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MONDO ARABO CONTEMPORANEO

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Presentazione sul tema: "MONDO ARABO CONTEMPORANEO"— Transcript della presentazione:

1 MONDO ARABO CONTEMPORANEO
Corso di laurea in Relazioni Internazionali Dipartimento di scienze sociali e delle istituzioni anno accademico Prof. Patrizia Manduchi

2 Nozioni introduttive e metodologiche
La terminologia La geografia umana e sociale Le articolazioni interne Cenni storici La fotografia del presente

3 Il mondo arabo

4 Diffusione della lingua araba

5 Il mondo arabo L'espressione mondo arabo indica gli Stati in cui la lingua dominante è l’arabo e l’etnia maggioritaria è quella araba. Nel cuore del mondo arabo è nato l’Islam nel VII secolo d.C. e le terre arabe sono state le prime ad essere conquistate dagli eserciti musulmani. La religione musulmana è largamente dominante e ha connotato la storia e la cultura di tutta l’area definita araba.

6 Le aree del mondo musulmano: Arabia Saudita e Vicino Oriente, Egitto e Maghreb, Africa subsahariana, Turchia, Balcani, Iran, Asia centrale, Area indo-pakistana, Estremo Oriente. Il mondo musulmano e le sue grandi aree geoculturali: Maghreb e Mashreq; Vicino e Medioriente; Africa sub-sahariana, Turchia, Balcani; Asia centrale; area indo-pakistana; Estremo Oriente. 6

7 Musulmani nel mondo

8 Islam plurale Circa trecento gruppi etnici e/o linguistici sono completamente o in buona parte musulmani. L’arabo (la lingua della Rivelazione) è parlato da circa 350 milioni di persone, ma non è l’unica lingua del m.m. Le lingue più diffuse sono le lingue indoeuropee come il persiano, l’urdu, le lingue turche e turco-tartare. Il mondo arabo va dal Marocco all’Iraq e il suo centro geografico e simbolico è La Mecca, dove si trova la Ka’ba, il tempio più sacro della religione islamica. Dall’Iran verso est e nel resto del m.m. le etnie, le lingue e le culture si differenziano, anche se la lingua araba rimane diffusa come lingua della pratica religiosa. Arabo, dunque, non vuol dire musulmano né musulmano vuol dire arabo. 8

9 Cosa vuol dire islām Islam in arabo vuol dire sottomissione volontaria all’unico Dio (la parola deriva dalla stessa radice sa-la-ma della parola salām, pace). Dio in arabo si dice Allāh. Il termine musulmano (muslim/pl. muslimūn) identifica “coloro che si sottomettono” a Dio. Il dogma fondamentale della religione islamica è l’unicità di Dio, il tawhīd. 9

10 Che cosa è l’islam È l’ultima, in ordine cronologico, delle tre grandi religioni monoteistiche (nasce nel VII secolo). È innanzitutto una religione*, ma anche un sistema politico e culturale, una forma di organizzazione della società, in ultima analisi una civiltà. È una fede religiosa, ma – oggi più che mai – anche un formidabile segno di identità personale e collettiva. La parola Islam oggi viene comunemente, ma non correttamente, associata a una ideologia politica, che andrebbe invece denominata islamismo. *Una religione non è solo un insieme di dogmi, ma è anche il modo con cui gli individui, singolarmente o più spesso uniti da comuni intenti, contribuiscono al processo storico di sviluppo di una cultura. Il fatto religioso si presta alla descrizione, alla spiegazione, all’interpretazione, ma pochissimo alla quantificazione (Brigitte Dumortier, Atlas des religions, Paris 2002) L’Islam può essere inteso come una disposizione del cuore (sottomissione a Dio), una religione, un insieme di Paesi e di popoli, uno spazio di civiltà, una ideologia… (Anne Laure Dupont; Atlas de l’Islam, Paris 2014)) 10

11 A questa religione/cultura afferisce circa un miliardo e seicento milioni di persone, diffuse in quasi tutti i Paesi del mondo (l’Islam è religione predominante della popolazione in 49 Stati). I primi Paesi per numero di fedeli musulmani sono l’Indonesia (209 milioni) e l’India (176 milioni). Il mondo musulmano ha un tasso di crescita molto alto (1,5% contro lo 0,7% della media del resto del mondo). Quale livello di appartenenza religiosa è possibile cartografare? È corretto parlare di musulmani o si dovrebbe parlare di individui di tradizione musulmana o di origine musulmana?

