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Fil Ling Lezioni 25-27.

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Presentazione sul tema: "Fil Ling Lezioni 25-27."— Transcript della presentazione:

1 Fil Ling Lezioni 25-27

2 Lezioni 25-26 3/4/17

3 TERMINI GENERALI E PUTNAM

4 I termini generali Possiamo distinguere:
aggettivi come "rosso" e "rotondo" che tipicamente associamo a proprietà nomi comuni che posso essere di cose contabili ("count nouns" come "sedia" or "leone") o non contabili ("mass nouns" come "acqua", "oro") Alcuni nomi comuni ("acqua", "tigre") esprimono generi naturali.

5 Putnam sui nomi di genere naturale
Secondo Putnam (1973, 1975, 1978 [nell'antologia]) questi nomi non possono esprimere un senso che determina il referente (contrariamente a quello che potrebbe suggerire Frege) (v. Penco p. 89) Argomento della terra gemella (analogo a quello di Castore e Polluce): C'è una terra gemella in cui però l'acqua non è H2O ma XYZ Oscar e Oscar gemello (prima della chimica moderna) dicono: "l'acqua è insapore" Sono nello stesso stato mentale, associano lo stesso senso alla parola "acqua" eppure con "acqua" si riferiscono a due cose diverse Quindi il senso di "acqua" non può essere contemporaneamente (i) capace di determinare il referente e (ii) qualcosa che "sta nella mente"

6 giada e realizzazione multipla (da iowa lecture 24)
A real case comparable to the H2O/XYZ case is provided by jade, which comes in two varieties: jadeite and nephrite. Hence we have Jade  [jadeite(sodium, aluminum) v nephrite(calcium, magnesium, iron)] Similarly (let’s suppose): Water  [H20 v XYZ] Pain  [C-FIB v M-FIB v Sil-FIB] In the above cases, we have two chemical concepts corresponding to one ordinary concept. Two “opposite” cases (Segal 2000, p. 130) in which two ordinary concepts correspond to one chemical concept (+ something else): Sapphire  [Al2O3 & not-red] Ruby  [Al2O3 & red]

7 Putnam su contenuto ampio e stretto
Secondo Putnam bisogna distinguere: "contenuto stretto": sta nella mente ma non determina il referente [stereotipo] "contenuto ampio": determina (coincide con) il referente, ma non sta nella mente, dipende dalla realtà esterna [il suo essere significato del termine generale dipende dall'ostensione (oro è tutto ciò che è della stessa natura di ciò a cui hanno fatto riferimento con "oro" i "battezzatori ostensivi" originari] ==> "i significati non stanno nella testa"

8 Putnam sulla divisione del lavoro linguistico
Ipotesi della divisione del lavoro linguistico: anche se non sappiamo esattamente come applicare "oro" o "tigre" ne conosciamo il significato in quanto apparteniamo ad una comunità linguistica dove ci sono gli esperti su questi termini Per applicare tali termini di solito ci basta lo stereotipo (tigre: feroce, mantello a strisce, ecc./ in realtà ci sono tigre senza strisce, ma lo sanno gli esperti)

9 Kant e Carnap su analitico/sintetico

10 Analitico/sintetico Studieremo il punto di vista di Carnap su questa distinzione e il suo articolo "empirismo, semantica e ontologia"; poi l'articolo di Quine "Due dogmi dell'empirismo" che ha Carnap come bersaglio principale Il primo dogma che Quine critica è la distinzione tra analitico e sintetico Prima di discutere Carnap e la critica di Quine, cercheremo di capire le origini storiche e le motivazioni per questa distinzione

11 Sommario introduttivo
La terminologia "analitico/sintetico" proviene da Kant ( ) Si riallaccia al dibattito , nel '600 e '700, tra empiristi e razionalisti che ammettevano qualcosa di analogo alla distinzione analitico/sintetico, grosso modo parallela alle distinzioni a priori/a posteriori e necessario/contingente (così Mill nell’800) Kant cambia le carte in tavola introducendo il sintetico a priori per matematica, geometria e proposizioni basilari della fisica. In effetti, date le conoscenze logiche al tempo di Kant è difficile vedere le conoscenze matematiche come basate solo sulla logica (sul principio di non contraddizione) Il neo-positivismo logico (Carnap) ha Kant e (grosso modo) il sintetico a priori come bersaglio principale: rimettere l'analiticità dove Kant ha messo il sintetico a priori o quanto meno espungere da esso l'intuizione pura (di oggetti) Quine ha Carnap come bersaglio: negare addirittura che vi sia una distinzione analitico/sintetico (per arrivare a una forma diversa di empirismo)

