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Sociologia dell’organizzazione (9)

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Presentazione sul tema: "Sociologia dell’organizzazione (9)"— Transcript della presentazione:

1 Sociologia dell’organizzazione (9)
Dopo Weber

2 Dopo Weber Grande influenza di Weber. Si diffonde il presupposto che “burocrazia” è l’unica forma delle organizzazioni razionali. Problema: W. definisce la razionalità in base al senso dei soggetti che agiscono, ma questo appare insufficiente per definire una organizzazione “razionale”! (razionalità dell’individuo vs razionalità dell’organizzazione)

3 Alvin Gouldner (Patterns of Industrial Bureaucracy 1954)
La critica al modello di Weber si spinge oltre le conseguenze inattese teorizzate da Merton: nel modello weberiano c’è una contraddizione insanabile tra principi di disciplina e di competenza. Non c’è dunque un solo modello di burocrazia, ma più modelli. Gouldner arriva a queste conclusioni attraverso una ricerca sul campo in cui analizza sia il funzionamento di una burocrazia già consolidata, sia un processo di burocratizzazione.

4 Alvin Gouldner Studio sul campo in una miniera-stabilimento di gesso, nel Midwest americano (225 dipendenti di cui 75 in miniera). Quando G. arriva è appena morto il vecchio direttore e un nuovo direttore è stato inviato dalla società madre. Vecchio direttore: modello “di indulgenza”

5 Alvin Gouldner Ovviamente: scarsissima produttività, ma la direzione centrale non aveva mai preso nessun provvedimento attendendo che il direttore attuale della miniera lasciasse per età. Il nuovo direttore aveva l’obiettivo di “mettere ordine” e di rilanciare la produttività.

6 Alvin Gouldner Grande ostilità e diffusa resistenza da parte del personale. Cosa poteva fare? Puntare su una leadership carismatica, o Sfruttare gli elementi burocratici (formali) del suo ruolo 6

7 Alvin Gouldner Scelse la seconda strada, ma invece della imparzialità e impersonalità del modello weberiano, dovette scostarsi molto dal modello:

8 Alvin Gouldner Riuscì a introdurre una burocrazia formale, ma invece di procedure universalistiche e predeterminate, esso fu il risultato di una lunga e accanita lotta di potere tra coalizioni informali contrapposte e le armi della lotta erano sempre costituite da deroghe e scostamenti dal modello formale cui l’organizzazione avrebbe, teoricamente, dovuto attenersi 8

9 Alvin Gouldner Comunque, fallimento della strategia di Peele nella miniera! Differenza tra lavoro in miniera e in superficie  prevalenza dell’informale nel sottosuolo (ma non questo assenza di regole!) Il nuovo direttore esonerato (Wildcat Strike, 1954)

10 Alvin Gouldner Il processo che Gouldner studia si svolge tutt’altro che come Weber ipotizzava: una fazione lottava contro un’altra per il potere, non per i superiori interessi dell’organizzazione. All’interno della burocrazia vi sono soggetti il cui potere è maggiore di altri

11 Alvin Gouldner Il nuovo direttore fallisce nel suo tentativo di burocratizzare anche la miniera, in quanto si scontra con un ambiente sociale dove tutto sommato il modello burocratico non e’ funzionale a causa dell’alto rischio e della competenza richiesta 11

12 Alvin Gouldner Riflessioni
Le norme possono essere fatte valere in base a: - Disciplina gerarchica: deriva dalla conformità alle disposizioni dei superiori (legittimazione dall’alto). - Competenza professionale (la miniera): abilità necessarie per svolgere un certo incarico (legittimazione dal basso).

13 Alvin Gouldner Riflessioni Ne derivano due modelli di burocrazia:
- Modello basato sul principio gerarchico: dove ci sono pochi contenuti professionali - Modello basato sul principio della competenza: dove c’è ricchezza di contenuti professionali. 13

14 Alvin Gouldner Quali vantaggi assicurano le procedure burocratiche? E quali costi comportano? G. applica alle norme lo schema mertoniano di funzioni manifeste e latenti. Per superare il circolo vizioso per cui: “più controllo, più apatia; più apatia più controllo” si ricorre alle norme.

15 Alvin Gouldner Funzioni manifeste delle norme:
esplicative (sostituiscono gli ordini diretti) di schermo (per chi impartisce gli ordini) di controllo a distanza di legittimazione delle punizioni 15

16 Funzioni manifeste delle norme
Esplicative: le norme sostituiscono con maggiore autorevolezza e precisione gli ordini personali diretti. Definiscono la sfera di discrezionalità del dipendente rendendo esplicito il suo compito e precisando i suoi rapporti con il superiore.

17 Funzioni manifeste delle norme
Di schermo: le norme evitano la ripetizione personale di ordini da parte dei superiori e consentono di impartire direttive sottratte almeno in parte al rischio di apparire come iniziative personali 17

18 Funzioni manifeste delle norme
Di controllo a distanza: le norme consentono di esercitare una supervisione al tempo stesso indiretta e pubblica sugli aspetti cruciali del lavoro subalterno. Permettono così di eliminare i controlli personali e privati che possono assumere un carattere arbitrario

19 Funzioni manifeste delle norme
Di legittimazione delle punizioni: le norme consentono di rendere prevedibili e spersonalizzare le sanzioni inflitte ai dipendenti in caso di infrazione. In tal modo la norma da un lato legittima il provvedimento disciplinare agli occhi dei dipendenti e dall’altro incanala l’aggressività del superiore entro modi legittimi di espressione. 19

20 Funzioni latenti delle norme
Funzione di deriva: l’esistenza di norme dà ai superiori la possibilità di contrattarne informalmente con i dipendenti l’applicazione al fine di ottenere le loro cooperazioni.

21 Funzioni latenti delle norme
Funzione di conservazione dell’apatia: le norme strumento formale per ottenere un determinato risultato  nella concreta contrattazione il rendimento effettivo sia superiore a tale limite  le norme più che risolvere il problema dell’apatia, si limitano a definirlo evitando che superi una soglia di tolleranza. 21

22 Gouldner: tre modelli normativi
Burocrazia apparente: quando tutti (direzione e dipendenti) manifestano indifferenza verso il rispetto di una norma (es. divieto di fumare). Burocrazia rappresentativa: quando tutti sono favorevoli al rispetto di una norma (es. norme anti-infortunistiche) Burocrazia impositiva: quando le norme sono imposte da una parte contro la volontà dell’altra (es. norme contro l’assenteismo; normativa del “concorso interno”)

23 In conclusione: quali novità con Gouldner?
Caratteri dell’intreccio di collaborazione e antagonismo all’interno di un’organizzazione produttiva. Individua una pluralità di principi normativi che operano in una stessa organizzazione.

24 In conclusione: quali novità con Gouldner?
Due concezioni contrapposte dell’ organizzazione: Modello razionale: organizzazione come strumento per raggiungere scopi predefiniti in base a criteri di razionalità strumentale (burocrazia fondata sulla disciplina) Modello naturale: organizzazione come sistema composto da parti organicamente interdipendenti (principio di competenza) 24


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