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Percorso formativo dei docenti referenti per l’inclusione

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Presentazione sul tema: "Percorso formativo dei docenti referenti per l’inclusione"— Transcript della presentazione:

1 Percorso formativo dei docenti referenti per l’inclusione
Tortoreto, 24 maggio2016 A cura di Ettore D’Orazio

2 Bilancio e prospettive
Qualche primo risultato Un po’ di valore aggiunto Una figura da interpretare

3 1. Qualche primo risultato
Profilo Funzioni Compiti Definizione della figura Deve essere presente in ogni scuola Valorizzazione della figura

4 Dirigente Scolastico, referente e leadership educativa

5 Dirigente Scolastico, referente e leadership educativa
comma 5 dell’articolo 25 del decreto 165/2001 «Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative il dirigente può avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti” comma 83 dell’art. 1 della legge 107/2015 «Il dirigente scolastico può individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico dell’istituzione scolastica…»

6 Dirigente Scolastico, referente e leadership educativa
Dalle “Linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità” del parte III, punto 1 «Il Dirigente scolastico è il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione scolastica: ciò riguarda la globalità dei soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità […] L’integrazione/inclusione scolastica è, dunque, un valore fondativo, un assunto culturale che richiede una vigorosa leadership gestionale e relazionale da parte del Dirigente Scolastico, figura-chiave per la costruzione di tale sistema.»

7 Dirigente Scolastico, referente e leadership educativa
[… ] per la realizzazione operativa delle attività concernenti l'integrazione scolastica, il Dirigente Scolastico può individuare una figura professionale di riferimento (figura strumentale), per le iniziative di organizzazione e di cura della documentazione, delle quali tale figura è responsabile e garante”.

8 Il profilo nota MIUR 19.11.2015, prot. n. 37900
«… una figura docente ("il referente/coordinatore per l'inclusione"), peraltro già sperimentata in molte istituzioni scolastiche, che - collaborando con il dirigente scolastico (ai sensi della Legge 107, art. 1, comma 83) - assicuri un efficace coordinamento di tutte le attività progettuali di istituto, finalizzate a promuovere la piena integrazione di ogni alunno nel contesto della classe e della scuola …»

9 Il profilo «…si innesta su una sicura competenza di base, relativa ai diversi ambiti della professionalità docente (disciplinari, psicopedagogici, metodologico-didattici, organizzativi e relazionali, di ricerca), declinati nell'ottica specifica della disabilità e del sostegno educativo…» «Si tratta di una figura di staff che promuove il miglior coordinamento delle diverse azioni che confluiscono in ogni istituto per favorire l'inclusione (dalla rilevazione dei bisogni alla programmazione integrata, dal raccordo con gli interventi riabilitativi alla proiezione verso l'orientamento e il progetto di vita dell'allievo disabile), affinché le previsioni normative - spesso assai innovative e incisive - possano trovare riscontro nella loro concreta e puntuale attuazione.» «… funzioni di presidio culturale, organizzativo e formativo nel campo dei processi di integrazione, riferita in particolare alle disabilità…»

10 Il profilo Una funzione di animazione
per tradurre le previsioni normative in pratiche quotidiane diffuse

11 Il profilo Una figura presente in tutte le scuole:
l’inclusione è un valore fondativo

12 Il profilo Compiti

13 Coordinamento pedagogico e organizzativo e di supervisione professionale
Gestire dinamiche relazionali e comunicative complesse (team, gruppi, ecc.) Supportare la progettazione didattica integrata e la relativa formazione in servizio Ottimizzare l'uso delle risorse per l'inclusione, ivi comprese quelle tecnologiche Facilitare i rapporti con le famiglie e i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di integrazione

14 Coordinamento pedagogico e organizzativo e di supervisione professionale
Supervisionare la stesura dei Pei, dei PDF, dei progetti di vita Raccogliere e gestire la documentazione (relativa ai singoli alunni, alle migliori prassi didattiche, ai lavori dei gruppi, ecc.) curandone la qualità (la documentazione è una risorsa, non un adempimento!) Presidiare i momenti chiave dell’integrazione: certificazione, accoglienza, continuità ed orientamento, alternanza scuola – lavoro, ecc. Definire le procedure, le modalità, i modelli di individuazione dei Bisogni Educativi Speciali Partecipare alla formazione delle classi, proporre il numero di ore di sostegno per ciascuna situazione, proporre criteri per l’assegnazione dei docenti di sostegno alle classi, supervisionare la stesura degli orari dei docenti di sostegno Curare il monitoraggio della qualità dell’inclusione …………………………………….

