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PubblicatoRosina Giordano Modificato 6 anni fa
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Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Sara Corradini| Istat Alessandro Solipaca| Istat Alessandra Battisti| Istat Lucia Martinez| Istat Obiettivo di questo intervento è documentare le diseguaglianze territoriali e di genere che sperimentano le persone con disabilità nel nostro Paese. È noto infatti che esse corrono il rischio di essere travolte dalla spirale dell’esclusione sociale a causa della fragilità che spesso caratterizza la propria condizione. Si concentrerà l’attenzione su alcune particolari fattori che possono essere utili a raccontare il livello di inclusione/esclusione sociale delle persone con disabilità: livelli istruzione; partecipazione al mercato del lavoro; reddito, rischio di povertà; partecipazione sociale. SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE
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La definizione della disabilità secondo l’ICF
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Menomazioni, limitazioni dell’attività e restrizioni alla partecipazione. Secondo l’approccio ICF la disabilità indica gli aspetti negativi dell’interazione tra individuo ed ambiente. - passaggio da un approccio individuale ad uno socio relazionale, che pone al centro dell’attenzione la qualità della vita delle persone. La definizione della disabilità secondo l’ICF (International classification of functioning, disability and health) L’art. 1 definisce persone con disabilità chi: “…ha minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che in interazione con varie barriere possono impedirne la piena partecipazione nella società su una base di eguaglianza con altri”. La condizione di disabilità è segnalata in primo luogo dalla DISEGUAGLIANZA: non è l’entità della menomazione decisiva per definire la condizione di disabilità, ma il suo impatto sull’eguaglianza. La convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) Sono considerate persone con disabilità quelle di 6 anni e più che vivono in famiglia e che, escludendo le condizioni riferite a limitazioni temporanee, hanno dichiarato di non essere in grado di svolgere le abituali funzioni quotidiane, pur tenendo conto dell' eventuale ausilio di apparecchi sanitari (protesi, bastoni, occhiali, ecc.). Le abituali funzioni quotidiane comprendono le attività di cura della persona (vestirsi, lavarsi, fare il bagno o la docca, mangiare), le attività della mobilità e locomozione (camminare, salire e scendere le scale, chinarsi, coricarsi, etc) e le attività della comunicazione (sentire, vedere, parlare).
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Le persone con disabilità in Italia
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Le persone con disabilità in Italia Persone con disabilità di 6 anni e più (valori assoluti in migliaia) per classe d’età – ripartizioni territoriali La prevalenza più elevata si riscontra nelle regioni del Mezzogiorno, il 6,8% nelle Isole e il 6,4% nelle regioni del Sud. Ripartizioni Classe d’età 6-64 anni 65-74 anni 75 anni e più Totale Nord-Ovest 127 91 478 695 Nord-Est 90 81 385 557 Centro 114 79 433 625 Sud 209 138 511 860 Isole 69 270 430 Italia 630 458 2.007 3.167 Persone con disabilità di 6 anni e più (per 100 persone con le stesse caratteristiche) - Ripartizioni territoriali - Anno 2013 Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013 Le persone con disabilità di 6 anni e più che vivono in famiglia nel 2013 sono 3 milioni 167 mila, pari al 5,6% della popolazione con le stesse caratteristiche. Il numero più elevato di persone con disabilità si riscontra tra le donne, 2 milioni e cento mila, rappresentando il 7,1% della popolazione femminile. Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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Licenza elementare e media
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Le diseguaglianze di genere ed età nei titoli di studio Persone di anni e più per presenza di disabilità e titolo di studio, sesso e classe di età - Anno 2013 (valori percentuali) Titolo di studio 14-44 anni 45-64 anni 65 anni e più Totale Senza disabilità Con disabilità Maschi Nessun Titolo 0,5 10,6 0,9 12,1 6,3 16,4 1,8 15,1 Licenza elementare e media 38,9 47,7 48,8 57,9 66,1 69,2 47,6 65,3 Diploma e oltre 60,5 41,7 50,3 29,9 27,6 14,4 50,6 19,6 100,0 Femmine 10,5 1,3 10,8 11,2 28,3 3,1 25,9 32,9 49,1 60,3 69,1 64,0 46,4 62,7 66,5 47,9 49,6 28,9 7,6 50,5 11,5 Maschi e Femmine 1,1 11,4 8,9 24,7 2,5 22,3 36,0 44,9 48,9 59,3 67,8 65,6 47,0 63,5 44,6 50,0 29,4 23,3 9,7 14,2 Art. 24 della CRDP – assicurare che le persone con disabilità non siano escluse da un sistema di istruzione libera e di qualità, che vengano forniti accomodamenti ragionevoli in funzione dei bisogni di ciascuno, sostegno necessario e personalizzato Cosa diresti? Gap di genere superiore per i disabili Meglio commentare 45-64? Gap maggiore per generazioni + giovani Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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… e quelle territoriali
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale … e quelle territoriali Persone di anni per presenza di disabilità e titolo di studio e ripartizione Svantaggio di genere generazionale e territoriale. Le donne con disabilità se si fa eccezione della componente più giovane sono le più penalizzate relativamente al raggiungimento di elevati titoli di studio, le classi più giovani seppur lentamente provano a colmare il divario rispetto alla componente senza disabilità; il sud e le isole appaiono come le ripartizioni in cui la pop con disabilità soffre maggiormente dello svantaggio nell’istruzione. Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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Le diseguaglianze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Le diseguaglianze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro Donne anni per presenza di disabilità, condizione professionale dichiarata - Anno 2013 Uomini anni per presenza di disabilità, condizione professionale dichiarata - Anno 2013 Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013 Art. 27 della CRDP diritto delle persone con disabilità ad un lavoro, gli stati parti devono proibire le discriminazioni, proteggere i diritti delle p con d a condizioni lavorative giuste e favorevoli, comprese l’uguaglianza di opportunità, la pari remunerazione. Accento sulla doppia discriminazione: donne e con disabilità. Inoltre la strategia 2020 sostiene che un’occupazione di qualità rappresenta la migliore protezione contro la povertà e consente lo sviluppo personale e la partecipazione sociale. A tela scopo l’inclusione delle persone con disabilità nel mdl deve crescere Il 24,8% dei maschi fra i 15 e i 44 anni si dichiara occupato, mentre l’occupazione femminile si attesta al 20%. Il peso percentuale di quanti si dichiarano alla ricerca di un’occupazione appare inferiore nell’ambito della popolazione con disabilità. Nel caso delle donne fino ai 45 anni, la quota di popolazione con disabilità che si dichiara in cerca supera anche se di poco quella espressa dalla popolazione senza disabilità.
