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LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
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Cause della prima rivoluzione industriale Economia fiorente
Agricoltura Crescita demografica Presenza materie prime Posizione geografica
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Economia fiorente Crescita demografica
Aumento della domanda dei beni A causa di: Crescita demografica Aumento del reddito pro capite e dei salari Possesso di ampi territori coloniali Il quale, poiché costante, porta ad investire in macchinari e impianti industriali
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Agricoltura Agricoltura di mercato richiede un’innovazione delle tecnologie agricole, che riducono la manodopera nei campi facendola confluire nelle città Fenomeno delle enclosures, terre demaniali recintate e privatizzate, priva i contadini del diritto alla pastorizia e li costringe e a trovare lavoro altrove
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Posizione geografica Posizione favorevole ai commerci nell’Oceano Atlantico Essendo un’isola riesce a controllare facilmente i propri confini e a evitare le guerre del ‘ , che devastarono l’Europa
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Presenza materie prime
Carbone dal Regno Unito Ferro dal Regno Unito Cotone dalla colonia della Virginia
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Crescita demografica La popolazione inglese, a partire dal 1750, inizia a crescere sempre più rapidamente, grazie all’incremento della produzione agricola Inizio del 1700: 5.9 milioni Inizio del 1800: 40 milioni
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NOTA BENE Le cause del fenomeno d’industrializzazione non sono interamente definite, più elementi convergenti e reciprocamente trainanti l'hanno determinato. La macchina a vapore, con la quale spesso si identifica la rivoluzione industriale, è solo uno fra i tanti fattori dell'industrializzazione e solo una fra le innumerevoli innovazioni tecniche dell'epoca. La prima rivoluzione industriale inglese riguarda il settore tessile e metallurgico ed è preceduta dalla rivoluzione agricola
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INVENZIONI E INNOVAZIONI
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RIVOLUZIONE TECNICA Si passò da un sistema produttivo artigianale basato su strumenti manuali ad un sistema industriale basato sulla macchina (nuove tecniche, nuovi macchinari, applicazione di nuove fonti energetiche) → Occorre distinguere fra l’INVENZIONE e l’INNOVAZIONE. La prima, generalmente risultato di una persona intellettualmente brillante, non si traduce necessariamente nella seconda, applicazione di un'invenzione ad una determinata attività con diffusione ad un intero settore. L'invenzione, attività più intellettuale che pratica, ha raramente arricchito il proprio ideatore, mentre l’innovazione ha riempito le tasche degli intraprendenti innovatori che hanno fiutato l'interesse di applicare a fini produttivi una tecnica inventata. Un'innovazione non trova origine solamente da un'innovazione tecnica, ma può anche derivare dalla creazione di un nuovo prodotto o dalla conquista di nuovi mercati. Fra gli inventori si identifica Samuel Crompton, ideatore della Mule (macchina automatica per filare), mentre fra gli innovatori si conta Richard Arkwright ←
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METALLURGICO ED ESTRATTIVO
SETTORI TRAINANTI TESSILE METALLURGICO ED ESTRATTIVO
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TESSILE Il settore tessile inglese del XVIII secolo era costituito da mercanti-manifatturieri che si servivano di lavoratori a domicilio, i quali erano anche attivi nell'agricoltura, per la cardatura, la filatura e la tessitura dei tessuti fornendo loro la materia prima e riacquistando da loro il prodotto finito (putting-out-system). Il settore tessile inglese era dominato dalla lana i cui tessuti venivano anche esportati. Progressi tecnici avvengono nella tessitura con l'invenzione nel 1733 della spoletta volante di John Kay. Questa invenzione determinò un aumento nella velocità di tessitura incrementando però il disequilibrio nei confronti della filatura che non riusciva a produrre altrettanto velocemente.
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Furono quindi molti i brevetti di macchine per filare il cotone per poter ridurre quel disequilibrio: la Giannetta o Spinning jenny, il Water-Frame o filatoio idraulico, la Mula, la Mula automatica... A riuscirci saranno però: Richard Arkwright, che avendo uno sviluppato senso degli affari, installò il filatoio idraulico nelle fabbriche. Lo fece in fabbriche costruite ai bordi di fiumi per sfruttare l'energia motrice dell'acqua. Edmund Cartwright (1785), che invece costruì la prima macchina automatica per tessere, inizialmente mossa da cavalli (dal 1789 dalla macchina a vapore).
