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L’energia elettrica Fantini Lorenzo III A
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La corrente elettrica e i suoi effetti 2° rivoluzione industriale
Inglese: Il computer Spagnolo: Fonti di energia Tecnologia: Telegrafo Scienze: La corrente elettrica e i suoi effetti L’energia elettrica Storia: 2° rivoluzione industriale Arte: Futurismo: Gli addii (Umberto Boccioni) Geografia: Fonti di energia Letteratura: Futurismo: Marinetti/Palazzeschi, poesia Musica: Dal fonografo a oggi
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Energia elettrica Molto spesso quando usiamo il termine energia elettrica intendiamo elettricità; e per elettricità intendiamo tutti quei fenomeni nei quali intervengono forze elettriche, ferme o in movimento. Il termine elettricità deriva dal greco ἤλεκτρον (ELECTRON) che significa ambra proprio perché questa resina produce, se sfregata, molta elettricità statica.
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STORIA: La seconda rivoluzione industriale
Nella seconda metà dell’Ottocento lo sviluppo industriale assunse caratteristiche diverse rispetto a prima, questa nuova fase che va dal 1870 al 1945 viene chiamata “seconda rivoluzione industriale”. Mentre nella prima rivoluzione industriale l’industria si era concentrata soltanto in alcune regioni, nella seconda si diffuse in quasi tutto il continente europeo, gli Stati Uniti e anche il Giappone oltretutto nella seconda rivoluzione industriale l’energia elettrica sostituì nettamente il vapore come forza motrice e si affermò quindi l’industria produttrice di energia elettrica. Sorsero anche le industrie elettromeccaniche e chimiche.
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Inoltre le scoperte e le invenzioni tecniche resero più agevole l’industrializzazione in paesi sprovvisti di risorse minerarie, ma ricchi di cultura tecnica, di capacità professionale e di desiderio di emergere, infatti nella seconda rivoluzione industriale si affermò un nuovo ruolo della scienza che in questo periodo cerava d trovare nuove fonti di energia. Oltretutto anche la popolazione poteva beneficiare delle tante invenzioni tra cui l’illuminazione elettrica e l’automobile. Inoltre gli sviluppi della chimica permisero la produzione della plastica. Altri effetti sensazionali di questa fase dell’industrializzazione furono i prodotti, appunto, che utilizzano l’elettricità che a quei tempi si diceva che era un’ energia che si poteva “accendere e spengere” a proprio piacimento. Anche se fu scoperta tempo prima quando Alessandro Volta inventò la pila, la corrente elettrica poté essere utilizzata solo a partire dal 1860, l’anno in cui fu inventata la dinamo. Furono poi inventati altri strumenti come il fonografo, il telefono, il telegrafo e la lampadina. La svolta di principale importanza ci fu quando Edison fece costruire la prima centrale elettrica trasformando l’energia cinetica delle cascate del Niagara in elettricità.
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GEOGRAFIA: Creare un nuovo sistema energetico
Il mondo, la cui popolazione continua ad aumentare, ha sempre più bisogno di energia: ad esempio per le abitazioni, l’industria, le lavorazioni agricole o i trasporti. L’attuale sistema energetico non è però in grado, alla lunga, di sostenere la crescente domanda di energia. La produzione di energia nel mondo è raddoppiata negli ultimi tre decenni e continua ad aumentare. L’energia viene ricavata per l’ottanta per cento dai combustibili fossili, ma essi non sono fonti di energia rinnovabili quindi sono destinati ad esaurirsi. Secondo una stima le riserve petrolifere mondiali dovrebbero durare solo altri 40 anni.
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L’attuale sistema energetico rispecchia i grandi divari socio-economici esistenti nel mondo, infatti il paesi a reddito alto consumano il cinquanta per cento di tutta l’energia commerciale usata nel mondo. Nei paesi a reddito alto il consumo energetico pro capite è in media 11 volte superiore a quello dei paesi a reddito basso. Nelle regioni meno sviluppate, soprattutto nelle zone rurali, circa 2 milioni e mezzo di abitanti basano i loro consumi energetici sulla legna; la continua raccolta di legna provoca il disboscamento di vaste aree e bruciare questi combustibili provoca gravi danni alla salute.
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COME CREARE UN NUOVO SISTEMA ENERGETICO
Per creare un nuovo sistema energetico innanzi tutto, nei paesi che hanno un alto consumo energetico, bisogna risparmiare energia. Occorre inoltre usare i combustibili fossili in modo più efficace così da ridurre i consumi e i danni ambientali. Allo stesso tempo è necessario aumentare e rendere più efficente l’uso delle fonti energetiche rinnovabili: soprattutto energia solare, energia eolica e energia idrica, utilizzando per combustibili i residui dell’agricoltura oppure piante coltivate appositamente, come il mais e la canna da zucchero. Problematico è anche l’uso dell’energia nucleare per generare elettricità. Esso comporta la produzione di scorie radiottive, che restano pericolose per millenni e la cui conservazione è difficile e costosa.
