Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
Seminario per i praticanti
di Michele Partipilo Seminario per i praticanti FIUGGI – 19 ottobre 2016 – Parte I Le immagini presenti in queste slide sono per uso esclusivamente didattico Seminario Ordine dei giornalisti – Fiuggi Michele Partipilo – 9 aprile 2014 Seminario Ordine dei giornalisti – Fiuggi Michele Partipilo - 21 marzo 2013 1 1 1
2
La deontologia al tempo di Internet
Grazie alla Rete oggi si realizza in pieno la libertà di espressione a tutti garantita dagli articoli 2, 3, 8, 9, 15, 17, 18, 19, 21, 33, 35, 39, 41,49, 50 della Costituzione C’è ancora spazio per il giornalismo?
3
Giornalismo senza giornalisti
Il nuovo? Il vecchio
4
Libertà di espressione e diritto di cronaca
Libertà di espressione: manifestarsi nella società per come ci si sente e per come si è Manifestazione del pensiero: ciascuno può manifestare (esprimere e diffondere) con ogni mezzo il proprio pensiero Diritto di cronaca: il contenuto dell’espressione deve rispettare verità interesse pubblico e continenza
5
Diritto di cronaca
6
Per capire un po’ meglio
7
Giornalismo Il giornalismo si colloca all’interno del diritto di cronaca. Ne deriva l’obbligo etico e giuridico di raccontare fatti veri e di interesse pubblico. La deontologia diventa allora carattere distintivo della professione rispetto alla libera manifestazione del pensiero Non può esistere giornalismo senza deontologia 7 7 7
8
Deontologia e libertà della Rete
Internet, per le sue caratteristiche, può essere regolato da leggi solo in maniera assai marginale. Cresce la necessità di figure preparate deontologicamente: l’applicazione di principi etici supplisce all’assenza di norme positive
9
Diritti senza limiti?
10
Le scelte etiche della Rete
L’apprendimento attraverso la Rete si basa non su un meccanismo obbligato (sequenziale) ma su collegamenti di concetti (ad albero) che impongono all’internauta di dover continuamente scegliere fra migliaia di possibilità Fare delle scelte significa comportarsi secondo un agire eticamente orientato
11
I limiti della deontologia
L’approccio deontologico richiede la presenza di un organismo che se ne faccia garante L’approccio etico (paesi di tradizione anglosassone) richiede la presenza di una consolidata tradizione di etica pubblica 11 11 11
12
Le componenti La deontologia mette insieme etica e diritto I principi etici sposano un sistema di regole positive che dà loro forza e garanzia di applicabilità Insistere su forza e garanzia di applicabilità 12 12 12 12
13
capacità di adeguamento alla realtà. Questo implica
Gli effetti L’efficacia della deontologia risiede nella sua capacità di adeguamento alla realtà. Questo implica Legittimazione e autorevolezza 13 13 13
14
Il significato La parola deontologia significa dottrina dei doveri
Fu coniata dal filosofo inglese Jeremy Bentham che la utilizzò per dare il titolo a una sua opera pubblicata postuma nel 1834. 14 14 14 14
15
Jeremy Bentham ( )
16
L’origine Per Bentham la deontologia è quel minimo di regole da mantenere entro limiti rispetto ai quali risultino utili. Da questo discende la necessità che ciascun gruppo di persone individui autonomamente le sue regole. 16 16 16 16
17
La verità (credibilità)
Il principale problema etico del giornalista è la VERITÀ Essa va intesa nel senso della parola greca aletheia (ciò che non è non visibile) e non come assoluto della concezione religiosa (emet). 17 17 17 17
18
I rischi del copia e incolla
Andreas Guenter Lubitz cuoco Andreas Gunther Lubitz pilota
19
La tempestività (responsabilità)
Le notizie vanno pubblicate non appena verificate, senza calcoli né attese. Se ci sono più soggetti coinvolti devono avere diritto di parola contemporaneamente. 19 19 19 19
20
L'obiettività (preparazione)
Da un punto di vista teorico è irraggiungibile in quanto condizionata dal contesto e da chi vi opera. Occorre allora attenersi al principio della massima approssimazione. Tale approssimazione non va confusa con la faziosità. 20 20 20 20
