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MIELE
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Allevamento apistico in Italia
70000 apicoltori in Italia (1% professionisti); q di miele prodotto in Italia che costituiscono l’1% della produzione mondiale e il 15% della produzione Europea;
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L’Italia importa 125 quintali di miele ( Argentina per il 53% , Est Europa per il 30 %, Germania per il 7%, Cina per il 3%) per complessivi 30 miliardi di Lire. Il consumo di miele ( diretto e indiretto ) si attesta sui 500 gr pro capite ed è sempre in crescita.
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Situazione in Campania
alveari alveari Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno Totale tab. 1(dati forniti dalla Regione Campania.)
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L.12/10/1982 n°753 Art.1 Ai sensi della presente legge per miele si intende il prodotto alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o che si trovano sulle stesse, che esse bottinano,trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.
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Direttiva 2001/110/CE DEL CONSIGLIO del 20/12/2001 concernente il miele.
Allegato I punto 1 Il miele è la sostanza dolce naturale che le api(Apis mellifera) producono dal nettare di pianta o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano,trasformano combinandole con sostanze specifiche prorpie,depositano,disidratano,immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.
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D.L.vo n. 179 Il D.L.vo n. 179, pubblicato nella G.U. n. 168 del 20 luglio 2004 ha dato attuazione alla Dir. 2001/110/CE, concernente la produzione e commercializzazione del miele, prevedendo l'abrogazione della precedente normativa nazionale costituita dalla L n. 753 e successive modifiche ed integrazioni.
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Vari tipi di miele uniflorale:
TIPO STATO FISICO COLORE ODORE SAPORE ACACIA Liquido trasparente Da bianco acqua a giallo paglierino chiaro Tenue floreale Vellutato, di confetto, delicato, fine AGRUMI Cristallizzato a granulazione variabile Bianco traslucido Caratteristico del fiore di origine, fresco, penetrante Caratteristico e delicato, lievemente acidulo CASTAGNO Liquido più o meno trasparente Da ambra ad ambra scuro con tonalità rossastra Molto intenso, floreale balsamico caratteristico Forte, persistente, un po' tannico, retrogusto amaro
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FRUTTIFERI (Prunus, Pirus, Malus)
CORBEZZOLO Liquido o cristallizzato a granulazione fine, cremoso Ambra più o meno scuro con sfumature grigio verdastre Abbastanza forte, fresco, caratteristico di vegetale Intensamente amaro, persistente, fresco ERICA Cristallizzato a granulazione medio fine, per lo più denso Ambra aranciato più o meno intenso Floreale intenso caratteristico, fresco Forte floreale che ricorda l'anice, persistente EUCALIPTO Cristallizzato fine, compatto, adesivo Da ambra chiaro ad ambra con tonalità grigio-verdastre Forte, caratteristico, pungente, intenso dei fiori Maltato, di cotto, aromatico persistente (effetto "mou") FRUTTIFERI (Prunus, Pirus, Malus) Cristallizzato a granulazione fine, pastoso, fondente Ambra chiaro grigiastro o rossiccio Forte dei fiori di mandorle amare Fresco, intenso, leggermente amaro, caratteristico GIRASOLE Cristallizzato a granulazione medio fine, compatto Giallo dorato più o meno intenso, vivace Leggero di vegetale che ricorda il polline fresco Neutro, asciutto, caratteristico aroma di polline LAVANDA Cristallizzato finissimo pastoso Ambra più o meno chiaro con riflessi giallognoli Intenso aromatico, fresco Caratteristico, fine, aromatico, leggermente vegetale
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MIELI UNIFLORALI ACACIA AGRUMI CASTAGNO TIGLIO
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Miele di Melata Alcuni insetti appartenenti al genere degli insetti succhiatori (Hemiptera)fungono da intermediari fra le piante e le api. Sono dotati di robusto apparato buccale tramite il quale succhiano la linfa presente sulle piante. Nel loro organismo vengono filtrate le sostanze azotate di cui si nutrono ed eliminati gli zuccheri sotto forma di goccioline di melata.
