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I cambiamenti della filiera olivicola in Sicilia occidentale

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Presentazione sul tema: "I cambiamenti della filiera olivicola in Sicilia occidentale"— Transcript della presentazione:

1 I cambiamenti della filiera olivicola in Sicilia occidentale
I cambiamenti della filiera olivicola in Sicilia occidentale. Una ricerca etnografica. Martina Lo Cascio | Università di Palermo SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE

2 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
. Obiettivo Descrivere i cambiamenti di un territorio attraverso l'analisi del settore olivicolo. Che tipo di filiera? Quali attori? Quali relazioni? Quali rappresentazioni?

3 Contesto: Sicilia Occidentale (Campobello di Mazara, Castelvetrano)
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA . Contesto: Sicilia Occidentale (Campobello di Mazara, Castelvetrano) Vocazione agricola Criminalità organizzata Lavoro salariato migrante Numerosi centri di accoglienza Pochi residenti stranieri Certificazioni d.o.p.

4 I cambiamenti della filiera
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA I cambiamenti della filiera

5 Tecniche di rilevazione dati
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Tecniche di rilevazione dati Ricerca etnografica da Ottobre 2013 a Gennaio 2015 Osservazione partecipante in un'azienda agricola e al ghetto abitativo da Settembre a dicembre 2014 50 Interviste in profondità a lavoratori, olivicoltori, trasformatori, commercianti, tecnici agrari, rappresentanti istituzionali, attivisti, sindacalisti

6 Cambiamenti e rappresentazioni
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Cambiamenti e rappresentazioni I fase: l'invenzione della Nocellara e i Napoletani. Un agronomo della sezione operativa di assistenza tecnica di Castelvetrano così si esprime in merito: “Bisogna dire che se esiste la nocellara dobbiamo ringraziare loro che hanno inventato questo prodotto, noi prima lo conoscevamo ma non sapevamo che si poteva fare da mensa e che si poteva vendere. Noi prima facevamo olio. Di buono adesso c’è che qualche realtà locale si sta inserendo ma da soli non si può perché se noi escludiamo i napoletani sul piano commerciale riusciremmo a vendere l’1 o il 2%”(Intervista n.1, Castelvetrano, 24/05/2015).

7 Cambiamenti e rappresentazioni
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Cambiamenti e rappresentazioni II fase:la g.d.o. Agronomo magazzino di trasformazione:“Non puoi vendere olive troppo grosse alla GDO. Prima di tutto perché costano troppo. Poi perché vende alle famiglie che cercano un prodotto che possono versare sul piatto e vedere un certo numero di olive, se invece ci mettiamo le olive grosse a livello psicologico…Il mercato sta cambiando.. mentre prima le pezzature dovevano essere grandi, tipica è la frase “l’aliva è piccerella” dei napoletani”(Intervista n.3, Castelvetrano, 18/06/2015).

8 II fase: g.d.o. Vs napoletani
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA II fase: g.d.o. Vs napoletani Commerciante napoletano: “La GDO ti da delle garanzie sulla quantità ma sul prezzo, siccome noi siamo degli stupidi, ci facciamo stritolare. Ci sta un bella differenza tra il prodotto che fornisco per il mercatino e quello per la G.D.O. Il primo deve essere medio grande perché la massaia che va al mercato e come mia madre o tua madre e vuole questo prodotto. Al supermercato compra di più la nuova generazione che non capisce niente. Poi negli ultimi anni ci ha aiutato il Made in Italy, grazie al quale pure in Giappone comprano Nocellara”(Intervista n.17, Castelvetrano, 08/09/2015).

9 Nascita dei consorzi a sostegno delle d.o.p.
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA III fase Nascita dei consorzi a sostegno delle d.o.p. Utilizzo crescente di manodopera salariata migrante Crescente ruolo economico associazionismo antimafia

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III fase: d.o.p. 10

11 III Fase: d.o.p. per gli olivicoltori
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA III Fase: d.o.p. per gli olivicoltori olivicoltore: “Fino ad oggi non è servito a niente in termini di reddito. Ci riempiamo soltanto la bocca. I titolari delle aziende di trasformazione sicuramente avranno maggiore vantaggi. Tra questi maggiore facilità di inserimento nei mercati. Per esempio il magazzino a cui conferisco mi ha fatto fare la domanda di adesione di assoggettamento ai controlli di conformità di qualità della dop” (Intervista n.4, Campobello di Mazara, 15/05/2015)

12 III Fase: Olivicoltura e antimafia
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA III Fase: Olivicoltura e antimafia Dipendente azienda confiscata:“Le olive vengono ancora destinate agli stessi commercianti. ma se non nun duni la testa a iddi (ma se non ti rivolgi a loro) non hai dove andare. . Secondo te perché il napoletano viene qua da quarant’anni e decide i prezzi? Perché la mafia e la camorra vanno di pari passo. Appena le vendi la prima volta quelli come si suole dire ti mettono u cuteddu nte cannarozza (ti mettono il coltello alla gola). ”(Intervista n.6, Campobello di Mazara, 09/03/2015)

13 Considerazioni conclusive
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Considerazioni conclusive Dati di realtà Introduzione lavoro salariato Marginalità dei produttori Certificazioni di qualità vantaggio per gli intermediari Gestione antimafia poco incidente sul contesto Rappresentazione comune Particolarità del luogo Patto d'acciaio tra mafia e camorra Centralità dei napoletani

14 Riferimenti letteratura
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Riferimenti letteratura Agricoltura califoniana in Europa J. P. Berlan (2002) Salariati migranti e innovazione B. Rogaly (2008) Retailing Revolution” (Harrison 1994; Gereffi 1994, Burch, Lawrence 2007)“supermarket revolution”, food regime (Friedmann and McMichael 1989 Burch, Lawrence 2005,2007, Perrotta 2014) Si sostiene che il potere contrattuale delle catene distributive sia aumentato al punto da soppiantare il classico ruolo dei grossisti e che si imponga attraverso gli standard di qualità privati. Le catene distributivei diventano de facto policy makers all'interno del sistema di produzione del cibo e attraverso gli standard di qualità (Dixon 2012)

15 Fine Martina.locascio@unipa.it
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Fine


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