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L’Etna
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Descrizione L’Etna è il vulcano attivo più alto d’Europa, ha un’altezza di 3350 metri. L’Etna ha frequenti eruzioni che durano o pochi giorni o qualche anno. L'eruzione dell’Etna considerata la più devastante in epoca storica, ebbe inizio nella primavera del 1669 e si concluse a metà luglio dello stesso anno. Devastò e seppellì decine di centri abitati giungendo fino al mare.
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La flora Le colate laviche divenute roccia con il raffreddamento, rimangono inospitali per molti decenni a qualsiasi forma di vita, fino a quando, il mutamento dovuto agli agenti atmosferici non favorisce l’insediamento delle prime forme di vita vegetale ovvero: Muschi e Licheni, che aprono la strada ad altre forme di vita.
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Nella parte sottostante del vulcano troviamo la ginestra dell’Etna, che nella tarda primavera con la sua fioritura colora il paesaggio di giallo ed impregna l’aria di un profumo intenso. A 2000 metri troviamo Faggi e Betulle, scendendo più in basso vi sono boschi Pino Laricio più in basso tra i 1000 e i 1500 metri troviamo castagneti, noccioleti, vigneti e pistacchieti.
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La fauna Gli animali che sono presenti sull’Etna sono:
L’istrice, la volpe, il gatto selvatico , il ghiro, l’aquila reale la vipera e i pipistrelli.
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Miti e leggende Sul vulcano Etna ci sono varie leggende e racconti mitologici. Molti di questi racconti nacquero con lo scopo di fornire una spiegazione a quei fenomeni vulcanici che all'epoca non venivano considerati eventi naturali, ma manifestazioni divine.
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Il mito di Ulisse e Polifemo
Ulisse, in ritorno da Troia, ebbe la sfortuna di imbattersi in Polifemo, uno dei feroci ciclopi con un occhio solo. L'eroe greco, famoso per la sua astuzia, in un momento favorevole, accecò il gigante con un palo di legno aguzzo. Polifemo arrabbiato voleva vendicarsi, ma essendo accecato non si accorse che Ulisse e compagni si erano aggrappati alla pancia dei pecoroni ed erano così usciti dalla grotta in cui erano tenuti prigionieri facendosi così burla del gigante. Il ciclope in un ultimo sussulto d'ira lanciò dei grossi massi contro Ulisse senza colpirlo dando origine ai faraglioni che oggi caratterizzano Acitrezza.
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Fine Marchese Morena Giuffrida Jasmine
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