHETTO SULL’ENERGIA – TRASPORTI : Riforme strutturali adottando in tempi brevi il IV PACCHETTO FERROVIARIO 3.3 – MERCATO UNICO DIGITALE : Adottare provvedimenti legislativi su: Protezione dati Telecomunicazioni Diritti d’autore Tutela dei consumatori per acquisti online

46 3.5 – RICERCA E INNOVAZIONE :
3.4 – MERCATO DEI SERVIZI: NOTEVOLE POTENZIALE COMMERCIALE a livello trans-frontaliero PER ABOLIRE I REQUISITI SPROPORZIONATI RELATIVI ALLA FORMA GIURIDICA 3.5 – RICERCA E INNOVAZIONE : LIBERO ACCESSO ALLA RICERCA SCIENTIFICA MOBILITÀ PER I RICERCATORI RIDUZIONE OSTACOLI PER TRASFERIRE LE CONOSCENZE

47 PROBABILE IMPATTO DEL PIANO

48 BRATONI TANIA MONTAGNANA DAVIDE MONTESION GABRIELE MORO VERONICA
12 Maggio 2017


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