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PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI

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Presentazione sul tema: "PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI"— Transcript della presentazione:

1 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
La psicologia è la scienza che utilizza le evidenze introspettive e comportamentali per comprendere i processi che portano le persone a pensare e a comportarsi in una certa maniera nei diversi contesti della vita quotidiana.

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3 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
La psicologia cognitiva è quella parte della psicologia che si focalizza essenzialmente sui processi interni che implicano la manipolazione di forme di conoscenza

4 EUROPA AFRICA ASIA AMERICA
Homo neanderthalensis Homo ergaster Homo antecessor Homo mauritanicus 2,0 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 Homo rhodesiensis Homo sapiens Homo heidelbergensis

5 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
habilis neanderthal erectus sapiens

6 Oggetti che presentano la rimozione di scaglie
Gli stadi evolutivi nella produzione di artefatti (1) periodo oggetti azioni Stadio 1 -- Oggetti già dotati delle caratteristiche necessarie per eseguire un compito (un ramoscello infilato nel nido delle termiti) Stadio 2 Oltre 2 milioni e 600 mila anni Oggetti che hanno le caratteristiche per eseguire un compito ma queste non sono quelle dominanti (foglie assorbenti vengono usate come spugne per raccogliere acqua) Stadio 3 Circa 2 milioni e 600 mila anni Oggetti che presentano la rimozione di scaglie ripetizione

7 Oggetti stadio 3

8 Asce con il bordo curvo che va a formare una superficie bidimensionale
Gli stadi evolutivi nella produzione di artefatti (2) Stadio 4 2 milioni di anni Utensili di Oldowan, incisi tramite la rimozione ripetuta di scaglie per ottenere un bordo tagliente iterazione Stadio 5 1 milione e 500 mila anni Asce con il bordo curvo che va a formare una superficie bidimensionale

9 Oggetti stadio 4

10 Oggetti stadio 5

11 Gli stadi evolutivi nella produzione di artefatti (3)
Stadio 6 300 mila anni Strumenti realizzati per mezzo della tecnica Levallois: l’azione è guidata dalla preparazione di un nucleo con l’intento di produrre delle scaglie che vengono poi lavorate ulteriormente per produrre altri strumenti algoritmo Stadio 7 50 mila anni Gli strumenti diventano tridimensionali e si realizzano oggetti taglienti già preparati per la produzione di altri oggetti taglienti ricorsione

12 Oggetti stadio 6 a b c e

13 Oggetti stadio 7

14 All’incirca 50.000 anni fa gli artefatti diventano cognitivi,
diventano strumenti di sostegno all’attività umana permettendo la gestione della risorsa più importante: LA CONOSCENZA

15 a pensare ai suoi stessi pensieri
Dopo d’allora non vengono riconosiucti mutamenti evidenti nelle abilità cognitive. Cambiano essenzialmene gli artefatti, le tecnologie che aiutano l’uomo a fare, a pensare…… a pensare ai suoi stessi pensieri

16 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
La filosofia greca, nelle massime espressioni di Platone e Aristotele, ha cercato di risolvere il problema del dualismo mente-corpo.

17 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Ad Aristotele si devono anche dei contributi fondamentali come l’aver stabilito che i modelli di pensiero dipendono da tre leggi di associazione: Contiguità Similarità Contrasto

18 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Platone sosteneva invece che alcune funzioni della nostra mente sono innate

19 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Dopo gli splendori greci la filosofia e soprattutto la psicologia suscitarono scarso entusiasmo. Fino all’espressione del pensiero di R. Descartes ( ) il quale sostenne la differenza tra corpo e mente/spirito

20 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Nella concezione di Descartes, l’anima non è materiale e non è indagabile

21 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Il problema del Dualismo (come è possibile che mente e corpo siano separate?) è risolto da Franz Joseph Gall nella teoria della frenologia che stabilisce un rapporto diretto tra parti del cervello e caratteristiche mentali

22 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
La psicologia cognitiva come scienza sperimentale nasce nel 1879 a Lipsia, dove W. Wundt fondò il primo laboratorio di psicologia sperimentale. Prima di questa data aveva già pubblicato il libro PRINCIPI DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA

23 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Le sue ricerche si concentrarono sulla coscienza, cioè sulla consapevolezza della presenza di determinati stimoli Il metodo di base è di tipo introspettivo L’approccio è basato sullo strutturalismo

24 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
La soglia percettiva è la soglia di percezione al di sotto della quale uno Stimolo Sensoriale non viene avvertito. Più precisamente, la soglia di percezione si identifica in quella intensità dello stimolo al disotto della quale lo stimolo viene percepito nel 50% delle stimolazioni

