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Universita’ degli Studi di Macerata

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Presentazione sul tema: "Universita’ degli Studi di Macerata"— Transcript della presentazione:

1 Universita’ degli Studi di Macerata
29 Settembre 2017

2 5 lezioni di tirocinio indiretto
Idoneità 

3 Accreditamento studenti  Tirocini Tutor deve avere specifiche caratteristiche Contenuti del progetto formativo

4 Scuola dell’infanzia Primo cliclo d’istruzione:D.P.R. 20 MARZO 2009 N.89 NE REGOLAMENTA IL FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO E DIDATTICO L. 53/2003 statuisce i principi essenziali

5 Nuovi Orientamenti 1991 Riassetto: sostanziale riforma dell’assetto educativo e pedagogico. Tutto si concentra sui bisogni del bambino secondo anche le catteristiche pluraliste e multietniche della società.- i campi di esperienza- Il D.M riconosce questi campi di esperienza elettivi: il sé e l’altro, il corpo e il movimento, linguaggi- creatività- espressione, i discorsi e le parole, la conoscenza del mondo

6 Scuola dell’Infanzia E’ data dalla legge n.53 del 2003 per sottolineare il passaggio definitivo da luogo di assistenzialismo a contesto educativo. Legge n. 53 del 2003 introduce la possibilità di iscrizione anticipata nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria per i bambini nati entro il 30 aprile dell’anno successivo

7 Scuola Primaria Primo cliclo d’istruzione:D.P.R. 20 MARZO 2009 N.89 NE REGOLAMENTA IL FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO E DIDATTICO L. 53/2003 statuisce i principi e li attua con il D. lgs n Nuove indicazioni 2012 didattica è concetrata sulla persona e sulle competenze: alfabetizzazione di base, linguaggi e codici, culture, consapevolezza e media, dimensioni della persona, saperi, predisposizione alla crescita, cittadini responsabili e consapevoli

8 Indicazioni 2012 È inserita in un progetto educativo più ampio, che la coinvolge insieme alla scuola del primo ciclo con cui si pone in stretta continuità ripetto alle competenze di base su cui si struttura la crescita persona

9 Indicazioni 2012 (riprendono le indicazioni del 2007) identità- competenze-autonomia-cittadinanza
Curricolo verticale. Definisce le scelte organizzative e didattiche capaci di favorire la graduale progressione dei risultati, pur rispettando la differenziazione degli ambienti di apprendimento rispetto agli anni e agli ordini scolastici, in modo da rendere la discontinuità funzionale al successo formativo degli alunni. Curricolo orizzontale: grado di integrazione partecipata con il territorio ed il contesto di vita.

10 Indicazioni 2012 La scuola del primo cliclo assume una funzione di pedagogia sociale dove sia gli adulti, genitori e docenti, che i bambini sentano trovino spazio di confronto costruttivo in grado di fare emergere le scelte educative in termine di orientamento, per favorire le acquisizioni trasversali.

11 Corresponsabilità educativa scuola-famiglia
Condivisione del progetto educativo a tutti gli aspetti: la partecipazione dei genitori al progetto educativo, ai suoi tempi, all’organizzazione è necessariamente di grado elevato, dovendo condividere per garantire il successo dell’esperienza scolastica, osservazioni e le considerazioni sull’agire del bambino nella sua prima esperienza sociale.

12 Tempi, spazi, routine Curricolo implicito: nella scuola dell’infanzia i tempi, gli spazi, il gioco, l’ambiente, le routine costituiscono il curricolo implicito nel senso che qualificano l’ambiente scolastico caratterizzando l’educazione dei bambini implicitamente e differentemente dal curricolo esplicito, cioè l’insieme intenzionale delle scelte metodologiche e didattiche degli insegnanti.

13 Legge 107/2015 Contiene la delega legislativa che prevede l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni che garantisce una continuità educativa tra il nido (0-3) e la scuola dell’infanzia (3-6)

14 Inclusione: Legge 13 Luglio 2015, n. 107
Promuove l’inclusione scolastica degli studenti e definisce : Ridefinisce il ruolo dell’insegnate specializzato e revisore dei criteri per l’accesso nei ruoli per il sostegno didattico; Individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni e previsioni di indicatori per l’autovalutazione e la valutazione dell’inclusione scolastica

15 Revisione delle modalità e dei criteri relativi alla procedura di certificazione
Revisione e razionalizzazione degli organismi territoriali per il supporto all’inclusione Previsione dell’obbligo di formazione iniziale e in servizio per tutto il personale della scuola sugli aspetti pedagogico-didattici e organizzativi dell’integrazione scolastica Previsione della garanzia dell’istruzione domiciliare per gli alunni che hanno necessità

16 Investire significativamente nella formazione di un profilo-docente-inclusivo, dotato di robuste competenze metodologico e didattiche e organizzativo-relazionali, indispensabili per garantire il successo formativo in classi molto eterogenee per provenienze sociali e culturali e per caratteristiche individuali e BES

17 Progetto di inclusione
Un’idea di specialità più ampia che comprende tutte le differenze che popolano le nostre classi e che richiedono un’attenzione speciale indipendentemente dall’esistenza di una certificazione o di una diagnosi clinica.

18 Integrazione punto di forza
L’insegnante specializzato L. 517/77 poi messo a sistema con la Legge quadro n. 104 del 1992. 2012 Direttiva per gli strumenti di intervento per i BES divengono parametri di riferimento, sottoliandone gli aspetti inclusivi. PAI, PEI, PDP


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