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Platone Noi e le grandi domande.

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Presentazione sul tema: "Platone Noi e le grandi domande."— Transcript della presentazione:

1 Platone Noi e le grandi domande

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3 ELVIRA VALLERI

4 La Scuola di Atene - Raffaello
Spesso si è visto nella scoperta platonica del mondo sovrasensibile l’atto di nascita della metafisica Quali significati indicare per quella posizione di Platone Diverse e complesse sono le interpretazioni Molteplici letture sono state date della “trascendenza”

5 Platone nasce nel 428 a.C ad Atene da famiglia aristocratica
La vita di Platone Platone nasce nel 428 a.C ad Atene da famiglia aristocratica La vita di Platone tra regime aristocratico e democratico Non nasconde la delusione verso entrambi 399 a.C Il trauma dell’uccisione del suo maestro Socrate che riterrà sempre “il più giusto degli uomini del suo tempo” Dopo la morte di Socrate, per alcuni anni, Platone lascia Atene 388 a.C Platone si reca a Siracusa e cerca di far applicare la sua concezione etico-politica; tuttavia senza successo A Siracusa tornerà altre due volte nel 367 e nel 361 a.C

6 Nei successivi viaggi a Siracusa
La Vita di platone 387 a. C fonda l’Accademia Al ritorno dal primo viaggio a Siracusa, fonda l’Accademia Nei successivi viaggi a Siracusa Tenta di attuare il progetto etico politico del 388, rischia invece di essere imprigionato e l’esperimento fallisce Commenterà più tardi “mi sarei vergognato troppo di apparire a me stesso come un uomo tutto parole ma incapace di impegnarsi in qualsiasi azione”

7 L’Accademia platonica
Accademia luogo posto in un ginnasio contiguo ad un giardino pubblico consacrato all’eroe Akàdemos Nell’accademia si svolgeva una vita di comunità, in cui aveva un valore particolare il Simposio Simposio o banchetto in comune, occasione non solo di un pasto ma di scambi di idee Scambi che avevano nel DIALOGO /CONFRONTO il proprio momento di elezione L’Accademia non era una vera e propria scuola, bensì un luogo di discussione e confronto come un seminario di ricerca L’accademia era frequentata da giovani intellettuali, uniti da interessi e programmi comuni I programmi erano diversi (pluridisciplinari) : filosofici, politici, matematici e astronomici

8 L’Accademia SI SEGNALANO, VIVENTE Platone, grandi matematici e astronomi Ma l’Accademia fu anche un luogo di elaborazione, formazione e iniziativa politica Ne uscirono filosofi, come Dione, che si impegnarono in diverse città in tentativi di riforma costituzionale L’Accademia funzionò per circa 9 SECOLI Venne ufficialmente chiusa nel 529 d.C da Giustiniano, in quanto istituzione non cristiana

9 Gli Scritti: un “teatro filosofico”
Possediamo 36 OPERE , anche se per alcuni l’attribuzione rimane incerta 34 sono in forma di DIALOGO L’Apologia di Socrate è la ricostruzione del discorso tenuto – in propria difesa – da Socrate durante il processo Vi sono poi 13 Lettere Molto importante è la VII Lettera

10 Gli scritti Socrate è il protagonista di quasi tutti i dialoghi, ad esclusione dell’ultimo: Le Leggi Platone NON compare mai come personaggio, né presenta le sue tesi o convinzioni Platone è il regista, oltre che l’autore, di un teatro filosofico nel quale i problemi della filosofia vengono “messi in scena”, cioè rappresentati nel vivo della vita culturale e civile di Atene in un periodo compreso tra la morte di Pericle (428) e le Guerre del Peloponneso In queste rappresentazioni compaiono come interlocutori di Socrate i protagonisti o i comprimari delle vicende e dei dibattiti politico-culturali di Atene

11 Gli Scritti Non si tratta di una rappresentazione storica Si tratta invece di una reinterpretazione Di temi e problemi che furono alla base di quelle vicende storiche

12 Ordinamento degli scritti
Matrice socratica La datazione e la sequenza cronologica delle opere platoniche in relazione al ruolo svolto da Socrate Si riteneva che da una dottrina più vicina all’insegnamento di Socrate, Platone avesse progressivamente maturato una sua filosofia fino alle Leggi Criterio Stilometrico A partire dal 1800 si sono cercate variazioni stilistiche e letterarie rispetto all’ultima opera Le leggi Combinazione di diversi criteri Permangono ancora molte incertezze Divisione in 3 Momenti

