Introduzione all’analisi delle politiche pubbliche

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Presentazione sul tema: "Introduzione all’analisi delle politiche pubbliche"— Transcript della presentazione:

1 Introduzione all’analisi delle politiche pubbliche
Simone busetti definizione perché STUDIARLE STRUTTURA DEL CORSO ASPETTI ORGANIZZATIVI

2 1. definizione

3 Discipline a confronto: scienza politica vs. analisi delle politiche
«Society is not especially concerned with power as a phenomenon in and of itself or with government as such. Its interest is always derived from a prior concern with policy» (Easton, 1953). L’approccio della policy analysis: L’attenzione ai problemi collettivi Multidisciplinarietà e metodo Il carattere prescrittivo (ex ante / ex post) Movimenti sociali, partiti, sistemi di governo e democrazia, potere. Multidisciplinarietà: i problemi sono diversi e investono competenze tecniche diverse: quali competenze sono quelle della policy analysis? Carattere prescrittivo: che cosa si può fare: per migliorare il modo in cui le politiche sono progettate, per far sì che un’innovazione arrivi al successo, per migliorarne l’attuazione, per comprenderne i risultati.

4 CHE COS’è UNA POLITICA PUBBLICA
Definizione: Un insieme di azioni atte alla risoluzione di un problema di interesse collettivo Il problema come unità analitica Di ‘interesse collettivo’ e non ‘pubblico’ Un ‘insieme di azioni’ e non soltanto le leggi (diversi criteri di validità: soluzione vs. procedure) Il problema non è un dato, non è un aspetto oggettivo o universalmente riconosciuto. In una società democratica e pluralista è inteso come sfasatura tra ciò che un gruppo di cittadini desidera e ciò che è percepito come dato di fatto. Vedi agenda-setting e non-decisioni. Pubblico vuol dire con rilevanza collettiva. Non si fa riferimento alla natura – pubblica o privata - degli attori coinvolti né alle risorse utilizzate, ma soltanto alla natura collettiva del problema. Esempio: nuovi poveri e microcredito; il cambiemento degli attori del welfare (chiesa-stato). Pluralità degli interventi: Com’è fatta una politica di riduzione di CO2? 1: trasporti (tariffazione, quindi costo sociale e tasse + integrazione; costruire nuove infrastrutture e quindi progetti; ideare nuovi servizi, tipo bikesharing; limitazione del traffico; politica dei parcheggi); 2. sperimentazione di nuove tecnologie (nuova ricerca, nuovi motori, nuovi carburanti ma anche l’introduzione di standard); sostegni per adeguamento tecnologico; attività culturali. La legge può essere un pezzo di una politica ma non ne esaurisce il senso. Una legge è valida-legittima se sono rispettate le procedure per la sua promulgazione; una politica pubblica basa la sua validità (e la sua esistenza) sulla risoluzione di un problema collettivo. Una politica di ordine pubblico non è fatta dalla potestà di intervenire garantita alla polizia dalle leggi, ma molto spesso da questioni organizzative di servizio, dalle tecnologie esistenti, dalla cultura del luogo. È possibile spiegare soltanto in termini legislativi le differenze che ci sono tra città nel nostro paese? In tal senso, le leggi sono istituzioni che creano il contesto di azione, sono una risorsa dei soggetti che vogliono risolvere un problema collettivo

5 Politiche pubbliche senza pubblico…

6 Un problema: ridurre co2 a milano quale insieme di azioni
Un problema: ridurre co2 a milano quale insieme di azioni? (piano energia 2012) Trasporti Sviluppo Trasporto Pubblico (Metropolitana e di superficie) Mobilità ciclistica Car sharing, car pooling, sistemi a chiamata Efficienza autovetture private Altre riduzioni degli spostamenti auto (es. ecopass, ecc) Percorrenze mezzi commerciali, efficienza mezzi commerciali Efficienza trasporto pubblico Residenza Aumento efficienza energetica abitazioni esistenti Nuove abitazioni con interventi di efficienza energetica Cambio combustibili (da gasolio a metano) Risparmio e.e. - efficienza usi finali Terziario Aumento efficienza energetica immobili esistenti Nuovi immobili con interventi di efficienza energetica Comune MI Risparmio e.e. - efficienza usi finali - illum. Pubblica Produzione Miglioramento efficienza produzione energia Fotovoltaico, teleriscaldamento Rifiuti Rifiuti smaltiti in termovalorizzatore Agricoltura Superficie coltivata con tecniche conservative Piantumazione alberature PIANO ENERGIA 2012 La multidisciplinarietà Il problema collettivo La pluralità delle modalità di intervento (non soltanto leggi) e degli attori Il carattere prescrittivo (problema-soluzione)