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SPAGNOLO: Le fonti di energia rinnovabili
Para producir la electricidad tenemos que utilizan fuentes renovables, desde no son contaminantes y no producen desechos como la energía nuclear. Ejemplos de energía renovables son la energía eólica o la energìa solar.
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ENERGÌA EÒLICA Actualmente se usa para la producciòn de electricidad, generada por las aspas de gigantescas turbinas, que trasforman la fuerza del viento en electricidad. El viento es uno de los recursos renovables y limpios màs atractivos.
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ENERGÌA SOLAR Es el recurso energético màs abundante del planeta.
El flujo solar puede ser utilizado para suministrar calefacciòn, agua caliente o electricidad. Para ello existen tres modalidades de aprovechamiento: La arquitetura solar pasiva Los sistema solar activos Las células fotovoltaicas
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SCIENZE: La corrente elettrica e i suoi effetti
La corrente elettrica è un flusso ordinato di elettroni che passano attraverso un filo conduttore al quale alle estremità è applicato un dislivello chiamato differenza di potenziale o tensione . Nella corrente elettrica si utilizzano tre diverse grandezze: intensità (I) che si misura in Ampere (A), la tensione (V) che si misura in Volt e la resistenza (R) che si misura in Ohm (Ω). La corrente elettrica è caratterizzata principalmente da 2 leggi: le leggi di Ohm. La prima legge dice che la resistenza è direttamente proporzionale alla tensione e inversamente proporzionale all’intensità quindi R=V:I. La seconda legge dice che se il diametro del filo conduttore aumenta, diminuisce la resistenza; mentre maggiore è la lunghezza del filo conduttore, maggiore è la resistenza. La corrente elettrica produce vari effetti tra cui l’effetto termico, l’effetto luminoso, l’effetto chimico e l’effetto magnetico.
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EFFETTO TERMICO (effetto joule)
Quando la corrente attraversa un conduttore incontra una certa resistenza: gli urti tra gli elettroni e gli atomi che costituiscono il conduttore producono una certa quantità di calore che riscalda il conduttore. Quanto più è alta l’intensità della corrente che circola in un conduttore e quanto più esso è sottile, tanto maggiore è il calore che si sviluppa. Anche se molti elettrodomestici contengono al loro interno delle resistenze che trasformano l’energia elettrica in energia termica spesso l’effetto termico è indesiderato ed è preferibile ridurlo al minimo; il riscaldamento di un filo elettrico potrebbe far fondere il rivestimento protettivo di plastica o di gomma e mettere allo scoperto il conduttore. Se si aumenta tantissimo la resistenza, l’effetto joule è così intenso che provoca un’emissione di luce: questo è l’EFFETTO LUMINOSO.
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EFFETTO CHIMICO (ELETTROLISI)
Mentre l’acqua distillata non fa passare la corrente elettrica, le soluzioni acquose di acidi, basi e sali la lasciano passare, sono quindi conduttori. Passando attraverso le soluzioni la corrente elettrica provoca reazioni chimiche per cui l’energia elettrica viene trasformata in energia chimica. Uno degli effetti chimici della corrente elettrica più conosciuti è l’elettrolisi. Immergendo due elettrodi di grafite in una soluzione di HCl (acido cloridrico) e collegandoli a una pila, gli ioni positivi H+ migrano verso il catodo, acquistando elettroni e si trasformano in H2 (idrogeno) mentre gli ioni Cl- cedono elettroni all’anodo e si trasformano in Cl2 (cloro). Nell’elettrolisi avviene quindi un processo inverso a quello della pila.
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EFFETTO MAGNETICO L’elettrocalamita
Uno scienziato del 1800 scoprì che l’ago di una bussola, posto parallelamente a un filo elettrico, devia bruscamente in modo da disporsi con l’asse quasi perpendicolare al filo stesso, non appena si fa circolare corrente continua. Ciò dimostra che la corrente elettrica genera un campo magnetico. Questo effetto è sfruttato nella maggior parte dei congegni elettrici che usiamo abitualmente: il telefono, il televisore… L’elettrocalamita L’effetto magnetico della corrente può essere amplificato costruendo un solenoide, cioè avvolgendo a spirale un filo conduttore; se all’interno della spirale si mette una barretta di ferro dolce , quando il conduttore viene percorso da corrente tutto l’apparato diventa elettrocalamita. L’intensità del campo magnetico prodotto dall’elettrocalamita dipende: Direttamente dall’intensità della corrente Direttamente dal numero di spire Inversamente dalla lunghezza del solenoide
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TECNOLOGIA: Il telegrafo
Il telegrafo è un sistema di comunicazione a distanza ideato per la trasmissione di dati (lettere, numeri e segni di punteggiatura) attraverso l'uso di codici convenzionali. La comunicazione per mezzo del telegrafo è definita telegrafia e si contrappone al telefono e alla telefonia che è invece un sistema per il trasferimento di dati vocali e che di fatto nel tempo ha progressivamente sostituito il telegrafo. La richiesta di comunicazione era elevata e diversi studiosi ed inventori si erano cimentati nell'impresa, ma con risultati diversi.
