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Lo sviluppo “dal basso”
Corso di Pubblica Amministrazione e Sviluppo Locale Massimo La Nave
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Lo sviluppo dal basso A partire dagli anni settanta del secolo precedente il dibattito sullo sviluppo ha cominciato a prendere in considerazione la dimensione sociale dello sviluppo. Nasce il paradigma dello sviluppo dal basso, auto centrato, teso a soddisfare i bisogni essenziali (basic need) di una società. Perseguire cioè una serie di obiettivi definiti a livello locale. Un approccio quindi contrario al modello top-down tipico dei programmi di industrializzazione promossi dagli istituti internazionali (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale) Nascono modelli di sviluppo basati sul supporto ad attività economiche locali che producono effetti a scala ridotta, come il microcredito. Assumono un ruolo sempre maggiore le organizzazioni non governative (ONG) come attori dello sviluppo. 10
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I punti principali dello sviluppo dal basso
Ogni comunità organizzata possiede proprie risorse (economiche, sociali, culturali, istituzionali, ambientali) che costituiscono un potenziale endogeno per la promozione di processi virtuosi di sviluppo L’insieme di queste risorse sono i fattori endogeni (economici, sociali, culturali, istituzionali, ambientali) che definiscono l’identità del territorio Le strategie di sviluppo sono selettive e basate sulla valorizzazione dei fattori endogeni 10
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Milieu e spazio geografico. Alcune definizioni
Un quadro organico nel quale si inserisce un insieme territorialmente integrato di relazioni non solo tra imprese, ma di partenariato, di cooperazione, di scambi di informazioni che si strutturano all’interno di reti il cui sviluppo si attua secondo un asse orizzontale (Lecoq e Maillat, 1990) Tutti quei caratteri sociali, culturali, politici, ed economici che si sono sedimentati in un luogo nel corso del tempo e che possono essere intesi come proprietà specifiche del luogo stesso (Emanuel e Governa, 1997) … (attribuire) un valore di produzione alla funzione spazio, come variabile indipendente rispetto alle componenti più strettamente economiche, basate sull’apprendimento collettivo e sulla riduzione dell’incertezza nei processi innovativi (Silvani, 1995) 10
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L’idea dello sviluppo locale
Lo sviluppo locale nasce dall'idea che lo sviluppo sia un processo olistico che comprende: l'economia la società la cultura la politica l'ambiente Secondo questo approccio lo sviluppo è il risultato una spinta dal basso che parte dai luoghi e dalle relazioni che si instaurano tra istituzioni e abitanti. Le risorse coinvolte sono sia materiali (imprese, infrastrutture, ecc.) che immateriali. 10
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Le risorse dello sviluppo locale
Le risorse materiali – il capitale territoriale La ricchezza di un territorio è espressione della disponibilità localizzata di risorse materiali, individuali e collettivi, quali imprese, risorse naturali, risorse culturali e infrastrutture. Il capitale territoriale chiama in causa tutti gli elementi che formano la ricchezza del territorio (attività, paesaggio, patrimonio, know-how, ecc.), non per stilare un inventario contabile, ma per ricercare ed individuare specificità che possono essere valorizzate. Le risorse immateriali – il capitale sociale La reti di scambio e di cooperazione tra individui e istituzioni costituisce i capitale sociale di una comunità locale. Più ampie ed estese sono le relazioni sociali, maggiore sarà il capitale sociale accumulato nel territorio. 10
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La dimensione spaziale dello sviluppo locale
Come definire un ambito locale? in sostanza cosa è locale e cosa non? La dimensione locale è una dimensione "lasca“, definita sostanzialmente dal "progetto di territorio". Non è quindi circoscritto a priori da opzioni di tipo amministrativo, ma costruito intorno ad un progetto di sviluppo promosso da attori locali. 10
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