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Composizione della melata
Si presenta di colore scuro sapore particolare, aspro, sgradevole al palato. Presenta una maggiore quantità di sostanze azotate, forte percentuale di trisaccaridi una maggiore attività enzimatica e un tasso più alto di sali minerali. Inoltre la presenza di destrina rende il miele piuttosto fluido in quanto impedisce la cristallizzazione
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Miele Di Melata
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IL miele è un composto zuccherino prodotto per via enzimatica.
COMPOSIZIONE IL miele è un composto zuccherino prodotto per via enzimatica. Gli zuccheri rappresentano l 80 % di questa sostanza, mentre l’H2O soltanto il 20%.
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COMPOSIZIONE H2O La quantità è legata a diversi fattori : origine botanica, condizioni atmosferiche, stagione di produzione. Contenuto ottimale : 17% 18% : fenomeni fermentativi per lieviti o separazione in fasi. 15% viscosità elevata cristallizzazione troppo spinta poco apprezzata dal consumatore
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GLI ZUCCHERI SONO: Monosaccaridi : GLUCOSIO FRUTTOSIO
Disaccaridi : SACCAROSIO DESTRINA MALTOSIO TURANOSIO Trisaccaridi : PANOSIO ERLOSIO
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ALTRE SOSTANZE CONTENUTE NEL MIELE:
PROTIDI di provenienza pollinica MINERALI: Cl, Ca, P, Fe, Cu. ACIDI ORGANICI : Citrico, Formico , Acetico, Lattico
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COMPOSIZIONE ACIDI INORGANICI : Cloridrico Fosforico
ENZIMI : diastasi o amilasi(idrolizza gli amidi con formazione di glucosio) glucosiossidasi ( trasforma il gluc in ac.gluconico) invertasi o saccarasi(idrolizza il saccarosio in glucosio e fruttosio) VITAMINE : B1, B2 ,PP, Ac. Nicotinico
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Proprietà biologiche ATTIVITA’ SANITARIA DEL MIELE
Attività probiotica:zuccheri, acidi organici(ac. Salicilico) Attività antinfettiva intestinale:presenza di principi di tipo antibiotico attivi contro streptococchi,stafilococchi,enterobatteri Attività antinfettiva locale:attivo, con meccanismi sconosciuti, su piaghe ed ulcere sia come antinfettivo sia come stimolante la cicatrizzazione.Attivo contro la carie dentaria.
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Proprietà farmaco-terapeutiche tradizionalmente attribuite ad alcuni mieli monoflora
MIELE MONOFLORA PROPRIETA’ FARMACO-TERAPEUTICHE Abete Antisettico generale Antinfiammatorio vie respiratorie Diuretico Acacia Regolatore intestinale Arancia Antispasmodico-neurosedativo Biancospino Castagno Regolatore circolazione sanguigna Erica Antisettico app. urinario e diuretico Antianemico MIELE MONOFLORA PROPRIETA’ FARMACO-TERAPEUTICHE Eucalipto Antisettico generale Antisettico app. respir. Antisettico app.urinar. Girasole Antipiretico Grano Saraceno Antianemico Lavanda Antisettico gen Antinfiammatorio Antispastico Rosmarino Colagogo-Coleretico Timo Trifoglio Dinamogenico Tigllio Antispaspodico-Neurosedativo
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Mieli Tossici Azalea Rododendro pontico Aconito Giusquiamo Colchico
Coca!!!!!!!
