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VII° Domenica del tempo ordinario - B -
Il libero pensatore VII° Domenica del tempo ordinario - B -
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Dal libro del profeta Isaia
Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi. Prima lettura Is 43,
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Salmo responsoriale Sal 40
Beato l’uomo che ha cura del debole, Antifona: Rinnovaci, Signore, col tuo perdono.
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Parola di Dio. Dalla seconda lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi
È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l'unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori. Parola di Dio. Seconda lettura 2Cor 1, 18-22
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Vangelo Mc 2, 1-12
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Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo a Cafarnao.
Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta ed egli annunziava loro la parola.
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Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone.
Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto in cui si trovava e, fatta un'apertura,
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calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico.
Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”.
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Erano là seduti alcuni scribi che pensavano in cuor loro:
“Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può riimettere i peccati se non Dio solo?”.
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Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito
che così pensavano tra sè, disse loro: Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina ?
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Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo
ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - " alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua”.
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e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo:
Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo:
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“Non abbiamo mai visto nulla di simile!”.
Parola del Signore
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Omelia Chi davanti al miracolo non vuole credere perché il miracolo
Il vero LIBERO pensatore è quello che sa accettare il miracolo. Chi davanti al miracolo non vuole credere perché il miracolo non può essere accettato dalla sua ragione, E' UN DOGMATICO.
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Gli scribi non sono una prerogativa dell’antico Giudaismo.
Con nomi appena diversi sono presenti in ogni dove. Sono i responsabili della cultura della gente, sono quelli che insegnano cosa è bene e cosa è male. Noi oggi li chiamiamo “intellettuali”. Sono i giornalisti, gli scrittori, o produttori di films, di canzonette e cosi via.
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Sono quelli che determinano l’opinione pubblica, insomma.
Guardiamoci bene dal disprezzarli, così per principio. Non ne possiamo farne a meno. Anche nel N. T. hanno colleghi prestigiosi; basti pensare a un S.Luca o un S. Marco, scribi cristiani. Il guaio è quando alcuni di questi signori si prendono così sul serio, ma così sul serio, da rifiutare come assolutamente falso tutto quello che non hanno detto loro.
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Hanno smesso di guardare la realtà: se succede qualcosa di nuovo,
qualcosa che i loro schemi mentali non prevedono, questo qualcosa non ha diritto di esistere.
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ma non sanno, o meglio non vogliono sapere, che Gesù
Gli scribi sanno che Dio rimette i peccati, ma non sanno, o meglio non vogliono sapere, che Gesù è Dio: qusto non rientra nell'insieme delle verità che loro professano, e soprattutto insegnano alla gente.
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E adesso provate un po’ a prendere l’episodio del Vangelo
e a situarlo nel nostro mondo. Non c'è gran che da cambiare, invece degli scribi mettiamo i loro colleghi di oggi. Li si trova un po’ dappertutto e l’uno vale l’altro: in fondo dicono tutti le stesse cose.
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«Costui bestemia, perché soltanto Dio può rimettere i peccati.»;
Anche i nuovi scribi protesterebbero quanto i vecchi. Ovviamente, non direbbero più: «Costui bestemia, perché soltanto Dio può rimettere i peccati.»; direbbero, assai più correttamente:
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e che c’importa del perdono dei peccati?»
«Costui sta facendo un discorso alienante: che c’entra Dio con la paralisi, e che c’importa del perdono dei peccati?»
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solo Dio può rimettere il peccato,
Per gli scribi antichi solo Dio può rimettere il peccato, e l'uomo non c'entra.
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Per i loro colleghi moderni solo l’uomo può cambiare le cose,
il peccato non esiste e – soprattutto - Dio non c’entra.
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Affermare che esiste il peccato è dire una cosa
non "scientifica", mentre è la scienza
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o il suo rivestimento politico e morale
che si chiama ideologia, che libererà l'uomo e il mondo da tutti i mali.
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Il peccato, invece, c’è, esiste.
Ed è stupido chiudere gli occhi per non vederlo. E se la scienza non riesce a spiegarlo allora è segno che la scienza è insufficiente,
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Ecco il perché del Vangelo di oggi:
Gesù non lascia le cose a metà. Non si limita a ridare ad un uomo l'uso delle gambe; ne fa un uomo realmente libero, lo libera dalla radice del suo male e non solo dalla conseguenza.
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E’ il messaggio della Chiesa da sempre.
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musica dalla: " SINFONIA " della Forza del Destino di: G. Verdi
VII° Domenica del tempo ordinario - B - testo tratto da una omelia di: Don Mario Caccia musica dalla: " SINFONIA " della Forza del Destino di: G. Verdi elaborazione: marcello abbondi collaborazione: la mia prof.
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