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Dalle Direzioni Didattiche Agli Istituti Comprensivi
Un nuovo orizzonte per la rete scolastica di San Lazzaro Introduzione di Roberto Generali – Presidente Istituzione SOPHIA SCUOLA 2.0 l’evoluzione della scuola sanlazzarese in attuazione di una riforma che manca ancora Sala di Città – Municipio di San Lazzaro di Savena – 3 Aprile 2012
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LA FORMAZIONE Formazione come leva strategica perché Istituti comprensivi non si nasce ma si diventa. Formazione a 360° per l’area interdisciplinare e didattica e per l’area gestionale e amministrativa. Formazione come incontro e sintesi tra culture professionali diverse, interagenti nello stesso scenario scolastico. Formazione per ripolarizzare la competitività in collaborazione e gioco di squadra. E’ una scelta obbligata per un processo di consapevole condivisione di obiettivi educativi, didattici, organizzativi e gestionali cui sono chiamati tutti i Soggetti istituzionale nell’ambito delle proprie autonomie. Nello specifico poi del nuovo progetto di rete scolastica, nuove responsabilità e nuove professionalità dovranno formarsi con la tensione del cambiamento e dell‘innovazione.
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FAMIGLIA + SCUOLA + TERRITORIO (in semplice ordine alfabetico)
Il legame con la Comunità di appartenenza è strategico per le dinamiche di apprendimento e per la ricchezza delle offerte formative. Le “agenzie educative” del territorio collaborano con l’azione dei Docenti e degli Educatori portando valore aggiunto ai saperi ed alle competenze. La Famiglia costituisce la figura “pivot” (fulcro) del processo educativo e deve fare sistema con la Scuola e la Comunità del proprio territorio. Un grande progetto politico e culturale, una vera e propria riforma per San Lazzaro, non può prescindere da una matrice formativa circolare che veda le azioni di un intero “villaggio” concorrere alla formazione dei propri giovani componenti, cittadini di domani.
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QUANDO LE AUTONOMIE ISTITUZIONALI DEVONO ESSERE SINERGICHE
Per individuare gli indirizzi e le linee guida del “sistema scuola” del territorio attraverso la partecipazione attiva, collaborativa e non concorrente, tantomeno antagonista. Per condividere le risorse e le offerte formative in modo coordinato (POF +POT, “Scuole aperte”, servizi extra-scolastici, ecc..). Per il principio di sussidiarietà nella gestione dei servizi e delle strutture della rete scolastica Per ritenere, in ultima analisi, gli alunni, che sono i cittadini di una Comunità, gli stessi destinatari delle azioni di SCUOLA e TERRITORIO L’offerta formativa si arricchisce con il contributo sinergico dell’intero “villaggio” e quando le rispettive competenze delle Istituzioni fanno “squadra” tanto da trasformare pratiche ed esperienze proprie in cultura per tutti. Sono le buone pratiche che orientano le scelte al bene comune di chi governa le autonomie, dove la parola “pratica” la dice lunga sul come queste scelte vanno a definirsi in modo consapevole, condividendo valori ed obiettivi.
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QUANDO I CONFINI AMMINISTRATIVI NON VALGONO (leggi AMBITO 6)
Quando l’orizzonte che travalica i confini comunali porta valori aggiunti alla rete dei servizi Quando la contiguità tra realtà educative e scolastiche e strutture ad esse dedicate sommano maggiore utilità ed efficacia Quando gli standard di qualità ed i fattori gestionali si “vedono” e si “toccano” richiedendo omogeneità (anche contributiva) Quando le offerte formative si integrano per la loro specificità e “vocazione” di appartenenza ad un’area vasta AMBITO 6 è anch’esso un elemento del “nuovo orizzonte” entro il quale si apre l’estensione di un territorio che vuole fare fronte comune alle criticità condividendo obiettivi e programmi. Consorziarsi, fare massa critica per essere più performanti nel dare risposte alle cittadinanze, soprattutto in situazioni di pesante difficoltà economica e di tenuta della qualità dei servizi alle Persone.
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ALLEANZA CHE SUPERI I PATTI TRA LE ISTITUZIONI
INTESA SOVRACOMUNALE DI AMBITO 6 Sottoscritta dagli Assessori alla Scuola dei Comuni di Loiano - Monghidoro - Monterenzio - Ozzano - Pianoro - San Lazzaro di Savena Essenza: “… le ripetute manovre di contrazione degli organici dei docenti, dei collaboratori scolastici e delle direzioni scolastiche rende oltremodo critica la gestione della Scuola …” “… la parallela riduzione dei trasferimenti ai Comuni da parte dello Stato a fronte dell’aumento della richiesta di servizi di supporto alla Scuola … ne rende critica la sussidiarietà con l’aggravante della crisi economica che sovrasta le Famiglie …” Queste criticità impongono sinergie a livello sovracomunale per tentare di uscire da una fase emergenziale per costruire tra le Autonomie di Scuole e Comuni una vera e propria ALLEANZA CHE SUPERI I PATTI TRA LE ISTITUZIONI FINORA SOTTOSCRITTI CON PROTOCOLLI In questo senso, anche la sottoscrizione di intenti da parte di chi ha responsabilità politiche ed amministrative consolida la visione della sovracomunalità quale risposta di una politica che può anche essere a-partitica o, meglio ancora, inter-partitica, guidata dal bene comune.