7 2. perché studiarle

8 Per l’importanza del fenomeno: Spesa complessiva bilancio Italia migliaia di euro
1862= ; 1979= ; 2009= Dal dopoguerra e specie dagli anni 60 c’è uno sviluppo esponenziale dell’intervento pubblico, specie nel campo assistenziale. La crescita dello stato sociale vede sia l’aumento dei servizi che un cambiamento strutturale della società, un innalzamento del tenore di vita e il peso progressivamente maggiore della popolazione anziana (a fronte di una minore valore economico dei più giovani). C’è anche una spiegazione sostanzialmente politica (e squisitamente micro), cioè che i vantaggi elettorali portino le forze politiche ad accontentare gruppi che possono appoggiarli nella competizione elettorale (Stiglitz, Peltzman, teoria della cattura e della regolazione). C’è anche una spiegazione più specifica, che riguarda il colore delle forze politiche, e non le scelte politiche generali. Qui il riferimento è alla socialdemocrazia, ma in molte ricerche è stato notata una convergenza tra colori politici, con scarti marginali e comunque sempre in aumento (esempio tra Giscard d’Estaing e Mitterand). Ma qualunque sia la ragione il punto è che si tratta di una crescita delle politiche e della spese per le politiche, e quindi diventa importante lavorare al fine di comprendere meglio le condizioni e i caratteri delle scelte pubbliche. L’idea è quella di acquisire un bagaglio di conoscenze sull’adozione, l’attuazione e la valutazione delle scelte, quali elementi di una usable knowledge a fini di apprendimento e miglioramento. QUESTO è L’ASPETTO MACRO, DI CUI CI OCCUPIAMO MENO. QUALI SONO LE SCELTE? E COME SI FANNO MEGLIO? E QUALI SONO GLI EFFETTI?

9 PER RISOLVERE ALCUNI PROBLEMI Perdite acqua immessa in rete, Legambiente 2007
QUAL è IL PROBLEMA? QUALI SONO LE POSSIBILI SOLUZIONI? LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE FUNZIONA? perché NON FUNZIONA? L’INGRESSO DI PRIVATI Può PORTARE BENEFICI? QUAL è LA GIUSTA POLITICA?

10 perché NE ABBIAMO BISOGNO
Aggiungere ‘razionalità’ alle nostre scelte politiche: Come riprogettare la politica europea dell’immigrazione? Quali sono le conseguenze di una apertura a privati del mercato dell’acqua? Come possiamo diminuire l’evasione fiscale? Come risolvere i problemi alimentari? Contraddizioni e bias (ancoraggio, disponibilità, ottimismo). Esempio dimensione città e felicità, fecondazione assistita, mix energetico. Esempio: il costo sociale come limite finanziario, ma anche limiti puramente tecnici. Facciamo l’esempio del mix energetico: siamo davvero in grado di dire di quanta energia verde abbiamo bisogno o possiamo soltanto dire che ne vogliamo di più? HARDIN e la tragedy of the commons, le enclosures, la privatizzazione dello spazio pubblico. L’intervento dello stato – cioè della gerarchia – permette una produzione e un uso efficienti e l’internalizzazione di eventuali esternalità negative.

11 3. struttura del corso

12 Un indice, non un modello: Il ciclo delle politiche
1 Agenda setting 2 Design 3 Decisione 4 Implement-azione Valutazione 5 Un indice, non un modello: Il ciclo delle politiche Il policy cycle è più un modo per organizzare temi rilevanti che un modello efficace di rappresentazione delle politiche. L’idea che esistano delle fasi è fuorviante, sia per la sovrapposizione di queste 1.l’entrata in agenda è spesso già una proposta di formulazione, 2.la formulazione avviene attraverso il decision making (si decide su come formulare), 3.formulation e decision making strutturano l’implementazione, 4.quest’ultima è un pezzo costituente della decisione, 5.la valutazione è del tutto eventuale, 6.e il fatto che il ciclo si chiuda è più una una questione estetica che una rappresentazione empiricamente fondata. 7. Il learning?

13 Femminicidio, google.it/trends
1. Agenda setting: Femminicidio, google.it/trends Obiettivo: Comprendere quando un tema o un problema diventano oggetto di decisione

14 Obiettivo: Progettare una politica entrata in agenda
2. policy design Obiettivo: Progettare una politica entrata in agenda 1) la diagnosi (cause) 2) progettazione (soluzione) 3) quali metodi/modelli (8-fold path) 4) vincoli: agenda, decisioni, implementazione Molte questioni non raggiungono mai la fase di formulazione. Restano quali problemi latenti, a volte presenti a parte dell’opinione pubblica ma senza che si formi un consenso sufficiente che porti alla decisione. Si pensi ai servizi pubblici locali. Il secondo problema riguarda l’individuazione del problema. Si intende qui con il termine problema non tanto l’aspetto sostantivo che è evidente – l’uccisione delle donne – ma quale problema nell’attuale sistema (leggi permissive, scarsità di tutele, aspetti culturali) danno origine al problema e sulle quali è necessario intervenire. Nel caso del femminicidio tra l’altro il legislatore ha deciso di introdurre la non-ritirabilità della querela, l’informazione della vittima sull’andamento dei processi, un aumento nella severità/speditezza di pene e azioni, quindi identificando come problemi l’emersione dei casi di violenza, la tutela post-denuncia, e la necessità di azioni di protezione più efficace. È un problema che nel caso del femminicidio non si vede. È il caso di tutti i processi decisionali in cui esistono delle strutture predeterminate di soggetti e di relazioni che monopolizzano il sistema di produzione delle decisioni. Si tratta di gruppi (issue networks, policy networks, advocacy coalitions, iron triangles) in cui c’è poco ricambio. I vincoli possono essere di varia natura, tipicamente politici-istituzionali-culturali. Una precisa soluzione di formulazione può risultare non disponibile perché non c’è abbastanza consenso (fuori e dentro l’arena ristretta dei decisori: caso coppie di fatto, omofobia) o perché ci sono dei vincoli istituzionali. Il caso del femminicidio ha visto un decreto governativo che alla camera è stato fortemente emendato e che dovrà per non decadere essere approvato in modo molto rapido al senato.