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Il telegrafo elettrico di Morse
Negli anni novanta del 1800 il successo arriva finalmente per Samuel Morse, che inventa un sistema telegrafico elettrico impiegante un unico filo, ed inventa uno speciale codice, il Codice Morse, che permette di codificare le lettere alfabetiche in sequenze di impulsi di diversa durata (punti e linee). In breve tempo il sistema comincia a diffondersi in ogni continente formando una fitta rete, grazie anche a ulteriori perfezionamenti quali l'introduzione degli isolatori in vetro o ceramica, il filo di rame al posto del ferro. Si forma anche una classe di operatori specializzati, alcuni dei quali arrivavano a digitare il codice Morse ad una velocità di caratteri al minuto. Gli uffici telegrafici provvedevano ad indirizzare i messaggi attraverso giusti percorsi fino a destinazione. Da notare che il lavoro veniva svolto a mano: i messaggi ricevuti erano letti e, in base alla destinazione, consegnati all'impiegato che li ritrasmetteva sul tratto successivo. Questo soprattutto perché la corrente utilizzata era quella continua, che non permette il suo invio per lunghe distanze, e soprattutto perché essa era fornita da batterie non esistendo ancora un altro metodo di produzione della corrente elettrica.
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Tecnologia del telegrafo
Il cavo sottomarino Tecnologia del telegrafo Le reti, per quanto estese, coprivano però solo la terraferma: la comunicazione tra continenti avveniva ancora via nave. I telegrammi giungevano all'ufficio postale del porto, qui venivano trascritti su carta, condotti a destinazione per mare e qui di nuovo telegrafati fino a destinazione. E il viaggio poteva richiedere settimane. Negli anni seguenti si sviluppò una rete di cavi sottomarini tra le coste europee e mediterranee, sotto i canali, tra le isole e anche sotto alcuni grandi fiumi. Nel contempo migliorava la tecnologia dei conduttori e dei rivestimenti. Furono allestite navi speciali adibite al ripescaggio e riparazione dei cavi. Il circuito più semplice di telegrafo comprende un generatore di corrente (es. batteria), un pulsante in grado di chiudere il circuito quando premuto, un filo di trasmissione ed un elemento rivelatore del segnale, che può essere una lampadina oppure un campanello. Il filo di ritorno per chiudere il circuito è sostituito dalla terra, grazie a due picchetti infissi nel terreno alle due stazioni. In pratica è possibile fare telegrafia con il citofono di casa, il cui circuito è pressoché identico.
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MUSICA: Dal fonografo a oggi
Nel Novecento la musica ha uno sviluppo enorme nel settore di riproduzione e diffusione del suono. Già alla fine dell’Ottocento l’invenzione della riproduzione del suono determina una rivoluzione del mondo di ascoltare la musica. Nel 1867 Edison inventa il fonografo, il primo apparecchio in grado di registrare e riprodurre i suoni. Dall’evoluzione del fonografo,circa un decennio dopo, compare il grammofono, antenato del giradischi; le onde sonore sono riprodotte su un disco di alluminio che gira a velocità uniforme. La qualità sonora era scadente ma il disco ha un immediato successo evolvendosi anche nei materiale (dall’ alluminio, al vinile).
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Al progresso tecnico e alla diffusione della musica contribuisce notevolmente la radio che inizia le sue trasmissioni negli anni ’20. Negli anni ’40 si cominciano a usare i dischi in vinile sostituiti negli anni ’70 dalle cassette, sostituiti una ventina di anni fa dagli attuali CD in cui i suoni, trasformati in impulsi digitali sono letti da un raggio laser. L’avvento della TV che in Italia rende le sue trasmissioni disponibili nel 1954 rappresenta un ulteriore contributo per la conoscenza e la diffusione musicale; diffusione che diventò sempre maggiore a partire dagli anni ’70. Ascoltare musica oggi è una consuetudine alla portata di tutti; in qualunque momento e in ogni luogo.