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RETE SCOLASTICA DI “AMBITO 6”
DIREZIONI DIDATTICHE 2 di cui con meno di 1000 iscritti ISTITUTI COMPRENSIVI 6 5 ISTITUZIONI SECONDARIE DI I° GRADO 1 iscritti D.D N° 1 SAN LAZZARO DI SAVENA 884 D.D N° 2 SAN LAZZARO DI SAVENA 987 I.C. LOIANO 363 I.C. MONGHIDORO 345 I.C. MONTERENZIO 502 I.C. OZZANO EMILIA 1199 I.C. PIANORO I.C. RASTIGNANO ISTITUTO SECONDARIA DI I° GR. JUSSI/RODARI 948 591 901 Cominciamo ora a “mettere le mani nel piatto” richiamando le situazioni in essere distribuite ai vari livelli territoriali: come si presentano i percorsi di attuazione del modello “Istituto comprensivo”, nella geografia di Ambito 6.
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72 sono gli I.C. già operanti sul territorio provinciale
Anzola dell'Emilia (1) Crevalcore (1) Monzuno (1) Argelato (1) Dozza (1) Ozzano dell'Emilia (1) Bazzano (1) Gaggio Montano (1) Pianoro (2) BOLOGNA (18) Granarolo dell'Emilia (1) Pieve di Cento (1) Borgo Tossignano (1) Grizzana Morandi (1) Porretta Terme (1) Budrio (1) Imola (7) Sala Bolognese (1) Calderara di Reno (1) Loiano (1) San Benedetto Val di Sambro (1) Casalecchio di Reno (3) Malalbergo (1) San Giorgio di Piano (1) Castel di Casio (1) Marzabotto (1) San Giovanni in Persiceto (2) Castel Maggiore (1) Medicina (1) San Pietro in Casale (1) Castel San Pietro Terme (1) Minerbio (1) Sant'Agata Bolognese (1) Castello di Serravalle (1) Molinella (1) Sasso Marconi (2) Castenaso (1) Monghidoro (1) Vergato (1) Castiglione dei Pepoli (1) Monte San Pietro (1) Zola Predosa (1) E come in quella della Provincia di Bologna …. Tanto e solo per comprendere che a San Lazzaro si presenta la necessità di coprire il gap di una riforma scolastica tutta da studiare ma facendo tesoro delle esperienze positive maturate.
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PRIMO CIRCOLO ISCRITTI A.S.2011/2012 CLASSI ESISTENTI JUSSI 100 75 3 CANOVA 145 6 FANTINI 74 BRITTI 17 1 TOTALE INFANZIA 311 13 105 5 PEZZANI 271 FORNACE 197 9 TOTALE PRIMARIA 573 27 TOTALE CIRCOLO 884 SECONDO CIRCOLO DI VITTORIO 50 2 IDICE 73 PONTICELLA 69 CICOGNA 45 237 10 DONINI 449 20 DON MILANI 148 8 DON TROMBELLI 153 750 36 987 SCONDARIA 1° GRADO RODARI 402 JUSSI 499 21 TOTALE SECONDARIA DI 1 ° GRADO 901 38 totale 2772 Rete scolastica a.s La verticalità dei cicli scolastici che sono a compendio dell’Istituto comprensivo non possono prescindere dai numeri che compongono la popolazione scolastica nel nostro Comune. Nel suo complesso essa dispone di una distribuzione necessaria e sufficiente per ipotizzare tre Istituti Comprensivi nell’alveo della “flessibilità numerica” a guida della Regione ER.