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EFFETTI DIRETTI Le nuove tecniche di filatura e tessitura rimpiazzarono il lavoro a domicilio basato su tecniche manuali e portarono alla costruzione di fabbriche nelle quali i nuovi macchinari venivano messi in funzione e verso le quali converge la forza lavoro. La produzione di tessuti in cotone aumenta vertiginosamente, così come la richiesta di cotone grezzo che viene sempre più importato. La loro qualità permette di sostituire i prodotti cotoniferi importati, fino a quel momento, dall'India. (I progressi tecnici, dall'industria del cotone si estendono all'insieme dell'industria tessile, in particolare alla lana e al lino, ma solo nel corso del XIX secolo) L'industria cotoniera fu il settore trainante principale che alimentò la rivoluzione industriale. La sua espansione avvenne principalmente nella regione attorno a Manchester.
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METALLURGICO ED ESTRATTIVO
La legna era il combustibile utilizzato per fondere minerali di ferro. Ma tale materiale cominciò a scarseggiare a causa dell'esaurimento dei boschi, frenando così la produzione del ferro e l'evoluzione dell'industria siderurgica Abraham Darby I trova fra il 1709 e il 1710 il modo di utilizzare il CARBON FOSSILE sotto forma di carbone coke per produrre la ghisa L'invenzione del puddlage, brevettato da Henry Cort nel 1784, completa le tecniche necessarie allo sviluppo della metallurgia. La domanda di carbone aumentava sotto la pressione dello sviluppo della metallurgia mentre il macchinismo permetteva di migliorare i metodi e le condizioni di lavoro nelle miniere. (con la macchina a vapore, nuova fonte di energia, si potranno poi costruire macchine in ferro sempre più grandi, riducendo la fatica fisica dell’individuo e aumentando la produttività dell'industria metallurgica)
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METALLURGICO ED ESTRATTIVO
La legna era il combustibile utilizzato per fondere minerali di ferro. Ma tale materiale cominciò a scarseggiare a causa dell'esaurimento dei boschi, frenando così la produzione del ferro e l'evoluzione dell'industria siderurgica Abraham Darby I trova fra il 1709 e il 1710 il modo di utilizzare il CARBON FOSSILE sotto forma di carbone coke per produrre la ghisa L'invenzione del puddlage, brevettato da Henry Cort nel 1784, completa le tecniche necessarie allo sviluppo della metallurgia. La domanda di carbone aumentava sotto la pressione dello sviluppo della metallurgia mentre il macchinismo permetteva di migliorare i metodi e le condizioni di lavoro nelle miniere. (con la macchina a vapore, nuova fonte di energia, si potranno poi costruire macchine in ferro sempre più grandi, riducendo la fatica fisica dell’individuo e aumentando la produttività dell'industria metallurgica)
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JAMES WATT Solo nel 1781 Watt definì come trasformare il movimento d'oscillazione in movimento circolare, permettendo un utilizzo pratico della macchina a vapore, che ha coinvolto più attività e settori: nel 1785, una prima macchina a vapore venne installata per la filatura, sostituendo così altre forze energetiche, prime fra tutte l'acqua, per azionare i macchinari tessili, permettendo la diffusione di fabbriche tessili anche in luoghi abbondanti di carbon fossile; la macchina a vapore venne anche applicata ai mezzi di trasporto su rotaia ed ebbe un ruolo importante per lo sviluppo della ferrovia in Inghilterra come in altri stati. La ferrovia permetteva di trasportare grandi carichi di merci pesanti in modo più rapido e agevole, facendo quindi diminuire sensibilmente i prezzi. Nel 1847 ogni chilometro di ferrovia necessitava di circa 200 tonnellate di ferro.
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RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI
Nella seconda metà del XVIII secolo, in Inghilterra si assistette alla costruzione di strade e canali fornendo un contributo determinante per lo sviluppo degli scambi commerciali e per la formazione del mercato interno. Tutte le attività economiche poterono trarre beneficio dal sostanziale miglioramento delle vie di comunicazione che ne risultava.
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Trasporti Marittimi Canali Terrestri Ferrovie Strade Ponti
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TRASPORTI MARITTIMI Si evolsero prima di quelli terrestri: infatti già nei primi anni del 1700 il francese Denis Papin compì il primo esperimento applicando il suo motore ad un “pedalò” spaventando così le autorità marine. Il primo vero esperimento di far muovere una barca a motore fu eseguito nel 1775 sulla Senna dal francese Perire. Nel 1783 d’Abbans ripete lo stesso esperimento di Perire con un battello da 182 tonnellate. La macchina a vapore di Watt venne utilizzata per la prima volta applicata ad una imbarcazione nel 1801 quando Symigton costruì un rimorchiatore a due scafi. Il passo definitivo venne fatto nel 1845 quando il GREAT BRITAIN attraversò l‘ATLANTICO. La nave era dotata di uno scafo di ferro e differentemente dalle navi precedenti che avevano le pale, questa come sistema di propulsione utilizzava un’elica.
