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La svolta della filosofia
Moritz Schlick Die Wende der Philosophie (saggio con il quale fu inaugurata, nel 1930, la pubblicazione di “Erkenntnis”, la rivista organo ufficiale dell’empirismo logico viennese )
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Il principio di significazione
Il principio di significazione ha un aspetto “sintattico” e un aspetto “semantico”. Aspetto sintattico Condizione perché un enunciato abbia significato è che sia sintatticamente corretto. Un enunciato è sintatticamente corretto quando soddisfa le regole, non solo di ciò che usualmente si chiama grammatica, ma soprattutto della “grammatica logica” (fai clic sull’icona in basso a sinistra e quindi su “Note del relatore …”). Esempio: "Cesare è un numero primo" o "Questo quadrato è rotondo", sono enunciati costruiti correttamente in italiano. Tuttavia essi violano le regole della "grammatica logica" Carnap ('Superamento della metafisica mediante l'analisi logica del discorso' - "Erkenntnis", 2, , 1931) cita l'esempio "Cesare è un numero primo" come esempio di quella che egli chiama: "confusione dei tipi", per indicare errori categoriali (quando nomi di oggetto e predicato appartengono a tipi diversi). V. Tr. it Pasquinelli 1969, p. 524. Dialegesthai (
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Aspetto semantico Il significato degli enunciati dipende dalla loro verificabilità, ossia dal metodo di verifica ad esso correlato. (vedi la present. Significato e verificazione sul sito “Workbook”) Dialegesthai (
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Conseguenze del principio di significazione
Il principio di significazione porta a suddividere tutti gli enunciati in: Dotati di senso Si tratta degli enunciati che soddisfano il principio. Essi sono veri o falsi Privi di senso Gli enunciati che contravvengono al principio. Essi sono senza significato. Dialegesthai (
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La svolta della filosofia
La svolta della filosofia, dice Schlick, deve consistere nell’applicazione del principio di significazione alla filosofia e alla sua storia. L’applicazione del principio di significazione consente di identificare gli enunciati privi di senso o ‘metafisici’. Dialegesthai (
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Logica e matematica sono scienze formali; Il sistema delle conoscenze ci è fornito dalle scienze, con l’nclusione degli enunciati della vita quotidiana (cfr. Il Neoempirismo, a cura di Pasuinelli, UTET, 1969, p.259), in cui le nozioni trovano espressione in “proposizioni empiriche vere”; qual è allora il posto della filosofia ? Gran parte della tradizione filosofica ha attribuito alla filosofia la competenza in merito a enunciati il cui contenuto era pensato in rapporto con il mondo. Ma il contenuto degli enunciati si forma altrove (per sempio nell’ambito della scienza). Qual è, allora, il posto della filosofia ?. Dialegesthai (
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La filosofia non è un sistema di proposizioni
La filosofia non è un sistema di proposizioni e quindi non è una scienza reale. La storia della filosofia è segnata dal caos dei sistemi: “ogni nuovo sistema, in fondo, comincia sempre di nuovo daccapo, ogni pensatore cerca un suo proprio saldo fondamento e non ama mettersi sulle spalle dei suoi predecessori” (Pasquinelli, cit., p.256). Ma è sbagliato pensare di poter mettere fine all’ “anarchia delle opinioni filosofiche” ritenendo di poter fare della filosofia una scienza. Dialegesthai (
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La filosofia è un sistema di atti
Non c’è alcun dominio di speciali verità filosofiche. Piuttosto che un sistema di conoscenze, la filosofia è un sistema di atti. ” La filosofia è, insomma, quell’attività mediante la quale si chiarisce o si determina il senso degli enunciati”. Oggetto della filosofia è solo il linguaggio: la sintassi, la semantica e la pragmatica di enunciati dotati di un contenuto che si forma altrove. Dialegesthai (
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Le parole di Schlick “ [ … ] la filosofia è, insomma, l’attività mediante la quale si chiarisce e si determina il senso degli enunciati. Dalla filosofia le proposizioni vengono esplicate, e dalla scienza vengono verificate. Qui si considera la verità degli enunciati; là che cosa propriamente quegli enunciati significano. Il contenuto, l’anima e lo spirito della scienza hanno ovviamente la loro base, in ultima analisi, nel senso effettivo delle sue proposizioni; la specificazione del senso è pertanto l’attività filosofica, che costruisce l’alfa e l’omega della conoscenza scientifica “ Dialegesthai (
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