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Prerequisiti del piano HACCP:
Idoneità dei locali e delle attrezzature; Potabilità dell’acqua; Lotta agli animali indesiderabili; Formazione del personale; Stesura delle buone pratiche di produzione; Procedure di sanificazione; Taratura periodica degli strumenti di misurazione (bilancia,termometri ecc.); Sistema scritto in base al quale sia possibile rintracciare il prodotto già venduto; Indicazione scritta della destinazione del prodotto risultato non regolare ai controlli; Capitolato di fornitura delle confezioni (vasetti,contenitori ecc.);
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per il confezionamento ed immagazzinamento;c)Servizi igienici;
Locali ed attrezzi per la lavorazione del miele: a)locale per la smielatura; b)locale per il confezionamento ed immagazzinamento;c)Servizi igienici; d)antilatrina;1)mielari; 2)banco per disopercolare; 3)smielatore; 4)maturatori; 5)latte; 6)vasetti;
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Controllo del programma di sorveglianza sul sistema HACCP
Adeguatezza del diagramma di flusso
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Riscontro dei pericoli potenziali:
Pericolo microbiologico; Pericolo di tipo fisico; Pericolo derivante dai residui di farmaci e dai contaminanti ambientali inseriti nel P.N.R.;
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1.Pericolo microbiologico
Clostidium botulinum; 2.Pericolo di tipo fisico Terra; Polvere; Sabbia; Parti del corpo delle api; Anelli e bracciali dell’ apicoltore; Parti metalliche arrugginite di attrezzi e utensili; Legno da parti dell’arnia;
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3.Residui di farmaci e contaminanti ambientali inseriti
nel Piano Nazionale Residui: Tetracicline; Piretroidi; Pcb; Piombo; Cadmio; Antiparassitari; Organofosforati; Coumaphos; Cimiazolo; Amitraz; Chlorvenvinphos; Acido ossalico; Sulfamidici; Cromo;
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Pericolo microbiologico
Clostridium botulinum,anaerobio, tossigeno e sporigeno; Suolo, nell'ambiente acquatico, nell'intestino; Sintomi: a livello nervoso determinando nausea, vomito, diarrea, secchezza delle fauci e/o della congiuntiva, disfagia, midriasi, ptosi palpebrale, visione offuscata, ritenzione urinaria, riduzione dei riflessi profondi, in assenza di febbre; subentra ileo paralitico e paralisi respiratoria
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La legislazione sull’etichettatura del miele
prevede due tipi di indicazioni: Indicazioni obbligatorie; Indicazioni facoltative;
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INDICAZIONI OBBLIGATORIE
Denominazione di vendita; Quantità netta; Il nome o la ragione sociale e la sede del produttore o del confezionatore o di un venditore stabilito nelle CE; La dicitura di identificazione del numero di lotto; Indicazione d’origine(solo per miele extracomunitario);
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Risulta inoltre obbligatorio indicare se il miele ha subito particolari processi di produzione:
Miele per pasticceria; Miele per l’industria; Miele in favo o con pezzi di favo;
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Denominazione di vendita
Generica (Miele) Specifiche per l’origine(Miele di melata,Miele di nettare)
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Sigillo di garanzia Ogni confezione di miele deve prevedere un sigillo di garanzia che dia garanzia al consumatore che la confezione non sia stata in alcun modo manomessa.Il “sigillo” può essere rappresentato da una fascetta adesiva che unisca il coperchio al resto della confezione.
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A seconda del metodo di estrazione L.753/82:
M. IN FAVO : immagazzinato dalle api negli alveoli di favi da esse costruiti non contenenti covata e venduto anche in favi interi con celle opercolate. M. CON PEZZI DI FAVO: miele che contiene uno o più pezzi di favo. M. SCOLATO: ottenuto mediante scolatura dei favi non contenenti covata. M. CENTRIFUGATO : ottenuto dalla centrifugazione dei favi. M. TORCHIATO : ottenuto da pressione dei favi con o senza riscaldamento moderato.