25 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
La più piccola differenza discriminabile tra due stimoli viene detta soglia differenziale (discriminabile dal 50% dei soggetti)

26 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
I metodi utilizzati, erano Metodo delle più piccole differenze -gli stimoli crescono e decrescono finchè il soggetto riferisce di percepire la differenza- Metodo dei casi veri e falsi -due stimoli vicini sono paragonati e sono considerati diversi quando lo sono per il 75% dei soggetti- Metodo degli errori medi (o degli aggiustamenti) - I soggetti manipolano uno stimolo finchè non scelgono quello che pare loro uguale ad uno stimolo di confronto-

27 PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Tutto ciò porto alla formulazione della famosa legge di Weber-Fechner Sensazione = K log S

28 S=cIb PSICOLOGIA COGNITIVA: DALLE ORIGINI AD OGGI
Più comune oggi la legge di Stevens S=cIb

29 WILLIAM JAMES E IL FUNZIONALISMO
James pubblico “Principi di Psicologia” nel 1890 Il suo libro assume invece un’impostazione funzionalista: Lo psicologo deve capire le funzioni della mente, funzioni che probabilmente si sono evolute per permettere un’interazione vantaggiosa con il mondo

30 Il tutto è più della somma delle parti
La Psicologia della Gestalt La psicologia della Gestalt, con Max Wertheimer, si basò sul principio che Il tutto è più della somma delle parti

31 La Psicologia della Gestalt
La psicologia della Gestalt ha ridimensionato il ruolo dell’esperienza passata e ha enfatizzato la funzione svolta dal contesto…. Però…..

32 La Psicologia della Gestalt
La psicologia della Gestalt ha ridimensionato il ruolo dell’esperienza passata e ha enfatizzato la funzione svolta dal contesto

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40 L’associazionismo e la riflessologia
L’associazionismo è un’impostazione teorica vecchia come l’uomo. Alla base vi è la concezione della mente come tabula rasa. Con l’esperienza si strutturano delle reti di associazioni tra eventi. La riflessologia russa si basava su questo riferimento teorico

41 L’associazionismo e la riflessologia
Pavlov è lo studioso che ha proposto la teoria del condizionamento classico.

42 L’associazionismo e la riflessologia

43 L’associazionismo e la riflessologia
prima del condizionamento Stimolo neutro Risposta incondizionata Riflesso condizionato durante il condizionamento dopo il condizionamento Nessuna risposta Riflesso incondizionato Stimolo incondizionato condizionato condizionata

44 L’associazionismo e il comportamentismo
La nascita del comportamentismo può essere fatta risalire al secondo decennio del 1900, negli Stati Uniti. Watson nel 1913 pubblicò il manifesto del comportamentismo

45 L’associazionismo e il comportamentismo
Il primo grande esponente del comportamentismo è Thorndike che riferendosi a sperimentazioni con animali studiò l’apprendimento per prove ed errori e propose la “legge dell’effetto”.

46 L’associazionismo e il comportamentismo

47 L’associazionismo e il comportamentismo
Un altro studioso, Skinner, è storicamente il principale esponente del comportamentismo. A lui si deve la concezione della Skinner-Box alla base della formulazione del “condizionamento operante”.

48 L’associazionismo e il comportamentismo
rinforzo positivo presentazione di uno stimolo che soddisfa un bisogno (cibo, acqua) rinforzo negativo cessazione di uno stimolo negativo (scossa, rumore) punizione presentazione di uno stimolo avversivo rinforzo intermittente il rinforzo è presentato solo ogni tanto con intervalli temporali fissi o variabili

49 L’associazionismo e il comportamentismo
diversi programmi di rinforzo intermittente (sempre, però, dopo che è stata fornita una risposta) Intervallo fisso rinforzo ogni X secondi intervallo variabile rinforzo ogni X secondi circa rapporto fisso rinforzo ogni X risposte rapporto variabile rinforzo ogni X risposte circa

50 L’associazionismo e il comportamentismo
Discriminazione un comportamento è rinforzato solo quando è accompagnato da un certo stimolo l’animale impara a discriminare lo stimolo e produce il comportamento solo quando lo stimolo è presente Esempio: il ratto riceve cibo solo quando abbassa la leva in presenza di un tono di 1000 Hz Generalizzazione risposta a stimoli simili allo stimolo che è stato rinforzato Esempio: il ratto abbassa la leva anche in presenza di un tono di 500 Hz

51 L’associazionismo e il comportamentismo
L’apprendimento tramite sequenze di stimoli e risposte può portare alla creazione di catene associative che rendono conto di comportamenti complessi

52 L’associazionismo e il comportamentismo
Gli esperimenti di Tolman portarono alla considerazione di un paradigma S-O-R

53 L’associazionismo e il comportamentismo
Gli esperimenti di Tolman: Gruppo A >> no R Gruppo B >> R sempre Gruppo C >> R dopo 11 gg

54 L’associazionismo e il comportamentismo
Chomsky ha criticato duramente l’impostazione comportamentista in quanto non in grado di rendere conto di fenomeni quali l’uso creativo del linguaggio.

