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PubblicatoAntonia Cavalli Modificato 6 anni fa
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Facoltà di SCIENZE POLITICHE Cattedra di Storia delle dottrine politiche Anno Accademico 2013/14 Roberta Modugno
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Il libertarianism: Robert Nozick (1939 – 2002) Murray N
Il libertarianism: Robert Nozick (1939 – 2002) Murray N. Rothbard ( )
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Anarchia, Stato e utopia, 1974
«Gli individui hanno dei diritti: ci sono cose che nessuno, persona o gruppo, può fare loro (senza violarne i diritti). Tale è la forza e la portata di questi diritti da sollevare il problema di cosa possano fare lo stato e i suoi funzionari, se qualcosa possono fare. Quanto spazio lasciano allo stato i diritti degli individui? La natura dello stato, le sue funzioni legittime e le sue giustificazioni, se ne ha, rappresentano l’interesse principale di questo libro….. Le nostre conclusioni principali sullo stato sono che uno stato minimo, strettamente limitato alle funzioni di protezione contro violenza, furto e frode, di tutela dei contratti, è giustificato; che qualsiasi tipo di stato più esteso finisce con il violare i diritti delle persone a non essere costrette a fare certe cose, ed è ingiustificato; e che lo stato minimo è auspicabile oltre che giusto. Due implicazioni importanti sono che lo stato non può usare il suo apparato coercitivo per indurre alcuni cittadini ad aiutarne altri, o per proibire alle persone determinate attività in vista del loro stesso bene o protezione»
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Origine dello stato attraverso un processo di mano invisibile
Stato di natura lockeiano Agenzie di protezione Agenzia di protezione dominante Stato minimo
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La teoria del giusto titolo di proprietà
Mezzi legittimi di appropriazione: Il diritto del primo utilizzo (lockeiano) Produzione e scambio Eredità Libere donazioni
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Gli interlocutori di Nozick
Teorie sullo stato sociale: Anarco-capitalisti: John Rawls, Una teoria della giustizia, 1971 Murray N. Rothbard, Per una nuova libertà . Il manifesto libertario, 1973 L’etica della libertà, 1982 David Friedman, The Machinery of Freedom, 1973
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Lo stato minimo e l’individuo
«….abbiamo sostenuto che lo stato minimo è moralmente legittimo;….che nessuno stato più esteso può essere moralmente giustificato, che qualsiasi stato più esteso dello stato minimo violerebbe (violerà) i diritti degli individui. Questo stato moralmente favorito, il solo stato moralmente legittimo, il solo moralmente tollerabile…è anche quello che realizza al meglio le aspirazioni utopiche di innumerevoli sognatori e visionari….. Lo stato minimo ci tratta come individui inviolabili, che agli altri non è lecito usare in certi modi come mezzi, o arnesi o strumenti o risorse; ci tratta come persone dotate di diritti individuali con la dignità che ciò comporta. Trattandoci con riguardo, rispettando i nostri diritti, ci permette, individualmente o con chi vogliamo, di scegliere la nostra vita e di realizzare le nostre aspirazioni e la concezione che abbiamo di noi stessi, tanto quanto possiamo, con l’aiuto della cooperazione volontaria di altri individui dotati della stessa dignità. Come potrebbe uno stato o un gruppo di persone osare fare di più o di meno?»
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