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Giacomo Leopardi Recanati 1798 – Napoli 1837

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Presentazione sul tema: "Giacomo Leopardi Recanati 1798 – Napoli 1837"— Transcript della presentazione:

1 Giacomo Leopardi Recanati 1798 – Napoli 1837

2 Una vita contro….

3 Il “Natio borgo selvaggio”
“Le ricordanze” (1829)

4 Le ricerche, le indagini, gli studi

5 Profondità di ispirazione
Ambiente familiare Recanati Malattia Restaurazio-ne Fallimenti personali Delusioni Profondità di ispirazione Contrasto con il reale Illuminismo Formazione classica

6 Ragione Moti dell’animo Illusione Realtà Presente Passato
Sensazione Immaginazione Una vita come sfida

7 Natura Ragione Poesia sentimentale “sentimento” C I V L T À
Immaginazione C I V L T À “La natura è grande” “La ragione è piccola” Realtà illusione Poesia sentimentale

8 illusione Realtà Pessimismo

9 Il pessimismo storico Natura madre Illusioni Ragione e civilizzazione
dolore

10 Piccoli Idilli ( )

11 L’infinito La sera del dì di festa Alla luna Il sogno
Pessimismo storico L’infinito La sera del dì di festa Alla luna Il sogno

12 Il pessimismo cosmico Natura matrigna Ragione Dolore

13 Le operette morali (1824) Pessimismo cosmico

14 Passato Presente Rimembranza

15 Zibaldone 1393 (27 luglio 1821) Ne’ miei dialoghi io cercherò di portar la commedia a quello che finora è stato proprio della tragedia, cioè i vizi dei grandi, i principii fondamentali delle calamità e della miseria umana, gli assurdi della politica, le sconvenienze appartenenti alla morale universale e alla filosofia, l’andamento e lo spirito generale del secolo, la somma delle cose, della società, della civiltà presente, le disgrazie e le rivoluzioni e le condizioni del mondo, i vizi e le infamie non degli uomini ma dell’uomo, lo stato delle nazioni ec. E credo che le armi del ridicolo, massime in questo ridicolissimo e freddissimo tempo, e anche per la loro natural forza, potranno giovare più di quelle della passione, dell’affetto, dell’immaginazione, dell’eloquenza; e anche più di quelle del ragionamento, benchè oggi assai forti. Così a scuotere la mia povera patria e secolo, io mi troverò avere impiegato le armi dell’affetto e dell’entusiasmo e dell’eloquenza e dell’immaginazione nella lirica, e in quelle prose letterarie ch’io potrò scrivere; le armi della ragione, della logica, della filosofia ne’ Trattati filosofici ch’io dispongo; e le armi del ridicolo ne’ dialoghi e novelle Lucianee ch’io vo preparando.

16 Canti pisano-recanatesi (Grandi Idilli)

17 Il Sabato del villaggio
Pessimismo cosmico A Silvia Il Sabato del villaggio Teoria del piacere La quiete dopo… Le ricordanze Canto notturno…

18 “…d’in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela .“ ( A Silvia 1828)

19 L’ultimo appello Natura matrigna Ragione Dolore La ginestra

20 L’ultima sfida Natura matrigna Ragione La ginestra Dolore

21 “Nobil natura è quella che a sollevar s'ardisce gi occhi mortali incontra al comun fato, e che con franca lingua, nulla al ver detraendo, confessa il mal che ci fu dato in sorte, e il basso stato e frale; quella che grande e forte mostra sé nel soffrir, né gli odii e l'ire fraterne, ancor più gravi d'ogni altro danno, accresce alle miserie sue, l'uomo incolpando del suo dolor…”


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