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DALLA PREVENZIONE ALL’AZIONE…
LA PAROLA ALLA SCUOLA: DALLA PREVENZIONE ALL’AZIONE… UN PERCORSO POSSIBILE! “Non c’è deserto peggiore di una vita senza amici…”
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COSA PUO’ FARE LA SCUOLA ? La scuola può fare molto!
DALLO SCONTRO… …ALL’INCONTRO La scuola può fare molto!
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Premessa La scuola, infatti, quale luogo di crescita civile e culturale della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la risorsa più idonea ad arginare il rischio del dilagare di un fenomeno di caduta progressiva sia della cultura dell’osservanza delle regole sia della consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri.
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Il compito della scuola, pertanto, è quello di far acquisire non solo competenze, ma anche valori da trasmettere per formare cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità .
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DALLE LINEE GUIDA PER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
Nelle pagine iniziali delle Indicazioni nazionali si trovano alcune considerazioni importanti per contestualizzare l’azione educativa della scuola e dei docenti nel quadro dell’attuale scenario culturale di complessità e pluralità, che impone di essere consapevoli che «oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici» (p. 7). Ciononostante, la scuola continua ad essere «investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e “il saper stare al mondo” (p. 7). Di conseguenza, «le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi non sono più adeguate» (p. 8). In uno scenario così complesso e variegato la scuola può trovare un riferimento unitario nella solida formazione della persona che apprende, sicché «lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato» (p. 9). Acquista così un ruolo decisivo la prospettiva di un nuovo umanesimo verso il quale l’intera umanità, in una dimensione globalizzata, sembra essere avviata. Gli insegnanti sono invitati a superare barriere disciplinari o settoriali e ad aprirsi con curiosità e fiducia alle suggestioni e agli stimoli della cultura contemporanea, imparando – essi per primi – a lavorare insieme, costituendo una comunità professionale unita dalla finalità educativa della scuola.
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1° passo: SGOMBRARE LA MENTE DAI PREGIUDIZI
“A tutti coloro che oggi imputano la formazione di bande al solo fenomeno delle periferie, dei sobborghi io dico: certo, avete ragione , la disoccupazione, certo, l’emarginazione, certo, i raggruppamenti etnici, certo, la famiglia monoparentale, certo, lo sviluppo di un’economia parallela e di traffici di ogni genere, certo, certo… Ma guardiamoci bene dal sottovalutare l’unica cosa sulla quale possiamo agire personalmente e che risale alla notte dei tempi pedagogici: la solitudine e il senso di vergogna del ragazzo che non capisce, perso in un mondo in cui gli altri capiscono.” DANIEL PENNAC
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VEDERE i ragazzi nella loro integrità RICONOSCERE i loro bisogni
2° passo: OSSERVAZIONE ACCURATA E ATTENTA FINALIZZATA A … VEDERE i ragazzi nella loro integrità RICONOSCERE i loro bisogni COGLIERE i molteplici stati emotivi e le dinamiche relazionali ACCOGLIERE con rispetto le storie personali di cui sono portatori INTEGRARE le diverse individualità in un gruppo coeso
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COLLEGIO DOCENTI E DIRIGENTE
3° passo: AZIONE EDUCATIVA Sull’ Istituto Sul singolo Sul gruppo classe CONSIGLIO DI CLASSE ALUNNI DOCENTI GENITORI COLLEGIO DOCENTI E DIRIGENTE
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SUL SINGOLO… FAVORIRE l’autostima attraverso il riconoscimento dei propri punti forza e di quelli altrui. VALORIZZARE le qualità individuali per “lavorare” indirettamente sulle fragilità possedute. SOSTENERE il ragazzo nel processo di consapevolezza di ciò che prova e di come si relaziona verso gli altri. FAVORIRE il dialogo interiore inteso come meccanismo attraverso il quale l’individuo elabora una propria visione degli eventi commentando internamente ogni esperienza personale. Inconsapevolmente , parliamo in continuazione a noi stessi e la maggior parte delle nostre reazioni emotive e dei nostri sentimenti sono influenzati da questi pensieri. STIMOLARE il pensiero critico poiché non c’è mai un solo punto di vista. OFFRIRE diverse strategie di problem solving FARE delle buone domande, non quelle indagatorie ma quelle che aprono al confronto e al dialogo… LAVORARE sulla narrazione, sull’ autobiografia , sulla scrittura “emotiva”…
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SUL GRUPPO CLASSE… COSTRUIRE il senso di appartenenza…”essere famiglia”! CONDIVIDERE strategie personali per superare una difficoltà o per affrontare un problema. ORGANIZZARE momenti rituali all’interno dei quali ognuno può esprimere liberamente ciò che prova e come si sente. CIRCLE TIME periodici . VIVERE il gruppo come risorsa da cui attingere energia. FARE gruppo tra alunni, tra alunni e docenti, tra alunni docenti e genitori. FAVORIRE la cooperazione piuttosto che la competizione.
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SULL’ISTITUTO… FAVORIRE iniziative che stimolino al dialogo, al confronto e alla valorizzazione di linguaggi diversi . INSERIRE nelle programmazioni educativo-didattiche progetti di alfabetizzazione emotiva, di gestione del gruppo classe e di educazione affettiva. ISTITUIRE uno sportello di ascolto al quale possono rivolgersi sia gli alunni sia i docenti, sia i genitori . PROGETTARE interventi di esperti che entrano direttamente nelle classi con percorsi strutturati rivolti agli alunni supportando anche i docenti nell’affrontare situazione particolarmente problematiche. PROPORRE una formazione specifica su questi temi rivolta al corpo docente ma anche alle famiglie in modo particolare sulla genitorialità, sulle relazioni, sull’ascolto efficace . FORMARE gruppi di auto mutuo aiuto coordinati da un esperto o da un referente dell’istituto. COLLABORARE con altri Enti Territoriali, pubblici e privati, cercando di trovare percorsi e strategie comuni ( ASUR, ASP, CONSULTORIO, RETI, DIPARTIMENTI,FESTIVAL DELL’EDUCAZIONE, CENTRI PRIVATI…)
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UTOPIA O REALTA’? Grazie per l’attenzione!
“ L’ Utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana di dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile. E allora a che cosa serve l’utopia? Serve a camminare!” E. Galeano La scuola non può permettersi di fermarsi…deve continuare a camminare insieme ai ragazzi che , a differenza dell’orizzonte, non sono irraggiungibili. A noi educatori il compito di “stare al loro passo” fino a raggiungerli… Grazie per l’attenzione!
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