12 Razionalismo vs. empirismo (SKIP)
Razionalismo (Cartesio, Spinoza, Leibniz): ci sono importanti conoscenze (oggettive) che possiamo ottenere grazie alla sola ragione (con l'ausilio di "idee innate") Empirismo (Locke, Berkeley, Hume): La conoscenza proviene (principalmente) dall'esperienza Kant: spesso visto come un tentativo di sintesi tra questi due filoni

13 Giudizi analitici (veri)
Secondo Kant, sono veri in base a principio di non contraddizione (leggi della logica) e contenimento del predicato nel soggetto (definizioni) Es. di Kant: nessun uomo ignorante è dotto ignorante = non dotto nessun uomo non dotto è dotto (tautologia, equivalente a "ogni uomo non dotto non è dotto") Esempio tipico: Ogni scapolo è non sposato Scapolo = uomo adulto non sposato

14 Altri esempi di Kant (SKIP)
analitici: a=a a+b>a, ossia il tutto è maggiore della parte tutti i corpi sono estesi tutti i corpi sono impenetrabili (?) tutti i corpi sono dotati di forma Non analitico: tutti i corpi sono gravi (pesanti) (qui ci serve l'esperienza)

15 Giudizi sintetici (veri)
Secondo Kant, in essi il predicato non è contenuto nel soggetto, ma aggiunge qualcosa di nuovo. Sono "ampliativi" Esempi: questo tavolo è verde Tutti i cigni sono bianchi Leibniz parla di "verità di fatto" Hume parla di "materie di fatto" Per entrambi (all'incirca) questi tipi di giudizio riguardano oggetti della realtà esterna e a ciò devono la loro contingenza (Leibniz, Discorso sulla met., § 13; Hume Inquiry Concerning Human Understanding, Section IV, Part 1)

16 Giudizi a priori (SKIP)
Sono giustificati senza bisogno di ricorrere all'esperienza Secondo i razionalisti del '600 e '700 (Cartesio, Spinoza, Leibniz), le verità della logica e della matematica sono di questo tipo

17 Giudizi a posteriori (SKIP)
Sono giustificabili solo sulla base dell'esperienza Secondo gli empiristi del '600-'700 (Locke, Berkeley, Hume) tutta la conoscenza deriva dall'esperienza, o almeno così si dice in genere (Si veda quanto detto prima su Hume e Mill) Quindi anche le verità logiche e matematiche si basano sull'esperienza? così la vede Mill

18 Analitico, a priori, necessario
Le verità analitiche coincidono con le verità a priori? I razionalisti tendono a dire di sì Le verità analitiche (a priori) sembrano essere necessarie. Ma ci sono verità necessarie che non sono analitiche? I razionalisti tendono a dire di sì. Gli empiristi sono in difficoltà su queste questioni Kant, i neo-empiristi logici e Quine danno risposte nuove

19 Giudizi sintetici a priori
Per Kant ci sono giudizi che sono necessari (in quanto a priori) pur non essendo analitici. Sono sintetici a priori Esempi di Kant: ogni evento ha una causa giudizi matematici come 7+5=12 teoremi o postulati della geometria euclidea come "la retta è la più breve linea tra due punti" Giudizi della fisica pura come il principio di azione e reazione o l'invarianza della quantità di materia nei cambiamenti.

20 sommario introduttivo su Carnap
Per Carnap, analitico, necessario e a priori coincidono: tutte le verità necessarie sono analitiche e conoscibili a priori. Le verità analitiche sono verità necessarie in virtù del significato dei termini del linguaggio, ossia degli assiomi e regole inferenziali che governano i termini Rifiuto del sintetico a priori e dell'intuizione pura di oggetti di Kant

21 Frege e Carnap Carnap è stato un allievo di Frege.
E' stato il più importante esponente del neo-positivismo logico (circolo di Vienna) Ecco quello che Carnap dice di Frege nella sua autobiografia:

