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STRUTTURA VII CAPITOLO
Fra Cristoforo a colloquio con le donne e con Renzo L’organizzazione del «matrimonio a sorpresa» Strane visite a casa di Lucia FLASHBACK: don Rodrigo e il Griso organizzano il rapimento di Lucia Preparativi del «matrimonio a sorpresa»: Renzo, Tonio, Gervaso e i bravi all’osteria I promessi sposi con Agnese, Tonio e Gervaso iniziano la loro spedizione
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fra Cristoforo: palazzo di don Rodrigo - casa di Lucia - convento
RITMO CONCITATO E MOVIMENTATO in tutto il capitolo: infatti caratteristico è il CONTINUO SPOSTAMENTO da un luogo all’altro dei vari PERSONAGGI: fra Cristoforo: palazzo di don Rodrigo - casa di Lucia - convento don Rodrigo: suo palazzo - «passeggiata» - suo palazzo i bravi: - palazzo di don Rodrigo - casa di Lucia - palazzo - paese (casolare e osteria) Renzo: casa di Lucia - casa di Tonio - osteria - casa sua - casa di Lucia - osteria - casa di L. il domestico: palazzo di don Rodrigo – convento Menico: casa di Lucia – convento TEMA fondamentale del capitolo è il GUSTO del RACCONTARE, della COSTRUZIONE della TRAMA
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Ma anche la COMPLESSITA’ dell’ANIMO UMANO, intravista nel comportamento di RENZO e anche di LUCIA! La «santarellina» per De Sanctis, l’«eroina della caparbietà» ha però una sua complessità psicologica
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che può trarre dallo spavento di Lucia
RIFLESSIONE del NARRATORE che con un sorriso bonario esamina i MOTI PSICOLOGICI dei SUOI PERSONAGGI: RENZO che forse ha esagerato il proprio SCATTO D’IRA per convincere Lucia a fare il matrimonio a sorpresa subentra in lui qualcosa di «teatrale», come se recitasse un suo copione, quando si rende conto del vantaggio che può trarre dallo spavento di Lucia LUCIA che forse non è del tutto scontenta di essere stata costretta ad acconsentire
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L’AMBIGUITA’ della parola GIUSTIZIA
come è intesa da fra Cristoforo Renzo (vendetta) torna il sogno di sangue che aveva turbato Renzo dopo l’incontro con don Abbondio (cap. II)
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SENTIMENTI di DON RODRIGO di fronte alla GALLERIA DEGLI ANTENATI
VERGOGNA INQUIETUDINE INDECISIONE SI DELINEA ANCOR PIU’ la sua NATURA MEDIOCRE: sul comportamento di don Rodrigo pesa soprattutto l’atmosfera della sua classe: egli è ossessionato dal pensiero «COSA DIRANNO DI ME I MIEI PARI?» quindi le beffe del cugino Attilio i ritratti minacciosi degli antenati agiscono su di lui più ancora della sua stessa passione ed egli si trova imbarcato in una serie di avvenimenti al di là di ogni sua iniziale intenzione
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LA GERARCHIA DEI RAPPORTI SOCIALI
vista attraverso il RITO dell’INCHINO
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Nella ridicola affermazione del Griso sul casolare abbandonato
si sente la denuncia dell’Autore nei confronti della SUPERSTIZIONE, altra caratteristica NEGATIVA dell’epoca
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connotazione NEGATIVA dell’OSTERIA e della figura dell’OSTE
OMERTA’ DOPPIEZZA «MORALE» UTILITARISTICA egli deforma la massima evangelica «l’uomo si conosce dalle azioni» con un cinismo che accetta anche le coltellate purché «consegnate» fuori dall’osteria! Il suo sistema fondato sull’utilità fa dell’oste l’equivalente laico di don Abbondio!
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Il «ROMANZO DI FORMAZIONE» di RENZO
Renzo nel romanzo compie una serie di esperienze che lo mettono a contatto con i MECCANISMI del SISTEMA SOCIALE: dopo i SOTTERFUGI del CURATO dopo gli IMBROGLI di AZZECCAGARBUGLI incontra ora L’INDIFFERENZA UTILITARISTICA dell’OSTE
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