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REALIZZATO DA: GIULIA GUARDINO 3°B A.s.2016/2017
SCETTICISMO REALIZZATO DA: GIULIA GUARDINO 3°B A.s.2016/2017
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Lo scetticismo dichiara che l’uomo non può accedere alla verità ultima delle cose, e che la più altra forma di saggezza sta nel riconoscere questo fatto. Gli Scettici appaiono talmente colpiti dalla molteplicità sconcertante delle visioni del mondo, da arrivare a sostenere che, di fronte a tutti questi sistemi in polemica fra loro, l’unico modo per raggiungere la tranquillità della mente è un indagine volta a riconoscere ugualmente false tutte le dottrine. Da ciò il nome scetticismo. La quiete dello spirito si raggiunge soltanto rifiutando ogni dottrina. A causa però di una lunga tradizione filosofica e storiografica, lo scetticismo è stato banalizzato, tendenzialmente interpretato come una dottrina che mette in discussione la verità di tutto ciò che esiste e che quindi nega ogni criterio di vita. Il fine dello scetticismo è la felicità.
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I PERIODI - scuola di Pirrone di Elide (IV sec. A. C
I PERIODI - scuola di Pirrone di Elide (IV sec. A.C.) - media e nuova Acccademia (IV-III sec. a.C.) - scetticismo posteriore di Enesidemo (I sec. a.C.)
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PIRRONE DI ELIDE Nato intoro 365, Pirrone, fu inizialmente un pittore e alcune sue pitture erano visibili nel ginnasio di Elide. In seguito si indirizzò alla filosofia entrando in contatto dapprima con i maestri delle Scuole socratiche e poi con l'opera di Democrito, grazie ad Anassarco. Pirrone seguì la spedizione di Alessandro Magno verso Oriente, e studiò in India tra i gimnosofisti e tra i magi in Persia. Dalla filosofia orientale apprese il valore e la prassi di una vita ascetica e solitaria, libera dalle passioni. Ritornato a Elide, visse in modo frugale, ma fu molto stimato dagli abitanti della sua città natale e anche dagli ateniesi, che gli concessero i diritti di cittadinanza. Le sue dottrine - poiché egli non lasciò nulla di scritto - sono note principalmente tramite frammenti di Silloi (o versi satirici) del suo allievo Timone di Fliunte.
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IL PENSIERO DI PIRRONE Secondo Pirrone per raggiungere la felicità occorre «saper guardare alle cose», accorgendosi che ci possiamo limitare a considerarle così come ci appaiono perché non ne conosciamo la natura. L’unico atteggiamento che il saggio può avere nei loro confronti è l’epochè, sospensione del giudizio. Il distacco delle cose si esprime nell’atarassìa (serenità della mente) e nell’afasìa (mancanza di parola).
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ETICA E RELIGIONE Etica: non conosciamo il bene e il male: definiamo una cosa buona o cattiva solo in base all’abitudine. Religione: critica della dottrina stoica, secondo la quale Dio è corporeo e coincide con l’ordine perfetto del mondo.
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LA FELICITA’ Consiste nell’ indifferenza di fronte alle cose: si esprime nell’atarassìa e nell’afasìa.
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FISICA E LOGICA - Fisica: possiamo limitarci a considerare le cose così come ci appaiono. - Logica: non è possibile giungere alla conoscenza della verità.
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Altri esponenti dello stoicismo furono: Media e nuova accademia - Arcesilao di Pritane - Carneade di Cirene Tardo scetticismo - Enesidemo di Cnosso - Sesto Empirico
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