22 Carnap su Frege (SKIP) Dal 1910 al 1914 studiai alle università di Jena e di Friburgo. ... dopo che ebbi preso conoscenza di una logica autentica attraverso le lezioni di Frege, i corsi universitari e i trattati filosofici di logica mi sembrarono banali e totalmente ovvi. ... Alla fine del 1910 frequentai per curiosità il corso di Frege "Begriffsschrift" (notazione concettuale, ideografia), senza sapere nulla né dell'uomo, né della materia, tranne l'osservazione di un amico che qualcuno l'aveva trovato interessante. Vi incontrammo pochissimi altri studenti; Frege dimostrava più anni di quanti non ne avesse. Era piccolo di statura, piuttosto timido, introverso. Volgeva raramente gli occhi all'uditorio e vedevamo di solito soltanto la sua schiena mentre tracciava sulla lavagna gli strani diagrammi del suo simbolismo e li spiegava. ...

23 (SKIP) Nel semestre estivo del 1913, il mio amico ed io decidemmo di frequentare il corso di Frege "Begriffsschrift II". L'intera classe era composta, questa volta, da noi due e da un maggiore dell'esercito a riposo che studiava per hobby alcune delle nuove idee matematiche ... In questa ristretta cerchia Frege si lasciò un po' più andare. Non vi erano ancora discussioni e domande, ma Frege faceva, di quando in quando, qualche osservazione critica, talora con ironia e perfino con sarcasmo, su altre concezioni. Carnap, Tolleranza e logica, autobiografia intellettuale (1963) (trad. it., 1974, di A. Artosi, Cap. I, § 1, pp )

24 Neo-empiristi logici (circolo di Vienna) (SKIP)
Ispirati dal primo Wittgenstein (Tractatus) Il padre fondatore è Moritz Schlick (1882 –1936 (ucciso da uno studente nazista) Il più importante è Rudolf Carnap ( ) Moritz Schlick

25 Carnap Dal punto di vista di Carnap (e di altri neo-positivisti), ci sono stati questi passi avanti rispetto a Kant: definizioni rigorose (molto complesse) di nozioni matematiche e fisiche, per es.: f(x) è continua =df per ogni numero  >0, c'è un  >0 tale che, per ogni x e x' tali che |x'-x|< , allora |f(x) - f(x')|<  progresso della logica grazie a Frege, con trattazione di quantificatori "incassati", come quelli presenti nella df sopra: (A  (By & xx' (Cxx'  Dxx'))

26 Carnap (cont.) Grazie a questi progressi, possiamo affermare che
laddove Kant vedeva verità sintetiche a priori (presupponenti l'intuizione di oggetti nello spazio e nel tempo), ci sono verità analitiche (v. Autobiografia di Carnap, p. 94) quindi, necessità e a priori coincidono (come per Kant), ma sono dovute (contro Kant) all'analiticità.

27 Carnap (cont.) L'analiticità a sua volta dipende dalla scelta convenzionale di un linguaggio, che con le sue regole "sintattiche" (assiomi + regole d'inferenza) determina le verità analitiche Per es. il linguaggio dell'aritmetica (standard) oppure il linguaggio della geometria Euclidea, oppure di una geometria non-euclidea (Ma può l'aritmetica essere convenzionale? v. Castañeda) Quindi, l'analiticità diventa verità in virtù del significato dei termini usati in un certo linguaggio

28 Carnap (cont.) Le stesse verità logiche sono verità in virtù del significato dei termini logici (Bolzano era quasi arrivato a questo) e analogamente altre verità necessarie (gli scapoli non sono sposati) dipendono dal significato dei termini, ossia sono analitiche L'idea è che con gli assiomi e le regole d'inferenza definiamo implicitamente il significato delle "parole logiche" (ma potremmo scegliere assiomi diversi) Analogamente con i "postulati di significato" definiamo il significato di parole come "scapolo", ecc.

