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Karl Marx (1818 Treviri-1883 Londra)
“La filosofia non abita fuori dal mondo, quindi deve occuparsi di politica”. La filosofia è finalizzata all’azione. Una teoria per Marx è vera solo se nasce da un’analisi concreta e se è realizzabile in concreto. Nel 1844 M. va in esilio a Parigi, dove le sue posizioni si estremizzano e dove conosce Friederch Engels. 1847 M. e E. fondano la Lega dei Giusti (“tutti gli uomini sono fratelli”), che poi diventa la Lega dei Comunisti (“proletari di tutto il mondo, unitevi!”). È un vero e proprio partito organizzato. 1848: Manifesto del Partito Comunista
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storia e società La storia è storia economica e sociale =
storia dei bisogni dell’uomo = dottrina del materialismo storico. La storia è storia di lotta di classe La struttura della società sono i rapporti economici, tutto il resto (pensiero, religione, morale, leggi) è condizionato dall’economia, non è autonomo (tranne l’arte)
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Marx, la rivoluzione francese, i borghesi
Critica della Rivoluzione Francese: concetti apprezzabili di libertà, uguaglianza, fraternità che però la borghesia, una volta soppiantata l’aristocrazia, non ha messo in atto, creando invece questo nuovo rapporto economico sociale capitalistico (e sfruttando i lavoratori).
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Merce = cellula della ricchezza in un sistema capitalistico
Valore di scambio Per essere scambiate le merci devono avere qualcosa in comune: il lavoro e il tempo necessario per produrle Valore d’uso
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Denaro = investimento iniziale
l’imprenditore paga al proletario solo la sussistenza gli ruba quindi il plusvalore (quota di lavoro non pagata adeguatamente), che diventa il profitto
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Il capitalista I ricchi sono sempre esistiti, ma quando investono il loro denaro in imprese industriali divengono capitalisti (per Marx). Il profitto (aumento del capitale investito) è dovuto, secondo questa teoria, solo allo sfruttamento del proletario. Marx non pensa, infatti, erroneamente, che i profitti possano derivare dall’abilità di un capitalista o da una sua idea particolarmente intelligente.
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Il proletario Proletari erano i poveri nella Roma antica: coloro che possedevano solo i figli. Nel senso marxiano del termine proletario è un lavoratore privato della proprietà sugli arnesi e sulle macchine. Egli è alienato, perché non possiede più gli strumenti, il suo prodotto, e non possiede più l’intero ciclo lavorativo per produrlo (e quindi la conoscenza)
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Secondo Marx, quindi, il capitalismo è il male assoluto (ha come fine l’infelicità della maggior parte delle persone) e va sostituito con un altro rapporto economico. Marx ritiene che la proprietà privata non sia necessaria, il capitalismo neppure, e che non sia vero, come invece avevano teorizzato Smith e Ricardo, che la ricchezza dello Stato corrisponda alla ricchezza di tutti
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Come si può cambiare la società?
Solo con una rivoluzione sociale globale, l’abolizione della proprietà privata e dei profitti (che si basano sullo sfruttamento). Marx, a differenza dei socialisti, non crede nella possibilità di riforme, che minerebbero le basi del capitalismo.
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