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Istituzioni di diritto pubblico 2016/17 docente: Raffaella Niro

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Presentazione sul tema: "Istituzioni di diritto pubblico 2016/17 docente: Raffaella Niro"— Transcript della presentazione:

1 Istituzioni di diritto pubblico 2016/17 docente: Raffaella Niro
Un possibile titolo del corso: Il diritto pubblico italiano in “transizione”: com’è e come potrebbe diventare….

2 Un possibile sottotitolo: viaggio intorno all’ordinamento costituzionale italiano e alle sue eventuali trasformazioni Le speciali ragioni del “viaggio”: la recente approvazione da parte del Parlamento della riforma della Costituzione, legge fondamentale dell’ordinamento italiano su cui è fondato l’intero sistema del diritto pubblico italiano; la decisione sull’approvazione della riforma spetta a noi cittadini, chiamati a votare nel referendum costituzionale se vogliamo o meno modificare la Carta costituzionale se cambia la Costituzione, cambia il diritto pubblico, ma cambiano anche i nostri diritti ?

3 La riforma costituzionale secondo i mezzi di comunicazione di massa
Sui contenuti della riforma Le “dichiarazioni” Il superamento del bicameralismo paritario e la “trasformazione” del Senato La riduzione del numero dei parlamentari ed il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni La riduzione dei poteri delle Regioni e la “ricentralizzazione” del potere L’eliminazione del CNEL

4 Le questioni “sottintese”
che vuol dire “bicameralismo paritario”? Come viene superato? Cosa fa il nuovo Senato ?Chi elegge il nuovo Senato ? Chi è rappresentato dal nuovo Senato? Che tipo di “rappresentanza” è espressa oggi dal Parlamento bicamerale? (in margine alla “rappresentanza politica”) Che tipo di “rappresentanza” verrebbe espressa dal nuovo Parlamento bicamerale? (che vuol dire “rappresentanza territoriale”?) Perché non si è scelto il “monocameralismo”? Come si collega il modo in cui si delinea la rappresentanza con i nostri diritti politici fondamentali ? In margine al rapporto fra sistema rappresentativo e democrazia

5 Le questioni “sottintese”
qual è l’attuale ruolo dei parlamentari? Quale ne è lo “status”? A chi rispondono i parlamentari? Perché fu prevista un’indennità per l’espletamento della funzione di parlamentare? Quale sarà il ruolo dei nuovi senatori ? (che saranno senatori-consiglieri regionali o senatori-sindaci)? Quale ne sarà lo “status”? A chi risponderanno ? Come sarà la nuova Camera dei deputati? Come opererà la nuova legge elettorale (l’Italicum)? Quale sarà il rapporto fra Governo e Parlamento? Come inciderà sulla forma di governo parlamentare? Come sulla scelta del Presidente della Repubblica?

6 Le questioni “sottintese”
Cosa sono le Regioni ? A quali principi obbedisce il regionalismo (in margine al principio di separazione dei poteri ed al principio di sussidiarietà). Come e perché fu introdotto dai Costituenti? Come è cambiato dopo la riforma costituzionale del 2001? Come cambierebbe oggi ? Cos’è il CNEL? Cosa sono le Province? A chi sono trasferite le loro competenze ?

7 Qualche prima osservazione
La Costituzione è la pietra angolare del diritto pubblico italiano, che definisce i principi fondamentali, la tavola dei valori condivisi sulla base dei quali è costruita la “casa comune” (l’ordinamento italiano) C’è un inevitabile collegamento fra diritti e principi fondamentali ed “architettura costituzionale” definita dalla medesima Costituzione (le regole della costruzione della “casa comune”, la polis)

8 Un insegnamento importante : “conoscere per deliberare”
Un insegnamento importante : “conoscere per deliberare”. Il nostro viaggio alla scoperta della Costituzione

9 La Costituzione italiana : la base del diritto pubblico italiano
La Costituzione italiana espressione del costituzionalismo moderno (in margine alla «lotta per la costituzione» : dottrina XVII- XVIII sec.) (idea-base:sottoporre il potere a regole a tutela dei diritti) L’idea di Costituzione: “ogni società nella quale la garanzia dei diritti non è assicurata, nè la separazione dei poteri determinata, non ha Costituzione” (art. 16 Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino)