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25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Le differenze della condizione occupazionale dichiarata tra la popolazione anni con e senza disabilità Con disabilità Senza disabilità Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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In cerca di occupazione
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale I divari territoriali Persone di anni per presenza di disabilità condizione professionale dichiarata e ripartizione - Anno 2013 (valori percentuali) Occupato In cerca di occupazione Casalingo-a Inabile al lavoro Ritirato dal lavoro In altra Condizione Totale Nord Ovest Senza disabilità 79,4 11,2 5,9 0,2 0,3 3,0 100,0 Con disabilità 29,6 19,9 5,5 34,9 0,0 10,1 Nord est 80,4 10,7 5,2 3,3 36,4 12,6 2,1 40,9 8,0 Centro 72,9 14,5 6,8 0,4 5,1 21,1 21,3 4,6 45,8 2,0 5,3 Sud 52,4 24,1 15,4 0,5 7,2 24,2 16,7 39,2 12,4 Isole 51,7 27,2 13,6 0,7 6,5 15,9 17,1 31,0 11,8 Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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Reddito e rischio di povertà
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Reddito e rischio di povertà Reddito familiare annuo equivalente per ripartizione geografica in presenza di almeno una persona con disabilità in famiglia (in euro) Percentuale di famiglie a rischio di povertà per presenza di persone con disabilità e ripartizione geografica Fonte: Istat - EuSilc
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Difficoltà nel sostenere le spese essenziali
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Difficoltà nel sostenere le spese essenziali Con disabilità Senza disabilità Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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Un’analisi della partecipazione
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Un’analisi della partecipazione Popolazione di 15 anni e più per presenza di disabilità e frequenza con la quale incontra parenti e amici in casa o fuori casa - Anno 2013 (per 100 persone con le stesse caratteristiche) Con disabilità Senza disabilità Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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La partecipazione alla vita sociale
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale La partecipazione alla vita sociale Aggiornamento sulla politica italiana Lettura quotidiani Fruizione di spettacoli Fonte: Istat – Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana
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L’utilizzo di internet
25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale L’utilizzo di internet Popolazione di 15 anni e più per presenza di disabilità e motivo per il quale utilizza poco o per niente internet Tipo di motivazione Con disabilità Senza disabilità Totale Totale persone che hanno difficoltà ad usare internet 82,8 40,7 43,2 Motivi economici 2,1 4,0 3,9 Troppo occupato 1,0 9,7 9,2 Difficoltà ad usare internet/pc 49,8 24,1 25,6 Motivi di salute 36,3 0,8 2,9 Mancanza di ausili 9,6 5,1 5,3 Mancanza di assistenza di una persona 4,5 1,8 2,0 Altri motivi 3,5 Fonte: Istat - Indagine sulle condizioni di salute – 2013
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25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
Le persone con disabilità in Italia: gli svantaggi nella partecipazione sociale. Una lettura di genere e territoriale Conclusioni Le politiche sull’inserimento scolastico e lavorativo non hanno conseguito gli i successi sperati, lo testimoniano i dati sui livelli di istruzione e il numero di occupati tra le persone con disabilità, più bassi rispetto al resto della popolazione. Tali evidenze sono allarmanti, poiché si riferiscono a due diritti fondamentali ed essenziali per un efficace processo di inclusione sociale. Anche i dati relativi agli altri aspetti qualificanti della partecipazione sociale testimoniano uno svantaggio significativo rispetto al resto della popolazione, in particolare per quanto riguarda le relazioni sociali e la fruizione culturale. Appare sempre più necessario continuare ad attuare politiche che riducano gli svantaggi delle persone con disabilità. In questo processo gioca un ruolo importate la statistica ufficiale, che può dare un valido supporto, fornendo l’informazione necessaria per descrivere le diverse dimensioni del bisogno e documentare l’efficacia delle politiche attuate.
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