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INGLESE: Il computer Today computers are a part of our everyday life: we use them at work, in offices, at home. The computers has a leading role in our society. The computer dates back to the Second World War. Early computers were enormous and very expensive. There weren’t personal computers (also called PC). The world of computers is changing and evolving very quickly. Nowadays computers are connected to each other and from a network: Internet. The Internet is a combination of network and it is considered the communication of the future. I use computer for playing and doing my homework, most of the time I use the computer, I'm on the internet. In my opinion the computer is the best invention ever made, of course, after all the other things that make it work.
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LETTERATURA: Futurismo
Il Futurismo nacque il 20 febbraio 1909 quando il poeta e scrittore Filippo Tommaso Marinetti (Alessandria d’ Egitto, 1876 – Como, 1944) pubblicò sulla rivista francese “Le Figaro” il manifesto futurista. Il Futurismo è un vero e proprio movimento d’avanguardia, cioè un movimento rivoluzionario che coinvolge tutte le espressioni artistiche, diffondendosi nell’ Europa intera. Nei suoi principi fondamentali ci sono l’amore per la velocità e l’amore per la violenza. “Parole in libertà”.
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Copertina del libro “Zang tumb tumb” appunto di Marinetti.
È uno degli esempi più chiari di parole in libertà.
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E LASCIATEMI DIVERTIRE
Tri tri tri, fru fru fru, ihu ihu ihu, uhi uhi uhi! Il poeta si diverte, pazzamente, smisuratamente! Non lo state a insolentire, lasciatelo divertire poveretto, queste piccole corbellerie sono il suo diletto. Cucù rurù, rurù cucù, cuccuccurucù! Cosa sono queste indecenze? Queste strofe bisbetiche? Licenze, licenze, licenze poetiche! Sono la mia passione. Farafarafarafa, tarataratarata, paraparaparapa, laralaralarala! Sapete cosa sono? Sono robe avanzate, non sono grullerie, sono la spazzatura delle altre poesie Bubububu, fufufufu. Friu! Friu! Ma se d'un qualunque nesso son prive, perché le scrive quel fesso? bilobilobilobilobilo blum! Filofilofilofilofilo flum! Bilolù. Filolù. U. Non è vero che non voglion dire, voglion dire qualcosa. Voglion dire... come quando uno si mette a cantare senza saper le parole. Una cosa molto volgare. Ebbene, così mi piace di fare. Aaaaa! Eeeee! Iiiii! Ooooo! Uuuuu! A! E! I! O! U! Ma giovanotto, ditemi un poco una cosa, non è la vostra una posa, di voler con così poco tenere alimentato un sì gran foco? Huisc...Huiusc... Sciu sciu sciu, koku koku koku. Ma come si deve fare a capire? Avete delle belle pretese, sembra ormai che scriviate in giapponese. Abì, alì, alarì. Riririri! Ri. Lasciate pure che si sbizzarrisca, anzi è bene che non la finisca. Il divertimento gli costerà caro, gli daranno del somaro. Labala falala falala eppoi lala. Lalala lalala. Certo è un azzardo un po' forte, scrivere delle cose così, che ci son professori oggidì a tutte le porte. Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Ahahahahahahah! Infine io ò pienamente ragione, i tempi sono molto cambiati, gli uomini non dimandano più nulla dai poeti, e lasciatemi divertire! 1910, Aldo Palazzeschi (Firenze,1885 – Roma, 1974)
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Manifesto Futurista Le Figaro - 20 febbraio 1909
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.
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Filippo Tommaso Marinetti
Nacque ad Alessandria d’Egitto nel La madre lo ha sempre incoraggiato nell’arte della poesia Morì in provincia di Como nel 1944.
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Aldo Palazzeschi Nacque a Firenze nel Frequentò una scuola di recitazione, fece l’attore e pubblicò le prime poesie a vent’anni. Morì a Roma nel 1974
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ARTE: Futurismo Il “Manifesto della pittura futurista” era stato redatto dai pittori Giacomo Balla ( ), Umberto Boccioni ( ), Carlo Carrà, Luigi Russolo e Gino Severini. Gli artisti futuristi diedero ai prodotti della tecnica un valore esemplare: le macchine, i mezzi di locomozione, divennero l’espressione dei nuovi tempi. I futuristi affermarono l’importanza di fondere i diversi linguaggi espressivi. Le poesie di Marinetti fondevano grafica, poesia e arte figurativa.
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Umberto Boccioni Nacque nel 1882 a Reggio Calabria e morì nel 1916 a Milano. Fu il principale esponente dell’arte futurista. Il suo strumento principale è la linea.
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GLI ADDII (Umberto Boccioni, 1882-1918)
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