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LINGUISTICA GENERALE.

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Presentazione sul tema: "LINGUISTICA GENERALE."— Transcript della presentazione:

1 LINGUISTICA GENERALE

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3 IL CODICE C = {E, L(A), r} dove E è l'insieme degli elementi da codificare, L(A) è l'insieme delle parole costruito sull'alfabeto A e r è una regola di corrispondenza che ad ogni elemento di E associa elementi di L(A).

4 IL CODICE Affinché si abbia un processo comunicativo, è necessario che sia possibile scegliere almeno tra due alternative disgiunte e così, affinché si abbia un processo di codificazione, è necessario disporre di almeno due simboli da utilizzare. In molte circostanze della vita quotidiana abbiamo a che fare con disgiunzioni binarie: le lampadine possono essere accese o spente, i rubinetti chiusi o aperti, le proposizioni possono essere vere o false

5 IL CODICE CODICI ANALOGICI / CODICI DIGITALI (CONTINUO E DISCRETO)
VALORE INTRINSECO E VALORE DI POSIZIONE

6 IL CODICE Immaginiamo di avere un grande serbatoio d'acqua alimentato da una diga comandata da un dispositivo che regola le proprie azioni sulla base di un segnale che proviene da una sorgente che ispeziona il serbatoio stesso. La sorgente distingue quattro messaggi corrispondenti a quattro situazioni che possono verificarsi nel serbatoio

7 IL CODICE a) carenza di acqua; b) situazione di equilibrio; c) eccesso di alimentazione; d) situazione di pericolo. La trasmissione avviene lungo dei cavi che possono essere alimentati da corrente oppure non alimentati; il sistema di codifica è di tipo binario, per cui alla presenza di corrente corrisponderà la cifra 1, mentre all'assenza corrisponderà la cifra 0.

8 IL CODICE Distinguiamo due sole situazioni.
Se vogliamo codificare tutti i messaggi della sorgente, abbiamo bisogno di un secondo cavo. S = an; dove S è il numero di segnali, a è il numero di caratteri dell'alfabeto, n è la lunghezza del segnale. Nel nostro caso, S = 22 = 4

9 IL CODICE carenza di acqua  00 situazione di equilibrio  01
eccesso di alimentazione  10 situazione di pericolo  11

10 IL CODICE Per far sì che il sistema riconosca automaticamente un errore semplice, è sufficiente una regola di codifica che associ ad ogni messaggio una stringa di tre cifre binarie. Le stringhe possibili diventano 23, cioè otto, con un esubero di quattro segnali che non faranno parte del linguaggio di comunicazione

11 IL CODICE La regola di codifica sarà: carenza di acqua  001
situazione di equilibrio  010 eccesso di alimentazione  100 situazione di pericolo  111

12 IL CODICE Si può verificare questo punto, considerando gli insiemi di trasformazione delle stringhe selezionate: 001  {101, 011, 000} 010  {110, 000, 011} 100  {000, 110, 101} 111  {011, 101, 110}

13 IL CODICE Per ottenere un codice capace di correggere automaticamente un errore semplice, occorre costruire stringhe lunghe cinque caratteri, scegliendo le quattro significative da un insieme di trentadue stringhe possibili, pari a 25. Scegliendo la funzione di codifica seguente, otterremo: carenza di acqua  00001 situazione di equilibrio  00110 eccesso di alimentazione  11000 situazione di pericolo  11111

14 IL CODICE I concetti espressi possono essere formalizzati introducendo la nozione di distanza tra le espressioni di un codice e diremo che date due parole x e y, formate da un ugual numero di cifre binarie, la loro distanza, indicata con d(x,y), è costituita dal numero delle sedi nelle quali esse differiscono

15 Ferdinand de Saussure * Ginevra, 26 novembre 1857
† Vufflens-le-Château, 22 febbraio 1913 È considerato il padre della Linguistica moderna. Conosciamo il suo pensiero soprattutto grazie al Corso di Linguistica Generale, opera postuma redatta da due suoi allievi (Charles Bally e Albert Sechehaye) che si sono basati sugli appunti presi nel corso delle lezioni tenute dal Maestro a Ginevra nei corsi del , , e di altri documenti autografi. Il suo pensiero è riconducibile ad alcune fondamentali dicotomie: Langue/parole; sincronia/diacronia; significante/significato; sintagmatico/paradigmatico

16 Langue/Parole: 1) la Langue
langue: è l'aspetto sociale della facoltà linguistica degli uomini, ossia, il sistema di segni che vive nella comunità dei parlanti. La langue è fissa, regolare e astratta.