15 3. Il processo decisionale
Obiettivo: Introdurre una innovazione di policy non incrementale. Il metodo di analisi: Chi? Gli attori delle politiche Con quali risorse e quali obiettivi? Con quali modalità di interazione? Quali sono le caratteristiche della decisione? In che modo si è riusciti a raggiungere una soluzione? Consiglio dei ministri. Josefa Idem, pari opportunità. Risorse legali – politiche Dobbiamo scoprirlo: Collaborazione? Conflitto? Le modalità di interazione danno indizi sul tipo di risultato, sulla forza di proponenti e oppositori, aiutano a capire che tipo di risultato ha prevalso. Si è deciso per una politica regolativa. C’erano altre possibilità? Che tipo di equilibri crea questa decisione tra gli attori dell’arena decisionale? Qual è stato il fattore scatenante? Quali i maggiori impedimenti alla decisione? È stata modificata la politica?

16 4. L’implementazione Obiettivo: migliorare le prospettive di attuazione Analisi del processo di attuazione Analisi delle variabili che influenzano il processo Previsione dei problemi attuativi Cos’è l’attuazione-messa in opera? Qual è il senso di game? Ci sono casi in cui l’implementazione corrisponde ad un nuovo processo, molto simile a quello decisionale, in cui la riuscita non è assicurata. L’apertura di una scuola o di un parco è in genere una decisione semplice, la costruzione di una nuova metropolitana è più difficile, la riuscita di un progetto di sviluppo una volta deciso è ancora più difficile. La differenza è in buona parte dovuta al numero di variabili da controllare Il modello legalistico, il modello top-down/razionale (pressman e Wildavsky, decision points) e il modello bottom-up (street level bureaucrats). Il consiglio dei ministri ha preso una decisione. Il consiglio dei ministri controlla parte del parlamento. Presa la decisione, fatta la conferenza stampa, cosa succede al decreto? Primo ostacolo l’effettiva trasformazione in legge. Cosa può non funzionare in un’ottica top-down? I punti decisionali, previsione dei momenti critici come il primo momento parlamentare. Il secondo punto decisionale non previsto è che cosa succederà nei singoli commissariati e nelle procure che si troveranno ad operare secondo le nuove norme. In un’ottica bottom-up invece si parte dal punto terminale: quali sono i bisogni della vittima? Quali sono i bisogni dell’utente finale, che cosa la legge non coglie?

17 Obiettivo: Come valutiamo i risultati di una politica?
5. La valutazione Obiettivo: Come valutiamo i risultati di una politica? Quali tipi di valutazione Il disegno di ricerca valutativo Gli indicatori La valutazione è la produzione di informazioni per dare giudizi su azioni pubbliche con l’intento di migliorarle. Nella valutazione di una politica pubblica è necessario rintracciare una teoria del cambiamento non sempre esplicita che collega un problema (cioè una variabile dipendente) ad una soluzione (cioè una variabile indipendente). A volte gli obiettivi di una politica sono spesso difficili da tracciare con chiarezza o comunque non tutti espliciti o semplicemente non chiari. Nell’esempio del piano energetico milanese, è necessario guardare i documenti legislativi relativi al piano, ma anche le interviste rilasciate, le dichiarazioni, interpretare i diversi elementi al fine di chiarire e specificare il più possibile gli obiettivi, guardando poi alle azioni messe in atto e quanto siano effettivamente collegate/congrue rispetto al risultato. Si tratterà quindi innanzi tutto di ricostruire il modello logico che dalle azioni porta agli obiettivi. La valutazione può essere fatta ex ante, in itinere ed ex post. Per valutare il successo è necessario specificare gli obiettivi in forma di indicatori di successo attraverso target specifici. Qual è un target di riduzione delle emissioni? Post hoc: il problema della dinamica spontanea e delle variabili intervenienti. Controfattuale: cosa sarebbe accaduto se la politica non fosse realizzata? La differenza tra fattuale (ciò che è successo) e controfattuale (la ricostruzione teorica - stima di ciò che sarebbe successo) ci dà gli effetti di una politica.

18 Riassumendo: gli obiettivi del corso
Comprendere quando un problema diventa oggetto di decisione (Agenda setting) Comprendere come progettare una nuova politica (Policy design) Comprendere come introdurre una innovazione di policy non incrementale (Decision making) Comprendere come migliorare i processi attuativi (Implementazione) Comprendere come valutare gli interventi pubblici (Valutazione)

19 4. aspetti organizzativi

20 Materiali didattici Dente B., “Le Decisioni di policy”, Bologna: Il Mulino Bardach, E. A practical guide to policy analysis, CQ Press 3 dispense, già online: D.1. Smith e Larimer, «How does it work? Policy implementation».

