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Conquiste di Alessandro Magno
Fino al 323 a. C.
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Regni dei diadochi in età ellenistica dal 323 al 31 a.C:
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La ricerca filosofica che va da Socrate ad Aristotele era diretta alla realizzazione della vita teoretica intesa come unità di scienza e di virtù, cioè di pensiero e di vita.
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ARISTOTELE CONSIDERA LA VITA TEORETICA COME LA PIU’ ALTA MANIFESTAZIONE DELLA VITA DELL’UOMO ED EGLI STESSO INCARNA E DIFFONDE CON LA SUA OPERA GLI INTERESSI DI ESSA, PORTANDO LA RICERCA IN TUTTI I RAMI DELLO SCIBILE
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La filosofia in età ellenistica
Platone ed Aristotele ebbero numerosi discepoli ma nessuno che fosse all’altezza di raccoglierne l’eredità L’Accademia di Platone fu retta prima da Senocrate, poi da Polemone che riprese dai cinici “la vita conforme a natura”. Nel terzo secolo l’Accademia si avvicinò allo scetticismo
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Il naturalismo degli aristotelici
Il Liceo di Aristotele fu guidato da Teofrasto di cui ci resta una “Storia delle piante”. La scuola peripatetica si occupò di fisica con il successore di Teofrasto e poi svolse ricerche sulla natura di cui non ci restano molte notizie
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Le altre due scuole Tra la fine del IV sec. a.C. e l’inizio del III si affiancano all’Accademia ed al Liceo due nuove scuole - Epicurei o scuola del Giardino della villa di Epicuro - Stoici (Stoà poikile - portico dell’agorà dipinto)
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Caratteristiche comuni
NELLA FILOSOFIA POST ARISTOTELICA SI HA LA ROTTURA DEFINITIVA DELL ’ARMONIA DELLA VITA TEORETICA IN FAVORE DEL SECONDO DEI SUOI TERMINI, LA VIRTU’. ALLA FORMULA SOCRATICA “LA VIRTU’ E’ SCIENZA”, VIENE SOSTITUITA LA FORMULA “LA SCIENZA E’ VIRTU’”
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La filosofia per l’uomo
IL COMPITO IMMEDIATO ED URGENTE DIVENTA LA RICERCA DI UN ORIENTAMENTO MORALE, AL QUALE DEVE ESSERE SUBORDINATO, COME A SUO FINE, L’ORIENTAMENTO TEORETICO IL PENSIERO DEVE SERVIRE ALLA VITA NON LA VITA AL PENSIERO
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LA STOA’ FRA LE SCUOLE POST ARISTOTELICHE LA STOA’ E’ LA PIU’ IMPORTANTE E DURA CIRCA 500 ANNI STOA’ ANTICA ( Zenone di Cizio 300 a.C. - Cleante - Crisippo) STOA’ MEDIA (Panezio) STOA’ NUOVA (Cicerone, Seneca, Marco Aurelio) Nella filosofia moderna l’azione dello stoicismo continua sia pure in maniera indiretta
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Intorno al 300 a.C. fondò la sua scuola nel Portico dipinto
ZENONE DI CIZIO Nato a Cipro nel 334 va ad Atene a 22 anni dopo aver letto i Memorabili di Senofonte e l’apologia di Platone. Credette di aver trovato un Socrate redivivo nel cinico Cratete e ne divenne scolaro . Intorno al 300 a.C. fondò la sua scuola nel Portico dipinto Morì di morte volontaria. Della sua opera ci restano pochi frammenti.
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Crisippo di Soli (281 a.C. 205 a.C.)
Succede a Cleante nella direzione della scuola. Scriveva ogni giorno 500 righe e compose 705 libri.
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La produzione letteraria
La produzione letteraria dei filosofi della Stoà antica è andata perduta e ci sono rimasti solo frammenti spesso di difficile attribuzione. Per questo la dottrina stoica viene esposta nel suo insieme.
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Caratteri dello stoicismo
Zenone di Cizio è allievo del cinico Cratete. Lo stoicismo si presenta come la continuazione della dottrina cinica. Cinici e Stoici non cercano più la scienza, ma la felicità per mezzo della virtù.