17 Langue/Parole : 1) la Langue
Con le parole del Corso: “E’ la parte sociale del linguaggio, esterna all’individuo, che da solo non può né crearla né modificarla; essa esiste solo in virtù d’una sorta di contratto stretto tra i membri di una comunità” (Corso di linguistica generale, Laterza, Bari 1968, p. 24).

18 Langue/Parole : 1) la Langue
La langue è “un tesoro depositato dalla pratica della parole nei soggetti appartenenti a una stessa comunità, un sistema grammaticale esistente virtualmente in ciascun cervello o, più esattamente, nel cervello d’un insieme di individui, dato che la lingua non è completa in nessun singolo individuo, ma esiste perfettamente soltanto nella massa.” (p. 23).

19 Langue/Parole : 2) la Parole
parole: è l'atto individuale mediante il quale il sistema si realizza in un concreto atto comunicativo; l'atto di parole cambia non solo da individuo ad individuo, ma anche per la stessa persona due repliche di una parola non sono mai identiche. La parole è, quindi, irripetibile ed individuale, perché è legata al momento e alla persona che compie l'atto linguistico.

20 Sincronia/Diacronia La lingua non è una istituzione immutabile “…in ogni istante il linguaggio implica sia un sistema stabile sia una evoluzione; in ogni momento è una istituzione attuale ed un prodotto del passato.” (p. 18)

21 Sincronia/Diacronia diacronia: è lo studio della lingua nella sua evoluzione storica, ossia lo studio del cambiamento linguistico. Era questa la prospettiva dominante nella linguistica prima di Saussure. sincronia: è l'asse della simultaneità e, quindi, lo studio del funzionamento della lingua in un determinato momento storico.

22 Tipi di segni a. Indici: motivati per natura e non intenzionali (nuvole nere →tempo cattivo) b. Segnali: motivati per natura e intenzionali (vela →nave) c. Icone: motivati per natura e intenzionali (cartina geografica) d. Simboli: motivati per cultura e intenzionali (semaforo) e. Segni linguistici: non motivati e intenzionali

23 Il segno linguistico Il segno è un'entità linguistica che sta al posto di un'entità non linguistica; è unità inscindibile di un significante e di un significato.

24 Il segno linguistico entrambi i versanti del segno linguistico (significante e significato) non sono entità fisiche, ma psichiche; essi sono le loro rappresentazioni mentali

25 Proprietà del segno linguistico
Arbitrarietà: Il rapporto tra significante e significato è immotivato Onomatopee ed esclamazioni mettono in discussione il principio Linearità del significante

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29 ROMAN JAKOBSON

30 FUNZIONI DEL LINGUAGGIO
Funzione Elementi Scopo Esempi Emotiva Mittente Esprime emozioni del mittente «Come sono felice» Conativa Destinatario Convincere o persuadere il destinatario «Apri la porta» «Fate silenzio» Referenziale o denotativa Contesto Dare informazioni «La Terra è una sfera schiacciata ai poli» Fatica Canale Instaurare o mantenere il contatto «Pronto?» «Mi senti bene?» Metalinguistica Codice Parlare di elementi del codice «Il è un articolo maschile singolare» Poetica Messaggio Dare evidenza al messaggio e alla sua costruzione «Sempre caro mi fu quest’ermo colle…»

31 Funzione dominante «Fa freddo» può essere:
Un’informazione oggettiva (funzione referenziale) L’espressione di un’emozione (funzione emotiva) L’invito al destinatario di risolvere la situazione (funzione conativa) Un mezzo per avviare una conversazione (funzione fatica)

32 Funzione mascherata A volte una funzione può essere mascherata
Nella comunicazione pubblicitaria la funzione referenziale (informare sulle caratteristiche di un prodotto) maschera la funzione dominante che è quella conativa (far acquistare il prodotto).

33 Asse sintagmatico e asse paradigmatico
y x

34 Asse sintagmatico e asse paradigmatico
Asse sintagmatico struttura Asse paradigmatico sistema La struttura non è lineare, ma gerarchica

35 Doppia articolazione Intorno alla metà del secolo, André Martinet ha introdotto la nozione di doppia articolazione del linguaggio: le lingue si articolano in unità di prima articolazione fornite di significato, le parole, ed unità di seconda articolazione prive di significato, i suoni. Le parole possono essere scomposte in unità più piccole, ma ancora fornite di significato (i morfemi), ed in unità ancora più piccole prive di significato (i fonemi): La parola cane, che con i simboli dell'alfabeto fonetico si scrive /kane/ può essere analizzata in

36 Doppia articolazione

37 Entropia e Ridondanza Entropia = quantità di informazione
Ridondanza = informazione in eccesso È sbagliato considerare la ridondanza come uno spreco o un rimedio contro il rumore. Essa è conseguenza della presenza di regole.