21 Modalità d’esame e valutazione
Per i frequentanti Media tra il lavoro di gruppo (30%) e l’esame scritto (70%) Per i non frequentanti Esame scritto Struttura dell’esame scritto: 90 minuti 3-4 domande a risposta aperta (sull’intero programma, libri e dispense) Analisi di un caso di decisione (Dente, cap. 3-7)

22 Lavoro di gruppo Alcune regole generali: Obiettivi del lavoro :
Per essere considerati frequentanti dovete svolgere il lavoro di gruppo La presenza alle sessioni di gruppo è obbligatoria Si tratta principalmente di sessioni di revisione Obiettivi del lavoro : Analizzare una politica, dall’ideazione dell’intervento alla sua valutazione Il prodotto finale: Un saggio (dettagli più avanti) Una presentazione

23 calendario n Data Titolo Materiali 1 04 Ottobre
Introduzione e Agenda setting 2 06 Ottobre Policy design Bardach 3 11 Ottobre 4 13 Ottobre 5 18 Ottobre Modelli decisionali Dente 6 20 Ottobre Attori 7 25 Ottobre Network Scadenza definizione gruppi 8 27 Ottobre Posta in gioco, interazioni, Strategie Introduzione ai lavori di gruppo 9 03 Novembre LAVORO DI GRUPPO 10 08 Novembre Strategie 11 10 Novembre Implementazione Dispense d1 12 15 Novembre 13 17 Novembre Valutazione Slide 14 22 Novembre 15 24 Novembre 16 29 Novembre PRESENTAZIONI

24 Agenda setting Quando un problema reale diventa un problema di policy:
Il modello di kingdon

25 Il problema: perchè ci occupiamo di certi problemi e non di altri?
Che cos’è l’agenda Quali sono le barriere all’ingresso in agenda? Quali sono le determinanti di un ingresso in agenda?

26 Facciamo un esempio: un PROCESSO DI budgetING immaginario
2015 2016  Richieste degli assessori Istruzione 2,8 "Abbiamo alcune scuole limite in periferia e siamo scesi nella classifica nazionale di apprendimento" Sport 0,7 «La metà degli impianti comunali ha bisogno di ristrutturazioni» Trasporti 4,8 "Dobbiamo finalmente costruire il nuovo tram leggero dal centro in periferia" Commercio 2,1 "La maggior parte del piccolo commercio è in difficoltà, chiude circa un’impresa a settimana" Cultura 1,2 «Il nostro teatro dell’opera è chiuso da molto tempo, è l’occasione per una nuova stagione" Sicurezza 2 "Abbiamo avuto un aumento delle aggressioni in strada, i cittadini non sono più al sicuro" Lavori pubblici 3,6 «Spendiamo moltissimo per infortuni su strade inadeguate, dobbiamo rifare metà delle strade» totale 17,2 19,7 Limite di risorse Limite cognitivo Limite politico: chi decide l’allocazione? Quali sono gli interessi rappresentati? Limite istituzionale e problema delle non decisioni

27 Quali limiti all’ingresso in agenda
La salienza del problema Vincoli politici La capacità di intervento (tecnico-conoscitiva, finanziaria) Si tratta di variabili diverse, che possono intendersi quali risorse, e che possono essere manipolate. Rispetto all’esempio precedente: l’importanza dello status quo.

28 Baumgartner – jones, budget change 1947-2003 e status quo

29 3 «flussi»: politics, problems, policies.
Quando ci si occupa di un problema? La teoria dei multiple streams di john kingdon 3 «flussi»: politics, problems, policies. Un cambiamento in uno di questi «flussi» – indipendentemente dagli altri – genera l’apertura di una policy window, ovvero l’entrata di un problema tra i temi di discussione pubblica. In contesti caratterizzati da ambiguità, un policy entrepreneur fa il ‘coupling’ dei flussi e mette insieme i tre elementi necessari per iniziare il processo decisionale. Ambiguità vuol dire ambivalenza e – al contrario dell’incertezza – non è qualcosa che si riduce con l’informazione. Le policy windows sono momenti critici. L’Ambiguità e non l’incertezza caratterizza i processi di policy: le persone non sanno ciò che vogliono, i processi sono oscuri e sconosciuti ai singoli partecipanti, la presenza dei decisori è fluida, spesso non c’è una chiara idea del problema.

30 Multiple streams diagram
Policy Entrepreneur

31 IL FLUSSO DEI PROBLEMI: immigrazione su google trends

32 Il femminicidio: emergenza italia?
Media annua omicidi di donne per 100mila residenti in 32 paesi europei e nordamericani (Dalla Zuanna e Minello, 2017, Assassini di genere, Lavoce.info) Nel duemilatredici reato di immigrazione clandestina blitz in commissione del m5s Adesso si parla di Schengen. Perchè non si fa niente? In parte perchè non sappiamo come fare. Il femminicidio: emergenza italia?

33 Il femminicidio: quale fenomeno di genere?
Media annua omicidi di donne e uomini in Italia per 100mila residenti (Dalla Zuanna e Minello, 2017, Assassini di genere, Lavoce.info) Nel duemilatredici reato di immigrazione clandestina blitz in commissione del m5s Adesso si parla di Schengen. Perchè non si fa niente? In parte perchè non sappiamo come fare. Il femminicidio: quale fenomeno di genere?

34 Il femminicidio: una questione di genere?
Nel duemilatredici reato di immigrazione clandestina blitz in commissione del m5s Adesso si parla di Schengen. Perchè non si fa niente? In parte perchè non sappiamo come fare.