21
I «padri» della deontologia
22
Le fonti: l’art. 2 della legge
“È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, limitata dall'osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede” 22 22
23
Le fonti: l’art. 2 della legge
“Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte, e riparati gli eventuali errori. Giornalisti e editori sono tenuti a rispettare il segreto professionale sulla fonte delle notizie, quando ciò sia richiesto dal carattere fiduciario di esse, e a promuovere lo spirito di collaborazione tra colleghi, la cooperazione fra giornalisti e editori e la fiducia tra la stampa e i lettori” 23 23
24
Il rispetto delle persone
Dietro ogni notizia ci sono persone: attori o vittime, con il loro patrimonio di diritti. Non si pubblicano gli elementi identificativi di minori a qualsiasi titolo coinvolti nella notizia. Non si pubblicano elementi identificativi di persone vittime di violenze sessuali. Non si pubblicano particolari morbosi se non indispensabili alla comprensione del fatto. Non si pubblicano immagini lesive della dignità. 24 24 24
25
La dignità: il calciatore Morosini
25/03/07
26
La dignità: la persona arrestata
27
Il rispetto della verità dei fatti
Raccontare l’accaduto senza omissioni, esaltazioni o interpretazioni. Verificare sempre le notizie cercando più fonti senza lasciarsi ingannare dalla singolarità del fatto. Insistere a cercare conferme: se impossibile, affidarsi al principio di prudenza e non alla brama dello “scoop”. Esercitare nella massima misura l’esercizio critico della ragione rispetto agli elementi conosciuti. Distinguere il giornalismo dalla pubblicità: questa contiene solo verità parziali o apparenti. 27 27 27
28
Il rispetto delle fonti
Il giornalista non rivela le sue fonti se queste hanno carattere fiduciario. Ha l’obbligo di indicare SEMPRE le fonti di dichiarazioni e affermazioni, evitando i “si dice”. Le fonti che chiedono l’anonimato hanno il diritto di restare tali: spetta al giornalista farsi carico della responsabilità di pubblicare le loro dichiarazioni. Le fonti non possono essere distorte, utilizzate in parte o strumentalizzate per sostenere le nostre tesi. 28 28 28
29
L’applicazione della deontologia
I giornalisti che violano le norme disciplinari sono sottoposti a giudizio (art. 48 legge 69/63). In caso di colpevolezza possono subire quattro tipi di sanzione. Nessuna sanzione può essere inflitta senza che sia ascoltato l’incolpato. 29 29 29 29
30
Le novità della riforma 2012
La legge 148/2011 e il DpR 137/2012 a partire dal 14 agosto 2012 hanno istituito i CONSIGLI DI DISCIPLINA organismi separati dai Consigli dell’Ordine e con il solo compito di «istruire e decidere le questioni disciplinari» Sono previsti un Consiglio di disciplina territoriale e uno nazionale 30 30
31
I «nuovi» giudici regionali
Il Consiglio TERRITORIALE è formato da 6 professionisti e 3 pubblicisti scelti dal presidente del Tribunale. I 9 consiglieri formano COLLEGI di 3 membri, fra cui sempre una donna. Ha durata di tre anni. Consiglio e collegi sono sempre presieduti dal più anziano. Segretario è il più giovane. 31
32
I «nuovi» giudici d’appello
Il Consiglio di disciplina NAZIONALE è formato da 12 consiglieri nazionali. Sono eletti dal Consiglio e cessano dalle funzioni amministrative. È presieduto dal consigliere più anziano. Segretario è il più giovane. Le loro decisioni possono essere impugnate con ricorso straordinario al Capo dello Stato.
33
Le sanzioni L’avvertimento La censura La sospensione La radiazione
Per abusi o mancanze di lievi entità La censura Per abusi o mancanze di grave entità La sospensione Se è compromessa la dignità professionale La radiazione Se è gravemente compromessa la dignità professionale 33 33 33 33
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.