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Manager catalizzatore di benessere

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Presentazione sul tema: "Manager catalizzatore di benessere"— Transcript della presentazione:

1 Manager catalizzatore di benessere
Gruppo Nasa Federica Di Monaco Marta Monteleone Francesca Pigliacelli Manuela Bianchi Marco Maddalena Manager catalizzatore di benessere Modulo I : Concetto di salute e benessere. Esercitazioni pratiche.

2 STRUTTURA DELLA FORMAZIONE
1° GIORNATA : 5 ORE DI LEZIONE FRONTALE E 3 ORE DI ESERCITAZIONI 2° GIORNATA : 4 ORE DI LEZIONE FRONTALE E 4 ORE DI ESERCITAZIONI 8 ORE DI FAD SULLA PIATTAFORMA : IT

3 Evoluzione del concetto di Salute
Nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della Sanità formula una prima definizione del concetto di SALUTE: “è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste soltanto in un’assenza di malattia o infermità” Nel 1966 Sappilli introduce alcuni elementi innovativi : “salute è una condizione di armonico equlibrio, fisico e psichico, dell’individuo, dinamicamente impiegato nel suo ambiente naturale e sociale” Nel 1984 l’OMS articola ulteriormente il concetto: “salute intesa come campo di applicazione delle capacità individuali o di gruppo, intese a modificare o a convivere con l’ambiente. “ Salute vista come RISORSA e non lo scopo della nostra esistenza.

4 SALUTE ORGANIZZATIVA La “salute organizzativa” o “benessere organizzativo” si riferisce alla capacità di un’organizzazione non solo di essere efficace e produttiva, ma di crescere e svilupparsi mantenendo e promuovendo un adeguato grado di benessere fisico e psicologico, alimentando costruttivamente la convivenza sociale di chi vi lavora. È possibile individuare alcune DIMENSIONI che influenzano lo stato di salute degli individui e organizzazioni.

5 BENESSERE ORGANIZZATIVO
SENSO DI UTILITÀ SOCIALE TOLLERABILITÀ DEI COMPITI ASCOLTO ATTIVO VALORIZZARE COMPETENZE SICUREZZA E PREVENZIONE IINFPRTUNI APERTURA ALL’INNOVAZIONE EQUITÀ ORGANIZZATIVA SCORREVOLEZZA OPEERATIVA RELAZIONI INTERPERSONALI COLLABORATIVE COMFORT DELL’AMBIENTE DI LAVORO FATTORI DI STRESS

6 SCARSO BENESSERE ORGANIZZATIVO:
MANCANZA DI IMPEGNO BURNOUT STRESS SFIDUCIA ASSENTEISMO SCARSA MTOIVAZIONE RECLAMI DEL CLIENTE

7 STRESS LAVORO CORRELATO
dall’inglese “pressione, tensione” Nel 1440 stress è inteso come tensione o pressione fisica Nel 1800 si fa riferimento alla fisiopatologia e al concetto di impegno psichico Dagli anni ‘30 come “Risposta fisiologica agli eventi esterni (stressors) che attiva i meccanismi di adattamento dell’individuo” Oggi il termine è molto utilizzato nel linguaggio comune, ma con un significato negativo

8 STRESS LAVORO CORRELATO
è una risposta psicofisica che si verifica quando le richieste del lavoro superano le risorse o le capacità del lavoratore di farvi fronte o si scontrano eccessivamente con i suoi bisogni (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, 2010) l’organizzazione stressata riduzione produttività e qualità conflittualità in azienda diminuzione del senso di appartenenza mancato rispetto delle regole o irrigidimento per il loro rispetto elevato assenteismo, turn over insoddisfazione, ricerca continua di capri espiatori aumento incidenti ed infortuni Il lavoratore stressato rende di meno può commettere errori è più esposto ad infortuni è più conflittuale (minore qualità di vita) teme l’innovazione entra nell’area di rischio psicosomatico