35 Il flusso della politica: il caso del governo di londra
1888. Si costituisce il London County Council, il primo governo della città direttamente eletto. 1963. Si costituisce il Greater London Council, con un territorio e competenze più ampie 1985. Abolizione del Greater London Council da parte del governo Thatcher Londra è l’unica città del mondo di quelle dimensioni priva di un governo cittadino 1999. Viene approvato il Greater London Authority Act

36 Prima del nuovo governo del 1999
Più di 300 agenzie che gestivano londra Ci volevano 15 permessi per spostare una fermata di autobus Impossibile fare un Sistema di vie preferenziali Taxicard e London lorry ban.

37 Il flusso delle policy (o soluzioni): alcuni esempi
Risorse (fondi UE, grandi eventi) Nuove tecnologie (Internet, EXPO e E015) Nuovi strumenti di policy (npm) In questi casi è la stessa disponibilità di una soluzione – non necessariamente collegata ad un problema – ad aprire la finestra di policy e a far entrare un tema in agenda.

38 Alcune conclusioni sul quando si prendono le decisioni
È una teoria dell’agenda. L’unità di analisi è la decisione. Il punto di vista non è quello della razionalità – cioè dei problemi ‘oggettivi’ – ma il tempo e la (costruzione di una) finestra di opportunità, o policy window, determinano l’ingresso in agenda È essenziale il coupling da parte di qualche policy entrepreneur NON VUOL DIRE CHE SI PRENDERA’ UNA DECISIONE!

39 Simone Busetti policy design

40 Il paradigma delle politiche pubbliche: cos’è una politica pubblica
Un insieme di azioni atte alla risoluzione di un problema collettivo Non si tratta soltanto di leggi Non è interessata soltanto al ‘potere’, e non è limitata all’amministrazione Assume il problema collettivo quale unità d’analisi La legge non è sufficiente a risolvere il problema: esempio divieto di fumo. Scienza politica vs analisi delle politiche. Non è solo esecutiva, ma si occupa di progettazione, di agenda setting, ecc. Il problema: non ha preconcetti sulle soluzioni.

41 Il paradigma delle politiche pubbliche: l’importanza degli attori
Individualismo metodologico e comportamentismo L’interazione tra attori quale variabile esplicativa L’importanza delle risorse Un’idea ‘fluida’ delle istituzioni Approccio micro, contro procedure, the intelligence of democracy, resource dependency, institution building, institutional slack

42 Il paradigma delle politiche pubbliche: Il rapporto tra teoria e pratica
Nasce con l’espandersi dell’intervento pubblico Affonda le sue radici nel pragmatismo Include una dimensione prescrittiva, non solo esplicativa Tende a generalizzazioni limitate

43 Il paradigma delle politiche pubbliche: Multidisciplinare e multimetodo

44 L’oggetto dell’analisi: Il ciclo di policy
1 Agenda setting 2 Design 3 Decisione 4 Implement-azione Valutazione 5 Che cosa entra in agenda? Kingdon… (esponente politico, problema, soluzione – big data)

45 Cosa vi ricordate dell’agenda setting?
1 Agenda setting 2 Design 3 Decisione 4 Implement-azione Valutazione 5 Che cosa entra in agenda? Kingdon… (esponente politico, problema, soluzione – big data)

46 Il policy design

47 Cosa s’intende per policy design
E’ lo sforzo, più o meno sistematico, di sviluppare programmi efficaci ed efficienti attraverso l’applicazione di conoscenze riguardanti i mezzi attraverso cui perseguire i risultati attesi. “Designing means transforming a function into a design description in a way that the artefact is capable of performing that function” (Gero, ) Funzione: la risoluzione del problema di policy Artefact: la politica Design description: la costruzione di un modello causale che individui gli elementi rilevanti a riprodurre la funzione

48 Che cosa si disegna? L’oggetto del policy design
Una teoria del cambiamento (come risolvo il problema) Una teoria dell’azione (come attuo l’intervento) In entrambi i casi, il presupposto è che è necessaria la cooperazione di attori potenzialmente autonomi e indipendenti PLAN ESTRATEGICOS TIPICO FRACASO DE IMPLEMENTACION

49 Un esempio: Sicurezza nei parcheggi (Pawson & Tilley 1997)
Immaginiamo un programma per la riduzione dei furti d’auto basato sull’installazione di un sistema di telecamere a circuito chiuso nei parcheggi

50 Sicurezza nei parcheggi (1) (Pawson & Tilley 1997)
QUAL È LA TEORIA DEL CAMBIAMENTO? ‘Caught in the act’: Detenzione istantanea e arresto ‘You’ve been framed’: Riconoscimento dalle telecamere e indagini successive ‘Nosy parker’: Aumento dell’uso dei parcheggi con telecamere ‘Appeal to the cautious’: Le persone che usano i parcheggi con telecamere sono maggiormente avversi al rischio

51 Una prima analisi dell’esempio
L’intervento ha come obiettivo un cambiamento (la riduzione del numero di furti) Questo cambiamento presume una modifica del comportamento degli attori della politica (poliziotti, ladri, proprietari d’auto), sul quale abbiamo un controllo soltanto limitato Un primo consiglio: pensare a quali sono gli attori di cui è necessaria la cooperazione e in che modo il disegno può stimolare tale cooperazione (ovvero, come affinare il disegno) No pienses en efectos automaticos