10 Alle origini della Costituzione italiana
dallo Statuto Albertino del 1848 (la prima costituzione dello Stato italiano: una costituzione flessibile; concessa dal Re che partecipava di tutti i poteri ; i diritti riconosciuti non a tutti e non garantiti) alla Costituzione repubblicana

11 Una parentesi : il ventennio fascista (1922-1943)
i presupposti: la crisi economica post-bellica, la questione sociale , l’instabilità degli esecutivi la cd marcia su Roma La nomina di Mussolini Presidente del Consiglio dei ministri L’instaurazione dello Stato autoritario: l’approvazione della legge elettorale Acerbo (i 2/3 dei seggi alla lista che ottenesse il maggior numero di voti, purché non inferiore al 25%) Progressivo esautoramento del Parlamento e correlativa preminenza del Governo e della figura del Capo del Governo (1925); Abolizione del sistema parlamentare (dalla Camera dei deputati alla Camera dei fasci e delle corporazioni: 1939); Graduale compressione delle libertà politiche; Soppressione delle istituzioni elettive locali; Soppressione dei partiti ed instaurazione del partito unico, istituzione statale (1928) Discriminazioni della capacità giuridica per motivi razziali

12 Il cd periodo transitorio
la crisi del fascismo: dal governo Mussolini al governo Badoglio (un governo di “tecnici”) dal 25 luglio 1943: il Senato in stato di quiescenza; scioglimento delle Camera dei fasci; preannuncio delle elezioni di una nuova Camera dei deputati elettiva; problema: è rispettato lo Statuto ? V. artt. 65, 48, 9) il potere legislativo è esercitato dal Governo del Re con decreti-legge motivati dallo stato di necessità per causa di guerra (il Re sopprime organi ed istituzioni del sistema di governo fascista): sanatoria dei decreti-legge (i d.l. conservano efficacia e devono essere presentati agli organi legislativi entro sei mesi dalla conclusione della pace e convertiti entro un anno dall’inizio del funzionamento dei nuovi organi legislativi): 8 settembre 1943: il “Regno del Sud” guidato dal Re e dal governo Badoglio; al nord la Repubblica sociale italiana presieduta da Mussolini (governo locale di fatto con Mussolini Capo del Governo e Capo dello Stato)

13 Segue: il periodo transitorio
dal contrasto tra la Corona ed i CLN rappresentativi della collettività territoriale alla “tregua istituzionale”(il cd Patto di Salerno) : il d.lgt. 25 giugno 1944, n. 151 e la nomina del Luogotenente del Regno. Le strutture del CNL partecipano al Governo monarchico in attesa che la questione istituzionale sia decisa da un’assemblea costituente, da eleggersi dopo la liberazione del territorio nazionale (dal principio monarchico al principio della sovranità popolare: preannuncio dell’art. 1 Cost.: quale differenza? Al popolo il potere “costituente”); con d.lgs.lgt. 26 marzo 1946, n. 98 : al popolo la scelta fra monarchia e repubblica con referendum unitamente all’elezione dell’Assemblea costituente 9 maggio 1946: il Re abdica. E’ violato il Patto di Salerno?

14 La fase costituente 2 giugno 1946: l’esito del referendum istituzionale e l’elezione dell’Assemblea Costituente la scelta della Repubblica Il “mandato” assegnato all’Assemblea Il limite di tempo : otto mesi “prorogabili” b) Il limite di “oggetto”: la forma repubblicana La commissione dei 75 Le tre sottocommissioni (diritti e doveri dei cittadini; l’ordinamento della Repubblica; diritti e doveri economico-sociali)

15 La nuova costituzione Approvazione il 22 dicembre 1947 (452 voti favorevoli contro 52 contrari) promulgata dal Capo provvisorio dello Stato (De Nicola), entra in vigore il 1° gennaio 1948 opera fino al 31 gennaio 1948: legge elettorale del Senato; Legge sulla stampa periodica; Statuti delle Regioni ad autonomia speciale

16 I caratteri della nuova Costituzione secondo l’Assemblea Costituente
Quali i “contenuti” dell’ “armistizio costituente”? repubblicanesimo democratico (e sovranità popolare e costituzione rigida) principio “personalistico” (e tutela del pluralismo e dell’eguaglianza sostanziale) principio del lavoro (e tutela dei diritti sociali) principio delle autonomie territoriali (ed ordinamento regionale) principio “internazionalista” (ed apertura ad altri ordinamenti anche sovranazionali)


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