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Intelligenze Multiple

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Presentazione sul tema: "Intelligenze Multiple"— Transcript della presentazione:

1 Intelligenze Multiple
La teoria di Howard Gardner e le sue applicazioni nella didattica Michela Carmignani formatore Centro Studi Erickson psicologa psicoterapeuta analista transazionale didatta e supervisore (PTSTA EATA) Roma, LICEO ARISTOTELE, aprile 2016 Michela Carmignani;

2 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
Howard Gardner Nato nel 1943,  dal 1986 è Docente di Cognitivismo e Pedagogia  alla Facoltà di Scienze dell'Educazione all'Università di Harvard, dove è anche professore associato di Psicologia. Co-direttore del Progetto Zero, un gruppo di ricerca sulla formazione della conoscenza, che riconosce grande importanza alle arti. Per vent'anni è stato ricercatore in psicologia al centro di ricerca Aphasia del Veterans Administration Hospital di Boston. Michela Carmignani;

3 3 prospettive di studio sull’intelligenza
1) cerca di spiegare l’intelligenza al suo interno Teorie psicometriche (misurare abilità intellettive) Teorie biologiche e neurologiche (comprendere ruolo del cervello nelle varie attività mentali) Teorie cognitive (individuare operazioni cognitive sottostanti a ogni processo mentale) Michela Carmignani;

4 3 prospettive di studio sull’intelligenza
2. studia l’intelligenza in relazione al contesto rapporto ereditarietà/ambiente (nature-nurture research) come la cultura condiziona le prestazioni intellettive (cross-cultural research) Michela Carmignani;

5 3 prospettive di studio sull’intelligenza
3. studia l’intelligenza da una prospettiva evolutiva linee di ricerca sullo sviluppo dell’intelligenza dal punto di vista cognitivista, neurologico, genetico-ambientale, culturale Michela Carmignani;

6 Punti di partenza di Howard Gardner
Critica al fattore G (nozione di intelligenza generale – teoria psicometrica di Spearman) già effettuata da Thurstone Correlazione tra funzionamento della mente e specifiche aree neurologiche del cervello Michela Carmignani;

7 Punti di partenza di Howard Gardner
Fonti scientifiche che mettono in dubbio il concetto unitario di intelligenza Studi su persone cerebrolese Studi su popolazioni con profili cognitivi “irregolari” (prodigi, autistici, bambini con bisogni educativi speciali) Michela Carmignani;

8 Da tutto ciò Gardner conclude:
Visione alternativa al concetto unitario di intelligenza Inadeguatezza dei metodi tradizionali (carta e matita) di misurazione dell’intelligenza (privilegiano le abilità linguistiche e logico-matematiche) Michela Carmignani;

9 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
COSA SONO LE I.M. POTENZIALI intellettivi afferenti ad aree definite del cervello relativamente AUTONOMI gli uni dagli altri verificabili attraverso l’osservazione di una prestazione significativa in un contesto Michela Carmignani;

10 COME SI SVILUPPANO LE I.M.
Ciascuno sviluppa un suo profilo di intelligenze attraverso l’interazione tra: Dotazione genetica Temperamento Esperienze Michela Carmignani;

11 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Linguistico-verbale - pensare con le parole e riflettere su di esse Studenti che hanno un buon vocabolario, comunicano efficacemente, parlano speditamente, scrivono in modo chiaro e pensano con le parole Michela Carmignani;

12 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Logico-matematica - pensare con i numeri e riflettere sulle loro relazioni Studenti che pensano in modo chiaro ed analitico, usano simboli astratti, risolvono velocemente i problemi e pensano con numeri, modelli e algoritmi Michela Carmignani;

13 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Visivo-spaziale - pensare con immagini visive e fare elaborazioni su di esse Studenti che sono bravi nel nell’utilizzare le relazioni spaziali, hanno un buon occhio per i dettagli e i colori, visualizzano le soluzioni ai problemi Michela Carmignani;

14 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Ritmico-musicale - pensare con e sulla musica Studenti che hanno un buon senso del ritmo e della melodia Michela Carmignani;