52 Sicurezza nei parcheggi (2) (Pawson & Tilley 1997)
Quali sono gli elementi rilevanti per l’attuazione della politica? IPOTESI di FUNZIONAMENTO ELEMENTI di IMPLEMENTAZIONE Caught in the act Capacità di intervento You’ve been framed Un sistema di riconoscimento; capacità di indagine La teoria del cambiamento ci dà anche alcuni indizi sull’implementazione

53 Sicurezza nei parcheggi (3) (Pawson & Tilley 1997)
Quali altri elementi possono contribuire al successo? IPOTESI di FUNZIONAMENTO ELEMENTI di CONTESTO Nosy parker Modalità d’uso del parcheggio, localizzazione del parcheggio Appeal to the cautious Efficacia dei sistemi delle precauzioni parallele al CCTV

54 Spesso le politiche VENGONO rappresentate COSì:
Caratteristiche di design e Effetto Tuttavia, le politiche pubbliche non sono trattamenti clinici: Non sono interventi standard, e hanno teorie di funzionamento ambigue Non sono implementate in maniera automatica Sono dirette a soggetti reattivi Sono implementate in contesti non neutrali

55 Di fatto, la realtà è più simile a questo:
Caratteristiche Di design Caratteristiche di Implementazione dei Destinatari/ Beneficiari Caratterstiche del contesto Effetti Dos ejemplos:

56 Riassumendo fin qui: Gli effetti della politica dipendono da un insieme di fattori riguardanti il design, l’implementazione, il target, i beneficiari, il contesto. Nonostante il disegno di una politica non possa controllare tutti questi elementi è importante includerli nella progettazione Partire dalle ipotesi di funzionamento dell’intervento permette di identificare gli elementi causali rilevanti Non si può presumere la cooperazione degli attori By cooperation we mean implementers are contributing to the policy Bardach said implementation is a very defensive

57 Un altro esempio ‘semplice’:
Immaginiamo un intervento basato sulla distribuzione di mele a ricreazione con l’obiettivo di migliorare la dieta degli studenti. Poniamo che in alcuni casi non funzioni. Perché? Come facciamo a riformare il programma? Contexto? Implementacion? Una mela al giorno toglie il medico di torno

58 Cerchiamo UNA TEORIA DEL CAMBIAMENTO (perché DOVREBBE FUNZIONARE?)
T1: ROUTINIZATION’ La mela a ricreazione promuove il consumo di frutta a casa T2: ‘CROWDING OUT ‘ La mela a ricreazione evita il consumo di ‘junk food’ a scuola PARTENDO DA QUESTE IPOTESI DI FUNZIONAMENTO POSSIAMO PENSARE A COME DISEGNARE IL PROGRAMMA

59 Una mela al giorno: perché funziona?
Distribuzione delle (mele) Modalità di distribuzione, maestre, mense… Caratteristiche delle famiglie Caratteristiche socio-economiche del quartiere Effetto Perché funziona? Routinisation Crowding out Modalità di distribuzione? A chi? Quali ‘rinforzi’? Quali contesti?

60 In pratica: Ipotizzare un modello causale responsabile dell’effetto atteso Riprodurre artificialmente il modello attraverso elementi di design Ovvero: Partire da quali attori devono cambiare il proprio comportamento Individuare il ‘potere causale’ degli elementi di design Pensare agli altri fattori causali intervenienti Includere i diversi elementi nella progettazione dell’intervento Snake o gunpowder Objetivos claros (motiva,

61 Molto spesso, il design non è proprio del tutto originale…

62 ALCUNE STRATEGIE DEL POLICY DESIGNER: Copiare, prendere in prestito, rubare…
Di fatto, la maggior parte del nostro apprendimento è vicario, non diretto. Le politiche non sono solo progettate ex novo, ma spesso copiate da esempi esistenti. Una strategia molto usata (es. best practice) ed ‘efficiente’, ma è necessario saper copiare, altrimenti: - si riproducono elementi irrilevanti - non si riproducono elementi rilevanti - subentrano rischi di adattamento al contesto

63 Un esempio di trasferimento: la vigilanza anac
L’8 maggio 2014 gli arresti per corruzione nell’appalto della ‘piastra’ del sito EXPO assumono rilevanza nazionale Governo e ANAC rispondono velocemente allo scandalo e il 24 giugno il decreto legge 90/2014 istituisce un sistema speciale di controlli sugli appalti, basato su: Costituzione di un’Unità Operativa Speciale ANAC (UOS) Controllo preventivo di tutti gli atti della stazione appaltante (gara, commissioni, aggiudicazione) Linee guida, raccomandazioni, checklist ANAC sugli appalti Rilievi UOS sugli atti, trasparenza delle risposte e decisioni della stazione appaltante Il caso è considerato un successo, prima viene trasferito per il Giubileo e poi in forma generale con il d.lgs. 50/2016

64 Che cosa viene trasferito?
DESIGN: CONTROLLO PRELIMINARE EXPO spa invia preventivamente ad ANAC tutta la documentazione per i contratti di importo > 40mila € L’UOS ANAC formato da guardia di finanza fa controlli preventivi e formula rilievi EXPO spa può decidere se accogliere o formulare controdeduzioni Perché funziona?

