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PubblicatoAnna Maria Franco Modificato 7 anni fa
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Lc 20, 36 Non possono più morire, poiché sono figli della risurrezione
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I sadducei fanno una domanda a Gesù, per metterlo in difficoltà e prendere in giro la risurrezione dei morti.
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Propongono un caso immaginario: “Una donna con 7 mariti, morti uno dopo l’altro, di chi sarà moglie al momento della risurrezione?”
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Gesù risponde che la vita eterna è una vita diversa: in un’altra dimensione. Non ci sarà più bisogno del matrimonio come lo pensiamo qui sulla terra.
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I risorti vivranno come gli Angeli, in uno stato diverso, che ora non possiamo nemmeno immaginare.
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«Se guardiamo solo con occhio umano, dice Papa Francesco, siamo portati a dire che il cammino dell’uomo va dalla vita verso la morte.
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Gesù capovolge questa prospettiva e afferma che il nostro pellegrinaggio va dalla morte alla vita.
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Quindi la morte sta dietro, alle spalle, non davanti a noi
Quindi la morte sta dietro, alle spalle, non davanti a noi. Davanti a noi abbiamo il Dio dell’Alleanza “Il Dio di Abramo, Isacco, Giacobbe”.
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Il Dio col mio nome, col tuo nome…, con il nostro nome
Il Dio col mio nome, col tuo nome…, con il nostro nome. Il Dio dei viventi!
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Il Dio fedele per sempre
Il Dio fedele per sempre. Lui ci aspetta e accompagna ognuno di noi con questa fedeltà eterna».
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La testimonianza di Don Benzi ci apre una finestra sulla vita oltre la morte.
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Lui muore il 2 novembre 2007, lasciando profeticamente il suo testamento sulla rivista “Pane quotidiano” dello stesso giorno:
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«Quando chiuderò gli occhi a questa terra, la gente che sarà vicino dirà: è morto. In realtà è una bugia.
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Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì
Sono morto per chi mi vede, per chi sta lì. Le mie mani saranno fredde, il mio occhio non potrà più vedere,
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ma in realtà la morte non esiste perché appena chiudo gli occhi a questa terra mi apro all'infinito di Dio.
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Noi Lo vedremo, come dice S. Paolo, faccia a faccia, così come Egli è.
E si attuerà quella parola della Bibbia: Dio ha creato l'uomo immortale, per l'immortalità, secondo la Sua natura l'ha creato.
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Dentro di noi, quindi, c'è già l'immortalità,
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per cui la morte non è altro che lo sbocciare per sempre della mia identità, del mio essere con Dio.
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La morte è il momento dell'abbraccio col Padre,
atteso intensamente nel cuore di ogni uomo".
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A cura di Don Ferruccio 32° domenica del Tempo Ordinario - Anno C
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