15 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Corporeo-cinestetica - pensare con e sui movimenti e i gesti Studenti che sono molto coordinati, utilizzano gesti e linguaggio corporeo Michela Carmignani;

16 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Naturalistica - pensare alle piante, agli animali, e ad altri fenomeni naturali Studenti che hanno buone capacità di osservazione, di discriminare, elencare e classificare i fenomeni naturali Michela Carmignani;

17 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Interpersonale - pensare con e su le relazioni con gli altri Studenti che hanno facilità nel fare e nel mantenere amicizie, comprendono e rispettano gli altri, sono abili nel risolvere conflitti e nell’organizzare gli altri Michela Carmignani;

18 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
QUALI SONO LE I.M. Intrapersonale - riflettere sui propri sentimenti, umori e stati mentali Studenti che hanno convinzioni e opinioni radicate, pensano con la propria testa, hanno bisogno di tempo per elaborare le informazioni Michela Carmignani;

19 PERCHE’ APPLICARE LA TIM IN CLASSE
PRESUPPOSTO: Chi è competente? Chi mette insieme tante dimensioni di sé nell’affrontare un compito => Missione della scuola: fornire un metodo per articolare il pensiero secondo una molteplicità di linee d’azione Michela Carmignani;

20 Motivazioni dal punto di vista degli studenti
Alla base della motivazione ad apprendere: istruzione attenta alle diversità, ai singoli profili cognitivi e personali approcci alla conoscenza LA TIM applicata in classe tende ad arricchire l’apprendimento di tutti gli studenti simultaneamente perché le varie intelligenze possono essere “usate” come: Michela Carmignani;

21 Motivazioni dal punto di vista degli studenti
STRUMENTI, canali privilegiati di accesso alla conoscenza. Le attività che valorizzano alcune intelligenze INCONTRANO la sensibilità degli allievi che le possiedono, motivandoli nell’apprendimento Michela Carmignani;

22 Motivazioni dal punto di vista degli studenti
OBIETTIVI le stesse attività PROMUOVONO lo sviluppo di quelle intelligenze in chi le ha meno sviluppate Michela Carmignani;

23 Motivazioni dal punto di vista degli studenti
RICONOSCIMENTI invitando a riflettere gli allievi sul processo di apprendimento consentono di acquisire consapevolezza sul proprio profilo di intelligenze e CELEBRARE le reciproche diversità Michela Carmignani;

24 Motivazioni relative al contesto socio-culturale
I contenuti che si insegnano a scuola oggi potranno essere datati un domani La missione della scuola è preparare gli studenti al futuro equipaggiandoli con risorse sempre spendibili Michela Carmignani;

25 Motivazioni relative al contesto socio-culturale
Il mondo attuale richiede una molteplicità di capacità più che solo un possesso di informazioni => occorre: Potenziare tutti i canali per trattare le informazioni Imparare a pensare alle informazioni in molti modi Michela Carmignani;

26 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
MITI E REALTA’ SULLE IM MITO 1. Ora che sono state identificate 8 i., si devono creare 8 prove di valutazione con 8 punteggi Realtà. La TIM rappresenta una critica alla psicometria tradizionale. Una batteria di prove sarebbe incoerente Michela Carmignani;

27 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
MITI E REALTA’ SULLE IM MITO 2. Ogni i. corrisponde a un ambito o disciplina Realtà. Un’i. è una potenzialità biologico-psicologica; un ambito è un insieme organizzato di attività all’interno di una determinata cultura che si caratterizza con un sistema di simboli e operazioni Michela Carmignani;

28 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
MITI E REALTA’ SULLE IM MITO 3. Ogni i. corrisponde a uno stile cognitivo o di apprendimento Realtà. Uno stile è un approccio generale che una persona può applicare allo stesso modo a qualsiasi contenuto immaginabile. Un’i. è una capacità che risulta efficace con una particolare forma di info o contenuti Michela Carmignani;