15 Gestire dinamiche relazionali e comunicative complesse (team, gruppi, ecc.)
Avanzare proposte per la composizione e il programma di lavoro del GH d’istituto; coordinarne i lavori e presiederli su delega del DS; curare e raccogliere le verbalizzazioni delle riunioni Coordinare le riunioni del dipartimento del sostegno Coordinare la stesura del PAI Relazionarsi con le altre figure di staff per assicurare la necessaria attenzione all’inclusività di tutte le attività del PTOF e del Piano di Miglioramento Pianificare il calendario e l’ordine del giorno dei vari gruppi di lavoro operativi; presiederli su delega del DS ….

16 Supportare la progettazione didattica integrata e la relativa formazione in servizio
Coordinare la costruzione di un curricolo inclusivo di istituto finalizzato all’individuazione degli elementi di essenzialità accessibili a tutti gli alunni Coordinare i progetti specifici d’istituto e di rete Fornire consulenza su modelli e strumenti di didattica inclusiva Fornire consulenza ai colleghi sulla programmazione integrata di classe Raccogliere e rendere disponibili risorse bibliografiche, sitografiche di studi, ricerche e buone prassi di integrazione curando un’apposita sezione del sito ella scuola Presidiare le tematiche relative alla valutazione degli alunni disabili Raccogliere i bisogni formativi del personale e progettarne la formazione in servizio ….

17 Ottimizzare l'uso delle risorse per l'inclusione, ivi comprese quelle tecnologiche
Raccogliere le necessità relative ai sussidi didattici, ai materiali di consumo, alle tecnologie necessarie all’integrazione e programmarne l’acquisizione da parte della scuola Individuare le risorse umane e professionali formali e informali presenti nel contesto e progettarne l’utilizzo funzionale Curare l’interazione sul e con il territorio per la costruzione di reti educative valorizzando il ruolo dei contesti informali di apprendimento e dell’associazionismo ….

18 Facilitare i rapporti con le famiglie e i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di integrazione Curare la comunicazione con l’ASL (certificazione, gruppi di lavoro, aggiornamento diagnosi, consulenze, ecc.) Curare la comunicazione con l’Ente Locale ((assistenza specialistica, trasporto, barriere architettoniche, refezione, pre e post scuola, ecc.) Curare la comunicazione con le altre scuole del territorio e con il CTS, Supportare il Dirigente nei suoi rapporti con l’USP e l’USR rispetto alle tematiche dell’integrazione Curare che la comunicazione con le famiglie sia sempre completa, trasparente, rassicurante, accogliente, efficace e costruttiva ….

19 2. Un po’ di valore aggiunto
Lavorare assieme Comunicare e partecipare Superare l’isolamento Informazioni Competenze Condividere le risorse Una piattaforma … … che non si chiude La rete

20 3. Una figura da interpretare … di intendere la scuola e l’inclusione
Maniere diverse… … di intendere la scuola e l’inclusione In effetti: ragionare sul referente per ragionare sull’inclusione, sull’organizzazione della scuola, sul modello di scuola

21 UN ESEMPIO

22 UNA FIGURA referente O Altri BES disabilità PIÙ FIGURE? disagio DSA

23 UN GRUPPO SOLO O DUE GRUPPI?
GLI GH

24 MA COSA INTENDIAMO PER INCLUSIONE?

25 INCLUSIONE INTEGRAZIONE

26 INCLUSIONE L’inclusione descrive il processo per cui la scuola cerca di rispondere ai bisogni educativi di tutti gli alunni come persone riconsiderando la sua organizzazione e la sua offerta curricolare

27 Aree da presidiare

28 Aree da presidiare Cultura Curricolo Formazione Valutazione Leadership
Procedure

29 L’inclusione è una scelta valoriale
Cultura L’inclusione è una scelta valoriale «L’inclusione dipende strettamente dal fatto che gli educatori – a ciascun livello del sistema scolastico – condividano la sua filosofia e si impegnino a metterla in pratica. Questo implica che i sistemi educativi e le scuole dovrebbero sviluppare una cultura inclusiva nella quale ci sia un certo grado di consenso intorno ai valori di rispetto per le differenze e un profondo impegno ad offrire a tutti gli alunni accesso all’opportunità di apprendere.» (Ainscow & Miles)

30 LE TRE DIMENSIONI DELL’INDEX

31 Produrre politiche inclusive Sviluppare pratiche inclusive
Creare culture inclusive

32 Le culture rappresentano il cuore del processo
Principi e i valori che orientano le decisioni sulle politiche educative e gestionali e sulle pratiche quotidiane nella classe Creare culture inclusive

