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PARTE PRIMA La prima fase (fine Settecento-1850)

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Presentazione sul tema: "PARTE PRIMA La prima fase (fine Settecento-1850)"— Transcript della presentazione:

1 PARTE PRIMA La prima fase (fine Settecento-1850)
PARTE PRIMA La prima fase (fine Settecento-1850). Il razzismo come visione del mondo

2 La nascita del razzismo
L’idea di razza nasce nel Settecento seguendo due strade parallele (che accompagneranno sempre il razzismo) razionale-scientifica nuova scienza dell’uomo illuminista Irrazionale-spiritualistica nazionalismo ariano evangelista e pietista

3 2. L’antropologia dei Lumi

4 L’antropologia dei Lumi
L’età della tolleranza e della ragione? Certo, ma anche altro: l’età della nascita dell’antropologia scientifica Mito delle origini fondamentale fino ad allora quello ebraico cristiano: unità sostanziale del genere umano (Adamo) anche se “maledizione di Cam” Luigi Trécourt, La maledizione di Cam, 1837

5 L’antropologia dei Lumi
Ora discorso autonomo, laico e razionale sull’uomo: nasce l'antropologia scientifica (Buffon, Lamarck) si cerca di classificare l'uomo in rapporto agli altri essere viventi e alla natura, e poi gli uomini rispetto ai loro simili si insiste con forza sull'unità tra mente e corpo, sulla corrispondenza tra aspetti fisici e aspetti intellettuali e morali interiori

6 L’antropologia dei Lumi
Mantenuta l’idea dell’unità della creazione l’Illuminismo è polemico con la tradizione delle religioni confessionali, ma non è ateo: è deista catena universale degli esseri Di conseguenza centrale il problema dell’anello mancante tra l’uomo e gli animali: il nero?

7 L’antropologia dei Lumi
La maggioranza degli scienziati si muove lungo posizioni ambientaliste: Maupertuis carattere recessivo del colore nero de Buffon razze mutazioni casuali Lamarck ruolo decisivo dell’ambiente Pier Louis Maupertuis Jean-Baptiste Lamarck Georges-Louis Leclerc, Comte de Buffon

8 L’antropologia dei Lumi
Qualcuno arriva però a ipotesi poligeniste: due umanità di verse Es.: Johann Christian Fabricius (1781): in Africa e in America del Sud stesso clima tropicale, ma non stessa popolazione ma solo in Africa anche le grandi scimmie antropoidi dunque, non il clima ma un incrocio tra bianchi e scimmie

9 L’antropologia dei Lumi
Il grande problema è: classificare rispetto a cosa? nasce qui il cortocircuito con l’estetica: le “fattezze piacevoli” di Blumenbach i giudizi di valore Il peso del canone classico di bellezza cultura del razionale Johann Joachim Winckelmann Johann Friedrich Blumenbach Johann Joachim Winckelmann

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11 L’antropologia dei Lumi
Interiorità ed esteriorità sono così messe in rapporto: kalòs kai agathos questo riflette anche i valori morali della nuova borghesia illuministica: la moderazione Christoph Meiners nel 1785 sostiene che il sistema per classificare è la “bellezza o bruttezza dei popoli” Nascono qui le due nuove (pseudo)scienze: la fisiognomica di Lavater e Camper la frenologia di Gall Christoph Meiners

12 L’antropologia dei Lumi
La fisiognomica Per Johann Kaspar Lavater, tre principali sezioni del volto: fronte (orizzontale: 100°; con folti sopraccigli) naso largo e diritto ma un po’ curvo all’indietro mento rotondo poi occhi azzurri e capelli neri Johann Kaspar Lavater

13 L’antropologia dei Lumi
Niente razze, solo tipologie umane timido tentativo: dentatura e riso tedeschi; naso francese ma stabilito un nesso decisivo con l’estetica Illustrazione di un libro ottocentesco di fisiognomica

14 L’antropologia dei Lumi
In senso più razzista (anche se anche lui non lo era strettamente) andava la scoperta dell’angolo facciale di Petrus Camper che aprì la strada a craniologia e cefalometrica riguardiamolo ora Petrus Camper

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16 L’antropologia dei Lumi
La frenologia dalla forma del viso alla forma del cranio le teorie di Franz Joseph Gall Franz Joseph Gall

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19 Una mappa frenologica del 1883

20 L’antropologia dei Lumi
Anche qui tipologia solamente ma aperta la strada ad applicazioni razziste: Lo studioso svedese Anders Retzius ( ) il rapporto tra larghezza e lunghezza della testa: distinzione tra dolicocefali dalla testa lunga e stretta: gli europei e brachiocefali dalla testa larga: gli altri

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23 L’antropologia dei Lumi
Carl Gustav Carus fuse le ricerche di Gall con gli ideali estetici 1853: Simbolismo della forma umana non solo il cranio, ma a tutto lo scheletro popoli superiori e popoli inferiori (come il Sole è superiore alla Terra): la pelle bianca infatti era in diretto rapporto con la luminosità solare come gli occhi blu erano in rapporto con il cielo: simbolo di superiorità popoli solari, diurni come gli europei popoli notturni come i negri popoli crepuscolari come gli asiatici e gli indiani d'America: umanità gerarchica, al cui vertice stava un popolo divino e solare, la razza bianca. Siamo in pieno razzismo Carl Gustav Carus


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