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“FIGLI DELLA PROMESSA”
LEZIONE 10 DELLA SCUOLA DEL SABATO “FIGLI DELLA PROMESSA” SABATO 9 DICEMBRE 2017 4° TRIMESTRE 2017 1 1 1 1 1 1 1 1
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Ovviamente, in nessuno dei due casi Dio accettò questo “scambio”.
“Io dico la verità in Cristo, non mento, perché me lo attesta la mia coscienza nello Spirito Santo, ho grande tristezza e continuo dolore nel mio cuore” (Romani 9: 1) Paolo, come Mosé, era disposto a perdere la sua salvezza a condizione che il popolo d’Israele fosse salvo. PAOLO “Ti prego perdona il loro peccato, se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto” (Esodo 32: 32) “Infatti desidererei essere io stesso anatema e separato da Cristo per i miei fratelli, miei parenti secondo la carne” (Romani 9: 2-3) Ovviamente, in nessuno dei due casi Dio accettò questo “scambio”. “Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro” (Esodo 32: 33)
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La promulgazione della legge. Il culto. Le promesse. I patriarchi.
Che cosa aveva di tanto speciale il popolo d’Israele perché Paolo fosse tanto preoccupato per lui? (Romani 9: 4-5) L’ adozione. La gloria. Il patto. La promulgazione della legge. Il culto. Le promesse. I patriarchi. Il Messia. Il popolo d’Israele era un popolo speciale al quale furono dati grandi privilegi. Il maggiore di tutti questi privilegi fu che nel suo seno nacque il Messia: Cristo Gesú.
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Perché Dio scelse Israele e non un altro popolo?
LA SCELTA DI UN POPOLO Perché Dio scelse Israele e non un altro popolo? Dai discendenti di Adamo scelse Set (Genesi 4: 25-26) Dai discendenti di Set scelse Noé (Genesi 6: 8) Dai discendenti di Noé scelse Sem (Genesi 9: 26-27) Dai discendenti di Sem scelse Abrahamo (Genesi 12: 1-3) Dai discendenti di Abrahamo scelse Isacco (Romani 9: 7) Dai discendenti di Isacco scelse Giacobbe (Romani 9: 10-13) Paolo, riferendosi a Isacco e Giacobbe, dice chiaramente che non vi era nulla di speciale in queste persone quando furono scelte da Dio per formare, dai loro discendenti, il Suo popolo [“non erano ancora nati i figli e non avevano fatto bene o male alcuno, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo l’elezione e non a motivo delle opere ma per Colui che chiama” (Romani 9: 11)]. Dio li scelse esclusivamente perché Lui lo volle.
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“Secondo la carne, sia Isacco che Ismaele erano figli di Abrahamo; tuttavia, le promesse furono date a Isacco e ai suoi discendenti. Ismaele fu escluso; ma questo non significa che Ismaele e i suoi discendenti restassero fuori dal conseguire la salvezza, ma semplicemente che Dio aveva scelto i discendenti di Isacco affinchè fossero i suoi missionari nel mondo. Essi dovevano rivelare i principi del regno di Dio davanti alle nazioni, affinché gli uomini fossero attratti al Signore. Dio si riserva il diritto di assegnare diverse responsabilità agli uomini e alle nazioni” Commentario Biblico Avventista, su Romani 9: 7
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Dio si sbagliò quando lo scelse?
LA SCELTA DI UN POPOLO Dato che Israele, come popolo, rifiutò il Messia - e pertanto – non compì la missione alla quale era stato chiamato, Dio si sbagliò quando lo scelse? “Tuttavia non è che la Parola di Dio sia caduta a terra; poichè non tutti quelli che sono d’Israele sono Israele. E neppure perchè sono progenie di Abrahamo sono tutti figli; ma: In Isacco ti sarà nominata una progenie. Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio, ma i figli della promessa sono considerati come progenie” (Romani 9: 6-8) Dio non si sbaglia mai. Anche i discendenti fisici di Abrahamo fallirono, la loro missione si perpetuó nei discendenti della promessa: l’Israele spirituale, del quale tu fai parte.
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LA SCELTA DELLE PERSONE
“Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia presso Dio? Così non sia. Egli dice infatti a Mosè: Io avrò misericordia di chi avrò misericordia, e avrò compassione di chi avrò compassione. Non dipende dunque nè da chi vuole nè da chi corre, ma da Dio che fa misericordia” (Romani 9: 14-16) “Dice infatti la Scrittura a Faraone: Proprio per questo ti ho suscitato, per mostrare in te la mia potenza e affinché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. Così Egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole” (Romani 9: 17-18) Dato che Dio indurisce il cuore degli uni e usa misericodia verso gli altri, è ingiusto con le persone? Spesso, Dio si presenta nelle Scritture come colui che non impedisce. Così, l’indurimento di Faraone a volte si presenta come provocato da lui stesso (Esodo, 8: 15, 32) e altre come se fosse provocato da Dio (Esodo, 4: 21). Dio, conoscendo in anticipo le decisioni che ogni individuo prende nella sua vita, è capace di annunciare il suo destino: “Io ho amato Giacobbe, e ho odiato Esaù” (Romani 9: 13).
