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POSTIMPRESSIONISMO/2 prof. Claudio Puccetti.

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Presentazione sul tema: "POSTIMPRESSIONISMO/2 prof. Claudio Puccetti."— Transcript della presentazione:

1 POSTIMPRESSIONISMO/2 prof. Claudio Puccetti

2 Vincent Van Gogh ( ) Pittore olandese figlio di un pastore protestante, provò a svolgere diversi lavori fino a quando decise di fare il predicatore vivendo in villaggi di minatori. Qui, prese talmente a cuore le sorti dei lavoratori da essere considerato dalle gerarchie ecclesiastiche socialmente pericoloso e fu quindi licenziato. Nel 1880, a 27 anni, iniziò a dipingere. La sua attività di pittore è durata solo dieci anni; dieci anni segnati da profondi tormenti, con crisi intense intervallate da momenti di serena euforia. Si innamorò di una prostituta, Sien, e nel 1882 andò a vivere con lei. L’anno dopo, convinto dal fratello, la lasciò e si trasferì nel nord dell’Olanda. Intanto sviluppa un intenso legame con il fratello Theo che lo sostenne nella sua attività artistica anche da un punto di vista economico. Il periodo iniziale della sua pittura culmina nella tela «I mangiatori di patate», dipinta nel L’anno successivo si trasferisce a Parigi, dove conosce la grande pittura degli impressionisti e da cui ricava notevoli stimoli. Rinnova infatti il suo stile, acquisisce maggior sensibilità per i colori e per la stesura a tratteggio. Nel 1888 va ad Arles, nel sud della Francia. Dopo qualche mese lo raggiunge Paul Gauguin ed insieme i due iniziano un sodalizio artistico intenso che però si interrompe bruscamente per la partenza di Gauguin. Questo procura a Van Gogh una nuova crisi che lo porta a tagliarsi il lobo di un orecchio. Iniziano i suoi ricoveri in ospedale, sempre più in bilico tra depressione e brevi momenti di felicità. Il 27 luglio del 1890 si tira un colpo di pistola al cuore e dopo due giorni muore.

3 Campo di grano con corvi
L’opera di Van Gogh, pittore olandese precursore dell’espressionismo. si colloca all’interno del Postimpressionismo. Il termine accomuna le esperienze figurative di diversi artisti che pur partendo dall’eredità impressionista tendono a superarla. Pertanto il postimpressionismo non è uno stile ma una denominazione che individua la produzione artistica tra il 1880 e i primi del ‘900. I mangiatori di patate prima produzione (olandese): influenze della grande pittura fiamminga del Seicento (pittura di genere ) e del Realismo francese (Millet e Daumier) tema sociale ed universale, pittura scarna, fortemente espressiva e realista figure con pose ed espressioni serie e composte che esprimono dignità ( riscatto dalla condizione di miseria in cui vivono), partecipazione affettiva e profonda solidarietà (i lavoratori dei campi consumano i cibi ottenuti dal duro lavoro della terra) colore monocromo dalle tonalità cupe e fredde (rafforza la loro condizione). Campo di grano con corvi seconda produzione (francese: Parigi e Arles), probabilmente l’ultima opera del pittore prima del suicidio: influenze dell’Impressionismo (colori e soggetti) e delle stampe giapponesi (riproduzioni e citazioni). pittura dai toni fortemente drammatici ed espressivi ( frequenti crisi e tormento interiore) volontà di parlare di sé e del proprio male di vivere paesaggio come paesaggio dell’anima (solitudine e disperazione): vi è racchiusa non solo la tragica esistenza del pittore ma tutta la sua vibrante tecnica esecutiva. colori fondamentali, primari (giallo/rosso/blu) e complementari (rosso/verde) con pochi tratteggi neri (inquietante volo di corvi) sintesi di colore, materia, gesto, segno, portati ad un livello massimo di esplosione drammatica. Foto di Vincent Van Gogh a 19 e 33 anni

