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La preghiera realizza la relazione con Dio: è manifestare in modo visibile a Dio l’affetto, la denuncia, il ringraziamento, la fiducia e ogni sentimento.

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Presentazione sul tema: "La preghiera realizza la relazione con Dio: è manifestare in modo visibile a Dio l’affetto, la denuncia, il ringraziamento, la fiducia e ogni sentimento."— Transcript della presentazione:

1 La preghiera realizza la relazione con Dio: è manifestare in modo visibile a Dio l’affetto, la denuncia, il ringraziamento, la fiducia e ogni sentimento. E’ mettersi in attenzione alla voce silenziosa di Dio. E’ immergersi nella presenza benedetta e occulta di Dio. E’ “stare” totalmente con Dio o in Dio... Gesù ha trasformato in preghiera tutta la sua vita. La preghiera di Gesù consiste nel vivere “davanti a Dio e con Dio” ogni esperienza. In questo deve consistere la nostra preghiera. José Arregi Testo: Luca 9, 28b-36 - Quaresima 2 domenica –C- / Trasfigurazione di Gesú. Commenti e presentazione: M. Asun Gutiérrez Cabriada. Musica: Grieg – La Mattina.

2 Luca 9,28b-36 [Gesù] prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.  E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Tabor Luca è l’unico evangelista che racconta come Gesù salì sulla montagna per pregare; e che “mentre pregava” il suo volto “cambiò aspetto”. La preghiera cambiò lo spirito di Gesù, eliminò ogni ombra , riempì di luce il suo cuore e l’orizzonte del suo cammino. La preghiera produce tali effetti anche in me? Gesù ci chiama al Tabor, a una esperienza gioiosa di Dio. Salire la montagna, simbolo dell’immenso e del maestoso, suppone elevazione , ritiro, desiderio di purezza e di bellezza, silenzio gratificante, preghiera, pace, sforzo, tensione e sacrificio nella salita, rifiuto della comodità, superarsi sempre di più.

3 Basilica della Trasfigurazione
Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Basilica della Trasfigurazione “Esodo” è una parola carica di significato: è la liberazione da ogni schiavitù, è l’inizio dell’uscita e di un percorso che porta alla Pasqua, una strada verso la liberazione e la libertà, è andare verso la Terra Promessa. Per Gesù è la sua Passione, Morte, Risurrezione, il suo definitivo ritorno tra le braccia del Padre. La morte si presenta a Gesù, e a noi, come un segno transfigurato e comincia ad essere vista in Lui come liberazione e via verso la “gloria”. Il momento finale non è il Calvario, ma il Tabor.

4 Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. E’ necessario restare svegli per vedere e ascoltare Gesù. Iniziando la Via della Croce, Gesù ci spiega che cosa ci attende: la sua gloria e la nostra. La croce e la morte non hanno la parola definitiva, che è, invece, glorificazione e vita piena. A tutti vengono date esperienze luminose e persone che sono luce nel cammino. Oggi abbiamo la possibilità di valorizzarle, riviverle, goderle, gradirle...

5 Non possiamo fermarci lungo la via della sequela di Gesù.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva. La visione finisce presto e lascia i disepoli di fronte alla realtà quotidiana. L’incontro con Dio, non solo non impedisce, ma spinge all’incontro con i fratelli. Le esperienze spirituali non hanno lo scopo di allontanarci dalla realtà ma di darci luce, forza per accogliere nella sua profondità, il messaggio, la via e la causa di Gesú. In questo modo potremo vincere la tentazione di fermarci, di “installarci”, come vorrebbe Pietro, nelle nostre piccole tende di egoismo, nella comodità, nel rifiuto della solidarietà... Non possiamo fermarci lungo la via della sequela di Gesù.

6 «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo».
“Nube” per i popoli del deserto significa ombra, pioggia, vita, felicità, bendizione. E’ sempre messa in relazione con la vicinanza luminosa di Dio, che maternamente ci avvolge. La voce non é diretta al solo Gesù – ”Tu sei...”-, ma a tutti noi –”Costui é...- E’ nostro compito contemplare Gesù e ascoltarlo, imparare il suo stile e il suo Vangelo, viverlo e diffonderlo. Come posso conoscere meglio e trasformare in vita il messaggio di Gesù?. Ascolto la sua voce in ogni persona e negli eventi quotidiani? Mi sento “figlio amato” in ogni circostanza della vita? Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo».

7 Appena la voce cessò, restò Gesù solo; essi tacquero, e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. La legge (Mosé) e i profeti (Elia), rappresentano tutta la storia biblica. Al termine del racconto Luca dice che “si trovó Gesú solo”. Non sempre è facile assumere e accettare che “solo Gesú basta”. Ci sono persone che, nella loro vita, danno più importanza alla legge, al tempio, al culto, alle immagini, ai santi, a quanto ritengono rappresentazione di Dio... Necessario è che sia Gesù, solo Gesú, la luce e la forza della nostra vita.

8 Risplendi in me Signore, aiutami a diffondere la tua fragranza dovunque mi trovi. Sii in me e risplendi attraverso di me, affinchè tutte le anime che mi incontrano sentano la tua presenza nel mio spirito. Fa’ che alzino lo sguardo e non vedano me, ma Te, Signore. Fermati con me e inizierò a splendere come tu splendi, con un fulgore che illuminerà gli altri. E questa luce, Signore, profumerà di Te, non sarà mia: sarai Tu, ad illuminare gli altri attraverso me. (...) Lascia che predichi senza far prediche, non con la parola, ma con l’esempio, con una forza che fa brillare, per l’influsso della compassione con cui agisco, la visibile pienezza con cui il mio cuore ti manifesta. J.H.Newman


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