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LA TERRA PRIMORDIALE.

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Presentazione sul tema: "LA TERRA PRIMORDIALE."— Transcript della presentazione:

1 LA TERRA PRIMORDIALE

2 LA STRUTTURA DELLA TERRA
La Terra è suddivisa in 3 strati principali: La Crosta Il Mantello Il Nucleo CONTINENTALE OCEANICA Crosta Continentale: costituisce i continenti ; ha uno spessore tra 10 e 50 km; è meno densa. Crosta Oceanica: costituisce i fondali oceanici; ha uno spessore minore (tra 5e 10 km); è più densa; è più giovane. è il sottile strato superficiale, costituito da rocce solide. La crosta si suddivide in continentale (più leggera che varia da 30 a 70 km) che costituisce i continenti e oceanica (più pesante che varia da 5 a 10 km) che si trova nei fondali oceanici.

3 LA STRUTTURA DELLA TERRA
Il mantello è lo strato formato da rocce più dense, in uno stato fisico intermedio tra il solido e il liquido; giunge fino alla profondità di 2900 km. La Terra è suddivisa in 3 strati principali: La Crosta Il Mantello Il Nucleo DISCONTINUITÀ DI MOHO MANTELLO + CROSTA= LITOSFERA (SFERA DI ROCCIA) Lo strato di mantello che è strettamente in contatto con la crosta prende il nome di litosfera, mentre quello sottostante è l’astenosfera. Tra la crosta ed il mantello esiste la discontinuità di Mohorovicic o Moho. SOTTO LA LITOSFERA = ASTENOSFERA (SFERA DEBOLE)

4 LA STRUTTURA DELLA TERRA
La Terra è suddivisa in 3 strati principali: La Crosta Il Mantello Il Nucleo ESTERNO INTERNO DISCONTINUITÀ DI GUTENBERG DISCONTINUITÀ DI LEHMAN Il nucleo è lo strato più interno, formato da materiali molto densi (nichel e ferro e per questo noto con il termine di NiFe). È distinto in nucleo esterno (fuso) e in nucleo interno (solido). A separarlo dal mantello esiste la discontinuità di Gutenberg. Il nucleo è lo strato più interno della Terra ed è formato da materiali molto densi. Il nucleo esterno è allo stato fuso; Il nucleo interno, a causa dell’alta pressione raggiunta, è allo stato solido.

5 LA DERIVA DEI CONTINENTI
… Nel 1915… I continenti nel passato (circa 200 milioni di anni fa) facevano parte di un unico SUPER CONTINENTE: PANGEA Circondato da un unico GRANDE OCEANO: PANTHALASSA Il geofisico ALFRED WEGENER, formulò una teoria sulla “formazione dei continenti e degli oceani”. Questo SUPER CONTINENTE con il tempo è andato via via fratturandosi… … vediamo cos’è successo con il passare degli anni (ATTENZIONE, si parla di MILIONI DI ANNI!!!) TEORIA RIVOLUZIONARIA

6 LA DERIVA DEI CONTINENTI
200 milioni di anni fa … … La PANGEA comincia a fratturarsi … 180 milioni di anni fa … La Pangea si suddivide in: Laurasia;Gondwana; India; Australia e Antartide

7 LA DERIVA DEI CONTINENTI
Laurasia e Gondwana, spostandosi, si fratturarono ulteriormente formando Nord America e Eurasia a nord e Sud America, Africa, India, Antartide,Australia a sud. 50 milioni di anni fa, la PANTHALASSA si ridusse fino all’attuale Pacifico e nello stesso tempo l’Atlantico e l’Indiano si estesero.