29 Carnap (cont.) come notato nella nostra antologia (intro all'art. di Carnap, p. 87), l'articolo di Carnap propone (più o meno esplicitamente) la netta separazione tra:

30 Carnap (cont.) questioni di significato
stipulazione a priori convenzionale di strutture linguistiche giudizi analitici necessità questioni di fatto giustificazione a posteriori di asserzioni genuine giudizi sintetici contingenza

31 Lezione 27 4/4/2017

32 Carnap (cont.) L'articolo di Carnap nella nostra antologia ci propone anche la distinzione tra questioni riguardanti l'esistenza (i) interne ed (ii) esterne (p. 89). Una volta scelto un linguaggio (con le sue regole inferenziali e i suoi assiomi): (i) alcune affermazioni di esistenza seguono con "metodi puramente logici" , per es. "esistono numeri", "esiste un numero primo pari" (sono verità analitiche, così come "7+5=12", ) (ii) altre affermazioni sono giustificabili su base empirica, per es., esistono atomi (sono verità sintetiche così come "questo tavolo è rettangolare")

33 Carnap (cont.) Le questioni di metafisica/ontologica, tipicamente riguardanti ciò che esiste, per es. se esistono numeri (o altri enti astratti come le proposizioni) sono solo questioni interne, dipendono dalla scelta di un linguaggio Ma la scelta di un linguaggio è una questione pratica, dettata dall'utilità, rispetto alla quale siamo liberi.

34 Carnap (fine) Le verità della logica e della matematica sono quindi analitiche Le verità della fisica sono invece sintetiche a posteriori I giudizi della metafisica (e dell'etica) sono privi di senso Non c'è spazio per il sintetico a priori la verità a priori (e necessaria) si trasforma da "verità in virtù dei concetti" a "verità in virtù dei significati" (con un aspetto di convenzionalità). (Io sosterrei però che vi sono relazioni oggettive tra concetti, indipendenti dalle parole scelte per rappresentarli)

35 Carnap (fine) Risultati: (1) morte dell'intuizione pura kantiana
(2) la verità a priori (e necessaria) si trasforma da "verità in virtù dei concetti" a "verità in virtù dei significati" (con un aspetto di convenzionalità). "E poi venne Quine." (Coffa, "Kant, Bolzano, p. 689) (Io sosterrei però che vi sono relazioni oggettive tra concetti, indipendenti dalle parole scelte per rappresentarli)

36 Sommario introduttivo su Quine
Respinge la distinzione tra analitico e sintetico (primo articolo dell'ant.: "due dogmi dell'empirismo") Ne segue una separazione non rigida tra scienza e filosofia e un ritorno alla ribalta dell'ontologia Tuttavia, i presupposti comportamentisti di Quine lo portano alla tesi della relatività ontologica (secondo articolo dell'ant.: "relatività ontologica")

37 Quine Attacca i neo-positivisti (o neo-empiristi, in particolare Carnap) in quanto si basano su due dogmi ("Due dogmi dell'empirismo", 1951): 1) si può distinguere in modo netto tra analitico e sintetico 2) Riduzionismo (vi accenneremo dopo aver parlato del primo dogma)

38 Critica al primo dogma Non abbiamo intuizioni chiare sull'analiticità
"tutto ciò che è verde è esteso" è analiticamente vero oppure no? Esempio migliore (non fatto da Quine): tutti i corpi sono gravi Ci serve una definizione di "analitico"

39 Tentativo di definizione
P è analitico se, dopo aver sostituito, se necessario, sinonimi con sinonimi, otteniamo una verità logica. Esempio: nessun scapolo è sposato scapolo = uomo adulto non sposato nessun uomo adulto non sposato è sposato Problema: dobbiamo definire "sinonimo"

40 "sinonimo" viene definito (prima facie) come sostituibile salva veritate
Ma non basta, dobbiamo aggiungere: anche nei contesti intensionali, in particolare nel contesto, "necessariamente, ..."

41 Nei contesti estensionali "creatura con reni" e "creatura con cuore" sono intersostituibili.
Ma non così nei contesti intensionali: "necessariamente, tutte le creature con reni sono creature con cuore" è falso Al contrario, "necessariamente, tutti gli scapoli sono uomini adulti non sposati" è vero

42 Allora, la nozione di sinonimia presuppone quella di necessità
Ma la necessità, per Carnap i neopositivisti, coincide con l'analiticità. Quindi, il tentativo di definire "analitico" è circolare

43 Non potendo definire "analitico" e non avendo chiare intuizione su come distinguere giudizi analitici e sintetici (vedi esempio "tutti i corpi sono gravi"), dovremmo ammettere secondo Quine che non c'è una distinzione (netta) tra analitico e sintetico Questo porta Quine al "naturalismo" (non c'è rigida distinzione tra filosofia e scienza)


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