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La quantità netta Deve essere espressa in grammi (g) o chilogrammi (kg); L’indicazione deve comparire nello stesso campo visivo della denominazione di vendita;
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Il numero di lotto può essere indicato con:
Con una data recante giorno mese ed anno; Con una numerazione individuata dall’apicoltore preceduta dalla lettera “L”;
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Quantità netta o nominale
Dicitura di identificazione del lotto di produzione Sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento Denominazione Di vendita Nome o la ragione sociale Quantità netta o nominale Paese d’origine
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INDICAZIONI FACOLTATIVE
Origine floreale; Indicazioni inerenti l’origine geografica; Informazioni nutrizionali; Anno o data di produzione; Termine minimo di conservazione Modalità di conservazione
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ESAME VISIVO Fluidità ESAME OLFATTIVO ESAME GUSTATIVO
Miele chiaro ( in trasparenza) Limpidezza Miele scuro ( fonte artificiale) Fluidità ESAME OLFATTIVO Franchezza eccellente solo aroma di miele senza gusti estranei di fumo, favo, vecchio ESAME GUSTATIVO T° di degustazione 18-20°
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DIFETTI CHE INSORGONO ALL’INTERNO DELL’ALVEARE
Presenza di sostanze estranee; Presenza di nettari indesiderati Odore e sapore estranei; Eccesso di umidità .; DIFETTI CHE INSORGONO IN FASE DI LAVORAZIONE Presenza di impurità o di schiuma; Umidità eccessiva e sapori estranei; Trattamenti termici eccessivi.
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DIFETTI SUCCESSIVI AL CONFEZIONAMENTO - Difetti di cristallizzazione
- Cristallizzazione compatta - Cristallizzazione grossolana e non omogenea - Cristallizzazione incompleta Separazione di fasi Invecchiamento Odore e sapori estranei Fermentazione.
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D I F E T T I D E L M I E L E
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IL MIELE : SOLUZIONE SOPRASSATURA DI ACQUA E VARI ZUCCHERI
I N S T A B I L E COL TEMPO TENDE A RAGGIUNGERE LA STABILITA’ CRISTALLIZZANDO
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DIFETTI DEL MIELE ANALIZZATI
CRISTALLIZZAZIONE DIFETTI DEL MIELE ANALIZZATI FERMENTAZIONE
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CRISTALLIZZAZIONE FERMENTAZIONE
DIFETTO PURAMENTE ESTETICO CHE NON COMPROMETTE LA QUALITA’ DEL PRODOTTO FERMENTAZIONE DIFETTO SERIO CHE COMPROMETTE IRRIMEDIABILMENTE IL PRODOTTO
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CARRELLATA DI MIELI DI OTTIMA QUALITA’
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MIELI IN PERFETTO STATO CON UNA STRUTTURA OMOGENEA, LIMPIDI, SENZA IMPERFEZIONI
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UN MIELE ALLO STATO LIQUIDO
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UN MIELE CREMOSO DALLA STRUTTURA PERFETTAMENTE OMOGENEA
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MIELE DI CASTAGNO A CONSISTENZA LIQUIDA
TRA DUE VASETTI DI MIELE A CONSISTENZA CREMOSA
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OMOGENEITA’ DI STRUTTURA ANCHE SUL FONDO DEL VASETTO
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DIFETTI D I C R I S T A L L I Z Z A Z I O N E
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CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA
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DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA
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VASETTI A CONFRONTO: UNO A CRISTALLIZZAZIONE INCOMPLETA L’ALTRO ALLO STATO LIQUIDO
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A S P E T T O F I L A M E N T I S P I R A L I A R B O R E S C E N Z E
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C A U S E ATTRITO NELLO SCORRIMENTO DEL MIELE SULLE PARETI DEL VASO
