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Didattica generale 25-26 settembre 2017.

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Presentazione sul tema: "Didattica generale 25-26 settembre 2017."— Transcript della presentazione:

1 Didattica generale 25-26 settembre 2017

2 CALENDARIO GIORNI ARGOMENTI Lun 25-09-2017 / h. 17:00 - 20:00
Introduzione al corso – la figura professionale dell’educatore – le competenze caratterizzanti Mar / h. 11: :00 Visione del film “Parada” (educatori di strada) – introduzione ai concetti fondanti la didattica (dispositivo, progettazione) e all’agire educativo (la relazione educativa, l’osservazione, il lavoro d’équipe) Lun / h. 17: :00 Come osservare: modelli di osservazione, strumenti e processi. Mar / h. 11: :00 L’osservazione in situazione. Esercitazione (osservazione spontanea, osservazione con l’uso di strumenti) Lun / h. 17: :00 Progettazione didattica dell’intervento educativo – finalità e obiettivi - il modello educativo. Mar / h. 11: :00 La progettazione: fasi e mediatori. Lun / h. 17: :00 Testimonianza di un educatore: come si progetta. L’inserimento nella comunità, l’ambientamento al nido: tra teorie e pratiche. Mar / h. 11: :00 Esercitazione: progettare un intervento di inserimento, di ambientamento. Restituzione sulle progettazioni elaborate.

3 Mar 07-11-2017 / h. 11:00 - 14:00 PROVA INTERMEDIA
Lun / h. 17: :00 La valutazione dell’intervento educativo, del piano educativo. Mar / h. 11: :00 La valutazione di sistema. La valutazione esterna e interna. Lun / h. 17: :00 La documentazione: quale documentazione, per quali scopi, per quali destinatari Mar / h. 11: :00 Documentare l’agire dell’educatore. Testimonianze e analisi di documentazioni. Esercitazione: progettazione e documentazione di un intervento educativo. Lun / h. 17: :00 La figura professionale dell’educatore: dalla formazione iniziale alla formazione continua Mar / h. 11: :00 PROVA INTERMEDIA Lun / h. 17: :00 Spazi e ambienti educativi (al nido, nella comunità, nella scuola…) Mar / h. 11: :00 Il lavoro dell’équipe. Indicazioni, testimonianze e pratiche.

4 Testi da studiare CAPITOLO 19 NON 10

5 Lo studio dei testi Perla, Riva, L’agire educativo
Ricostruzione dei concetti, dei temi attraverso una lettura trasversale I temi fondamentali: il suo agire è caratterizzato dalla Osservazione Progettualità Documentazione Valutazione, autovalutazione PER LA GESTIONE DELLA RELAZIONE EDUCATIVA

6 IMPORTANTE: connessione teoria e pratica
L’esame Prova intermedia scritta: Test a scelta multipla, Mappa, Domande aperte (2) Capitoli da studiare: verranno comunicati in seguito. Prova finale scritta:  Test a scelta multipla, Progetto didattico, Domande aperte (2) I criteri di valutazione adottati sono: - pertinenza dei contenuti della risposta rispetto alla domanda - esaustività dei contenuti presenti nella risposta - chiarezza espositiva - utilizzo di saperi teorici per la progettazione, l'analisi di casi, proposte didattiche. IMPORTANTE: connessione teoria e pratica

7 Programma del corso Le domande fondamentali: chi è l’educatore,
qual è il suo agire, con chi agisce, in quali contesti, quali competenze possiede, come sviluppa le proprie competenze.

8 La vostra idea di educatore
Chi è L’agire Contesti Come? Compe tenze Con chi

9 Pedagogista IL pedagogista invece svolge attività di progettazione educativa, in particolare in soggetti in situazione di svantaggio e handicap; mediazione e consulenza familiare e minorile; formazione, orientamento scolastico e professionale; attività editoriali; consulenze in ambito giuridico; formazione aziendale e degli adulti; attività di ricerca, didattica e insegnamento. Il pedagogista può trovare collocazione, in qualità di dipendente o libero professionista, nei seguenti settori: presso le scuole; le università; i centri di formazione professionale e di orientamento; nei servizi sociali; in quelli per il tempo libero, nella cultura, negli enti locali, nei servizi di prevenzione ASL, nei penitenziari, in enti del privato sociale; presso le aziende.

10 Dove lavora l’educatore
L’Educatore Sociale esercita la sua professione : • nelle strutture educative pre-scolastiche (asili-nido ); • nelle strutture educative scolastiche ( scuole materne ed elementari ); • nelle strutture educative extra-scolastiche (ludoteche, centri ricreativi e socio-educativi… ); • nelle case-famiglia per minori; • nelle comunità familiari per diversamente abili, per tossicodipendenti, per donne in difficoltà; • nelle carceri minorili. Inoltre: • nei servizi culturali ( biblioteche, circoli culturali ) • nelle imprese e nelle Pubbliche Amministrazioni.

11 L’educatore socio-pedagogico
• nelle strutture educative pre-scolastiche ( asili-nido ), l’Educatore si occupa dei bambini molto piccoli ( di età compresa fra 0 e 3 anni ). Effettuata una ricognizione della situazione di partenza, stila un progetto educativo che definisce nei metodi e negli obiettivi. Gli obiettivi di un progetto educativo diretto a bambini così piccoli, in linea generale, riguardano lo sviluppo psico-motorio, linguistico, socio-relazionale ( o affettivo ), e naturalmente cognitivo. In relazione ad essi, l’Educatore si attiva predisponendo metodi e strumenti adeguati alla concreta realtà educativa; • nelle strutture educative scolastiche ( scuole materne ed elementari ), l’Educatore non è un insegnante curriculare, ma realizza progetti specifici, come possono essere, ad esempio, i laboratori teatrali; • anche nelle strutture educative extra-scolastiche realizza progetti specifici, che rispondono ad esigenze sociali e territoriali: ad esempio, laboratori artigianali per sottrarre alla strada i minori a rischio; • nelle case-famiglia per minori, l’Educatore accompagna nel processo di crescita i minori abbandonati o temporaneamente allontanati dalla famiglia, che necessitano di interventi educativi individualizzati: per esempio, stila e realizza un progetto psicopedagogico specifico rivolto ad un minore abusato.