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La scienza per gli stoici
ARISTONE come i cinici dichiarava inutile la logica e difficile la fisica, disprezzando la scienza ZENONE riteneva indispensabile la scienza per la condotta della vita e la includeva tra le condizioni fondamentali per la virtù
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SENECA LA FILOSOFIA DICE SENECA E’ ESERCIZIO DI VIRTU’ (STUDIUM VIRTUTIS) PER MEZZO DELLE VIRTU’ STESSE, GIACCHE’ NON PUO’ ESSERCI NE’ VIRTU’ SENZA ESERCIZIO, NE’ ESERCIZIO DI VIRTU’ SENZA VIRTU’
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La logica CON IL TERMINE LOGICA GLI STOICI INTENDONO LA DOTTRINA CHE HA PER OGGETTO I LOGOI O I DISCORSI RETORICA scienza dei discorsi continui Logos come discorso DIALETTICA scienza dei discorsi divisi per domanda logos come pensiero intesa come dottrina del ragionamento
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La logica La parte della logica stoica più importante è quella relativa alla proposizione ed al ragionamento A fondamento di questa dottrina posero la teoria del significato Lektòn “tre sono gli elementi che si collegano il significato, ciò che significa e ciò che è”
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La dialettica “ la scienza di ciò che è vero o è falso e di ciò che non è né vero né falso” i sofismi e i paradossi sulla cui verità e falsità non si può decidere La dialettica si divide in due discipline 1) la grammatica tratta delle parole 2) la logica tratta delle cose significate rappresentazioni, proposizioni, ragionamenti, sofismi
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Significante – significato - cosa
Nelle parole si distinguono SIGNIFICANTI SIGNIFICATI COSE a cui i significati si riferiscono La logica stoica sarà studiata dai grammatici alessandrini.
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La logica degli stoici IL SILLOGISMO E’ PER GLI STOICI LA CONNESSIONE TRA PROPOSIZIONI DI QUALSIASI SPECIE LE RELAZIONI CHE STUDIANO GLI STOICI SONO NESSI TRA ENTI INDIPENDENTI
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La teoria del significato, della proposizione e del ragionamento immediato hanno dominato lo sviluppo della logica degli ultimi secoli del Medio Evo, costituendo una seconda parte della logica stessa in aggiunta a quella di derivazione Aristotelica
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PROPOSIZIONE E RAGIONAMENTO
La parte della logica stoica più importante è quella relativa alla proposizione ed al ragionamento A fondamento di questa dottrina posero la teoria del significato Lektòn “tre sono gli elementi che si collegano: il significato, ciò che significa e ciò che è”
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IL CRITERIO DELLA VERITA’
Primo problema della logica stoica che considera il pensiero come guida per la condotta Per tutti gli stoici il criterio della verità è la rappresentazione catalettica o concettuale Phantasia kataleptiké
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LA FISICA E’ IN OPPOSIZIONE ALL’ ATOMISMO
GLI STOICI CONCEPISCONO L’UNIVERSO COME UN UNICO GRANDE CORPO ANIMATO NEL QUALE VIVONO CORPI PIU’ PICCOLI IL PRINCIPIO ANIMATORE E’ CHIAMATO FUOCO O ANCHE LOGOS
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La fisica per gli stoici
Il concetto fondamentale della fisica stoica è quello di un ordine immutabile, razionale, perfetto e necessario che governa e sorregge infallibilmente tutte le cose e le fa essere e conservarsi per quello che sono. Quest’ordine è identificato dagli stoici con dio stesso: sicché la loro dottrina è un rigoroso panteismo
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IL FUOCO O PRINCIPIO DIVINO
IL FUOCO – LOGOS – PRINCIPIO DIVINO AGISCE COME CORPO, TUTTO E’ CORPO IL VUOTO NON SI TROVA TRA UN CORPO E L’ALTRO MA SOLO FUORI DAL MONDO TRA I CORPI ESISTE UNA CONNESSIONE INDIVISIBILE
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CONNESSIONE INDIVISIBILE
OGNI EVENTO VISTA LA STRETTA CONNESSIONE E’ RIGOROSAMENTE DETERMINATO QUESTA NECESSITA’ REGGE LA NATURA ED IL FATO IL PRINCIPIO DIVINO E’ RAZIONALE IL FUOCO/LOGOS E’ SAPIENTE IL FATO E’ PREVEDIBILE – GLI STOICI AMMETTONO LA MANTICA LA DIVINAZIONE
