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“LA DIMENSIONE VOCAZIONALE DEL SERVIZIO EDUCATIVO”

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Presentazione sul tema: "“LA DIMENSIONE VOCAZIONALE DEL SERVIZIO EDUCATIVO”"— Transcript della presentazione:

1 “LA DIMENSIONE VOCAZIONALE DEL SERVIZIO EDUCATIVO”
Incontro di formazione per… Antonio Izzo - Coordinatore LdF

2 La dimensione vocazionale
Per chi è educatore è importante integrare: Formazione e autoformazione Fornirsi di strumenti pedagogici, catechetici e metodologici Imparare ad esercitare un ruolo educativo (sempre e dovunque) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

3 La dimensione vocazionale
La cura della vita personale e spirituale Educarsi alla gratuità e al dono del proprio tempo L’azione formativa passa attraverso una buona vita associativa (Giornate di ritiro, Campi scuola, …) Educarsi alla corresponsabilità, che è lo stile con cui il laico di AC vive nella chiesa Antonio Izzo - Coordinatore LdF

4 Alcuni Nodi/Questioni
Un educatore non può essere fuori dal mondo, chiuso nelle quattro mura della sua sala parrocchiale… Soluzione Un educatore vive nel cuore della vita della sua chiesa locale e del suo territorio, accanto alle persone. “L’impegno dell’ACI, essenzialmente religioso apostolico, comprende la evangelizzazione, la santificazione degli uomini, la formazione cristiana delle loro coscienze in modo che riescano ad impregnare dello spirito evangelico le varie comunità ed i vari ambienti”. (Art. 2 Statuto) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

5 Alcuni Nodi/Questioni
Un educatore non è una mummia da museo… Soluzione Un educatore è testimone della gioia del Vangelo nella sua umanità e pur nella fatica. “Il problema non è l’eccesso di attività, ma le attività vissute male, senza le motivazioni adeguate, senza una spiritualità che permei l’azione e la renda desiderabile…Chiamati ad illuminare e a comunicare vita, non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”. (Evangelii Gaudium, nn ) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

6 Alcuni Nodi/Questioni
3. La preghiera o c’è o non c’è…non puoi farti sconti. Che posto occupa la preghiera nella mia giornata? Soluzione Il rapporto con il Signore nella preghiera è fondamentale nella vita dell’educatore “Se il rapporto con il signore è vivo, il nostro dialogo con lui non può essere occasionale o superficiale, ma fedele e profondo. (Progetto formativo, n. 4.2) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

7 Alcuni Nodi/Questioni
4. Da soli non si può Il discernimento nel gruppo di appartenenza aiuta molto. Soluzione Un educatore si fa accompagnare nel cammino di fede “Un posto particolare ha il dialogo spirituale che si realizza tra un credente e un fratello o una sorella che ci accompagna nel discerenere il disegno di Dio su di noi”. (Progetto formativo, n. 6.2) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

8 Alcuni Nodi/Questioni
5. Se non mi faccio mettere in discussione e non sono disponibile al dialogo, forse non ho chiaro il senso dell’adesione all’AC Soluzione L’esperienza in AC aiuta un educatore nella capacità di relazioni autentiche. “La vita associativa è luogo di comunione, in cui, da credenti si sperimenta la dimensione fraterna della vita cristiana e la sua esigenza di prossimità e di condivisione”. (Progetto formativo, n. 6.2) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

9 Alcuni Nodi/Questioni
6. Un educatore non può non aderire all’associazione! Soluzione L’adesione all’AC è per un educatore la scelta essenziale per vivere il proprio servizio dentro la comunità. “L’appartenenza all’Azione Cattolica Italiana costituisce una scelta da parte di quanti vi aderiscono per maturare la propria vocazione alla santità, viverla da laici, svolgere il servizio ecclesiale che l’Associazione propone per la crescita della comunità cristiana, il suo sviluppo pastorale, l’animazione evangelica degli ambienti di vita ” (art. 15 Statuto) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

10 Antonio Izzo - Coordinatore LdF
L’Identità dell’AC Per delineare l'identità dell'AC nei suoi tratti fondamentali è necessario attingere ai documenti che hanno segnato e segnano la vita della Chiesa e dell'Associazione, a partire dalla Lumen Gentium Concilio Vaticano II) a) I laici, radunati nel Popolo di Dio e costituiti nell'unico Corpo di Cristo sotto un solo capo, chiunque essi siano, sono chiamati come membri vivi a contribuire con tutte le loro forze, ricevute dalla bontà del Creatore e dalla grazia del Redentore, all'incremento della Chiesa e alla sua continua ascesa nella santità (art. 15 Statuto) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