13 I Dialoghi della giovinezza, maturità e vecchiaia
Stretto legame con Socrate e critica alla cultura dei sofisti Apologia di Socrate, Critone, Ione, Eutifrone, Liside, Carmide, Lachete, alcibiade primo Maturità Elaborazione della “teoria delle idee” e dello stato giusto Menone, Repubblica, Fedone, Simposio, Fedro Vecchiaia Revisione della “teoria delle idee” e del progetto politico Teeteto, Parmenide, Sofista Filebo, Timeo, Crizia, Leggi, Lettere

14 Continuità-discontinuità: Socrate -Platone
Le tesi di Platone che riprendono il pensiero platonico: centralità del dialogo, filosofia come ricerca, invito a ragionare costantemente, istanza etica come asse del pensiero e dell’opera di rigenerazione morale della polis ateniese, la critica al relativismo gnoseologico ed etico, l’unicità della virtù Tuttavia -a differenza di Socrate- Platone mette per iscritto le proprie riflessioni; Platone scrive i suoi Dialoghi, tuttavia dichiara la propria preferenza per la comunicazione orale

15 Intrecci…suggestioni…interpretazioni
Mito e filosofia Intrecci…suggestioni…interpretazioni

16 Il mito Presenza dei miti nei dialoghi platonici
Vari e complessi problemi interpretativi Dalla semplificazione del discorso ai “sentieri interrotti della conoscenza”

17 Il mito di Theuth Diffidenza di Platone verso la cultura scritta apertamente dichiarata nel mito di Theuth Al mitico dio egizio Theuth che magnifica la virtù della scrittura alfabetica (da lui stesso inventata) come una sorta di farmaco per la memoria e la sapienza Il re Thamus obietta che la scrittura conferisce la falsa convinzione di possedere un sapere, mentre questa non è altro che un’apparenza di sapere Il sapere autentico è solo quello che si raggiunge attraverso il dialogo e la ricerca personale Inoltre lo scritto ripete solo ciò che contiene senza poter dialogare e rispondere alle domande del lettore . Inoltre può andare nelle mani di colui che non lo capisce

18 Lo scritto per esortare alla filosofia
Il testo scritto e la sua funzione protrettica: per esortare alla filosofia e introdurre i giovani allo studio della filosofia L’ORALITA’ della quale parla Platone NON è quella tradizionale della recitazione poetica o del discorso politico-giudiziario, ma quella modernissima della dialettica socratica dei discorsi brevi Il testo scritto può inoltre offrire e diffondere un modello di riflessione, un metodo di ragionamento basato sul dialogo

19 Un ordine oggettivo del sapere:le idee
Qual è la natura delle idee Prima domanda Che rapporto vi è tra le idee e le cose? Seconda domanda

20 Le dottrine non scritte

21 La ricerca di essenze stabili
Proprio su tale questione si registra la prima discontinuità tra Socrate e Platone Per Socrate il fondamento dell’oggettività dei valori è nell’anima Per platone risiede invece sul piano delle idee

22 Approfondimento Socrate per definire le singole virtù cercava di cogliere la nota comune Socrate pensava di cogliere tali valori nell’interiorità dell’anima attraverso il concetto Per Platone la validità di quei concetti è data solo dal fatto che essi rimandano a delle realtà (diverse da quelle fisiche) “stabili essenze”, realtà eterne e immutabili conoscibili solo dalla mente che egli chiama forme o idee Platone mira dunque a porre i fondamenti della verità non nell’anima, ma sul piano dell’essere, in una realtà che trascende il piano della particolarità e costituisce un ORDINE OGGETTVO

23 Un’opera che non si può scrivere
Assenza di un’opera specifica sulla teoria delle idee Ne ha parlato nei suoi dialoghi come il fulcro della sua visione del mondo Nella lettera VII scrive: “su questa questione di fondo della mia filosofia non esiste,né mai ci sarà, alcun mio trattato” Platone sostiene che essa sarebbe difficile da comprendere La ricerca sulle idee non è comunicabile in forma scritta

24 IDEA: parola chiave nel lessico platonico
La parola proviene dal termine greco éidos che significa forma, figura, idea ma con un’accezione molto diversa dal nostro linguaggio quotidiano Sviluppando la ricerca di Socrate sulla conoscenza, intesa come scienza, dunque volta ad individuare criteri oggettivi validi universalmente Platone li individua nelle idee: enti reali eterni e immutabili, come l’essere di Parmenide, che servono da modello per gli enti sensibilidi cui abbiamo esperienza Le idee costituiscono l’essenza ultima delle cose, un modello di perfezione e un criterio di giudizio, cui guardare per potere determinare le proprietà delle cose e delle azioni che giudichiamo


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