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PubblicatoLamberto Bassi Modificato 6 anni fa
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E’ sorprendente l’insistenza con cui Gesú parla dell’atteggiamento vigilante e sveglio con il quale dobbiamo affrontare la vita. Si potrebbe dire che intende la fede come “un vivere a occhi aperti” che ci liberi dalla superficialità e dall’insignificanza. Florentino Ulibarri Testo: Luca, 12, // 19 Tempo Ordinario –C- 07 Agosto 2016 Commenti e presentazionen: Asun Gutiérrez. Musica: Mozart. Sinfonia, nº 29.
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Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno. Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Il Regno è il dono che il Padre ha già fatto all’uomo in Gesù. Nostra gioia e nostro compito è accogliere questo dono e farlo conoscere al mondo. Quando abbiamo riempito il nostro cuore con ciò che è fondamentale, potremo abbandonare il superfluo e il secondario: non per dovere, ma per la gioia di sentirci più liberi e più felici. Il cuore umano si ferma sempre nel suo tesoro, per questo è importantissimo scegliere bene il tesoro. Dove trova rifugio il mio cuore? quali sono i miei interessi, i miei sogni?
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tempo di discernimento.
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. Vigilare è uno stile di vita, è “non installarsi”, non essere soddisfatti di quanto si è fatto. Vivere nella speranza attiva. Lasciare spazio a Dio. Tenere lo sguardo fisso alla meta senza deviare dalla strada, Giocare da protagonisti, non solo nella “attesa" del Regno, ma della sua costruzione, fin da ora. Tempo di vigilanza e di speranza è tempo di gioia, di lavoro, tempo di servizio e di responsabilità, tempo di discernimento.
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E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate». I servi sono ora felici. Non perché saranno ricompensati, ma per la felicità, la preparazione e il desiderio nell’attesa dell’incontro. Non conoscere il momento della venuta del Signore è motivo di fiducia e pace, è sapere che ogni ora è un’occasione per amare Dio e il prossimo, che in ogni istante risuona la sua chiamata in forme molteplici e varie.
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Chi segue Gesù non vive dipendendo dal materiale e dal superfluo.
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Anche a noi si riferisce: è per tutti. E’ un invito a vivere con gli occhi ben aperti per conoscre dov’è il vero bene e, poi, agire in conseguenza per raggiungere la felicità. Vivere sempre con l’occhio al futuro, potenziando nello stesso tempo la responsabilità quotidiana. Chi segue Gesù non vive dipendendo dal materiale e dal superfluo. Gesú dice felici coloro che vivono attenti all’essenziale liberi da zavorre pesanti e inutili.
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Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Gesù può far riferimento alla sua ultima venuta, al momento della nostra morte, ma anche alla vita di ogni giorno, affinché non sprechiamo le molte occasioni che ci si presentano di vedere la sua presenza nella Parola, nelle persone che incontriamo sulla nostra strada, negli avvenimenti quotidiani in cui ci si fa incontro...
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Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più. L’esortazione alla vigilanza e alla responsabilità non può farci cadere nella paura o nella pigrizia. Al contrario, deve portarci alla serena e profonda certezza che siamo tra le mani del Padre che ci insegue per regalarci il Regno, la pienezza di Vita. “Dio Padre ha ritenuto opportuno darvi il Regno” (v.32) Buona occasione per fare un ripensamento sui talenti e sulle qualità che abbiamo ricevuto. Buona occasione per ringraziare e valorizzare i talenti e le qualità che abbiamo ricevuto noi e gli altri. I nostri talenti e le qualità ci fanno vivere più felici; rendono più facile e più felice la vita degli altri?
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Amen A tua disposizione Signore, voglio pormi al tuo servizio,
per diffondere il tuo Regno, con il lavoro che Tu pensi conveniente. Desidero servirti e mi pongo a tua disposizione con quello che possiedo, con quello che sono. Conta su di me anche oggi, perché per me poterti servire è un premio, è una bendizione. Juanjo Elezkano Amen
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