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LA FIABA Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

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Presentazione sul tema: "LA FIABA Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°"— Transcript della presentazione:

1 LA FIABA Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

2 Che cos’è una fiaba? È un racconto fantasioso, tramandato oralmente, che narra vicende ambientate in spazi e tempi indeterminati, in cui compaiono esseri soprannaturali dotati di poteri magici quali orchi, folletti, gnomi, streghe e fate, accanto ad animali parlanti e personaggi umani. Lo scopo della fiaba è quello di intrattenere, sebbene attraverso il racconto fantastico ci pervengano insegnamenti di vita, messaggi morali e modelli di comportamento. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

3 Attraverso il linguaggio della fantasia, le fiabe, parlano dell’infanzia e giovinezza, del distacco dalla famiglia e delle prove da affrontare per diventare adulti. Nelle fiabe vengono esaltati il coraggio, la bontà, l’inteligenza, e vengono puniti la cattiveria, l’invidia e l’inganno. Trionfano sempre il bene e le virtù. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

4 nelle classi sociali più elevate.
Un po’ di storia Le prime attestazioni sono state trovate in India, nel II-III secolo d. C. In Occidente la prima fiaba letteraria giunta fino a noi è Amore e Psiche, inserita nell’opera Le Metamorfosi di Apuleio (II secolo d. C.). Fino al Seicento è una forma di intrattenimento per adulti e bambini, ad esempio le fiabe di Charles Perrault ebbero grande successo nelle classi sociali più elevate. Nel Settecento, con un nuovo modo di concepire l’educazione infantile, nasce una letteratura rivolta all’infanzia che trasmette modelli di comportamento. Balie e inservienti attingevano al repertorio di racconti popolari per arricchire le storie da raccontare ai bambini che accudivano. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

5 Struttura della fiaba Al centro della vicenda c’è un protagonista EROE, che persegue uno SCOPO PARTICOLARE, che raggiungerà con GRANDI DIFFICOLTA’. Raramente l’eroe si muove di sua iniziativa,di solito compie l’impresa perchè inviato da qualcuno o spinto da qualche necessità. Allontanandosi da casa, l’eroe va incontro a una SERIE DI AVVENTURE, in cui si inserisce un ANTAGONISTA che, attraverso prove e tranelli, vuole impedirgli di raggiungere il suo obiettivo. L’antagonista ha aspetto mostruoso o è circondato da mostri che lavorano per lui. Il superamento delle prove è sostenuto da un AIUTANTE, e da un OGGETTO MAGICO. Questi due elementi possono essere presenti anche per l’antagonista. La CONCLUSIONE vede la sconfitta dell’antagonista e il raggiungimento dell’obiettivo del protagonista. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

6 I personaggi eroe: E’ quello che deve riportare la situazione di squilibrio all’ordine, solitamente, iniziale. Spesso si trova in una condizione di solitudine o infelicità e, talvolta, non conosce tutta la verità sulla sua storia o le sue origini. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

7 Antagonista: Cerca in tutti i modi di ostacolare l’eroe, spesso assumendo false sembianze. Può tornare più volte ne corso del racconto. Antagonista e protagonista incarnano spesso una lotta tra bene e male, che si risolve, nel finale, con la vittoria del bene. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

8 Aiutante o mezzo magico:
Nel primo caso è un personaggio animato, nel secondo, inanimato. In entrambi i casi, grazie a dei poteri sovrumani, aiutano l’eroe a superare le varie prove. Posso essere fate, cavalli alati, lampade o spade magiche,… Talvolta anche l’antagonista è dotato di aiutante o mezzo magico, e se ne serve per conseguire il suo scopo malvagio. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

9 Le funzioni di Propp Vladimir Propp, saggista e critico russo, ha condotto uno studio sulle fiabe, arrivando alla conclusione che, al di là di specifiche differenze, è possibile individuare alcuni elementi di identità. In ogni fiaba, cioè, è possibile rintracciare degli elementi strutturali costanti. Anche se i personaggi hanno nomi e caratteristiche diverse, nelle diverse storie hanno lo stesso ruolo e compiono le stesse azioni o FUNZIONI. Propp stabilisce una sequenza di valori costanti, composta di 31 funzioni dei personaggi, che possono essere applicate senza difficoltà a qualsiasi racconto: 1 allontanamento, 2 divieto, 3 infrazione, 4 investigazione, 5 delazione, 6 tranello, 7 connivenza, 8 danneggiamento, 9 mancanza, 10 inizio della reazione, 11 partenza, 12 prima funzione del donatore, 13 reazione dell’eroe, 14 conseguimento del mezzo magico, 15 trasferimento, 16 lotta. 17 marchiatura, 18 vittoria, 19 rimozione, 20 ritorno, 21 persecuzione, 22 salvataggio, 23 pretese infondate, 24 compito difficile, 25 arrivo in incognito, 26 adempimento, 27 riconoscimento, 28 smascheramento, 29 trasfigurazione, 30 punizione, 31 nozze. Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°

10 Caratteristiche formali della fiaba
Assenza descrizioni – oggetti e figure sono associati a oggetti o singoli attributi Formule fisse - C’era una volta, E vissero felici e contenti Ripetizioni e esagerazioni – nelle trasformazioni magiche, nei contrasti Sovrapposizioni e incastri – negli spazi Terza persona narrante Spazio e tempo indefiniti Scuola paritaria di I grado San Luigi, professoressa Ferrario Alice, classe 1°


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