8 LA DERIVA DEI CONTINENTI
Ma come sarà la Terra nel futuro? Circa un milione di anni fa si definiscono le posizioni attuali. La Terra così come la vediamo oggi

9 LA TETTONICA A PLACCHE Nuovi studi che si basavano sulla teoria di Wegener portarono a nuove scoperte … … La nuova teoria prende il nome di TETTONICA A PLACCHE (o A ZOLLE), secondo la quale Le placche maggiori sono 13 e si muovono l’una rispetto all’altra con movimenti tra 1 e 150 mm / anno la crosta terrestre è suddivisa in zolle che spostandosi provocano la formazione di montagne e oceani e danno origine a terremoti e fenomeni vulcanici.

10 Ma cosa fa muovere le placche?
LA TETTONICA A PLACCHE Ma cosa sono le placche? Il motore degli spostamenti delle zolle oceaniche e continentali è costituito dai moti convettivi del mantello Le placche o zolle sono frammenti del guscio esterno della Terra detto litosfera che galleggiano sulla sottostante astenosfera Ma cosa fa muovere le placche? Per capire meglio…

11 LA TETTONICA A PLACCHE Il mantello è formato da materiali densi, allo stato semi-liquido. A contatto col nucleo sottostante (molto più caldo) i materiali si comportano in modo simile all'acqua che bolle in una pentola posta sul fuoco. I materiali più profondi del mantello, a contatto con il nucleo, si riscaldano, diventano quindi più leggeri e salgono, prendendo il posto dei materiali più freddi che, essendo più densi, scendono

12 LA TETTONICA A PLACCHE I tipi di movimento tra margini
Ogni placca rappresenta una zona relativamente tranquilla di litosfera, mentre i suoi margini sono zone attive, interessate da fenomeni vulcanici e sismici.

13 LA TETTONICA A PLACCHE I tipi di movimento tra margini
Margini divergenti i magmi profondi risalgono lungo le grandi fratturazioni che vengono a crearsi e danno origine ad una intensa attività vulcanica, hanno così origine le rift valley. La lunga linea di vulcani che è caratteristica di questa struttura viene chiamata DORSALE. Quando i margini di due placche si allontanano l’uno dall’altro si parla di margini divergenti.

14 LA TETTONICA A PLACCHE LA RIFT VALLEY

15 LA TETTONICA A PLACCHE I tipi di movimento tra margini
Margini divergenti Quando due zolle si allontanano si forma nuova crosta e nasce un nuovo oceano. Dalle dorsali oceaniche fuoriesce magma che, solidificandosi, forma nuova crosta oceanica. L’oceano Atlantico si è formato in questo modo 200 milioni di anni fa.

16 LA TETTONICA A PLACCHE

17 LA TETTONICA A PLACCHE I tipi di movimento tra margini
Margini convergenti Quando i margini di due placche si avvicinano si parla di margini convergenti. Gli effetti che ne derivano dipendono dalla natura delle due placche. Possiamo avere tre situazioni differenti tra loro: scontro di crosta oceanica con crosta oceanica; scontro di crosta oceanica con crosta continentale; scontro di crosta continentale con crosta continentale.  In questo caso non esiste grande differenza di densità tra i materiali delle due placche, ma una delle due si infossa sotto l’altra, con un fenomeno chiamato subduzione. Si ha la formazione di una fossa e di un arco vulcanico insulare; in questo modo si sono formate le fosse delle Filippine e delle Marianne e si è formato l’arcipelago giapponese.

18 LA TETTONICA A PLACCHE Cordigliera delle Ande
I tipi di movimento tra margini Margini convergenti Cordigliera delle Ande scontro di crosta oceanica con crosta continentale; In questo caso la notevole differenza di densità tra le due placche fa sì che sia la placca oceanica (più densa) ad essere subdotta. Nasce in questo modo il fenomeno dell’ orogenesi che vede catene di rilievi allineate lungo le coste. Si formano anche le fosse oceaniche. Le rocce oceaniche più pesanti sprofondano nel mantello e dilatandosi creano pressioni che determinano la risalita del magma attraverso vulcani costieri . Un esempio è la fossa del Cile con la Cordigliera delle Ande. Fossa Oceanica Cileno - Peruviana

19 LA TETTONICA A PLACCHE I tipi di movimento tra margini Margini convergenti scontro di crosta continentale con crosta continentale.  Conseguenza dello scontro di due zolle continentali è l’ OROGENESI. La collisione tra l’India e l’Asia ha formato la catena dell’Himalaya, quella tra Africa ed Europa le Alpi. I margini delle zolle si sovrappongono e si accavallano l’uno all’altro, dando così origine a catene montuose interne ai continenti. le due placche hanno densità molto simile e per questo non si verifica la subduzione.