DAL RUBINETTO DI EMISSIONE IN AMBITO DI MACCHINA DOSATRICE
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R I M E D I METTERE IN VASO IL MIELE A PROCESSO DI
CRISTALLIZZAZIONE INIZIATO O GIA’ IN STATO AVANZATO
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CRISTALLIZZAZIONE I N C O M P L E T A
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SIMILE A QUELLO DELLA DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA
A S P E T T O SIMILE A QUELLO DELLA DISOMOGENEITA’ TEMPORANEA
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MIELE CREMOSO A CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA
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CRISTALLIZZAZIONE INIZIATA DALL’ALTO SOTTO IL COPERCHIO A CONTATTO CON L’ARIA
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C A U S E ECCESSO DI ACQUA O CARENZA DI GLUCOSIO
TEMPERATURA DI CONSERVAZIONE NON IDONEA PRECEDENTE FUSIONE COMPLETA
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R I M E D I 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
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CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
MISCELAZIONE DI MIELE LIQUIDO CON MIELE COMPLETAMENTE CRISTALLIZZATO FINE PROPORZIONE 9/1 TEMPERATURA DI LAVORAZIONE ° - 28° C RIPOSO 14° C TEMPO DI CRISTALLIZZAZIONE 10 GG
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SEPARAZIONE DI F A S I
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MIELE SEPARATO IN DUE STRATI : PARTE CRISTALLINA IN BASSO
A S P E T T O MIELE SEPARATO IN DUE STRATI : PARTE CRISTALLINA IN BASSO PARTE LIQUIDA SOPRA
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C A U S E INSTABILITA’ DEL PRODOTTO NEL TEMPO ECCESSO DI ACQUA
TEMPERATURA AMBIENTE SUPERIORE A 20° - 25° C.
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CONSERVAZIONE A TEMPERATURA NON SUPERIORE AI 20°C
R I M E D I RIDUZIONE DELL’ UMIDITA’ CONSERVAZIONE A TEMPERATURA NON SUPERIORE AI 20°C
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MAREZZATURE
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MAREZZATURE BIANCASTRE IN SUPERFICIE O LUNGO LE PARETI DEL VASO
A S P E T T O MAREZZATURE BIANCASTRE IN SUPERFICIE O LUNGO LE PARETI DEL VASO
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BOLLE D’ARIA INGLOBATE
C A U S E EVAPORAZIONE DI ACQUA BOLLE D’ARIA INGLOBATE
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BOLLE D’ARIA INGLOBATE RESPONSABILI DI CRISTALLIZZAZIONE DISOMOGENEA
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EVITARE DI INGLOBARE ARIA PRODURRE MIELI A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
R I M E D I EVITARE DI INGLOBARE ARIA PRODURRE MIELI A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
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C R I S T A L L I G R O S S O L A N I
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PRESENZA DI GROSSI CRISTALLI CHE ORIGINANO SEPARAZIONE DI FASI
A S P E T T O PRESENZA DI GROSSI CRISTALLI CHE ORIGINANO SEPARAZIONE DI FASI
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CRISTALLIZZAZIONE LENTA TEMPERATURE DI STOCCAGGIO
C A U S E CRISTALLIZZAZIONE LENTA TEMPERATURE DI STOCCAGGIO
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CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
R I M E D I 0 CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
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CONSISTENZA COMPATTA
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CONSISTENZA COMPATTA: AMMASSO DURO DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASETTO
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A S P E T T O SVILUPPO DI MAREZZATURE BIANCHE
MASSA COMPATTA, DURA, DIFFICILE DA PRELEVARE DAL VASO SVILUPPO DI MAREZZATURE BIANCHE
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RAPPORTO GLUCOSIO/ACQUA ELEVATO CRISTALLIZZAZIONE A RIPOSO