11 Antonio Izzo - Coordinatore LdF
L’Identità dell’AC b) L'apostolato dei laici è quindi partecipazione alla stessa salvifica missione della Chiesa, e a questo apostolato sono tutti destinati dal Signore stesso per mezzo del Battesimo e della Confermazione. Ma i laici sono soprattutto chiamati a rendere presente e operosa la Chiesa in quelle circostanze, in cui essa non può diventare sale della terra se non per loro mezzo. Antonio Izzo - Coordinatore LdF

12 Antonio Izzo - Coordinatore LdF
L’Identità dell’AC c) Oltre a questo apostolato, che spetta a tutti assolutamente i fedeli, i laici possono anche essere chiamati in diversi modi a collaborare più immediatamente con l’apostolato della Gerarchia, a somiglianzà di quegli uomini e donne che aiutavano l'apostolo Paolo nell'evangelizzazione, faticando molto per il Signore(cfr. Fil 4,3; Rm 16,3ss.). Antonio Izzo - Coordinatore LdF

13 Antonio Izzo - Coordinatore LdF
L’Identità dell’AC d) Grava quindi su tutti i laici il glorioso peso di lavorare, perché il divino disegno di salvezza raggiunga ogni giorno di più tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutta la terra. Sia perciò loro aperta qualunque via affinchè, secondo le loro forze e le necessità dei tempi, anch'essi attivamente partecipino all'opera salutare della Chiesa. (Lumen gentium, n. 33) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

14 Le note caratteristiche dell’AC
Fine immediato di tali organizzazioni è il fine apostolico della Chiesa, cioè l'evangelizzazione e la santificazione degli uomini e la formazione cristiana della loro coscienza, in modo che riescano ad impregnare dello spirito evangelico le varie comunità e'i vari ambienti. Antonio Izzo - Coordinatore LdF

15 Le note caratteristiche dell’AC
I laici, collaborando con la Gerarchia secondo il modo loro proprio, portano la loro esperienza e assumono la loro responsabilità nel dirigere tali organizzazioni, nel ponderare le circostanze in cui si deve esercitare l’azione pastorale della chiesa, e nella elaborazione ed esecuzione del piano di attività. Antonio Izzo - Coordinatore LdF

16 Le note caratteristiche dell’AC
I laici, sia che si offrano spontaneamente, o siano invitati all'azione e alla cooperazione diretta con l'apostolato gerarchico, agiscono sotto la superiore direzione della Gerarchia medesima, la quale può "sancire tale cooperazione anche per mezzo di un "mandato" esplicito Antonio Izzo - Coordinatore LdF

17 Le note caratteristiche dell’AC
Le organizzazioni, in cui, a giudizio della Gerarchia, si trovano tutte insieme queste note, si devono ritenere Azione Cattolica, anche se, per esigenze di luoghi e di popoli, prendono varie forme e nomi. II Sacro Concilio raccomanda vivamente queste istituzioni perché rispondono alle necessità dell'apostolato della Chiesa; invita i sacerdoti e i laici che lavorano in esse a tradurre sempre più in atto le note sopra ricordate e a cooperare nella Chiesa con tutte le altre forme di apostolato. (Apostolica actuositatem, n. 20) Antonio Izzo - Coordinatore LdF

18 Le note caratteristiche dell’AC
L’Azione Cattolica realizzata secondo queste note caratteristiche diventa un'Associazione irrinunciabile per la missione della Chiesa; missione a cui essa contribuisce vivendo la sua singolare forma di ministerialità laicale, come ricorda il decreto Ad gentes, n. 15: “Ora, per la costituzione della Chiesa e lo sviluppo della comunità cristiana, son necessari vari tipi di ministero, che suscitati nell'ambito stesso dei fedeli da un'ispirazione divina, tutti debbono diligentemente promuovere ed esercitare: tra essi sono da annoverare i compiti dei sacerdoti, dei diaconi e dei catechisti, e l'azione cattolica”. Antonio Izzo - Coordinatore LdF

19 Le scelte fondamentali dell’AC
La scelta religiosa La scelta educativo- formativa La scelta di corresponsabilità La scelta della democraticità La scelta associativa La scelta della popolarità Alla scoperta dell'Azione Cattolica Antonio Izzo - Coordinatore LdF


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