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CANALI Trasporti I primi canali vennero costruiti per il trasporto di carbone ad uso industriale o domestico. Il Duca di Bridgewater, che possedeva miniere di carbone a Worsley, fece costruire fra il 1759 e il 1761 un canale – il primo in Inghilterra – per trasportare il carbone verso le fabbriche di Manchester. L'importante riduzione del costo di trasporto permise di ridurre il prezzo di vendita del carbone incentivando altre iniziative simili, tale da determinare negli ultimi decenni del XVIII secolo una sorta di “febbre dei canali” sostenuta da iniziative private.
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TRASPORTI TERRESTRI Lo sviluppo di questi fu molto più difficoltoso: facilmente realizzabili in teoria come modellini, ma molto impegnativi e pieni di difetti i modelli reali, i quali non erano in grado fin da subito di raggiungere velocità accettabili.
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FERROVIE I primi modelli di locomotiva utilizzavano anche la trazione animale per poter partire. La costruzione di reti ferroviarie non fu un elemento principale della rivoluzione industriale inglese. Vi furono i primi tentativi di costruire una vera locomotiva, messi in pratica da Richard Trevithick, che nel '97 realizzò il primo modello di locomotiva e nel 1804 lo fece viaggiare su dei binari ad una velocità di 8 Km/h . In seguito provò ad applicare un vagone a seguito della locomotiva, ma il mezzo era talmente pesante tanto da far piegare i binari sotto il suo immenso peso.
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FERROVIE Solo nel 1825 venne costruita la prima locomotiva in grado di trasportare dei passeggeri, progetto attuato da George Stephenson, nella tratta che va da Stockton a Darlington, ma il viaggio era lungo e molto costoso, perciò molte persone preferivano ancora viaggiare utilizzando gli animali. Nel 1812 Blenkinsop costruì la prima ferrovia di uso pratico ( da Ledds alla vicina miniera) Sarà solo STEPHENSON ad eliminare nel 1830 la trazione animale nei treni rendendoli solamente e interamente a vapore, questo grande passo venne fatto per la tratta Manchester-Liverpool. Quindi, la ferrovia e la relativa locomotiva poté espandersi solo con l'introduzione della macchina a vapore
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RETE STRADALE Fra il 1760 e il 1774, il Parlamento inglese, con l'intento di consentire uno spostamento rapido delle proprie truppe in ogni stagione dell'anno, emanò una serie di atti legislativi per migliorare le strade esistenti e per costruirne di nuove attraverso il sistema del pedaggio, che incoraggiò l'iniziativa privata. L'assembramento e la redistribuzione delle terre agricole realizzato grazie alle recinzioni favorì la costruzioni di strade, in quanto si poteva più facilmente identificare e stabilire il tracciato della strada da costruire
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PONTI Le tipologie strutturali furono diverse. Tra le prime sperimentazioni l'Iron Bridge di Coalbrookdale, del 1779, il primo ponte per il quale furono utilizzati archi di ghisa. Nel corso del XVIII secolo furono introdotte numerose innovazioni nella progettazione di ponti, elemento cruciale per lo sviluppo della rete stradale.
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PONTI Furono sviluppati anche sistemi di capriate in ferro battuto, ma tale materiale non aveva la resistenza alla trazione necessaria per sostenere grandi carichi e fu quindi limitato a piccole luci (luce = distanza tra i due pilastri di un ponte) Solo nel XIX secolo, con l'acciaio, saranno costruiti ponti molto più grandi e in Inghilterra ci saranno le prime realizzazioni di ponti sospesi. (lo sviluppo della metallurgia poteva offrire materiali ad alte prestazioni che permisero il raggiungimento di luci notevoli) Tra il 1819 ed il 1820 fu costruito l'Union Bridge, di 137 metri, sul fiume Tweed posto sul confine tra Scozia e Inghilterra, progettato da Samuel Brown e realizzato con catene.
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PONTI Thomas Telford, costruì tra il 1819 ed il 1826 il ponte sospeso sul Menai, su di una luce di ben 176 metri. Al momento della costruzione era il ponte più lungo del mondo.