C A U S E RAPPORTO GLUCOSIO/ACQUA ELEVATO CRISTALLIZZAZIONE A RIPOSO
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PRODUZIONE DI MIELE A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
R I M E D I O PRODUZIONE DI MIELE A CRISTALLIZZAZIONE GUIDATA
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MIELE ALLO STATO LIQUIDO
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MIELE CREMOSO
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PREPARAZIONE DEL MIELE CREMOSO
MIELE FILTRATO E LIBERATO DALLA SCHIUMA FORMATASI IN SUPERFICIE DECANTAZIONE NEI MATURATORI A CRISTALLIZZAZIONE INIZIATA TRASFERIMENTO MEDIANTE POMPA CENTRIFUGA DAI MATURATORI IN LATTE DA 25 Kg IMMAGAZINAMENTO A T° COSTANTE 15°C
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OMOGENEIZZAZIONE LATTE DI MIELE CRISTALLIZZATO INFORNATE PER UNA NOTTE T° 28 – 30° C PASSAGGIO DEL PRODOTTO NEL MISCELATORE E AGITATO PER 12/24 H RIPOSO PER 24 H INVASETTAMENTO E CONFEZIONAMENTO
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F E R M E N T A Z I O N E
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DESTINAZIONE AD USO INDUSTRIALE DEL MIELE FERMENTATO
Comma 3° Art. 1 del DECRETO LEGISLATIVO 21 maggio 2004, n.179
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UN TIPICO ASPETTO DEL MIELE FERMENTATO
EFFERVESCENTE AL PUNTO DA FUORIUSCIRE DAL VASETTO UNA VOLTA RIMOSSO IL COPERCHIO
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CARATTERI FISICI DI UN MIELE FERMENTATO
PRESENZA DI SCHIUMA ASPETTO SPUGNOSO PRESENZA DI BOLLE DI GAS
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BEN VISIBILI LE BOLLE DI GAS ALL’INTERNO DELLA MASSA DAL TIPICO ASPETTO SPUGNOSO
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CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
ODORE E AROMA ALCOLICO ODORE FRUTTATO SAPORE ACIDO
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C A U S A PRINCIPALE ELEVATA % di ACQUA
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LA CRISTALLIZZAZIONE PRODUCE UN AUMENTO DELL’ACQUA LIBERA
IL MIELE CRISTALLIZZATO FERMENTA PIU’ FACILMENTE DEL MIELE LIQUIDO
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CONDIZIONI NECESSARIE PER LA FERMENTAZIONE
Aw 0,60 – 0,66 T° intorno 25° C pH 4,5 – 6,2 PRESENZA DI LIEVITI OSMOFILI
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R I M E D I LIMITARE LA % DI ACQUA LIBERA PRESENTE NEL PRODOTTO RIDUCENDO L’UMIDITA’ AL DI SOTTO DEL 17%
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T E C N I C A IMMETTERE SUI FAVI IN MELARIO UNA CORRENTE D’ARIA CALDA 35° C PER FAVORIRE L’EVAPORAZIONE DELL’ACQUA
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CONSERVARE IL PRODOTTO AD UNA TEMPERATURA INFERIORE AI 20°C
R I M E D I CONSERVARE IL PRODOTTO AD UNA TEMPERATURA INFERIORE AI 20°C
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AGENTI CHE INDUCONO LA FERMENTAZIONE
L I E V I T I
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L’ELEVATA PRESSIONE OSMOTICA PRESENTE ALL’INTERNO DEL MIELE INIBISCE LA SOPRAVVIVENZA DELLA MAGGIOR PARTE DEI LIEVITI
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FANNO ECCEZIONE I LIEVITI OSMOFILI o OSMOTOLLERANTI
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LIEVITI OSMOFILI PRESENTI NEL MIELE
CRYPTOCOCCUS ALBIDUS TRICOSPORON BEIGELII RHODOTORULA MINUTA DEBARYOMYCES HANSENII DEBARYOMYCES HANSENII
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CRYPTOCOCCUS ALBIDUS PRESENTE NEL VINO NEL FORMAGGIO E NEL POLLINE
LA PRESENZA NEL MIELE SI SPIEGA CON L’INCORPORAZIONE DI GRANULI POLLINICI CONTAMINATI
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LIEVITI CHE PRODUCONO FERMENTAZIONE
TRICOSPORON BEIGELII DEBARYOMYCES HANSENII
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R I M E D I INATTIVAZIONE DEI LIEVITI MEDIANTE PASTORIZZAZIONE
BREVE RISCALDAMENTO A 60°C
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