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Flussi demografici aa.ss. 2011 – 2015
Nido e scuola dell’infanzia prevedono un sostanziale assestamento sui valori attuali che soddisfano con alte % la domanda La scuola primaria è in decisa crescita che comporterà importanti investimenti oltre al nuovo plesso e il conseguente incremento dei servizi extrascolastici Flussi demografici aa.ss – 2015 Secondo le frecce degli sviluppi demografici attesi, la “domanda di scuola” ha proiezioni significative di crescita nelle due fasce scolari della primaria e della secondaria di primo grado, come si evince dalla finestra grafica La Secondaria di 1°grado pur con tempi differiti andrà crescendo anch’essa trascinando la domanda di servizi verso l’alto
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Legge 15 Luglio n. 111/2011 Art. 19 Razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica Comma 4: per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, a decorrere dall’a.s. 2011–2012 la scuola dell’infanzia,la primaria e la secondaria di primo grado sono aggregate in I.C. … gli I.C. per acquisire l’autonomia devono essere costituiti con almeno 1000 alunni, ridotti a 500 (d.L. 600) per le istituzioni site … Comma 5: omissis .. Tutto è scaturito da una norma inserita nella manovra finanziaria divenuta Legge il 15 Luglio scorso: per la “razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazione scolastica” viene ritoccato il dimensionamento degli Istituti Comprensivi, generando, tra l’altro, un conflitto di attribuzione con le competenze delle Regioni.
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ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONE EMILIA ROMAGNA
Oggetto n. 1771: Indirizzi regionali per la programmazione territoriale dell’offerta di istruzione … organizzazione della rete scolastica … aa.ss. 2012/ / /2015 “… nel rispetto della L.111, spetta ai Comuni e alle Provincie effettuare le operazioni di riorganizzazione della rete scolastica, anche prevedendo soppressioni, fusioni, sdoppiamenti e cambi di aggregazione di scuole o parti di esse (plessi, sezioni staccate, succursali) …” Tant’è che la nostra Regione ed altre hanno subito posto ricorso alla Corte Costituzionale, oltre che rinnovare propri indirizzi per la programmazione territoriale dell’offerta di istruzione e l’organizzazione della rete scolastica.
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CONSIGLIO COMUNALE DI SAN LAZZARO DI SAVENA
Avvio del processo di riorganizzazione della rete scolastica di San Lazzaro di Savena – Approvazione indirizzi - 15 Novembre 2011 Essenza della delibera: Avvio del processo, finalizzato alla costituzione di tre IC, in attuazione della L. 111 e coerente con gli indirizzi regionali. Riconoscimento, quale parte integrante, delle risultanze proposte dal Tavolo tecnico interistituzionale istituito allo scopo. Mantenimento in essere dell’attuale assetto scolastico delle due Direzioni Scolastiche e della Direzione della secondaria di 1° grado. Gradualità del processo di attuazione fissato per l’a.s – 2015. Con coerenza, il Comune di san Lazzaro di Savena, nell’alveo delle linee guida regionali, ha avviato il suo processo di riorganizzazione impegnando l’intera finestra temporale da qui all’anno scolastico 2014 – 2015. Oggi siamo qui per riprendere il percorso tracciato il 15 Novembre scorso. Il terzo periodo dell’allegato alla delibera riporta infatti: “Nella realizzazione di questo progetto didattico-organizzativo dovrà essere datoadeguato spazio all’innovazione, alla formazione, alla comunicazione e all’informazione e saranno coinvolti esperti a garanzia della correttezza tecnica di tutti i passaggi previsti”. Grazie Ispettore Cerini per essersi reso disponibile.
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GIUNTA REGIONE EMILIA ROMAGNA – 6 Febbraio 2012
OGGETTO: Ricognizione degli esiti del processo di programmazione territoriale in materia di organizzazione della rete scolastica …. per l’a.s “.. acquisiti i pareri delle istituzioni scolastiche interessate e il parere della conferenza provinciale di coordinamento, l’intervento approvato per la rete scolastica del Comune di San Lazzaro di Savena conferma: AVVIATO PERCORSO PER 3 IC L’arco temporale da noi ipotizzato per essere operativi dall’anno scolastico 2014 – 2015 ha trovato un primo riconoscimento istituzionale nel pronunciamento della Giunta regionale del recente 6 Febbraio. Contiamo di poter disporre anche per l’anno successivo il 2012 – 2013 del tempo tecnico per portare a regime edilizia scolastica e riorganizzazione dei plessi per il disegno, il più consono possibile, di tre Istituti Comprensivi anche a San Lazzaro, con partenza dal Settembre 2014.
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OBIETTIVO 3 ISTITUTI COMPRENSIVI
NEL CONTESTO DEGLI INDIRIZZI RER A PARTIRE DALLA RETE SCOLASTICA IN ESSERE CONSIDERANDO LO SVILUPPO DEMOGRAFICO RESIDENZIALE IN APPLICAZIONE DELLA LEGGE 111 CON NUOVA EDILIZIA SCOLASTICA Una visualizzazione grafica del perché e come tre Istituti comprensivi a San Lazzaro di Savena.