29 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
MITI E REALTA’ SULLE IM MITO 4. La TIM è priva di fondamento empirico Realtà. La TIM è interamente fondata su dati empirici e può essere corretta sulla base di nuove scoperte Michela Carmignani;

30 Michela Carmignani; michela.carmignani@libero.it
MITI E REALTA’ SULLE IM MITO 5. La TIM è incompatibile con il fattore G, con le teorie ereditarie etc… Realtà. La TIM non contesta l’esistenza del fattore G bensì la sua pertinenza e capacità esplicativa e sottolinea la centralità delle interazioni gene-ambiente Michela Carmignani;

31 APPLICAZIONI ERRATE DELLA TIM
Tentativo di insegnare tutti i concetti e le materie usando tutte le i. (è uno spreco di energie e tempo) Valutazione diretta delle I. Le intelligenze dovrebbero essere OSSERVATE all’opera, mentre le persone stanno eseguendo attività produttive stimate nella loro cultura Michela Carmignani;

32 COME APPLICARE LA TIM IN CLASSE
Valutare le IM potrebbe consentire percorsi formativi differenziati, tuttavia Raramente vi sono le condizioni per individualizzare Rischio di etichettamento e di aspettative Michela Carmignani;

33 COME APPLICARE LA TIM IN CLASSE
Il principio è: Tenere a mente la diversità di profili Proporre attività che perseguano 2 obiettivi Valorizzare il peculiare profilo di ciascuno Promuovere l’utilizzo dei potenziali intellettivi attuati meno Michela Carmignani;

34 COME APPLICARE LA TIM IN CLASSE
VALORIZZARE e PROMUOVERE sono obiettivi distinti concettualmente ma perseguibili parallelamente COME? Michela Carmignani;

35 COME APPLICARE LA TIM IN CLASSE
Proponendo una varietà di approcci ai contenuti che solleciti l’attivazione di tutti i potenziali in tutti gli studenti Lavorando con tutto il gruppo classe senza necessariamente individualizzare i piani di studio Michela Carmignani;

36 COME APPLICARE LA TIM IN CLASSE
Applicare la TIM in modo graduale e immediato No lunghi tempi di incubazione per tradurla in attività complesse da gestire (integrare la TIM con le altre strategie didattiche in uso) Michela Carmignani;

37 COME APPLICARE LA TIM IN CLASSE
Applicare la TIM in modo graduale e immediato No sforzo di costruire attività che attivino tutte le intelligenze insieme Prendere di mira l’attivazione di 2-3 intelligenze per attività Michela Carmignani;

38 COME APPLICARE LA TIM IN CLASSE
Attraverso piccoli gruppi cooperativi: considerare l’AC come CONTESTO (piuttosto che metodo) di apprendimento: con i suoi principi di interdipendenza positiva, interazione promozionale, abilità sociali, facilita la valorizzazione delle diversità di approccio alla conoscenza Michela Carmignani;

39 Riferimenti bibliografici
Carmignani M., C. Iaccarino (2003). Le intelligenze multiple nella classe. Motivazioni, implicazioni e soluzioni didattiche. Psicologia Scolastica, 2 (3). Gardner, H. (1983), Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences, New York: Basic Books. Gardner, H. (2005), Educazione e sviluppo della mente, Trento: Edizioni Erickson. Gardner, H. (2006). Sapere per comprendere. Discipline di studio e disciplina della mente. Milano: Feltrinelli. Michela Carmignani;

40 Riferimenti bibliografici
Gentili G. (2011). Intelligenze multiple in classe. Modelli, applicazioni ed esperienze per una didattica efficace, Trento: Edizioni Erickson. Kagan, S., Kagan, M. (1998), Multiple Intelligence: The Complete IM Book, San Clemente CA: Kagan Publishing. Kagan, L. (2000), Multiple Intelligence: Structure & Activities, San Clemente CA: Kagan Publishing. Marzano R.J., D.J. Pickering, J.E. Pollock (2001). Classroom Instruction that works: research-based strategies for increasing student achievement. Alexandria: ASCD. Michela Carmignani;


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