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PubblicatoAntonella Elia Modificato 6 anni fa
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Gesù è il fondamento. Ci presenta un Dio quotidiano che si trova nell’altro in quanto prossimo. Gesù trasforma le nostre relazioni con gli altri, e con noi stessi, quando lasciamo che Dio irrompa nella quotidianità. Essere come Dio è generare e fecondare gli altri, Dio è creatore di vita, è donatore di fecondità. Chi si lascia fecondare dall’umanità di Gesù vive una nuova creazione. Juan A. Estrada Testo: Matteo 18,15-20 / 23 Tempo Ordinario –A- Commenti e presentazione: Asun Gutiérrez. Cristiana, laica. Musica: Mozart. Concerto per flauto e arpa. Andantino.
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in cui le separazioni di classe sociale,
Il testo è una parte del quarto discorso di Matteo, conosciuto con il nome di “discorso comunitario”. E’ la continuazione della parabola della pecora smarrita. Mostra l’atteggiamento fondamentale che deve regnare nella comunità: una misericordia simile a quella del Padre. Il modello di comunità che Matteo ci fornisce è quello di una fratellanza in cui le separazioni di classe sociale, I pregiudizi, i privilegi, gli autoritarismi devono scomparire perché nasca una comunità di uguali e collaborativi. Estela Aldave
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Perciò, se tuo fratello ti offende, va’ e ammoniscilo fra te e lui
Perciò, se tuo fratello ti offende, va’ e ammoniscilo fra te e lui. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello. Se non ti ascolta, prendi con te uno o due altri, perchè ogni controversia si risolva alla presenza di due o tre testimoni. Gesù ci invita ad aiutarci a vicenda e a migliorare. E’ un invito a riflettere su come sono le nostre relazioni con gli altri. Il Vangelo ci chiama di continuo a ricevere e a praticare il perdono con amore. Siamo più abituati al linguaggio che commina responsabilità e colpevolezza che a quello dell’amore Il perdono acquisisce un nuovo significato quando impariamo a perdonarci e quando ci sentiamo perdonati gratuitamente e senza condizioni.
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Gesù parla alla comunità. Non fa responsabili altre persone.
Se non accetta, dillo alla chiesa; e se neppure ascolta la comunità, consideralo come un pagano o un pubblicano. Gesù parla alla comunità. Non fa responsabili altre persone. Attualmente, a quale comunità? Ci dice di accusare durante le concentrazioni di massa? Durante la celebrazione di gruppetti che celebrano fra loro? La struttura comunitaria della Chiesa corrisponde alla comunità che Gesù pensava e voleva? Si tiene conto di quanto vuole e pensa la comunità? La comunità di Gesù non è composta da “buoni e cattivi”, “perdonati e perdonatori”, “giudici e colpevoli”, ma da fratelli che si cercano e si aiutano.
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Vi dico anche che, se due di voi si accordano in terra per chiedere qualunque cosa, la otterrannno dal mio Padre celeste. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro. Gesù parla al plurale, le sue parole sono sempre dirette a tutta la comunità. “legare o sciogliere”: dipende da noi. Gesù impostó sul “legare” la sua vita ai poveri, ai malati, alle vittime dei corrompitori e dell’ingiustizia, “sciogliendole” da ogni esclusione e oppressione. La sua vita è accoglienza, liberazione e perdono. Modello ed esempio per noi.
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Vi dico anche che, se due di voi si accordano in terra per chiedere qualunque cosa, la otterrannno dal mio Padre celeste. 20 Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro. Gesù ci parla di incotri tra moltitudini. L’incontro fraterno, essendo pienamente umano (“accor-darsi”), è segno efficace della presenza liberante di Gesù. Nella preghiera e attraverso la preghieraa vivere in piena confidenza. Ci trasformiamo in segni della presenza, accoglienza, solidarietà, tenerezza di ... Gesù, gli uni per gli altri. Nostro impegno è aiutarci a vicenda ad essere persone più umane, più libere e più felici, camminando uniti per creare la fraternità per tutti gli uomini. .
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CREDO Credo nrgli uomini che costruiscono
una terra libera, fraterna e solidale. Credo in una terra nuova, dove i bimbi crescano con la certezza di un mondo migliore. Credo nella forza dell’amore, nel perdono e nella pace. Credo nelle mani che sollevano Quanti sono caduti lungo il cammino. Credo nel rispetto e nella tolleranza che accoglie ognuno così com’è. Credo nell’impegno quotidiano che rispetta la creazione per chi ora vive e per chi verrà. Credo in Dio, Padre/Madre di tutti, amico e compagno di strada. Credo negli uomini, riflesso dell’amore di Dio. Credo nella bontà, poiché credo in Dio. Se non credo che la bontà è nel cuore di ogni creatura e di ogni essere umano, non credo in Dio. Se non credo più nella bontà che nella cattiveria, non credo in Dio. Ma credo in Dio e nella bontà, nonostante tutto. Amen José Arregi
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