65 non è (solo) il design che fa funzionare l’intervento (PURTROPPO)

66 Quindi, perché funziona? 1: attribuzione di minaccia
MECHANISMS THREAT ATTRIBUTION PROGRAMME FEATURES: The UOS made of police officers, Collaborative Surveillance as mandatory NON-PROGRAMME FEATURES: Unescapable deadline, Corruption scandals and media attention, EXPO spa has its unique goal in the event implementation, ANAC first task and main test.

67 Quindi, perché funziona? 1: interazioni ripetute
MECHANISMS REPEATED INTERACTIONS PROGRAMME FEATURES: Pervasiveness of controls, Collaborative Surveillance as mandatory. NON-PROGRAMME FEATURES: The organisational structure of EXPO spa.

68 Quindi, perché funziona? 1: certificazione
MECHANISMS CERTIFICATION PROGRAMME FEATURES: Ex-ante controls NON-PROGRAMME FEATURES: ANAC President’s reputation, ANAC President’s direct political endorsment, Agency resources and power, OECD endorsement

69

70 Non tutti gli elementi rilevanti sono trasferiti copiando il design
1. LA VIGILANZA ANAC PER IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA Il problema principale è la differenza nel soggetto target, Comune di Roma ≠ Expo Spa Inoltre, manca la salienza politica dovuta agli scandali 2. LA VIGILANZA ANAC EX D.LGS. 50/2016 Si tratta di uno strumento volontario e limitato Non è eseguito dall’UOS, ma d’ufficio Non c’è un rapporto ripetuto ANAC-stazione appaltante Manca la salienza dell’evento

71 Alcune lezioni per il trasferimento:
Anche qui è necessario ricostruire il modello causale del programma-fonte Le cause del successo non saranno soltanto da ricondursi al design. Tuttavia: non bisogna arrendersi al contesto! È necessario cercare equivalenti funzionali dei fattori mancanti e includerli nel nuovo design. Quindi: adattare il design-fonte in modo da ricreare un modello causale equivalente. Volete trasferire il successo, non il design!

72 Quali equivalenti funzionali per la vigilanza anac?
1. LA VIGILANZA ANAC PER IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA Il problema principale è la differenza nel soggetto target, Comune di Roma ≠ Expo Spa Inoltre, manca la salienza politica dovuta agli scandali 2. LA VIGILANZA ANAC EX D.LGS. 50/2016 Si tratta di uno strumento volontario e limitato Non è eseguito dall’UOS, ma d’ufficio Non c’è un rapporto ripetuto ANAC-stazione appaltante Manca la salienza dell’evento

73 Un esercizio: il poliziotto di quartiere
Poliziotti di quartiere Riduzione del crimine Il Poliziotto di quartiere nasce per essere più vicino alla gente. Lavorare nelle strade del quartiere lo porta infatti a conoscere la realtà quotidiana degli abitanti della zona, ad essere un punto di riferimento per i commercianti e un deterrente per cittadini poco onesti. Il poliziotto di quartiere opera "a piedi" nei 103 capoluoghi di provincia italiani. Con le volanti, le pattuglie a cavallo e quelle in moto il poliziotto di quartiere vigila sulla sicurezza dei cittadini e dei commercianti del quartiere, integrandosi perfettamente nella realtà quotidiana della zona assegnata. (poliziadistato.it) Menor crimen mas presencia, mas informaciones y conocimiento + recursos locales + mas libertad = soluciones innovadoras y targeted Policia + comunidad Cambiar las formas de actuar de la policia, cambiar el PERFIL DE POLICIA, EDUCAR A LA COMUNIDAD

74 Riduzione del problema
Quali teorie? quali elementi causali? Come modifico il design dell’intervento? Caratteristiche Di design Caratteristiche di Implementazione dei Destinatari/ Beneficiari Caratterstiche del contesto Riduzione del problema Dos ejemplos:

75 Riduzione del problema
Un passo indietro: IL DESIGNER DEVE OCCUPARSI (PRINCIPALMENTE) DI 2 COSE: La teoria del cambiamento La teoria dell’azione (implementazione) Caratteristiche Di design Caratteristiche di Implementazione dei Destinatari/ Beneficiari Caratterstiche del contesto Riduzione del problema

76 Una ricetta per il design: gli otto passi di bardach

77 Una guida al design: gli otto passi di bardach
Definire il problema Raccogliere evidenze Individuare alternative di intervento Definire i criteri di valutazione Stimare output (prodotti) e outcomes (risultati) Comparare i trade offs Decidere Presentare il disegno di policy

78 Una ricetta utile ma limitata al rapporto problema-design
Caratteristiche Di design Caratteristiche di Implementazione dei Destinatari/ Beneficiari Caratterstiche del contesto Riduzione del problema Definire il problema Raccogliere evidenze Individuare alternative di intervento Definire i criteri di valutazione Progettare output (prodotti) e outcomes (risultati) Comparare i trade offs Decidere Presentare il disegno di policy Risulta debole su: Teorie di funzionamento La risposta degli attori L’implementazione

79 gli otto passi di bardach: step#1 define the problem
Definire il problema Raccogliere evidenze Individuare alternative di intervento Definire i criteri di valutazione Stimare output (prodotti) e outcomes (risultati) Comparare i trade offs Decidere Presentare il disegno di policy

80 Step #1 Definire un problema di policy
Problema: la condizione (bisogno, domanda, opportunità) che versa in uno stato insoddisfacente/indesiderato e che richiede un intervento/politica Definire il problema è un’operazione conflittuale: vuol dire identificare un target di intervento. Non dico abbiamo poche ore di scienze, pochi magistrate, poca polizia.