38 Grammatica generativo-trasformazionale
Ai concetti di langue e parole, Chomsky sostituì quelli di competenza ed esecuzione, i quali non costituiscono solo un cambiamento terminologico, ma anche un rivolgimento concettuale rispetto all'impostazione saussuriana: la competenza linguistica è tutto ciò che il parlante nativo sa della propria lingua; tale conoscenza implicita (cioè, non consapevole) è strutturata in un insieme finito di regole che consentono la generazione di un insieme infinito di frasi;

39 Caratteristiche del linguaggio umano
DISCRETEZZA DOPPIA ARTICOLAZIONE RICORSIVITA’ DIPENDENZA DALLA STRUTTURA

40 l'esecuzione è il modo concreto in cui la competenza si realizza negli atti comunicativi, in dipendenza delle caratteristiche e dei limiti propri dei parlanti. A differenza della langue, che costituiva l'aspetto sociale della facoltà di linguaggio, la competenza è soggettiva, nel senso che è insita nella mente di ciascun parlante

41 La teoria chomskyana è detta, perciò, mentalistica
La teoria chomskyana è detta, perciò, mentalistica. Un altro aspetto della teoria è l'innatismo, nel senso che il sistema di regole è fortemente condizionato dalle caratteristiche biologiche della specie umana. Ovviamente, non sono innate le regole specifiche di ciascuna lingua, ma solo un insieme ristretto di tratti universali, presenti in tutte le lingue conosciute.

42 la lingua non è un semplice elenco di frasi che si imparano mnemonicamente, ma possiede una struttura organizzata su più livelli. Nella identificazione di tale struttura, la prima operazione da compiere è la categorizzazione, ossia la distribuzione delle parole in categorie in base al loro comportamento sintattico.

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44 Questo primo livello strutturale, tuttavia, si rivela subito insufficiente, poiché non riesce a spiegare alcuni fatti linguistici come l'ambiguità. Le frasi di una lingua, infatti, oltre a possedere una struttura, ricevono una interpretazione semantica. Ci sono dei codici nei quali l'associazione tra significante (o espressione) e significato (o contenuto) è di tipo biunivoco, ad ogni espressione corrisponde uno ed un solo contenuto:

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46 ambiguità di struttura superficiale: in altri casi, pur non essendovi alcuna parola ambigua, ci rendiamo conto che la frase può avere una duplice interpretazione. Consideriamo gli esempi seguenti: Attori e cantanti molto famosi parteciparono ad una festa L'uomo col martello ha picchiato un ragazzo

47 ((Attori) e (cantanti molto famosi)) parteciparono ad una festa
(L'uomo col martello) (ha picchiato un ragazzo) (L'uomo) (col martello ha picchiato un ragazzo)

48 Chiamiamo struttura superficiale la rappresentazione lineare della frase così come essa si presenta e struttura profonda la rappresentazione della frase con l'indicazione dei gruppi sintagmatici. Possiamo dire che l'ambiguità riscontrata negli esempi precedenti è dovuta al fatto che due strutture profonde (SP) differenti, in seguito a processi morfologici e sintattici, diventano un'unica struttura superficiale (SS)

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51 La base è costituita da un insieme di regole di riscrittura o regole a struttura sintagmatica che hanno la forma generale:

52 Sostituendo a X e Y le categorie grammaticali, otteniamo regole di riscrittura come le seguenti

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54 Nodi terminali e non terminali
Il processo di generazione termina quando non vi sono più nodi da riscrivere Sia X Y una regola di riscrittura, allora: X ≤ Y Irriflessività Non transitività

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60 LA FRASE MINIMA Dare una definizione: è composta di un soggetto ed un predicato (?)

61 LA VALENZA La frase minima: controesempi Piove (è priva di soggetto)
*Luigi ha incontrato (non è una frase)

62 GLI ELEMENTI DELLA FRASE
Elementi nucleari Gli elementi nucleari indicano i partecipanti all'evento descritto dal verbo Elementi circostanziali i circostanziali introducono circostanze concomitanti che specificano il contesto in cui si verifica l'evento stesso


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