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Tesi n°1 1. Fondamenti FIsici del ritmo,

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Presentazione sul tema: "Tesi n°1 1. Fondamenti FIsici del ritmo,"— Transcript della presentazione:

1 Tesi n°1 1. Fondamenti FIsici del ritmo,
il fenomeno dellʼoscillazione pendolare e sua legge, il metronomo

2 Il fenomeno del ritmo Fin dall’antichità i filosofi si sono interrogati sul concetto di ritmo. Platone intendeva il ritmo come ordine del movimento (in senso generale). Aristosseno precisava che il ritmo fosse il principio cardine non solo della musica, ma riguardasse anche la danza e la poesia. Sant’Agostino parla di ritmo come di successione regolare di piedi (poesia)

3 La definizione del dizionario contemporaneo
In uno degli ultimi dizionari della musica troviamo questa definizione: Ritmo: parametro fondamentale del linguaggio musicale nel cui ambito possono essere fatti rientrare tutti gli aspetti inerenti la durata dei suoni e la successione degli accenti.

4 Termini correlati: ritmo, tempo, spazio
I concetti di ritmo Termini correlati: ritmo, tempo, spazio Il termine ritmo - impiegato per la prima volta dai greci - venne tradotto dai romani con il termine numerus, perché indicava l’azione del misurare con esattezza. Da questa sua attinenza con la misura nasce la correlatività con il termine tempo e con il termine spazio. Nel primo caso (Tempo) il termine ritmo si riferisce alle “arti in movimento” (musica, poesia e danza) Nel secondo (Spazio) fa riferimento alle “arti in riposo” (architettura, pittura e scultura)

5 Il ritmo può essere naturale o artificiale.
I tipi di ritmo Il ritmo può essere naturale o artificiale. 1) il primo si riscontra in natura, come ognuno può osservare senza difficoltà: il cadere costante di una goccia, il vento, il moto delle onde nel mare…. 2) il secondo è stato inventato dall’uomo per esprimersi con la poesia, la musica e la danza.

6 Ritmo libero e ritmo misurato.
Il ritmo artificiale Il ritmo artificiale si può dividere in due grandi sistemi: Ritmo libero e ritmo misurato. La differenza che passa tra i due sistemi consiste in questo: Nel primo l’articolazione si attua per mezzo di brevi ᴗ e di lunghe __ (termini mutuati dalla metrica greca e latina) Nel secondo l’articolazione è prodotta dagli accenti deboli e forti e i ritmi si formano per divisione e suddivisione dell’unità (battuta).

7 Come studiare il ritmo Si può effettuare uno studio sperimentale del ritmo attraverso lo studio del moto pendolare, che – tra l’altro – possiede affinità anche con il concetto di vibrazione sonora (anche se quest’ultima è molto più veloce perché è prodotta dalla vibrazione regolare di un corpo elastico da una parte all’altra della sua posizione di equilibrio)

8 Il pendolo semplice La forma più semplice di ritmo regolare è data dalle oscillazioni del pendolo. Si chiama pendolo semplice un corpo grave sospeso – per mezzo di un filo “inestendibile” e di peso trascurabile – ad un punto fisso intorno al quale è capace di ruotare liberamente.

9 Fase, periodo, frequenza
L’oscillazione del pendolo costituisce una fase (successione di tesi, ovvero movimento forte, e di arsi, ovvero movimento debole) Il periodo è determinato dalla durata delle oscillazioni La frequenza è determinata dal numero di oscillazioni nel tempo, cioè in un minuto

10 Le leggi sull’isocronismo del pendolo
Dagli studi di Galileo Galilei vennero formulate tre leggi che riguardano l’isocronismo del pendolo: 1) le oscillazioni di piccola ampiezza (non superiore ai 4 gradi) sono isocrone, cioè si compiono nello stesso intervallo di tempo, nonostante diminuiscano a poco a poco di ampiezza. 2) La durata delle oscillazioni è indipendente dalla materia, dalla forma e dal peso del pendolo stesso. 3) La durata delle oscillazioni è direttamente proporzionale alla radice quadrata della lunghezza del pendolo.

11 Il metronomo Dalle leggi sull’isocronismo del pendolo nacque uno strumento molto utile in musica per poter stabilire l’esatto movimento (la velocità) di una composizione secondo la volontà dell’autore (metronomi di Czerny delle Sonate di Beethoven).

12 La velocità di un brano In effetti il metronomo è costituito da un pendolo capovolto, mosso da un congegno ad orologeria, le cui oscillazioni si possono regolare a piacere mediante lo spostamento di un peso (detto anche lente) lungo l’asta del pendolo da 40 a 208.

13 Le indicazioni di agogica
Indicazione Numeri di metronomo Grave Largo / larghetto Lento / adagio Andante / andantino Moderato Allegretto / allegro Vivace Presto / prestissimo

14 Il termine agogica Il vocabolo - già usato nell’antichità da Marziano Capella (quello del trivium e quadrivium) per indicare il movimento ascendente della melodia - fu introdotto nella moderna terminologia musicale da H. Riemann per indicare le variazioni di movimento all’interno di una composizione (allargando, accelerando, rallentando, rubato, cesure, legature, ecc...)


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