4 Vincent Van Gogh Donne che portano sacchi di carbone, 1882

5 Vincent Van Gogh Chiesetta a Neunen, 1884

6 Vincent Van Gogh Natura morta con Bibbia, 1885

7 Vincent Van Gogh Veduta di Anversa, 1885

8 Vincent Van Gogh, La vecchia torre del cimitero a Nuenen. 1885

9 Vincent Van Gogh, Un paio di scarpe , 1886

10 Vincent Van Gogh I mangiatori di patate, 1885, (114 x 82) Amsterdam, Rijkmuseum
Dipinto della produzione olandese (1880/’85) con influenze fiamminghe e del Realismo francese (Millet, Daumier), pittura scarna, fortemente espressiva e realista. Tema sociale e universale, figure che esprimono dignità e partecipazione affettiva, colore monocromo (tonalità cupe e fredde ne rafforzano la condizione di miseria). Nel quadro predominano i colori scuri e brunastri. Tra di essi Van Gogh inserisce delle pennellate gialle e bianco-azzurrine, quali riflessi della poca luce che rende possibile la visione. Da notare l’alone biancastro che avvolge la figura della ragazzina di spalle e che crea un suggestivo effetto di controluce. In questo quadro c’è una evidente partecipazione affettiva di Van Gogh alle condizioni di vita delle persone raffigurate. La serietà con cui stanno consumando il pasto dà una nota quasi religiosa alla scena. È un rito, che essi stanno svolgendo, che attinge ai più profondi valori umani. I valori del lavoro, della famiglia, delle cose semplici ma vere. Non è un’opera di denuncia sociale (come nei quadri di Daumier), o di esaltazione della nobiltà del lavoro dei campi (come in Millet). Questo quadro di Van Gogh esprime solo la sua profonda solidarietà con i lavoratori dei campi che consumano i cibi che essi stessi hanno ottenuto dalla terra. In questo quadro sono evidenti le influenze della grande pittura fiamminga del Seicento (pittura di genere ), ma anche del Realismo francese (Millet e Daumier). In una povera casa, un gruppo di contadini sta consumando un misero pasto a base di patate. Le figure hanno pose ed espressioni serie e composte. Esprimono una dignità che le riscatta dalla condizione di miseria in cui vivono. Si avverte una evidente partecipazione affettiva di Van Gogh alle condizioni di vita delle persone raffigurate. La serietà con cui stanno consumando il pasto rende la scena quasi religiosa, un rito che attinge ai più profondi valori umani. I valori del lavoro, della famiglia, delle cose semplici ma vere. Non è un’opera di denuncia sociale (come in Daumier), o di esaltazione della nobiltà del lavoro dei campi (come in Millet). Van Gogh esprime la sua profonda solidarietà con i lavoratori dei campi che consumano i cibi ottenuti dal duro lavoro della terra.

11 Vincent Van Gogh Autoritratto Saint-Rémy: Settembre, 1889 Parigi, Musée d'Orsay Autoritratto con il cappello di feltro, olio, , Rijksmusem, Amsterdam Autoritratto

12 Vincent Van Gogh Autoritratto come bonzo 1888 Autoritratto con orecchio bendato, 60x49 cm, 1889, Courtauld Institute Galleries, Londra Autoritratto con orecchio bendato e pipa Arles: Gennaio, 1889 Collezione privata

13 Vincent Van Gogh Pére Tanguy 1887 Musée Rodin Parigi L’italiana 1887 Musée d'Orsay Parigi

14 Vincent Van Gogh La cortigiana, 1887 Utagawa Hiroshige (1797 – 1858)

15 Hiroshige  Evening Shower at Atake and the Great Bridge (a sinistra)
Van Gogh  Japonaiserie: pont sous la pluie (a destra)

16 Vincent Van Gogh, Ritratto del postino Roulin, 1888 (65 x 81

17 Vincent Van Gogh, Il ponte di Langlois, 1888 la fotografia è del 1902

18 Van Gogh, Veduta di Arles con iris, 1888

19 Van Gogh, Esterno di caffè in Place du Forum ad Arles, 1888 (65 x 81)

20 Van Gogh, Notte stellata sul Rodano, 1888

21 Van Gogh, Caffè di notte, 1888 (89 x 70)

22 Vincent Van Gogh, La camera di Van Gogh ad Arles, 1889 (92 x 73)

23 Van Gogh, Il vaso con 12 girasoli, 1888

24 Van Gogh, Iris,1889

25 Van Gogh, Ritratto del dottor Gachet, 1890

26 Vincent Van Gogh Notte stellata 1889 - Olio su tela 72 x 92
Vincent Van Gogh Notte stellata Olio su tela 72 x 92. Museo Arte Moderna, New York

27 Vincent Van Gogh Strada con cipresso, 1889

28 Van Gogh, La chiesa di Auvers, 1890
In questo dipinto l’artista olandese già conosce la pittura impressionista e se ne distacca; l’uso dei colori puri, spesso primari accostati ai rispettivi complementari, sebbene richiamino a quella cultura , assumono un altro valore e significato. Il quadro è caratterizzato da pennellate dall’andamento vorticoso che ci fanno percepire il gesto stesso dell’artista nel definire le forme, e da un colore corposo tanto da diventare materico. E’ chiaro che questo annulla ogni intento naturalistico e il colore insieme alla linea, nervosa e violenta, tanto è marcata e decisa, servono all’artista per comunicare un’agitazione interiore, sono cioè espressione dell’anima e di un “male di vivere”. In questa chiave l’eredità di Van Gogh sarà accolta dagli artisti espressionisti del primo Novecento.

29 Vincent Van Gogh Campo di grano con corvi, 1890
Dipinto della produzione francese (Parigi poi Arles 1886/90) influenzato dall’Impressionismo e dalle stampe giapponesi, forse l’ultima opera prima del suicidio. Toni più intensi ed espressivi, volontà di parlare di sé e del proprio male di vivere dove anche il paesaggio diventa paesaggio dell’anima (solitudine e disperazione), tecnica esecutiva concitata (sintesi di colore, materia, gesto, segno, con massimo livello di esplosione drammatica). Il campo di grano con volo di corvi è un paesaggio interiore. Un paesaggio fatto di solitudine e disperazione. In questa tela vi è racchiusa non solo la tragica esistenza del pittore ma tutta la sua vibrante tecnica esecutiva. Il quadro è realizzato con pochi colori fondamentali. Su una preparazione rossa, traccia dei segni gialli per indicare il grano, altri segni verdi e rossi per indicare le strade che attraversano i campi. Il cielo è di un blu cobalto cupo ed innaturale. Un cielo pesante ed oppressivo. Pochi tratteggi neri raffigurano un volo di corvi. La loro è una presenza inquietante. Il tutto è realizzato con una mirabile sintesi di colore, materia, gesto, segno, portati ad un livello massimo di esplosione drammatica. Questa è stata, con molta probabilità, l’ultima tela dipinta da Van Gogh. Dopo pochi giorni, in un campo di grano come quello raffigurato sul quadro, si sparò un colpo di pistola al cuore


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