55 La psicoanalisi è sia una teoria del funzionamento della mente che una terapia dei disturbi psichici

56 psicoanalisi Tradizionalmente il fondatore della psicoanalsi è considerato Sigmund Freud (Freiberg Londra 1939) che utilizza per la prima volta il termine psicoanalisi nel 1896

57 psicoanalisi Freud fu allievo di Jean-Marie Charcot che curava le problematiche nervose con la terapia ipnotica. Freud prospetta che alla base delle nevrosi vi siano esperienze negative di tipo traumatico vissute dal paziente in passato e che ora sono collocate nella sfera dell’inconscio

58 SUPER IO PRINCIPIO DI REALTA’ IO PRINCIPIO DEL PIACERE ES LIBIDO

59 Rimozione: esclusione dalla sfera della consapevolezza di rappresentazioni, desideri, voglie o sentimenti vissuti come inaccettabili. Regressione: tentativo di eliminazione di un'angoscia attuale tramite gratificazioni che appartengono ad uno stadio psichico precedente, o anche infantile. Ritorno proceduralità mentali precedenti o primordiali.

60 Formazione reattiva: trasformazione nel suo opposto di un desiderio o di impulso inaccettabile. 
Introiezione: processo inconscio attraverso il quale un oggetto libidico esterno viene simbolicamente assimilato, accolto in sé come parte di se stessi. La rappresentazione del Sé e quella dell'oggetto libidico risultanto indistinte e confuse

61 Proiezione: attribuzione ad altri di un proprio desiderio, aspetto, o di una propria pulsione ritenuta negativa. In base questo meccanismo si possono biasimare gli altri e sentirsi liberi dal problema. Sublimazione: slittamento di una propria pulsione sessuale o aggressiva nei riguardi di un obiettivo, una meta socialmente accettata e magari anche ammirata.

62 Lo sviluppo psicosessuale viene articolato da Freud
in cinque stadi Al riguardo sono importanti i concetti di Zona erogena e Oggetto libidico

63 Eccitamento della cavità orale
Fase orale 0-18 mesi Eccitamento della cavità orale

64 Appagamento dal controllo degli sfinteri
Fase anale mesi Appagamento dal controllo degli sfinteri

65 L’energia libidica si trasferisce alla zona genitale
Fase fallica 3-6 anni L’energia libidica si trasferisce alla zona genitale

66 Periodo di latenza 6 anni-pubertà
In questo periodo la libido è dormiente

67 Sviluppo sessuale della vita adulta
Fase genitale Sviluppo sessuale della vita adulta

68 Aspetti rilevanti Aspetti congruenti Amnesia infantile Ipnosi Lapsus
Intelligenza emotiva e alexithymia

69 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione L’aggancio alla teoria dell’informazione ha stimolato la ricerca sulle capacità comunicative e di elaborazione. Tra i primi studiosi in questo settore Miller, Galanter e Pribram (“Piani e strutture del comportamento”). Alla base della loro proposta vi è una considerazione del comportamento di tipo configurazionale, basato su “piani” che possono contenere unità di comportamento molari e molecolari.

70 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione I piani sono strutturati con unità di monitoraggio “TOTE” (test-operate-test-exit)

71 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione L’aggancio alla teoria dell’informazione ha permesso anche di riferirsi alla metafora del computer. A proposito della similitudine tra il comportamento umano e quello esibito da un calcolatore adeguatamente programmato è interessante il test di Turing.

72 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione il test di Turing non va confuso con la macchina di Turing

73 La teoria dell’elaborazione
dell’informazione L’insieme di queste argomentazioni è confluito nel libro di Neisser “Cognitive Psychology” pubblicato nel 1967. Neisser ha proposto la possibilità di utilizzare il computer come metafora dell’elaborazione cognitiva. Come per il computer anche per l’uomo è possibile distinguere una parte hardware da una parte software. L’approccio è fortemente caratterizzato da una considerazione sequenziale dell’elaborazione delle informazioni.


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