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PubblicatoAdamo Viola Modificato 6 anni fa
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PASCAL Lavoro realizzato da Maria Martina Todaro Liceo Classico Tommaso Fazello IV D a.s. 2016/2017
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Blaise Pascal nacque in Francia il 9 Giugno 1623
Blaise Pascal nacque in Francia il 9 Giugno si interessò subito alla fisica e alla matematica e inventò la prima calcolatrice. Ebbe la vocazione religiosa, ma non per questo abbandonò i suoi studi per la scienza, da allora entrò a far parte dei solitari di Port-Royal, una comunità religiosa i cui membri si dedicavano alla meditazione, allo studio e all’insegnamento. Tra di essi si affermarono le idee di Giansenio, la sua dottrina (ovvero agostiniana, che prende il nome dal titolo della sua opera Augustinus) implicava l’idea che il peccato originale ha tolto all’uomo la libertà del volere, rendendolo incapace del bene e inclinato al male. Dio concede agli eletti la grazia della salvezza e questi eletti sono sparsi in tutto il mondo. Giansenio era contro i gesuiti, perché secondo questi ultimi la salvezza è sempre a portata dell’uomo che possiede una grazia sufficiente che è in grado di salvarlo. Una bolla di Innocenzo X condannò le cinque proposizioni nelle quali la facoltà teologica di Parigi aveva riassunto la dottrina di Giansenio. I solitari di Port-Royal accettarono la condanna ma negarono che esse appartenessero a Giansensio e si trovassero nella sua opera, perciò ritennero che la condanna non riguardasse la dottrina giansenista. Le ‘’Lettere provinciali’’ sono il capolavoro di Pascal; nella quinta lettera si rivolge ai gesuiti dicendo che il loro atteggiamento di tendere le braccia a tutti e di mettere a posto facilmente la coscienza dei peccatori è sbagliato. Secondo Pascal le nostre azioni sono nostre a causa del libero arbitrio e che esse sono anche di Dio che ci induce a fare ciò che ci piace. Pascal morì il 19 agosto 1662, i suoi frammenti furono pubblicati col titolo ‘’Pensieri’’.
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IL PROBLEMA DEL SENSO DELLA VITA
Secondo Pascal la questione più importante per l’uomo è l’interrogativo sul senso della vita. In un suo passo dice che non sa chi l’abbia messo il mondo, cosa sia il mondo, cosa sia lui stesso, i suoi sensi, la sua anima, è in un’ignoranza spaventosa di tutto. L’unica cosa che sa è che deve morire, ma quel che ignora di più è questa stessa morte che non può evitare. Pascal reputa ‘’mostruoso’’ che gli uomini occupati in mille faccende ne rimangano indifferenti e polemica i filosofi che non lo pongono al centro delle loro ricerche. Questo enigma non ha nessuna soluzione al di fuori della fede. Egli intende mettere in rilievo la capacità del Cristianesimo di dare a tale problema una risposta adeguata.
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DIVERTISSEMENT Pascal ritiene che il comportamento che bisogna tenere di fronte ai problemi esistenziali sia il divertissement, tradotto con ‘’distrazione’’ o ‘’divertimento’’, ma questo divertimento non dev’essere visto come ‘’sollazzo’’ ma con il significato filosofico di ‘’oblio’’ e ‘’stordimento di se’’ nelle occupazioni quotidiane. Il divertimento è una fuga da sé ottenuta tramite un’attività. Per Pascal l’uomo fugge da due cose: dall’infelicità e dagli interrogativi sulla vita e morte. L’uomo non sopporta di rimanere in riposo, senza passioni, senza cose da fare, perché in questo modo lui sente il suo abbandono e dalla sua anima riaffiorano tristezza, disperazione e noia. Il gioco, la conversazione, la guerra, il denaro non portano alla felicità. Si ricerca ciò che ci distrae, che ci distoglie dal pensare alla nostra condizione. Noi non cerchiamo le cose ma la ricerca delle cose, non viviamo nel presente ma in attesa del futuro. Il divertimento non genera felicità, viene all’uomo dall’esterno. L’uomo deve accettare lucidamente la propria condizione.
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SPIRITO DI GEOMETRIA e SPIRITO DI FINEZZA
Per Pascal la scienza presenta alcuni limiti strutturali: • l’esperienza; • l’indimostrabilità dei suoi primi principi. La ragione mostra invece la sua incapacità nel campo dei problemi esistenziali. Alla ragione si oppone il cuore, un organo capace di capire gli aspetti più profondi e problematici dell’esistere. IL CUORE HA LE SUE RAGIONI CHE LA RAGIONE NON CONOSCE L’antagonismo tra ragione e cuore è espresso con: • lo spirito di geometria che è la ragione scientifico che ragiona; • lo spirito di finezza che è il cuore e comprende. La scienza di fronte agli interrogativi umani risulta impotente e per l’uomo la cosa più preziosa non è quest’ultima ma la conoscenza di sé stesso.
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I LIMITI DELLA FILOSOFIA
La filosofia si pone i massimi problemi esistenziali però non li risolve. Ad esempio l’esistenza di Dio non è razionalmente dimostrabile neanche prendendo in esame le meraviglie del creato; solo chi crede vede la natura come un’opera divina, mentre chi non crede può interpretarla anche senza Dio. Per Pascal l’esistenza di un creatore è oscura e problematica quanto la sua inesistenza. La filosofia non sa spiegare la condizione dell’uomo nel mondo, ha una posizione mediana, è un nulla di fronte a tutto e un tutto di fronte al nulla, un misto di essere e non essere. L’uomo non è così ignorante da non sapere nulla, ma neanche così dotto da sapere tutto, una via di mezzo tra l’ignoranza assoluta e la scienza assoluta. L’uomo non fa che proporsi il bene e inseguire la felicità, ma nello stesso tempo risulta incapace a realizzare il bene e ottenere la felicità. Tutti gli uomini si lamentano, sia ricchi che poveri. L’uomo è desiderio frustrato, aspira a divenire grande e la sua vita è caratterizzata da una tensione continua. La miseria e la grandezza fanno di lui un mostro, una chimera, un paradosso di fronte se stesso. Lo sbaglio della filosofia è stato quello oscillare tra la celebrazione della grandezza e della miseria dell’uomo.
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META-FILOSOFIA La meta-filosofia è la cerniera che unisce ragione e religione e risulta al servizio della fede in quanto mette capo al Cristianesimo, in grado di risolvere quei problemi che a ragione non riesce a sciogliere. Secondo Pascal l’unica vera religione è quella Cristiana perché parla di caduta della nostra specie da una situazione paradisiaca e spiega la condizione esistenziale di quel mostro che è l’uomo.
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LA SCOMMESSA SU DIO Pascal fa una scommessa, nella quale afferma che l’uomo deve scegliere il vivere come se Dio ci fosse e il vivere come se Dio non ci fosse. Chi scommette su Dio: • se esiste guadagna l’infinito (beatitudine eterna); • se non esiste perde il finito (piaceri mondani) . Chi scommette contro Dio: • se esiste perde l’infinito (beatitudine eterna); • se non esiste guadagna il finito (piaceri mondani). Pascal dice inoltre che non si può credere a comando e che si può essere non credenti. Bisogna lavorare per convincersi, diminuendo le passioni che ostacolano la fede e fare di tutto come se si credesse: pregare con le labbra, prendere l’acqua benedetta, mettersi in ginocchio, ecc.
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