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INCLUSIONE SCOLASTICA DI ALUNNI CON autismo

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Presentazione sul tema: "INCLUSIONE SCOLASTICA DI ALUNNI CON autismo"— Transcript della presentazione:

1 INCLUSIONE SCOLASTICA DI ALUNNI CON autismo
Dott.ssa Margareth Abbate Pedagogista, esperta in analisi applicata del comportamento.

2 Non ha lo stesso significato di
LEGGE 517 del 1977 Scuola di tutti! MA “Scolarizzare tutti” Non ha lo stesso significato di INCLUSIONE

3 INSERIMENTO INCLUSIONE

4 COME PROMUOVERE L’INCLUSIONE SCOLASTICA?

5 Inclusione Frutto di un percorso la cui finalità è la maturazione di esperienze significative di apprendimento per TUTTI i bambini della classe.

6 Informazione e formazione Osservazione Pairing
Fasi principali Informazione e formazione Osservazione Pairing 4. Implementare la comunicazione 5. Strategie di intervento individualizzate 6.Gestione dei comportamenti problematici

7 1. informazione

8 2. osservazione

9 È un bambino. Il comportamento è autistico.

10 Un interesse particolare per le parole scritte

11 Incremento dei deficit comportamentali
Decremento dei comportamenti problematici

12 3. pairing

13 Il processo di associazione con i RINFORZI
PAIRING Il processo di associazione con i RINFORZI

14 METTERE IN RELAZIONE (pair) GLI ALTRI BAMBINI CON OGGETTI CHE
IL BAMBINO CONSIDERA PIACEVOLI (reinforces)

15 Far riconoscere al bambino il valore delle altre persone.
PAIRING Far riconoscere al bambino il valore delle altre persone.

16 Tenere alta la MOTIVAZIONE
Coinvolgere il bambino nelle attività scolastiche Tenere alta la MOTIVAZIONE

17 Col bambino con assenza di linguaggio?
4.comunicare Col bambino con assenza di linguaggio?

18 Nel 1957 l’analisi comportamentale applicata venne studiata e sviluppata, e Skinner pubblicò “Verbal Behavior”, che descriveva un’analisi funzionale del comportamento verbale.

19 Gli operanti verbali primari, che sono più spesso discussi in relazione all’insegnamento nei bambini con autismo, sono: mand tact Echoic intraverbal

20 Insegnare a fare richieste
MANDING = Insegnare a fare richieste

21 Associando i suoni (stimoli) ai rinforzi (stimoli) i suoni che il bambino emette diventano rinforzi automatici per l’attività del parlare.

22 L’ Operazione Motivazionale
MO/EO (establishing operation Jack Michael,1982). Stimolo ambientale che aumenta momentaneamente l’efficacia di un rinforzo e evoca tutti i comportamenti rinforzati da tale stimolo.

23 E se il suono non diventa RINFORZO AUTOMATICO per l’attività del parlare?

24 Ci sono prove sempre più convincenti che l’acquisizione del linguaggio dei segni insieme all’utilizzo delle parole che accompagnano i suoni, possa favorire la vocalizzazione con ALCUNI studenti.

25 5. Gestire i comportamenti problematici

26 CHE C0S’è UN COMPORTAMENTO PROBLEMA? (Emerson 1995):
un comportamento distruttivo e/o pericoloso per sé e/o per gli altri e per l’ambiente; un comportamento che ostacola l’apprendimento; un comportamento che ostacola l’interazione con gli altri.

27 I comportamenti problema costituiscono, oltre che un notevole ostacolo al successo dell’integrazione scolastica, fonte di frustrazione per insegnanti e operatori.

28 Ridurre questi comportamenti è possibile …
Ma occorrono interventi mirati.

29 Risposta topografica COME appare?
Workshop 1 Risposta topografica Definizione e osservazione del comportamento. COME appare? Definizioni operazionali e non etichette riassuntive. © Francesca degli Espinosa, Reproduction without consent strinctly prohibited

30 Risposta funzionale A cosa serve ?
Analisi della funzione del comportamento: A cosa serve ? Identifichiamo il RINFORZO che mantiene il comportamento

31 tabella antecedente comportamento conseguenza

32 ANTECEDENTI = sono tutte quelle situazioni-stimolo che in qualche modo controllano un comportamento;
COMPORTAMENTO = sono le risposte che vengono emesse dal bambino; CONSEGUENZE = le situazioni che si verificano dopo l’emissione di una risposta.

33 Tre classi funzionali di risposta:
RINFORZO POSITIVO (stimolo che quando PRESENTATO immediatamente dopo un certo comportamento AUMENTA la frequenza di quel comportamento); RINFORZO NEGATIVO (stimolo che se RIMOSSO immediatamente dopo un certo comportamento AUMENTA nel futuro la frequenza di quel comportamento). RINFORZO AUTOMATICO (stimolo che produce beneficio immediato)

34 Ricordate che … Le persone assumono un comportamento problema, perché i loro comportamenti hanno ottenuto un rinforzo nel passato

35 Fuga o evitamento attenzione 1. 2. autostimolazione 3.

36 Pianificazione e attuazione dell’intervento
Procedure pro-attive ( consistono nella manipolazione degli eventi antecedenti e conseguenti per insegnare all’individuo un comportamento sostitutivo incompatibile con quel problema) Procedure reattive ( consistono nel manipolare le conseguenze per gestire il comportamento problema quando si manifesta e minimizzare la possibilità di rinforzarlo ulteriormente)

37 Per i comportamenti mantenuti da ATTENZIONE:
Strategie proattive training alla comunicazione funzionale attenzione non contingente Strategie reattive estinzione

38 Tecnica conta e richiedi
Strategie proattive Training alla comunicazione funzionale: Se la richiesta può essere accontentata, ma viene emessa con comportamento problema Tecnica conta e richiedi

39 estinzione Strategie reattive
Procedura che interrompe il rinforzo per un comportamento precedentemente rinforzato.

40 Scoppio pre- estinzione
Il comportamento che non viene più rinforzato, dapprima aumenta di intensità, durata, frequenza, prima di diminuire.

41 Per i comportamenti mantenuti da fuga o evitamento del compito.
Strategie proattive pairing ridurre lo sforzo richiesta di aiuto o pausa Strategie reattive rimozione immediata del privilegio mantenimento dell’istruzione

42 Strategie proattive: Offrire un rinforzo promessa
Utilizzare forme d’insegnamento efficaci Variare la velocità dell’insegnamento Fornire opportunità per rispondere attivamente Ridurre le richieste Ridurre la difficoltà del compito

43 Comportamenti mantenuti da rinforzo automatico
Valutare bene il reale pericolo di questi comportamenti!!! Strategie proattive: Risposta alternativa con lo stesso valore sensoriale Rinforzo differenziale Limitare i tempi morti Strategie reattive: Blocco della risposta

44 Grazie per l’attenzione!

45 SINPIA, linee guida per l’autismo. Diagnosi e interventi, Erickson.
BIBLIOGRAFIA Garry Martin, Joseph Pear. Strategie e tecniche per il cambiamento, la via comportamentale. Traduzione italiana a cura di Paolo Moderato e Francesco Rovetto. 2000; SINPIA, linee guida per l’autismo. Diagnosi e interventi, Erickson. Foxx R. Tecniche base del metodo comportamentale. Per sviluppare abilità e ridurre comportamenti problema in persone gravemente handicappate o autistiche, Erickson, 1986


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