33 Creare una comunità sicura, accogliente, cooperativa e stimolante
Parole – chiave: Creare una comunità sicura, accogliente, cooperativa e stimolante Valorizzazione di ciascuno Valori inclusivi condivisi e trasmessi a tutti: docenti, alunni, ATA, membri del Consiglio di istituto, famiglie Creare culture inclusive

34 Aree da presidiare Cultura Curricolo Formazione Valutazione Leadership
Procedure

35 Dalle linee guida per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità (2009)
L’integrazione/inclusione scolastica è, dunque, un valore fondativo, un assunto culturale che richiede una vigorosa leadership gestionale e relazionale da parte del Dirigente Scolastico, figura-chiave per la costruzione di tale sistema. La leadership dirigenziale si concretizza anche mediante la promozione e la cura di una serie di iniziative da attuarsi di concerto con le varie componenti scolastiche atte a dimostrare l’effettivo impegno del Dirigente e dell'istituzione scolastica in tali tematiche… Leadership

36 Dirigente Scolastico, referente e leadership educativa

37 Esistono però vari modi di intendere e praticare la leadership

38 gerarchica Leadership distribuita

39 UN UFFICIALE DI COLLEGAMENTO
gerarchica GERARCHICA Middle Management Le attività delegate sono di tipo strettamente operativo, più simili ad azioni di routine, allo scopo di sgravare il dirigente scolastico della gestione “day to day” UN UFFICIALE DI COLLEGAMENTO

40 LEADERSHIP DISTRIBUITA
è una forma di potere ampiamente condiviso che racchiude tutte quelle iniziative da parte di individui e gruppi volte a influenzare i colleghi nel cogliere nuove opportunità, muoversi in nuove direzioni, con o senza l’approvazione preliminare del dirigente scolastico. Gli insegnanti sono spinti a prendere l’iniziativa, a cercare il coordinamento orizzontale e a sperimentare nuove soluzioni distribuita

41 Aree da presidiare Cultura Curricolo Formazione Valutazione Leadership
Procedure

42 Le procedure sono importanti: La qualità è data dalle piccole cose…
producono uniformità e qualità dei processi La qualità è data dalle piccole cose…

43 Le due dimensioni del profilo del referente dell’inclusione

44 dimensione organizzativa
presidio culturale dimensione organizzativa

45 permeare di «inclusività» il PTOF, il PdM, la didattica
occuparsi di questioni speciali, specifiche

46 occuparsi di tutto o di niente?
genericità… marginalità

47 Aree da presidiare Cultura Curricolo Formazione Valutazione Leadership
Procedure

48 Come costruire un curricolo inclusivo?
L’inclusione deve partire dal curricolo: l’Universal design for learning Come costruire un curricolo inclusivo?

49 1. Progettare su di un “allievo medio”, per poi aggiungere particolari percorsi eccezionali, speciali, personalizzati; occorre concepire il curriculum, fin dall’inizio, come rivolto a tutti Due errori da evitare 2. Partire in primis da una personalizzazione dei percorsi: se non si sono prima definiti comuni punti di riferimento, la costruzione di un percorso che muove passo passo dal soggetto rimane un’idea tanto affascinante quanto destinata ad accentuare isolamento e a produrre dispersività e impasse gestionale

50 Punto di partenza Alla base dell’inclusione c’è perciò il concetto che il curricolo come impianto organico, unitario, ispirato agli stessi principi di fondo, rappresenti il punto di partenza da rendere flessibile utilizzando tre principi fondamentali:

51 Fornire molteplici forme di
rappresentazione azione ed espressione coinvolgimento

52 Aree da presidiare Cultura Curricolo Formazione Valutazione Leadership
Procedure

53 Un ostacolo o una risorsa per l’inclusione?
Valutazione

54 Diagnostica Sommativa Formativa Tante valutazioni … Dinamica
Dell’apprendimento Formativa Per l’apprendimento

55 Il PAI e l’autovalutazione: il dichiarato corrisponde all’agito?

56 Aree da presidiare Cultura Curricolo Formazione Valutazione Leadership
Procedure

57 Quale formazione? Solo per i curricolari? Le buone prassi

58 Con l’augurio di trovare qualcosa di prezioso e inaspettato ….

59 È stato un viaggio lungo …

60 … e faticoso.

61 Spero che abbiate tutti trovato qualcosa di prezioso e inaspettato ….

62 … che abbiate ancora desiderio di viaggiare…

63 … e di scoprire ancora cose nuove …

64 … insieme agli altri.


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