20 LA TETTONICA A PLACCHE I tipi di movimento tra margini
Margini trascorrenti Due zolle possono scorrere l’una accanto all’altra senza avvicinarsi o allontanarsi. La linea di frattura si chiama faglia La faglia è una frattura della crosta terrestre, originata da forze tettoniche, in corrispondenza della quale si verifica un moto di scorrimento

21 LA CINTURA DI FUOCO

22 terremoto in Indonesia terremoto in Indonesia
LA CINTURA DI FUOCO 11 marzo 2011: terremoto in Giappone M 9.0 27 febbraio 2010: terremoto in Cile M 8.8 26 dicembre 2004: terremoto in Indonesia M 9.1 11 aprile 2012: terremoto in Indonesia M 8.8

23 Velocità di movimento alcuni
IN ITALIA Velocità di movimento alcuni mm /anno

24 Perché avviene un terremoto?
I TERREMOTI Che cos’è un terremoto? Perché avviene un terremoto? È una rapida vibrazione della crosta terrestre. I movimenti tra le zolle portano a movimenti relativi della crosta terrestre che si rompe in corrispondenza delle faglie. Ci sono enormi forze che comprimono, tendono o fanno scorrere le rocce fino a che non si “fratturano”, l’energia che si libera fa così oscillare il terreno sovrastante. Il movimento del sottosuolo lungo la faglia provoca i terremoti

25 I TERREMOTI Le faglie FAGLIA DIRETTA FAGLIA INVERSA
FAGLIA TRASCORRENTE

26 Ipocentro ed Epicentro
I TERREMOTI Ipocentro ed Epicentro l’ IPOCENTRO è quel punto posto nel sottosuolo, in cui viene liberata energia durante un terremoto. È il punto a partire dal quale si originano le onde sismiche Il punto della superficie terrestre posto verticalmente sopra l’ipocentro è detto EPICENTRO.

27 Come si registra un terremoto
I TERREMOTI Come si registra un terremoto La registrazione di un terremoto si realizza con il sismografo; questo strumento è un pendolo che oscilla quando la terra trema. Le oscillazioni vengono registrate su un nastro di carta scorrevole da un pennino collegato al pendolo. Il Sismogramma è la registrazione delle onde sismiche che si generano in seguito al sisma

28 I TERREMOTI Le onde Primarie Le onde sismiche
Le onde sismiche sono di tre tipi fondamentali: onde primarie (ONDE P) onde secondarie (ONDE S) onde superficiali (ONDE DI LOVE E ONDE DI RAYLEIGH) Il movimento delle particelle avviene lungo la stessa direzione di propagazione dell’onda stessa

29 I TERREMOTI Le onde Secondarie Viaggiano più lentamente delle "P".
L'oscillazione delle particelle di roccia che attraversano avviene trasversalmente rispetto alla loro direzione di propagazione. A differenza delle Onde P, le Onde S non si propagano nei fluidi.

30 I TERREMOTI Le onde di Rayleigh
Le Onde di Rayleigh assomigliano a quelle che si propagano quando un sasso viene lanciato in uno stagno.

31 I TERREMOTI Le onde di Love
Il movimento delle particelle attraversate dalle onde di Love è trasversale e orizzontale rispetto alla direzione di propagazione delle onde. Sono le onde che si propagano in superficie ad essere responsabili dei danni più rilevanti.


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