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Gian Luca Bagnara Lecce, 30 marzo 2007

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Presentazione sul tema: "Gian Luca Bagnara Lecce, 30 marzo 2007"— Transcript della presentazione:

1 Gian Luca Bagnara (g.bagnara@agraria.it) Lecce, 30 marzo 2007
CIA – conferenza economica: agricoltura mediterranea “Infrastrutture ed internazionalizzazione del sistema agricolo italiano” Gian Luca Bagnara Lecce, 30 marzo 2007

2 Internazionalizzazione e competitività
Internazionalizzazione ed Implicazioni per l’organizzazione aziendale la concorrenza dell’aera MEDA La competitività del sistema italiano Modelli di riorganizzazione: esempio olandese

3 Globalizzazione - Regionalizzazione
valore delle attività finanziarie supera crescita PIL Passaggio da un mercato commerciale ad un mercato delle opzioni Il meccanismo commerciale si sta così trasformando in un sistema “informativo-finanziario” : efficienza + competenze finanziarie + legittimità verso partner –consumatore-opinione generale Drivers industria alimentare: sicurezza, stili vita, values

4 Trend di specializzazione

5 Processo di specializzazione

6 MEDA: problema - opportunità?
Import/export Italia - Meda Prodotti agricoli: 1,6% tot. import dall’area 0,5% tot. Export verso Meda Prodotti alimentari: 3,5% tot. Import 1,7-2% tot export verso l’area Italia: crisi peschicoltura Import ortofrutta da Meda in UE25 1% in quantità e 1,4% in valore / tot. import : principalmente da Turchia Prezzo 0,9 Euro / Kg : principalmente dal Marocco Prezzo 1,7-2,7 Euro / Kg Fonte: Quaderni Ministero Attività Produttive, 2006; CSO, 2006

7 Performance agro-industria
Italia UE 25 Roi - Redditività investimenti 3,6 5,4 Ros - Redditività vendite 2,8 Liquidità primaria (Attivo corrente – Rimanenze / Passivo corrente) 0,74 0,84 Durata crediti (gg) 95 53 Durata scorte (gg) 39 26 Durata debiti (gg) 98 50 Durata ciclo finanziario (gg) 44 31 Oneri finanziari/Reddito operativo caratteristico 34,8 23,1 Oneri finanziari/Valore produzione 1,3 0,7 Rapporto di indebitamento (Capitale investito / Patrimonio netto) 5,7 2,9 Debiti finanziari/Mezzi propri 1,2 0,5 Margine di struttura (Patrimonio netto / Attivo immobilizzato) 0,56 0,90 Rotazione capitale 1,15 1,75 Ricavi per addetto (migl.euro) 279,8 274,7 Valore aggiunto per addetto (000 euro) 45,3 47,4 Costo lavoro per addetto (000.euro) 27,3 29,4

8 Costo logistica Un terzo dei costi del sistema agroalimentare italiano => servizi di trasporto e logistica (Ismea, 2007) costo del trasporto (oltre il 90% su gomma) 2/3 del totale degli oneri logistici L’altro terzo fa riferimento invece ai costi di magazzinaggio, condizionamento, confezionamento e picking (preparazione dell’ordine).

9 Variazioni mensili acquisti di frutta per canale distributivo
Fonte: elaborazione dati IHA

10 La creazione di valore aggiunto nelle imprese
Costante -3.045,57 -2,16 0,044 Anno 1,53 2,16 0,043 Var. costo servizi 0,4 3,94 0,001 Var. gestione caratteristica / gestione accessoria 0,09 2,54 0,020 Variabile Coeff. T-student P Var. [(investimenti/produzione) x (cash flow/produzione)] 0,26 5,47 0,000 R2adj 0,86

11 Organizzazione OP ortofrutta

12 Distribuzione risorse umane nelle OP
Fonte: elaborazione dati ISMEA

13 Riorganizzazione di filiera: esempio olandese “The Greenery”
Remunerazione del produttore = Prezzo prodotto + Valore Impresa

14 strategie politiche aziendali:
controllo costi gestione non più nell’azienda agricola ma nella filiera logistica, cioè ridurre i costi di accesso al mercato internazionalizzazione delle imprese agroalimentari: programmazione delle produzioni nel bacino del Mediterraneo (organizzazione delle OP sui territori) e aggregazione dei flussi commerciali per poter competere sui mercati europei (Barcellona 1995) non delocalizzazione ma aggregazione politiche Istituzionali qualità dell’informazione: agenzia nazionale sicurezza alimentare competenze amministrative per poter lavorare con l’Europa per tutti governance dell’impresa il prezzo non è la sola remunerazione; “prezzo + valore impresa” alla base sociale: riportare valore impresa alla base (azioni) governo della filiera: interprofessione (non tavolo politico) banche-imprese per creare nuovi strumenti di investimento innovazione: soprattutto organizzativa (distretti dell’innovazione)


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