12 Perchè « un professionista »
Requisiti del professionista: Alta formazione Autonomia e responsabilità Dimensione etica per il bene della comunità Affronta con successo situazioni inedite Competenze connesse ad un profilo condiviso Il professionista oggi Competenze riflessive Connessione teoria e pratica per osservare, progettare, valutare, documentare Competenze nel lavorare in gruppo Competenze nella ricerca

13 L’educatore professionista
È anche capace, da solo o con altri, di definire e di regolare dei progetti secondo degli obiettivi e un’etica, di analizzare le proprie pratiche e, attraverso questa analisi, di auto-formarsi per tutto il tempo della carriera (Etienne et alii 2009)

14 Dalla formazione alla professionalizzazione
Acquisizione di saperi Connessione tra teoria e pratica (se c’è alternanza) PROFESSIONA LIZZAZIONE Dimensione riflessiva Atteggiamento di ricerca SVILUPPO PROFESSIONALE Sviluppo identitario-professionale Identificazione con la comunità professionale

15 L’educatore: una persona
Porta in sè un mondo di conoscenze, esperienze, valutazioni, valori L’apporto dell’apprendimento formale, non formale e informale La presenza di un habitus e il suo potenziale trasformativo Il progetto di sè per sè, con gli altri Potenziare se stessi per valorizzare l’altro Tolleranza nel « lasciarsi provocare »

16 L’habitus in Bourdieu L’habitus, nella definizione bourdesiana, principio non scelto di tutte le scelte, si forma in base a “condizionamenti associati ad una classe particolare di condizioni di esistenza, si dà come sistemi di disposizioni durature e trasmissibili, strutture strutturate predisposte a funzionare come strutture strutturanti, cioè in quanto principi generatori e organizzatori di pratiche e rappresentazioni che possono essere oggettivamente adatte al loro scopo senza presupporre la posizione cosciente di fini e la padronanza esplicita delle operazioni necessarie per raggiungerli, oggettivamente ‘regolate’ e ‘regolari’ senza essere affatto prodotte dall’obbedienza a regole e, essendo tutto questo, collettivamente orchestrate senza essere prodotte dall’azione organizzatrice di un direttore d’orchestra” (p.84). Si manifesta in un " système de dispositions durables et transposables qui, intégrant toutes les expériences passées, fonctionne à chaque moment comme une matrice de perceptions, d’appréciations et d’actions, et rend possible l’accomplissement de tâches infiniment différenciées, grâce aux transferts analogiques de schèmes permettant de résoudre les problèmes de même forme " (Bourdieu, 1972 pp.  ).

17 Didattica generale Scienza dell’insegnamento Azioni caratterizzanti
La didattica come mediazione Progetto di vita educando educatore

18 26 settembre 2017

19 L’agire educativo Dipende dal sapere pedagogico soggettivo
Si inserisce in una cultura contestualizzata Normalizzazione o apertura al possibile? « attività pratico-poietica con una specificità che lo contraddistingue da altre forme di agire professionale in contesti socio-educativi: il rivolgersi alla crescita in umanità della persona e alla valorizzazione di tutte le potenzialità » Costruire lo spazio-tempo della mediazione, non per la trasposizione di saperi, bensì per la devoluzione e l’accesso a modi di interpretare se stesso nel mondo. Equilibrio e distanziamento.

20 La relazione educativa
L’educazione agisce in noi ma non senza di noi. Fra separazione e partecipazione. Orientamento dell’altro, accettazione dei suoi « no » Tra prevenzione e ri-progettazione di vita Valorizzazione dell’altro e personalizzazione Processo e « strumento » nell’agire educativo Si attua nel sociale e attraverso il sociale.

21 Attivare l’empowerment
Capacità di prendere in mano la propria vita e i propri dinamismi di funzionamento Come? Riconoscere e valorizzare risorse esistenti Ampliare e accrescere il bagaglio di risorse personali per dare ai soggetti la possibilità di interagire con la realtà Fare in modo che l’acquisizione di nuove risorse e la consapevolezza di quelle esistenti si trasformi in possibilità e capacità di azione

22 26 settembre Visione del film PARADA Analisi didattica (i dispositivi, il progetto educativo, il modello educativo) Analisi della relazione educativa

23 Il dispositivo È uno spazio-tempo intenzionalmente predisposto per supportare un cambiamento soggettivo e dipende dalle prospettive con cui, chi progetta, guarda a un problema. Al suo interno vi sono strumenti e attività che danno vita a una partecipazione determinata da come il soggetto in formazione interpreta il dispositivo. Le azioni che attiva provocano la creazione di nuove routine e di pratiche non tutte previste dal progettista, sempre e comunque frutto di un’interazione attiva del soggetto con la realtà. Il focus del dispositivo è nella gestione della mediazione fra un prospettato dal progettista e un realizzato dal soggetto che lo interpreta. Il dispositivo può essere considerato efficace quando produce nei soggetti pratiche di libertà, nel senso di auto-progettazione e definizione identitaria, provoca un mutamento nella percezione del sé in rapporto ai problemi e alla possibilità di affrontarli e risolverli (Magnoler, 2009).


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