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Assetti previsti nel triennio 2012 -2015
2012 – 2013 2 DD + 1 D sec 1° 2013 – 2014 2014 – 2015 3 I.C. Gli assetti di dirigenze e di gestione delle Scuole, come si vede, restano tali e quali fino al Giugno 2014. In questa mora potrebbero essere sperimentate forme organizzative e gestionali propedeutiche agli assetti a regime … sarà compito dei lavori del laboratorio interistituzionale di partecipazione attiva formulare proposte.
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METODOLOGIA PARTECIPATIVA (per fasi ipotetiche)
1^ FASE attuata, settembre – dicembre 2011: Dalle consultazioni preliminari alla delibera di indirizzo del Consiglio comunale 2^ FASE in progress, gennaio – dicembre 2012: Dall’approvazione delle linee di indirizzo da parte della Giunta regionale, alla formazione, agli approfondimenti nel “Laboratorio interistituzionale di partecipazione attiva” 3^ FASE gennaio – dicembre 2013: Dalla restituzione alla Comunità del modello di riorganizzazione della rete scolastica (passando per una sperimentazione preliminare?) agli iter approvativi 4^ FASE a.s : Avvio dei tre Istituti Comprensivi a San Lazzaro di Savena a regime. E’ solo una anticipazione da discutere ed affinare in sede plenaria. L’Amministrazione comunale è disponibile a coinvolgere anche competenze esterne a supporto dei lavori. Vi è poi la centralità del “Laboratorio di partecipazione attiva per la progettazione della nuova rete scolastica” (già gruppo tecnico interistituzionale) che assegnerà a tre tutor la guida dei tre gruppi tematici di lavoro, (già ipotizzati dallo stesso Cerini): Educazione e didattica Gestione e organizzazione Scuola e Territorio Metodologicamente, l’articolazione del percorso potrebbe essere così sviluppata: Momenti di assemblea plenaria del laboratorio con le sue rappresentanze con compiti di indirizzo e di sintesi dei lavori dei gruppi tematici; Lavoro individuale dei gruppi tematici, definiti dall’assemblea plenaria, con compito di restituire ad essa periodicamente i rispettivi contributi; Iniziative pubbliche di comunicazione alla Cittadinanza degli steps significativi conseguiti; Redazione del documento finale da presentare per i pareri ai rispettivi Organi istituzionali e per approdare successivamente all’atto finale comunale (es. in sede di Consiglio Comunale aperto), ovviamente passando preventivamente dalla competente IV^ Commissione comunale.
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TRE ISTITUTI COMPRENSIVI AUTONOMI MA COOPERATIVI
UN CAMPUS SCUOLA FORMATO DA TRE ISTITUTI COMPRENSIVI AUTONOMI MA COOPERATIVI CHE CONDIVIDONO RISORSE - PLESSI SCOLASTICI - DOCENTI E PERSONALE ATA E’ una “vision”, forse anche un po’ provocazione. L’idea nasce dalla consapevolezza dell’arduo compito di conciliare l’attuale assetto della nostra rete scolastica nella nuova a base Istituti Comprensivi, rispettandone, per quanto possibile, le strutture organizzative funzionali alla “cascata” delle classi necessarie per la continuità sia verticale che orizzontale per ogni IC. Al di sopra della configurazione delle autonomie dei tre IC vi è un livello che li “consorzia”, il CAMPUS, ambito di coordinamento e di condivisione delle risorse. Se mai si potesse costruire questo campus, passando dalla teoria alla buona pratica, potrebbero essere necessarie forti innovazioni sperimentali: Stretto e costante coordinamento tra le tre Direzioni degli IC che costituiscono il campus scuola sanlazzarese (fin qui nessun problema); Gestione “consorziata” degli organici assegnati “per cattedre” sull’intero bacino del campus o, almeno una gestione su assegnazione di Istituto (qui siamo nel difficile, forse impossibile?); Condivisione regolata delle aule e dei servizi ATA dove presenti classi appartenenti ad Istituti diversi (forse possibile?).
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Un modello puramente teorico su tre o quattro cicli verticali:
1Ist.Comp. su 3 cicli: MAT. 9x25 = 225 ELEM. 15x27 = 405 MEDIA 9x28 = 252 _________________ Tot. Alunni 882 1Ist.Comp. su 4 cicli: MAT. 12x25 = 300 ELEM. 20x27 = 540 MEDIA 12x28 = 336 _________________ Tot. Alunni 1.176 Pur rappresentando modelli teorici, le due ipotesi rendono chiari i numeri necessari per dar forma ad assetti compiuti e, nel dimensionamento complessivo dei cicli, il loro rapporto con la nostra popolazione scolastica censita. Le combinazioni possibili, maggiormente coerenti con la nostra popolazione scolastica, possono essere diverse e saranno studiate dal secondo gruppo tematico di lavoro.
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