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L’ETERNO RITORNO IL FUOCO AL TERMINE DI UN “GRANDE ANNO” (CICLO COSMICO) ASSORBE E BRUCIA TUTTO PER POI RIPRODURRE TUTTO DI NUOVO INDEFINITAMENTE E NELL’IDENTICO MODO LA NECESSITA’ dell’ordine cosmico è il fondamento a tutte le elaborazioni teologiche che si sono avute dal neoplatonismo in avanti
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LA CONOSCENZA LE PARTICELLE DEL FUOCO (I PICCOLI CORPI) SONO I SEMI DI DOVE GERMINANO GLI ESSERI VIVENTI (LOGOI SPERMATIKOI) IN CUI SI CONTIENE L’UNICA RAGIONE DIVINA CHE E’ IL FUOCO. LE SINGOLE ANIME NON SONO INDIPENDENTI PERCHE’ IL FUOCO E’ UNITARIO INDIVISIBILE
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LA CONOSCENZA LE NOSTRE ANIME OPERANO CORPOREAMENTE E TUTTE LE FUNZIONI PSICHICHE SONO FISICHE L’ANIMA RICEVE UN’IMPRONTA E SE NE FA UNA RAPPRESENTAZIONE QUESTA RAPPRESENTAZIONE SI CHIAMA FANTASIA CATALETTICA O RAPPRESENTAZIONE COMPRENSIVA
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Phantasia kataleptiké
Azione dell’intelletto che afferra e comprende l’oggetto Rappresentazione che è impressa nell’intelletto dall’oggetto cioè l’azione dell’oggetto sull’intelletto
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LA PROLESSI L’ACCUMULARSI DI RAPPRESENTAZIONI PERMETTE DI ANTICIPARNE ALTRE
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L’ETICA LA VIRTU’ E’ PER GLI STOICI L’OPERARE DEL FUOCO O LOGOS
VIVERE VISTUOSAMENTE E’ SVILUPPARE L’AZIONE DI QUELLA PARTICELLA DI FUOCO CHE COSTITUISCE LA NOSTRA RAGIONE SEMINALE
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MA TUTTO E’ DETERMINATO
E’ IMPOSSIBILE DEVIARE IL CORSO DELLA NATURA OCCORRE RICONOSCERE E ACCETTARE IL CORSO INEVITABILE DELLA NATURA IN QUESTO MODO CI ASSUMIAMO LA PARTE CHE IN ESSO CI TOCCA E NOI CI IDENTIFICHIAMO CON IL FUOCO CHE OPERA
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FATA VOLENTEM DUCUNT IL NOSTRO OPERARE SARA’ RAZIONALE E LIBERO E DI ESITO FELICE PERCHE’ ANDRA’ NEL SENSO DEL FATO FATA VOLENTEM DUCUNT, NOLENTE TRADUNT
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I PARADOSSI L’OPERARE VIRTUOSO E’ OPERARE DELL’UNICO FUOCO DIVINO O RAGIONE GLI STOICI PECCANO NELL’ESALTAZIONE DEL SAPIENTE PER CICERONE LA VIRTU’ E’ UNA SOLA E’ LA STESSA NELL’UOMO E IN DIO SOLO IL SAPIENTE (SOFOS) OPERA NEL SENSO DEL LOGOS E’ LIBERO, RICCO, FELICE
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ALFA PRIVATIVO E SOPRATTUTTO IL SAPIENTE NON HA PASSIONI A TARASSIA
NON SOFFRE A PATIA PER ESSERE SAPIENTE BISOGNA DISTINGUERE CIO’ CHE DIPENDE DA NOI DA CIO’ CHE NON DIPENDE DA NOI
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LO STOLTO LO STOLTO E’ INVECE CHI HA LA PRETESA DI INFLUIRE SU CIO’ CHE NON DIPENDE DALLA SUA RAGIONE SEMINALE
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SOPPORTARE STOICAMENTE
SICCOME LO STOICO E’ COLUI CHE ANCHE SE VIENE SOTTOPOSTO A SUPPLIZIO E’ FELICE NEL LINGUAGGIO COMUNE IL TERMINE ENTRA COME CAPACITA’ DI SOPPORTARE IL DOLORE E LE AVVERSITA’
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DIRITTO NATURALE PER GLI STOICI TUTTI GLI UOMINI SONO UGUALI, NON C’E’ DIFFERENZA TRA GLI ESSERI UMANI COME IN ARISTOTELE, TUTTI POSSONO DIVENIRE SAPIENTI SE VIVONO SECONDO NATURA NE DISCENDE IL PRIMO RICONOSCIMENTO NELLA STORIA DEL DIRITTO NATURALE DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA
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IL SUICIDIO IL FONDATORE ZENONE DI CIZIO SI SUICIDA IMPICCANDOSI IN SEGUITO AD UNA BANALE CADUTA CHE INTERPRETA COME UN SEGNO DEL FATO IL SUO SUCCESSORE LO IMITA LASCIANDOSI MORIRE DIGIUNANDO IN SEGUITO AD UNA MALATTIA
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DOTTRINA DEL CICLO COSMICO
e di Dio come anima del mondo ancora costituiscono un costante punto di riferimento delle concezioni cosmologiche e teologiche.
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ATTUALITA’ DELLO STOICISMO
Autosufficienza e libertà del sapiente sono rimaste tra le più tipiche formulazioni dell’etica tradizionale Alla nozione del dovere elaborata dagli stoici si rifà l’etica kantiana La nozione di valore si ritrova nelle discussioni etiche Dell’eterno ritorno parlerà pure Nietzsche
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