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“Piuttosto chi sei tu, o uomo, che disputi con Dio
“Piuttosto chi sei tu, o uomo, che disputi con Dio? La cosa formata dirà a colui che la formò: “Perchè mi hai fatto così?” Non ha il vasaio autorità sull’argilla, per fare di una stessa pasta un vaso ad onore e un altro a disonore? E che dire se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta pazienza i vasi d’ira preparati per la perdizione? E questo per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso i vasi di misericordia, che lui ha già preparati per la gloria, cioè noi che egli ha chiamato, non solo fra i Giudei ma anche fra i gentili?” (Romani 9: 20-24)
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Questo è un mistero per noi.
Dio si riserva il diritto di scegliere certe persone per affidargli compiti speciali. In questo modo, scelse i re e i profeti. E nello stesso modo distribuisce i doni spirituali come Lui vuole, secondo l’opera che vuole dare a ogni membro della sua chiesa. (1ª Corinzi 12: 11). Dio ti ha scelto per un’opera speciale, sia per qualcosa di notevole o apparentemente insignificante davanti agli uomini. Questo è un mistero per noi. “Poichè i miei pensieri non sono i vostri pensieri nè le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. Come i cieli sono più alti della terra, così le mie vie sono più alte delle vostre vie e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri” (Isaia 55: 8-9)
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DIO, QUALE POPOLO SCEGLIE?
“Come ancora egli dice in Osea: Io chiamerò mio popolo quello che non è mio popolo, e amata quella che non è amata.E avverrà che nel luogo dove fu loro detto: Voi non siete mio popolo, là essi saranno chiamati figli del Dio vivente. Ma Isaia esclama riguardo a Israele: Anche se il numero dei figli D’Israele fosse come la sabbia del mare, solo il residuo sarà salvato” (Romani 9: 25-27) Israele, il popolo eletto, rifiutò Dio; e Dio estese la sua scelta a coloro che non erano il suo popolo: i gentili. In questo modo, la scelta passó al “Israele spirituale”. Dio si riserva un rimanente speciale la cui missione è preservare la verità e predicarla al mondo.
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DIO, QUALI PERSONE SCEGLIE PER LA SALVEZZA?
“Che diremo dunque? Che i gentili non cercano la giustizia, hanno ottenuta la giustizia, quella giustizia che però deriva dalla fede, mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non è arrivato alla legge della giustizia. Perchè? Perchè la cercava non mediante la fede ma come se derivasse dalle opere della legge; essi infatti hanno urtato nella pietra d’inciampo.” (Romani 9: 30-32) Al fine della salvezza, Dio sceglie coloro che accettano “la giustizia che è per fede” e rifiuta quelli che cercano la giustizia “per le opere della legge”.
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DIO, QUALI PERSONE SCEGLIE PER LA SALVEZZA?
“come stá scritto: Ecco io pongo in Sion una pietra d’inciampo e una roccia di scandalo, ma chiunque crede in lui non sarà svergognato” (Romani 9: 33) “Allora egli guardandoli in faccia disse: Che cosa è dunque ciò che sta scritto: La pietra che gli edificatori hanno rigettata è diventata la testata d’angolo? Chiunque cadrà su questa pietra sarà frantumato, ma colui sul quale essa cadrà, lo stritolerà” (Luca 20: 17-18) La stessa “pietra” (Gesú) serve sia per la salvezza che per la condanna. Chi rifiuta Gesú, come fecero i giudei, è “stritolato”. Chi cade sfracellato ai piedi di Gesù non sarà svergognato, ma otterrà la salvezza. Il tuo cuore è stato sfracellato per amore di Gesù e hai deciso di porre tutta la tua vita nelle sue mani?
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“Per i credenti, Gesù è un fondamento sicuro
“Per i credenti, Gesù è un fondamento sicuro. Essi sono quelli che sono caduti sulla roccia e si sono infranti. Queste parole si riferiscono alla sottomissione a Cristo e alla fede in lui. Cadere sulla roccia ed essere infranti significa rinunciare alla propria giustizia, andare a Gesù con l’umiltà di un fanciullo, pentirsi dei propri peccati e credere nel suo amore che perdona. Con la fede e l’ubbidienza noi siamo edificati su Cristo che diventa nostro fondamento. Su tale pietra vivente possono edificare sia gli Ebrei sia i Gentili. Egli è l’unico fondamento sul quale si può costruire con sicurezza. E’ abbastanza ampio e forte per sostenere il peso dei fardelli di tutto il mondo. Quelli che vengono edificati su Cristo, la pietra vivente, si uniscono a lui e diventano a loro volta pietre viventi” E.G.W. (La Speranza dell’uomo cap. 65, pg. 425)
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