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PubblicatoNicoletta Manzoni Modificato 10 anni fa
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Una breve rivisitazione del mio rapporto con la Matematica
IO E LA MATEMATICA Una breve rivisitazione del mio rapporto con la Matematica
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I primi anni Purtroppo penso di poter affermare che nei primi anni della mia vita la Matematica non ha avuto uno spazio che io ricordi: probabilmente nella primissima infanzia ho, come tutti i bambini, avuto qualche percezione, a livello inconscio, della possibilità di una lettura matematica del mondo, ma sicuramente non al livello di consapevolezza.
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Vengo da una famiglia di umanisti.
La mia famiglia Vengo da una famiglia di umanisti. La mia mamma è una letterata, insegna Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all'Università ed ha un approccio alla conoscenza che quasi esclude l'esistenza della Matematica dal proprio orizzonte. Ha grande rispetto per il mondo scientifico, anche ammirazione, ma come qualcosa di completamente oscuro, quasi esoterico.
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Il mio papà ha avuto una formazione umanistica prima e tecnico-economica poi.
Tutti e due hanno fatto il Liceo Classico in un'epoca in cui il modello gentiliano era nel pieno del suo sviluppo. L'impressione che ho io è che anche per i loro insegnanti la Matematica e il mondo delle Scienze fossero degli sconosciuti, anche vagamente minacciosi.
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La Matematica nella mia famiglia
In casa si parlava spesso di libri, di arte, ma quasi mai di Scienza. La mia mamma non ha neanche quell'interesse che spesso si ha, a prescindere dal proprio livello culturale, per la Natura, i fenomeni naturali, la biologia e la fisica del nostri pianeta. Non è un'esagerazione dire che per lei i mondi della “fiction” letteraria sono più veri e interessanti di quelli reali.
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Del mio papà mi ricordo che invece che raccontarci delle favole, la sera ci raccontava la teoria dell'evoluzionismo darwiniano. Però papà viaggiava molto e non lo ricordo molto presente nella nostra educazione.
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Scuola dell' infanzia Della materna non ricordo gran ché, sicuramente niente che mi sembri significativo per quanto riguarda il mio rapporto con la matematica. Mi ricordo però che tutti i giochi a sfondo anche vagamente matematico (cubo di Rubik, ma anche i giochi di carte o gli scacchi)m i stancavano subito. Fra l'altro sono sempre stata priva di qualsiasi spirito di competizione.
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Scuole elementari Delle scuole elementare ricordo molto bene che ero molto portata per le materie umanistiche e letterarie. Ricordo come un incubo le prime divisioni, le facevo quasi a caso, incrociando le dita. Immagino che la mia maestra avesse lo stesso atteggiamento. Anche con la Geometria sono partita male e mi sono portata dietro lo spauracchio lungo tutta la mia carriera scolastica.
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Scuole medie Alle scuole medie c'è stato uno spiraglio: finalmente qualcosa tornava. Mi ricordo che l'algebra è stata la prima materia di ambito matematico che ho avuto l'impressione di padroneggiare. Mi divertivo a fare le espressioni (pur non avendo mai capito bene le frazioni ed avendo ancora seri problemi con le divisioni).
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Musica Credo che il mio primo vero approccio con un ambiente matematico sia stato legato allo studio del pianoforte: in questo contesto ho sviluppato l'attitudine alla composizione e scomposizione degli elementi dati, ho finalmente capito le frazioni, ho imparato il concetto di vuoto e di pieno (il concetto di pausa, in musica, è secondo me affascinante e anche, credo, eminentemente matematico).
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Il liceo Il liceo classico che ho frequentato io nella seconda metà degli anni '80 era sostanzialmente identico a quello frequentato dai miei genitori negli anni '50. Predominanza di Greco e Latino, un po' di Letteratura, virtualmente zero Matematica. Non esito a dire che sono anche stata molto sfortunata con la professoressa, la quale letteralmente veniva in classe per chiacchierare del più e del meno. Non abbiamo mai studiato niente. Sono stati anni in cui la Matematica è completamente scomparsa dal mio orizzonte. E,peggio ancora, non ho quasi avuto contatto con la Fisica (motivo per cui non capivo neanche tanto la Filosofia).
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Finalmente l'Università
Mi sono laureata in Giurisprudenza. Per farlo non ho avuto alcun bisogno della benché minima competenza matematica. Per questo si è trattato di quattro anni completamente privi dell'approccio matematico.
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Il mondo al di fuori della scuola: la musica
Se nella mia carriera scolastica la Matematica è entrata solo di straforo, nella mia vita extrascolastica l'unica vera via di comunicazione con la matematica è sempre stata la musica. Ho continuato a studiare il pianoforte per vari anni. Poi ho seguito molti corsi di disegno e di pittura, in Italia e all'estero: in uno di questo corsi, presso la Sommerakademie fur Bildende Kunst di Salisburgo, ho fatto alcune esperienze con il mondo delle performance di John Cage. Cage è un artista che si esprime con diversi mezzi, la partitura musicale, il disegno, la performance teatrale. Molti dei suoi lavori si concentrano proprio sulla creazione di un linguaggio per dialogare con la realtà. Le sue partiture hanno una forte connotazione matematica, contengono spesso un tentativo di sistematizzare la casualità.
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Il mondo al di fuori della scuola: la letteratura
In letteratura, ho frequentato alcuni autori che decisamente adottano un approccio ludico-matematico alla scrittura: per esempio gli autori di Oulipo (Ouvroir de Littérature Potentielle), fra i quali Georges Perec, Italo Calvino, e Raymond Quéneau. Molto interessanti sono i loro esperimenti con i lipogrammi, i palindromi e altri giochi letterari a sfondo matematico. Ho trovato eccezionale, in particolare, il romanzo di Quéneau “La vita, istruzioni per l'uso”.
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I figli Dopo l'Università è arrivata subito la maternità. Ho tre figli e evo ammettere che il periodo dei figli piccoli, così intenso e carico di “verità”, non è di solito altrettanto ricco dal punto di vista dell'allargamento dei propri orizzonti culturali. Per alcuni anni non è scomparsa solo la matematica dalla mia vita, ma direi tutto l'aspetto di riflessione.
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Oggi Con i figli a scuola la mia testa ha ricominciato a funzionare. Per un po' ho lavorato nel settore della critica artistica, poi ho deciso di intraprendere questa nuova sfida della Laurea in Scienze della Formazione Primaria. Con il tempo mi sono infatti resa conto di voler lavorare in cui credo e penso di avere alcune caratteristiche che forse mi rendono adatta a lavorare nel mondo della scuola.
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Altre materie studiate si chiarificavano alla luce di queste.
Matematica ritrovata Potrà sembrare strano, ma per me studiare per la preparazione dell'esame di ammissione alla facoltà di Scienze della Formazione è stato un momento di riscoperta della Matematica e delle materie scientifiche in generale. In particolare, se pure su quei testi poverissimi che vengono pubblicati specificatamente per la preparazione agli esami di ammissione, mi sono accorta che, nella mia nuova prospettiva di adulto, quei principi della Fisica che tanto mi erano parsi oscuri in passato, tornavano ora carichi di significato e facili da apprendere. Altre materie studiate si chiarificavano alla luce di queste.
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MATELSUP Sono quindi molto contenta di affrontare oggi la questione dell'insegnamento della matematica nelle scuole. Spero che con l'aiuto di quest'approccio costruttivista riuscirò ad essere un insegnante di matematica utile per i bambini.
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