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L’utopia nei secoli XV e XVI

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Presentazione sul tema: "L’utopia nei secoli XV e XVI"— Transcript della presentazione:

1 L’utopia nei secoli XV e XVI

2 Architetture utopiche
Nel Rinascimento si sviluppa una serie di progetti di “città ideali”, ordinate, pulite, efficienti, aperte (non ci sono più le mura), ricche, aristocratiche.  sono però città non egalitarie: il popolo, i poveri sono esclusi. Esempio emblematico è Sforzinda, ideata da Antonio Averlino, che si faceva chiamare Filarete (= amante della virtù)

3 Utopie di ispirazione religiosa
Johann Eberlin nel 1525 scrive Gli Statuti di Wolfaria  il narratore è un pappagallo (che costituisce l’ “altrove”), seguendo l’ispirazione di Lutero. L’utopia ha due scopi: a) scopo immediato  critica verso il clero e il papa; b) scopo a lungo raggio  riforma politico-sociale. Ludovico Agosti, autore de La repubblica immaginaria (titolo non autentico)  scrittore cattolico, controriformista; critica del lusso e della immoralità dilaganti; fiducia nelle autorità politiche, ma soprattutto ecclesiastiche; società chiusa verso l’esterno.


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