9 I MECCANISMI DI FUNZIONAMENTO DELLO STRESS
FONTI DI STRESS (Stressors) SINTOMI DI STRESS INDIVIDUALI E ORGANIZZATIVI REAZIONE FISIOLOGICA E PSICOLOGICA EFFETTI NEGATIVI E POSITIVI

10 EVENTO CRITICO potenzialmente stressante
Stressor Se l’individuo e l’organizzazione non riescono a farvi fronte Opportunità di crescita (Umana e professionale) STRESSORS: fisici/biologici Rumore, illuminazione, inquinamento, temperatura… Sociali Interazioni con gli altri e con il contesto di vita, interfaccia casa-lavoro, aspettative sociali psicologici Caratteristiche di personalità, immagine di sé, della propria vita, percezione di controllo sugli eventi In base alle risorse messe in atto dall’individuo e dalla struttura di lavoro

11 LE STRATEGIE DI COPING 4 Strategie Di Coping
Modalità con cui un soggetto affrontare un evento e fa fronte ad una situazione stressante COSTRUTTIVE per la risoluzione del problema, il controllo o la riduzione degli effetti negativi attraverso un nuovo adattamento NON COSTRUTTIVE atteggiamenti o comportamenti che ignorano la minaccia dell’evento stressante o che portano ad agire in modo inefficace 4 Strategie Di Coping Coping centrato sulla richiesta di supporto sociale Coping centrato sulla regolazione emotiva Coping centrato sulla soluzione del problema Coping centrato sull’evitamento del problema

12 CONSEGUENZE INDIVIDUALI DELLO STRESS
MOBBING situazione psicosociale e interpersonale di disagio psicologico che consiste nell’attaccare, offendere, escludere socialmente qualcuno o intaccare negativamente i compiti di qualcuno. Caratteristiche del mobbing: destinatario delle vessazioni tipologia dei comportamenti frequenza e durata dei comportamenti disequilibrio di potere tra le parti intenzionalità BURNOUT condizione di esaurimento fisico ed emotivo riscontrata tra gli operatori delle helping profession, determinata dalla tensione emotiva cronica creata dal contatto e dall’impegno continuo ed intenso con le persone, i loro problemi e le loro sofferenze. DEFINIZIONE OPERATIVA DELLA SINDROME DEL BURNOUT(Maslach): Esaurimento Emozionale Depersonalizzazione Ridotta realizzazione personale Perdita capacità di controllo FATTORI DI RISCHIO : INDIVIDUALI (significato attribuito al lavoro, aspettative,scelte guidate da bisogni conflittuali,idealizzazioni di onnipotenza o narcisistice); ORGANIZZATIVI (strutture del lavoro e organizzazione, regolamenti rigidi, rapporti tra colleghi, sovraccarico di lavoro, cattiva gestione operativa).

13 ESERCITAZIONI Analisi di un caso di Mobbing.
“Una lenta discesa nell’Inferno” ( Chiarire le caratteristiche che lo definiscono un caso di Mobbing Analizzare le cause Individuare una prospettiva di intervento ed ipotizzare un intervento preventivo

14 ESERCITAZIONI Giorgio,assistente sociale, 48 anni, sposato, due figli.
Grande esperienza lavorativa in una posizione di responsabilità con compiti di gestione. Scrupoloso. Da anni impegnatissimo per gli utenti e per i collaboratori. Sta facendo sempre più straordinari, lavorando anche tutti i fine settimana per «sbrigare anche le pratiche». La vita familiare ne soffre. Intimamente, reagisce con crescente aggressività verso gli utenti, senza volerlo e vergognandosene, perché in realtà vorrebbe e sa che dovrebbe aiutarli. Si sente esausto, con «la testa vuota», gli piacerebbe semplicemente non alzarsi alla mattina. Non riconoscendo più sé stesso, diventa sempre più ansioso. Inizia ad avere le prime conferme in tal senso anche dai colleghi, sminuendo di fronte a loro la propria situazione. Analizzare e individuare il problema del Signor Giorgio. Identificare gli aspetti fondamentali ed eventuali cause. Proporre un intervento e un programma di prevenzione.

15 Grazie per l’attenzione!


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