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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: CONSEGUENZE SOCIALI
Nel corso dell’800 si verificarono in Inghilterra mutamenti radicali nei processi produttivi del settore manifatturiero. La rivoluzione industriale* comportò radicali cambiamenti nella società inglese che riguardarono sia le strutture sociali sia il progressivo cambiamento delle abitudini di vita, dei rapporti fra le classi sociali, e anche dell'aspetto delle città. Questa in particolar modo favorì l’introduzione delle prime macchine a vapore che, supportando il lavoro dell’uomo, permettevano di ottimizzare i tempi, aumentare la produzione e migliorare la qualità del prodotto. Viste tuttavia da alcuni come simbolo di progresso e di valido aiuto per gli operai causarono invece enormi perdite di lavoro. In seguito agli enormi progressi dell’introduzione delle macchine nell’industria, la manodopera diventò, in determinati settori, obsoleta; molti uomini persero quindi il proprio lavoro*. Le macchine da una parte abbreviano il tempo di lavoro ed estendono il commercio, ma dall’altra richiamano braccia da ogni parte e specialmente bambini nei cotonifici*. Il lavoro dunque era caratterizzato da una ripartizione di ogni fase lavorativa che comporta la riduzione dei prezzi ma anche un netto risparmio di tempo*. Le nuove modalità operative quindi rappresentano un mutamento rispetto l’organizzazione preindustriale: alla scansione dei ritmi imposti dalla macchina non ci si può sottrarre in caso contrario viene pregiudicato tutto il ciclo produttivo*.
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LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE*
FATTORI: rivoluzione agraria - incremento demografico -commercio internazionale - sistema politico stabile - sviluppo delle reti di comunicazione COMMERCI: importazioni ed esportazioni dalle colonie americane, verso Europa, Asia, paesi balcanici e Africa (* tratta degli schiavi) NUOVI MEZZI: macchina a vapore e telaio meccanico
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PIAGA DEL LAVORO INFANTILE*
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LA DIVISIONE DEL LAVORO*
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DISCIPLINA SUL LUOGO DI LAVORO
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L’INVENZIONE DEL SECOLO LA MACCHINA A VAPORE
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LA MACCHINA A VAPORE La macchina a vapore è certamente l’invenzione più significativa di quest’ epoca, in quanto grazie alla sua capacità di sfruttare un’energia non proveniente dal lavoro dell’uomo o degli animali per compiere degli sforzi, agevola per la prima volta il lavoro dell’uomo nelle fabbriche.
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LA MACCHINA A VAPORE La prima macchina, quella di Savery, aveva un rendimento molto basso: a pieno regime solo il 4% di energia termica veniva trasformata in lavoro e non era dotata di pistone. Anche in fatto di sicurezza la prima macchina lasciava molto a dubitare, infatti non era raro che scoppiassero la caldaia o il cilindro, durante la fase di riscaldamento. Nonostante questi enormi difetti la macchina venne accolta di buon grado nella sua utilità principale, quella di aspirare l’acqua dalle miniere migliorando così il regime di vita dei minatori. Il francese Papin non apportò grandi modifiche alla macchina di Savery, si limitò a renderla più sicura aggiungendo una valvola in cuoio sopra a un foro praticato sulla caldaia. In immediato il francese non si rese conto della grande scoperta che aveva appena compiuto, infatti la sua idea viene sfruttata tuttora in cucina, ed è la pentola a pressi
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LA MACCHINA A VAPORE
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LA MACCHINA A VAPORE Newcomen può essere definito il primo ad apportare sostanziali modifiche alla macchina a vapore, in quanto oltre ad essere il primo ad introdurre il pistone, aumenta di molto il rendimento del suo motore sfruttando anche le forze messe in gioco dalla pressione atmosferica. La macchina diventa sempre più sicura anche perché le valvole si aprono e si chiudono in maniera automatica. L’unico problema, è dato dall’immissione del vapore nel cilindro, operazione che deve essere eseguita manualmente e se viene effettuata in ritardo si rischia la rottura del pistone e del cilindro
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LA MACCHINA A VAPORE Watt infine fa i più radicali cambiamenti nella macchina trasformandola definitivamente in un motore, aggiungendo il regolatore di velocità, il sistema biella-manovella e l’introduzione dello stantuffo, un sistema di eliminazione del vapore in eccesso che in seguito verrà anche applicato ai treni. Watt riduce ulteriormente i consumi della sua macchina apportando alcuni accorgimenti, come tenere la temperatura del pistone uguale a quella del vapore e utilizzare tutto il vapore per premere sui pistoni evitando così le perdite di energia. La versione definitiva di Watt si ebbe nel 1769.
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