81 Step #1 Definire un problema di policy
Tipicamente individuato in termini di deficit o eccessi: abbiamo troppi / troppo pochi; l’aumento/diminuzione è troppo debole/veloce; x% in più dell‘anno passato, ecc.: Bassi risultati scolastici nelle materie scientifiche Processi troppo lunghi Troppi furti nelle case Non dico abbiamo poche ore di scienze, pochi magistrate, poca polizia.

82 1. Definire il problema: Perché proprio quel problema?
La definizione deve essere valutativa: - perché il problema è un problema? - perchè dovremmo intervenire con risorse pubbliche? Pensate ad aspetti rilevanti che giustificano l‘intervento, quali: a) fallimento del mercato b) difficoltà delle strutture sociali c) difesa / promozione di valori d) discriminazione e) fallimento di precedenti politiche 82

83 1. Definire il problema: esempio: l’alcolismo giovanile
Deficit ed eccessi (dati non veri): I giovani sotto i 24 anni italiani bevono più del doppio rispetto alla media europea. Il trend è in particolare aumento negli ultimi 10 anni. Circa il 30% dei giovani sotto i 24 anni soffre di binge drinking Perché è un problema? L’abuso di alcol può portare a malattie croniche, comportamenti rischiosi nei confronti di sé stessi e degli altri, altri disturbi di carattere sociale. Perché intervenire? Le politiche restrittive esistenti (ad es. Ritiro della patente) hanno avuto un effetto limitato. Le famiglie non riescono da sole a controllare il problema. Non esiste una percezione dei rischi associati al bere.

84 Anche le cause del problema devono essere oggetto di intervento
persone che dormono in strada INTERPRETAZIONE/CAUSE Senzatetto (problema di case o di reddito?) Potenziali criminali (problema di sicurezza?) Disagiati mentali (problema di assistenza sanitaria?) POLICY/SOLUZIONE Più social housing o interventi sul mercato del lavoro Più polizia e inasprimento delle misure/pene Più politiche di assistenza mentale Pensate ad aspetti rilevanti che giustificano l‘intervento, quali: a) fallimento del mercato b) difficoltà delle strutture sociali c) difesa / promozione di valori d) discriminazione e) fallimento di precedenti politiche

85 Anche le cause del problema devono essere oggetto di intervento
IMPORTANTE INDIVIDUARE CAUSE E CONDIZIONI DEL PROBLEMA: Alcolismo giovanile Pensate ad aspetti rilevanti che giustificano l‘intervento, quali: a) fallimento del mercato b) difficoltà delle strutture sociali c) difesa / promozione di valori d) discriminazione e) fallimento di precedenti politiche

86 Alcune indicazioni per la definizione del problema
LA DEFINIZIONE DEVE ESSERE VALUTATIVA: Perché il problema è un problema? Perché dovremmo intervenire? Perché quel problema e non altri? IMPORTANTE INDIVIDUARE CAUSE E CONDIZIONI DEL PROBLEMA: Disponibilità di alcol Scarsa percezione dei rischi Percezione positiva del bere Ecc. Alcolismo giovanile Pensate ad aspetti rilevanti che giustificano l‘intervento, quali: a) fallimento del mercato b) difficoltà delle strutture sociali c) difesa / promozione di valori d) discriminazione e) fallimento di precedenti politiche

87 DUE ERRORI DA EVITARE: 1. DEFINIRE IL PROBLEMA NELLA SOLUZIONE:
Scarsa percezione del rischio vs. Manca un’educazione al bere responsabile Disponibilità di alcol vs. Possibilità di bere in discoteca 2. ACCETTARE ACRITICAMENTE LA CATENA CAUSALE: È vero che la disponibilità di alcol è un problema?

88 Esercizio: definire il problema Le dipendenze dei giovani 15-24 anni
ESPAD 2012: La cannabis è consumata dal 22,1%. L'eroina è passata dall'1,2 nel 2011 all'1,3% nel 2012, la cocaina è stata assunta nell'ultimo anno dal 2,7% degli intervistati, le sostanze allucinogene (Lsd, ketamina e funghi) dal 2,5% dei giovani intervistati. Il binge drinking è al 35,1%. Qual è il problema? Quali sono le cause? Come lo misuriamo? Perché è importante? Su quale aspetto ci concentriamo? Perchè? (Questo sarà – più o meno – il primo pezzo del lavoro di gruppo) European school survey project on alcohol and other drugs

89 LE DIPENDENZE DEI GIOVANI 15-24 definite il problema del consumo di cannabis
Ragionare in termini di deficit ed eccessi e quantificare. Come lo misuriamo? Dare una definizione valutativa: perché è un problema? perché dovremmo intervenire? Quali condizioni contribuiscono al mio problema? Quali ne sono le cause? Quali opportunità possono influenzare il mio problema/soluzione? La definizione del problema è condivisa? (stakeholders, esperti…) Attenti a: 1) non definire il problema tramite la soluzione, 2) non discutere a sufficienza la catena causale.


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