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Chiavistelli T., Dentone D., Crosara S.

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Presentazione sul tema: "Chiavistelli T., Dentone D., Crosara S."— Transcript della presentazione:

1 Chiavistelli T., Dentone D., Crosara S.
Una possibile soluzione informatica innovativa per la gestione della sicurezza in ambito industriale ID223 Chiavistelli T., Dentone D., Crosara S.

2 OBIETTIVI La gestione di un impianto industriale comporta la presenza di una moltitudine di dati e informazioni che devono essere monitorati e gestiti. La nostra esperienza ci ha portato ad individuare delle criticità nella gestione di tutti questi dati e per questo abbiamo cercato di trovare una soluzione innovativa in grado di poter gestire con un sola interfaccia la documentazione relativa a Safety, Security e Environmentally compresi gli SSGS. Il sistema nasce pertanto per rispondere alle esigenze delle aziende di gestire grossi quantitativi di dati e informazioni che ad oggi sono prettamente su carta e pertanto di difficile reperimento e gestione sia nelle attività routinarie che in caso di visita da parte di enti di controllo (USL, ARPA, VVF,…).

3 OBIETTIVI Pertanto il sistema si pone i seguenti obiettivi:
Rendere fruibili tutte le informazioni inerenti l’Ambiente e la sicurezza all’interno dell’impianto; Mantenere sotto controllo i parametri di processo e le attività; Avere sotto controllo la gestione delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria; Poter effettuare una pianificazione attiva delle emergenze; Avere sotto controllo gli effetti a seguito di un incidente di parti di impianto; L’informatizzazione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza; Mantenere sotto controllo e rispondere a quanto richiesto negli atti autorizzativi (A.I.A., A.U.A., C.P.I., Analisi di rischio,…..); Avere una completa gestione dei sotto servizi dell’attività; Effettuare una formazione virtuale per il personale interno ed esterno allo stabilimento.

4 IL SISTEMA L’idea è quella di avere un sistema realizzato in grafica tridimensionale, e pertanto con un'interfaccia grafica molto appetibile per l’utilizzatore, in grado di interrogare parti di impianto e non solo, restituendo all’operatore tutte le informazioni necessarie allo svolgimento del suo lavoro.

5 IL SISTEMA Ad ogni apparecchiatura o parte dell’impianto sono associate delle schede in grado di restituire informazioni sia in tempo reale, quali dati di processo, che documentazione inerente a manutenzioni, sketch impianto, analisi di rischio….

6 IL SISTEMA Pertanto ogni apparecchiatura, elemento e attrezzatura posso essere monitorati e gestiti dal punto di vista documentale. I campi di applicazione del sistema ad oggi sono: Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/2008 e s.m.i, D.P.R. 151/2011) Grandi rischi (D.Lgs 105/2015) Ambiente (D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) Security Gestione delle emergenze

7 IL SISTEMA – Gestione delle emergenze
Per quanto concerne la gestione delle emergenze il sistema è in grado di lavorare su due fronti: In fase preventiva permette di simulare varie tipologie di scenari incidentali e pertanto consente di effettuare delle prove di emergenza diversificate e con condizioni a contorno basate su dati reali quali condimeteo e materiali coinvolti. Modellazione Incendio stazionario 12,5 Kw/m^2 7 Kw/m^2 5 Kw/m^2 3 Kw/m^2

8 IL SISTEMA – Gestione delle emergenze
Per quanto concerne la gestione delle emergenze il sistema è in grado di lavorare su due fronti: In fase operativa di vera emergenza permette di gestire l’evento, grazie ai modelli implementati, con informazioni relative alle aree di inviluppo a seguito di un incendio, alla direzione, forma e concentrazione del plume in caso di dispersione, aree di inviluppo per un VCE…. Permettendo al coordinatore delle emergenze di gestire l’incidente e effettuare scelte operative con cognizione di causa in funzione dello specifico incidente.

9 IL SISTEMA – Gestione delle emergenze
Il sistema, in funzione dell’evento e della sostanza coinvolta, è in grado di discernere lo scenario e individuare i modelli più adatti da utilizzare e restituire sotto forma di grafica tridimensionale gli eventi a seguito dell’incidente. Di seguito per una dispersione riportiamo lo schema a blocchi che utilizza il sistema. Rilascio o vaporizzazione Continuo Transitori istantanei Plume Jet Gas pesante Neutro/ Gas leggero

10 Sviluppo di un Free-jet in aria
IL MODELLO – Free Jet È stato preso come modello il Chen-Rodi (1980); con questo metodo vengono calcolati prima i valori di concentrazione e velocità del gas nella «centerline» e poi, attraverso funzioni esponenziali, i valori della dispersione lateralmente alla direzione del getto. Sviluppo di un Free-jet in aria

11 IL MODELLO – Free Jet Il modello prevede il calcolo del numero di Froude (Fr) attraverso la seguente formula: Dove: Dopo aver verificato il rispetto dell’espressione seguente, la quale indica che il modello è applicabile nei casi in cui le forze inerziali dominano sulla forze capaci di galleggiare, si provvede al calcolo delle concentrazioni lungo l’asse di uscita del gas dal vessel. 𝑺=𝟎,𝟓 ∗ 𝒃 𝟎 ∗ 𝑭𝒓 ∗ ρ 𝟎 ρ 𝒂 𝟏 𝟒

12 IL MODELLO – Free Jet Tramite le seguenti formule: Dove:

13 IL MODELLO – Free Jet Modello per Gas leggeri
Per gas leggeri il flusso del getto viene descritto dalle seguenti due equazioni: Costante empirica Valore Cu 6.2 Cc 5 Cyu 94 Cyc 57 s0/b0 Ss/b0 25

14 IL MODELLO – Free Jet Modello per Gas Pesanti
Per gas pesanti le costanti empiriche sono corrette con gli effetti della densità secondo le seguenti formule: Il getto verticale di un gas pesante raggiunge la massima altezza sh per poi ricadere su se stesso verso il basso. La massima altezza è espressa secondo la seguente equazione: Detta equazione è valida fino a quando s < sh

15 IL MODELLO – Free Jet Il modello restituisce nell’interfaccia grafica tridimensionale l’evento sul serbatoio oggetto della simulazione:

16 Grazie dell’attenzione
«Abbiamo bisogno di persone brave, non solo di brave persone.» Henry Ford


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