12 Le religioni nel mondo 2 miliardi e 100 milioni di cristiani, 1 miliardo e mezzo di musulmani. 12

13 Paesi con il maggior numero di musulmani (fonte Pew Research Center, 2012)
Indonesia (87,2%) India (14,4%) Pakistan (96,4%) Bangladesh (89,8%) Nigeria (48,8%) Egitto (94,9%) Iran (99,5%) Turchia (98,0%) Algeria (97,9%) Marocco (99,9%) Cina ( 1,6%) Pew Research Center; 13

14 http://www. pewresearch

15 La umma e la dār al-islām
La comunità musulmana è definita da un vincolo di lealtà transnazionale e interculturale, una comunità unica di fedeli, nonostante un forte pluralismo di lingue, etnie, interpretazioni e usanze. Questa comunità è la umma, una sorta di “matria” per tutti i musulmani (umm in arabo vuol dire madre). Essa si è costituita fra i secoli VII e XIII, l’epoca considerata il periodo classico della storia dell’Islam. Oggi essa è suddivisa in decine di Stati e di comunità minoritarie in Stati non musulmani, oltre che in diverse confessioni (Sunniti, Sciiti*). * seguaci di ‘Ali, cugino e genero del Profeta, per il quale essi rivendicano la legittimità del califfato subito dopo Muhammad. Oggi le comunità sciite più rilevanti (in totale 10% dei musulmani) sono in Iran e in Iraq, in Oman, in Libano, in Yemen, in Bahrein. 15

16 Per dār al-islām si intende la totalità dei territori in cui l’Islam si è espanso sia militarmente che con altre modalità – commerci, propaganda religiosa (da‘wa) – e in cui l’Islam è predominante (ovverosia dove la sharī‘a, la legge islamica derivata dal Corano, la parola di Dio, è alla base della legislazione e della vita dei fedeli). La ricostituzione della umma unitaria delle origini (Califfato) e quindi la conquista di quei territori che componevano la dār al-islām all’epoca dell’apogeo dell’Islam (secc. IX-XV), è l’obiettivo politico dei gruppi più estremisti del fondamentalismo islamico, una corrente ideologica sviluppatasi nel XX secolo.

17 Il centro dell’Islam: la ka’ba alla Mecca

18 Moschee nel mondo: storie e architetture differenti.

19 Moschea di Medina (vi è seppellito il profeta Muhammad)

20 La cupola della Roccia, Gerusalemme

21 Moschea Sultan Ahmed, Istanbul

22 La Moschea degli Omayyadi, Damasco

23 La Moschea di Muhammad ‘Ali, Cairo

24 La Moschea (sciita) dell’imam ‘Ali (Najaf, Iraq)

25 La Moschea di Jenne, Mali (patrimonio Unesco)

26 Moschea Wazir Khan, Lahore, Pakistan

27 Moschea di Larabanga, Ghana

28 La Moschea di Parigi

29 Dīn-dunya-dawla (religione, mondo, Stato)
L’Islam nasce con la rivelazione al profeta Muhammad* di un messaggio da diffondere all’umanità: la parola di Dio (Allāh) diventerà il Corano, al Qur’ān, la Recitazione. Muhammad è l’unico fondatore di una religione che ha contribuito personalmente (e militarmente) alla sua espansione vittoriosa. Da ciò deriva la commistione fra sfera religioso-spirituale (la parola di Dio) e sfera temporale (giuridica) che caratterizza la cultura-religione islamica. *Muhammad è una figura storica (si trovano cenni alla sua figura in testi armeni, greci, bizantini del VII secolo, nonché in fonti arabe risalenti al 680 circa).

30 Le grandi epoche della storia islamica
Il profeta Muhammad ( ) I califfi benguidati/rashidūn ( ) I califfi omayyadi a Damasco ( ) I califfi abbasidi a Baghdad ( ) L’epoca postabbaside: diffusione di dinastie locali L’epoca selgiuchide (XI-XIII secolo) L’epoca mongola ( ) Silverstein cap. 1 (Dupont). Cautela nel trattare il mondo musulmano come fissato nel tempo e nello spazio, come la successione di un periodo di apogeo (viii- xiii secc.) e uno di crisi; nello spazio, perché si rischia di non considerare con il dovuto riguardo i milioni di musulmani che vivono fuori dal mondo arabo (Cina, Russia, Europa, America) 30

31 Dai grandi imperi all’epoca contemporanea
I grandi imperi sovranazionali: Ottomani ( ) - Mediterraneo Safavidi ( ) - Persia Moghul ( ) - subcontinente indiano L’epoca delle conquiste coloniali (dallo sbarco di Napoleone ad Alessandria d’Egitto nel 1798 alla seconda metà del XX secolo). Le indipendenze e la creazione degli Stati nazionali.

32 L’ultimo impero islamico: l’impero ottomano (1300-1922)

33 Islam plurale non solo geograficamente, ma anche perché è:
“una concezione della vita, del mondo, della società, della natura, dell’uomo e di Dio, olistica e onnicomprensiva” (M. Campanini, Il pensiero islamico contemporaneo, 2005). Le differenziazioni interne dunque sono molto marcate e non si può parlare di un unico Islam. Olistica: corpo e mente sono tutt’uno (Aristotele) 33

34 Cfr. il survey sul mondo musulmano del Pew Research Center all’indirizzo:
Oggetto della nostra prossima lezione


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